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Il movimento “pro-Masetti” riesce, nel gennaio [[1914]], ad ottenere il trasferimento di Masetti nel manicomio civile di Imola, dove tutto il personale è aderente al comitato in suo favore e non crede alla presunta follia del degente. I comitati richiedono una nuova perizia, il Tribunale di Venezia accoglie la loro richiesta ma fa trasferire ugualmente Masetti presso il manicomio di Brusegana (Padova). | Il movimento “pro-Masetti” riesce, nel gennaio [[1914]], ad ottenere il trasferimento di Masetti nel manicomio civile di Imola, dove tutto il personale è aderente al comitato in suo favore e non crede alla presunta follia del degente. I comitati richiedono una nuova perizia, il Tribunale di Venezia accoglie la loro richiesta ma fa trasferire ugualmente Masetti presso il manicomio di Brusegana (Padova). | ||
Il gesto ribelle di Masetti, e il conseguente sviluppo del [[antimilitarismo|movimento antimilitarista]] in suo sostegno, contribuisce non poco alla nascita del movimento insurrezionale passato alla storia con il nome di "[[settimana rossa]]". Successivamente, grazie alle simpatie che il muratore-anarchico si era guadagnato, è nuovamente trasferito ad Imola, dove può approfittare della [[libertà ]] concessagli per frequentare anche le riunioni serali degli anarchici locali. A questo punto interviene però il sottoprefetto che obbliga il direttore del manicomio ad una terapia più rigorosa. | Il gesto ribelle di Masetti, e il conseguente sviluppo del [[antimilitarismo|movimento antimilitarista]] in suo sostegno, contribuisce non poco alla nascita del movimento insurrezionale passato alla storia con il nome di "[[settimana rossa]]". Successivamente, grazie alle simpatie che il muratore-anarchico si era guadagnato, è nuovamente trasferito ad Imola, dove può approfittare della [[libertà]] concessagli per frequentare anche le riunioni serali degli anarchici locali. A questo punto interviene però il sottoprefetto che obbliga il direttore del manicomio ad una terapia più rigorosa. | ||
===Le fasi successive della sua vita=== | ===Le fasi successive della sua vita=== | ||
Finalmente dal [[1919]], grazie all'affidamento ad una coppia di imolesi, può ricominciare a costruirsi una vita. Si sposa con Concetta Pironi, vedova di guerra, insieme alla quale concepiscono tre figli (Luisa, Cesare, Franco). Nel settembre [[1935]], dopo che già per altre volte si era scontrato verbalmente con i fascisti, si rifiuta di partecipare alle adunate del [[Fascismo|regime fascista]] in favore della guerra d'Etiopia, ma viene condannato al confino per 5 anni a Thiesi (Sassari). Durante il trasferimento gli vengono nuovamente imputati squilibri mentali e per questo viene nuovamente richiuso nel locale manicomio, dove resta circa tre mesi. | Finalmente dal [[1919]], grazie all'affidamento ad una coppia di imolesi, può ricominciare a costruirsi una vita. Si sposa con Concetta Pironi, vedova di guerra, insieme alla quale concepiscono tre figli (Luisa, Cesare, Franco). Nel settembre [[1935]], dopo che già per altre volte si era scontrato verbalmente con i fascisti, si rifiuta di partecipare alle adunate del [[Fascismo|regime fascista]] in favore della guerra d'Etiopia, ma viene condannato al confino per 5 anni a Thiesi (Sassari). Durante il trasferimento gli vengono nuovamente imputati squilibri mentali e per questo viene nuovamente richiuso nel locale manicomio, dove resta circa tre mesi. |