Dichiarazione degli anarchici al processo di Lione (1883): differenze tra le versioni

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'''Vogliamo la libertà, cioè reclamiamo per ogni essere umano il diritto e i mezzi per fare tutto ciò che gli piace e di non fare ciò che non gli piace'''; di soddisfare integralmente tutti i suoi bisogni, senza limiti che le impossibilità  naturali e i bisogni dei nostri vicini ugualmente rispettabili. Vogliamo la libertà  e crediamo la sua esistenza incompatibile con l'esercizio di qualsiasi potere, quali che siano la sua origine e la sua forma, che esso sia eletto o imposto, monarchico o repubblicano, che si ispiri al diritto divino al diritto popolare, alla Santa Ampolla  <ref name="ampolla">È l'ampolla che conteneva l'olio sacro col quale si consacravano i re di Francia</ref> o al suffragio universale. Il fatto è che la storia è lì per insegnarci che tutti i governi si assomigliano e si equivalgono. I migliori sono i peggiori. C'è più cinismo negli uni e più ipocrisia negli altri. Nel fondo, sempre le stesse parole, sembra la stessa intolleranza. Non c'è alcuno, anche dei più liberali, in apparenza, che non abbia in riserva, sotto la polvere degli arsenali legislativi, qualche buona leggina contro l'Internazionale da usare contro le opposizioni fastidiose.
'''Vogliamo la libertà, cioè reclamiamo per ogni essere umano il diritto e i mezzi per fare tutto ciò che gli piace e di non fare ciò che non gli piace'''; di soddisfare integralmente tutti i suoi bisogni, senza limiti che le impossibilità  naturali e i bisogni dei nostri vicini ugualmente rispettabili. Vogliamo la libertà  e crediamo la sua esistenza incompatibile con l'esercizio di qualsiasi potere, quali che siano la sua origine e la sua forma, che esso sia eletto o imposto, monarchico o repubblicano, che si ispiri al diritto divino al diritto popolare, alla Santa Ampolla  <ref name="ampolla">È l'ampolla che conteneva l'olio sacro col quale si consacravano i re di Francia</ref> o al suffragio universale. Il fatto è che la storia è lì per insegnarci che tutti i governi si assomigliano e si equivalgono. I migliori sono i peggiori. C'è più cinismo negli uni e più ipocrisia negli altri. Nel fondo, sempre le stesse parole, sembra la stessa intolleranza. Non c'è alcuno, anche dei più liberali, in apparenza, che non abbia in riserva, sotto la polvere degli arsenali legislativi, qualche buona leggina contro l'Internazionale da usare contro le opposizioni fastidiose.


Il male, in altri termini, agli occhi degli anarchici, non risiede in questa forma di governo piuttosto che in quella. Esso è nell'idea stessa di governo, è nel principio di autorità . La sostituzione, in una parola, nei rapporti umani, del libero contratto, perpetuamente rivedibile e annullabile, alla tutela amministrativa e legale, alla disciplina imposta: ecco il nostro ideale. '''Gli anarchici si propongono dunque di insegnare al popolo di fare a meno del governo come comincia a imparare a fare ameno di Dio'''.
Il male, in altri termini, agli occhi degli anarchici, non risiede in questa forma di governo piuttosto che in quella. Esso è nell'idea stessa di governo, è nel principio di autorità. La sostituzione, in una parola, nei rapporti umani, del libero contratto, perpetuamente rivedibile e annullabile, alla tutela amministrativa e legale, alla disciplina imposta: ecco il nostro ideale. '''Gli anarchici si propongono dunque di insegnare al popolo di fare a meno del governo come comincia a imparare a fare ameno di Dio'''.


Imparerà  anche a fare ameno dei proprietari. '''Il peggiore dei tiranni, infatti, non è colui che vi imprigiona, è colui che vi affama; non è colui che vi afferra per il collo, è colui che vi prende per il ventre'''. Nessuna libertà  in una società  dove il capitale è monopolizzato nelle mani di una minoranza che diminuisce di numero ogni giorno e dove nulla è equamente ripartito, neppure l'istruzione pubblica, sebbene pagata coi soldi di tutti.  
Imparerà  anche a fare ameno dei proprietari. '''Il peggiore dei tiranni, infatti, non è colui che vi imprigiona, è colui che vi affama; non è colui che vi afferra per il collo, è colui che vi prende per il ventre'''. Nessuna libertà  in una società  dove il capitale è monopolizzato nelle mani di una minoranza che diminuisce di numero ogni giorno e dove nulla è equamente ripartito, neppure l'istruzione pubblica, sebbene pagata coi soldi di tutti.  
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Crediamo noi, che il capitale, patrimonio comune dell'umanità, dal momento che è il frutto della collaborazione delle generazioni passate e delle generazioni presenti, deve essere a disposizione di tutti, in modo tale che nessuno possa esserne escluso e nessuno, in cambio, possa accaparrarne una parte a detrimento degli altri.  
Crediamo noi, che il capitale, patrimonio comune dell'umanità, dal momento che è il frutto della collaborazione delle generazioni passate e delle generazioni presenti, deve essere a disposizione di tutti, in modo tale che nessuno possa esserne escluso e nessuno, in cambio, possa accaparrarne una parte a detrimento degli altri.  


'''Vogliamo in una parola, l'Uguaglianza''': l'uguaglianza di fatto come corollario o piuttosto come condizione primordiale di libertà . A ciascuno secondo le sue facoltà, a ciascuno secondo i suoi bisogni: ecco quello che vogliamo sinceramente, energicamente; ecco ciò che sarà, poiché non c'è prescrizione che possa prevalere su rivendicazioni insieme legittime e necessarie. Ecco perché si vuole offrire tutte le ignominie.
'''Vogliamo in una parola, l'Uguaglianza''': l'uguaglianza di fatto come corollario o piuttosto come condizione primordiale di libertà. A ciascuno secondo le sue facoltà, a ciascuno secondo i suoi bisogni: ecco quello che vogliamo sinceramente, energicamente; ecco ciò che sarà, poiché non c'è prescrizione che possa prevalere su rivendicazioni insieme legittime e necessarie. Ecco perché si vuole offrire tutte le ignominie.


'''Scellerati che noi siamo!  Noi reclamiamo il pane per tutti, il sapere per tutti, il lavoro per tutti, per tutti pure l'indipendenza e la giustizia'''. (Storia e storiografia, di Antonio Desideri: estratto da ''Documents d'Histoire'', Paris, [[1964]])
'''Scellerati che noi siamo!  Noi reclamiamo il pane per tutti, il sapere per tutti, il lavoro per tutti, per tutti pure l'indipendenza e la giustizia'''. (Storia e storiografia, di Antonio Desideri: estratto da ''Documents d'Histoire'', Paris, [[1964]])
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