Lotta di classe (concetto): differenze tra le versioni

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Uno dei primi che postulò l'esistenza di un conflitto centrale in tutta la società  politicamente organizzata, ma anche a definirne l'importanza rispetto all'organizzazione della società  e dello [[Stato]], fu Niccolò Machiavelli, che nel suo ''Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio'' pubblicò una serie di riflessioni e appunti che dovrebbero costituire le fondamenta di una moderna teoria politica basata sugli insegnamenti della storia della Roma antica. La suddivisione della società  in classi era infatti già  in atto presso gli antichi greci e romani. Intorno al VI secolo a.C., nell'[[La Grecia antica, una civiltà  misogina|antica Grecia]], la società  era divisa in tre-quattro classi definite in base al censo, ed individuate da [[Platone]] nei [[governo|governanti]] o [[filosofi]], nei [[guerriero|guerrieri]] e negli [[agricoltore|agricoltori]].
Uno dei primi che postulò l'esistenza di un conflitto centrale in tutta la società  politicamente organizzata, ma anche a definirne l'importanza rispetto all'organizzazione della società  e dello [[Stato]], fu Niccolò Machiavelli, che nel suo ''Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio'' pubblicò una serie di riflessioni e appunti che dovrebbero costituire le fondamenta di una moderna teoria politica basata sugli insegnamenti della storia della Roma antica. La suddivisione della società  in classi era infatti già  in atto presso gli antichi greci e romani. Intorno al VI secolo a.C., nell'[[La Grecia antica, una civiltà  misogina|antica Grecia]], la società  era divisa in tre-quattro classi definite in base al censo, ed individuate da [[Platone]] nei [[governo|governanti]] o [[filosofi]], nei [[guerriero|guerrieri]] e negli [[agricoltore|agricoltori]].
[[File:Obelisco 20Dic01.jpg|left|200px|thumb|''[[Argentinazo]]'', [[20 dicembre]] [[2001]]]]
[[File:Obelisco 20Dic01.jpg|left|200px|thumb|''[[Argentinazo]]'', [[20 dicembre]] [[2001]]]]
Il conflitto, all'epoca della '''società  schiaviste''' (antica Roma e Grecia), si sviluppò principalmente tra uomini liberi e schiavi, delineando quindi dei [[gerarchia|rapporti gerarchici]] strutturati sulla base delle relazioni di [[La proprietà |proprietà ]]. [[Jean-Jacques Rousseau]] nel [[1754]] scrisse che «il primo uomo che, avendo recinto un terreno, ebbe l'idea di proclamare questo è mio, e trovò altri così ingenui da credergli, costui è stato il vero fondatore della società  civile.» <ref>da ''Discorso sulle origini della disuguaglianza fra gli uomini'', 1754</ref>, descivendo l'ipotetico passaggio dallo stato di natura allo stato sociale come una degenerazione (non un progresso) prodotta delle disuguaglianze sociali emerse con l'affermarsi del concetto di [[proprietà  privata]] e dell'[[autorità ]]. Essa si poneva come garante legalitario del diritto alla proprietà  dei mezzi di produzione, che però non faceva altro che difendere i ricchi e i potenti e mantenere i poveri in uno stato di subalternità . L'emergere della [[proprietà  privata]] e del [[diritto]] hanno così creato un abisso [[gerarchia|gerarchico]] tra le due "classi" sociali: proprietari e nullatenenti, dominatori e sottomessi.  
Il conflitto, all'epoca della '''società  schiaviste''' (antica Roma e Grecia), si sviluppò principalmente tra uomini liberi e schiavi, delineando quindi dei [[gerarchia|rapporti gerarchici]] strutturati sulla base delle relazioni di [[La proprietà |proprietà ]]. [[Jean-Jacques Rousseau]] nel [[1754]] scrisse che «il primo uomo che, avendo recinto un terreno, ebbe l'idea di proclamare questo è mio, e trovò altri così ingenui da credergli, costui è stato il vero fondatore della società  civile.» <ref>da ''Discorso sulle origini della disuguaglianza fra gli uomini'', 1754</ref>, descivendo l'ipotetico passaggio dallo stato di natura allo stato sociale come una degenerazione (non un progresso) prodotta delle disuguaglianze sociali emerse con l'affermarsi del concetto di [[proprietà  privata]] e dell'[[autorità ]]. Essa si poneva come garante legalitario del diritto alla proprietà  dei mezzi di produzione, che però non faceva altro che difendere i ricchi e i potenti e mantenere i poveri in uno stato di subalternità. L'emergere della [[proprietà  privata]] e del [[diritto]] hanno così creato un abisso [[gerarchia|gerarchico]] tra le due "classi" sociali: proprietari e nullatenenti, dominatori e sottomessi.  
[[File:Lotta di classe.jpg|right|280 px|thumb|''[[Lotta di classe]]'' (Organo dell'[[USI]]), n° 125, giugno 2012]]
[[File:Lotta di classe.jpg|right|280 px|thumb|''[[Lotta di classe]]'' (Organo dell'[[USI]]), n° 125, giugno 2012]]
Nella '''società  feudale''' il potere apparteneva all'aristocrazia, quantunque l'importanza della [[borghesia]] crebbe gradualmente con la rivitalizzazione delle città, al cui interno aumentò progressivamente la sua importanza.<ref>Si veda: [[Rivolta dei contadini in Germania (1525)]], [[Insurrezione contadina d'Ungheria (1514)]]</ref> Iniziò comunque da allora un processo di erosione e trasformazione delle strutture sociali, sino ad allora incentrate sulle campagne, che comportarono una crescita urbana e lo sviluppo e concentrazione delle attività  commerciali e manifatturiere, per altro agevolata dalla centralizzazione politico-amministrativa operata dallo [[Stato]] moderno. Nel [[1758]] François Quesnay pubblicò il suo primo trattato fisiocratico che divideva la società  in "classe produttiva" (attività  agricole) e "classi non produttive" e sfruttatrici (militari, accademici, politici e funzionari statali, nobili e politici privilegiati, ecc). Più avanti ancora Adam Smith divise la società  in «coloro che vivono di rendita, coloro che vivono di salario e coloro che vivono di profitti».<ref>''La Ricchezza delle Nazioni'' - Grandi Tascabili Economici Newton, Roma,</ref>
Nella '''società  feudale''' il potere apparteneva all'aristocrazia, quantunque l'importanza della [[borghesia]] crebbe gradualmente con la rivitalizzazione delle città, al cui interno aumentò progressivamente la sua importanza.<ref>Si veda: [[Rivolta dei contadini in Germania (1525)]], [[Insurrezione contadina d'Ungheria (1514)]]</ref> Iniziò comunque da allora un processo di erosione e trasformazione delle strutture sociali, sino ad allora incentrate sulle campagne, che comportarono una crescita urbana e lo sviluppo e concentrazione delle attività  commerciali e manifatturiere, per altro agevolata dalla centralizzazione politico-amministrativa operata dallo [[Stato]] moderno. Nel [[1758]] François Quesnay pubblicò il suo primo trattato fisiocratico che divideva la società  in "classe produttiva" (attività  agricole) e "classi non produttive" e sfruttatrici (militari, accademici, politici e funzionari statali, nobili e politici privilegiati, ecc). Più avanti ancora Adam Smith divise la società  in «coloro che vivono di rendita, coloro che vivono di salario e coloro che vivono di profitti».<ref>''La Ricchezza delle Nazioni'' - Grandi Tascabili Economici Newton, Roma,</ref>
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