Scritti di Malatesta sulla Settimana Rossa: differenze tra le versioni

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E dappertutto si vedono agire in bella concordia repubblicani, socialisti, sindacalisti ed anarchici.
E dappertutto si vedono agire in bella concordia repubblicani, socialisti, sindacalisti ed anarchici.
La monarchia è condannata. Cadrà  oggi, o cadrà  domani ma cadrà  sicuramente e presto.
La monarchia è condannata. Cadrà  oggi, o cadrà  domani ma cadrà  sicuramente e presto.
È il momento di mettere in opera tutta la nostra energia, tutta la nostra attività .
È il momento di mettere in opera tutta la nostra energia, tutta la nostra attività.
Qualunque debolezza, qualunque esitazione sarebbe oggi non solo vigliaccheria, ma una sciocchezza.
Qualunque debolezza, qualunque esitazione sarebbe oggi non solo vigliaccheria, ma una sciocchezza.
All'opera tutti, con tutte le forze disponibili.
All'opera tutti, con tutte le forze disponibili.
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Le cose andarono così.
Le cose andarono così.


Da parecchio tempo i partiti sovversivi e specialmente gli anarchici ed i sindacalisti si agitavano per ottenere la liberazione di Masetti e l'abolizione delle Compagnie di disciplina. Conferenze e comizi si moltiplicavano; ma gli effetti erano scarsi ed il governo non dava segni di cedere. Si cercava qualche altro modo di manifestazione più clamoroso, che potesse scuotere l'opinione pubblica ed impressionare le autorità . In un comizio in Ancona un militare (che non nomino perchè non so se ora ne avrebbe piacere) lanciò una proposta che fu accolta con entusiasmo. Siccome si avvicinava la prima domenica di giugno, in cui il mondo ufficiale commemora “la concessione” dello Statuto Albertino con riviste militari, ricevimenti reali e prefettizi, noi, diceva il proponente, dovremmo impedire o almeno disturbare la festa; convochiamo per il giorno dello Statuto comizi e cortei in tutte le città  d'Italia ed il governo sarà  costretto a tenere le truppe consegnate in quartiere o occupate in ser-vizio di pubblica sicurezza e le riviste non potranno farsi.
Da parecchio tempo i partiti sovversivi e specialmente gli anarchici ed i sindacalisti si agitavano per ottenere la liberazione di Masetti e l'abolizione delle Compagnie di disciplina. Conferenze e comizi si moltiplicavano; ma gli effetti erano scarsi ed il governo non dava segni di cedere. Si cercava qualche altro modo di manifestazione più clamoroso, che potesse scuotere l'opinione pubblica ed impressionare le autorità. In un comizio in Ancona un militare (che non nomino perchè non so se ora ne avrebbe piacere) lanciò una proposta che fu accolta con entusiasmo. Siccome si avvicinava la prima domenica di giugno, in cui il mondo ufficiale commemora “la concessione” dello Statuto Albertino con riviste militari, ricevimenti reali e prefettizi, noi, diceva il proponente, dovremmo impedire o almeno disturbare la festa; convochiamo per il giorno dello Statuto comizi e cortei in tutte le città  d'Italia ed il governo sarà  costretto a tenere le truppe consegnate in quartiere o occupate in ser-vizio di pubblica sicurezza e le riviste non potranno farsi.


L'idea, fatta sua dal periodico Volontà  che stampavamo allora in Ancona, fu sostenuta e pro-pagata con calore, e quando giunse la prima domenica di giugno, attuata in molte città . Le riviste non si fecero: la manifestazione era riuscita, e noi non avremmo per allora spinte le cose più oltre, anche perchè andava maturando in Italia un movimento generale e non avevamo interesse a spendere le nostre forze in tentativi isolati. Ma la stupidaggine e la brutalità  della polizia disposero altrimenti.
L'idea, fatta sua dal periodico Volontà  che stampavamo allora in Ancona, fu sostenuta e pro-pagata con calore, e quando giunse la prima domenica di giugno, attuata in molte città. Le riviste non si fecero: la manifestazione era riuscita, e noi non avremmo per allora spinte le cose più oltre, anche perchè andava maturando in Italia un movimento generale e non avevamo interesse a spendere le nostre forze in tentativi isolati. Ma la stupidaggine e la brutalità  della polizia disposero altrimenti.


In Ancona la mattina le truppe erano restate consegnate e non v'era stato nulla di grave. Nel pomeriggio vi fu un comizio nel locale dei repubblicani a Villa Rossa, e dopo che ebbero parlato o-ratori dei vari partiti e spiegato le ragioni della manifestazione, la folla incominciò ad uscire. Ma alla porta c'era la polizia che intimava di sciogliersi e ritirarsi, mentre poi cordoni di carabinieri chiude-vano tutte le strade per le quali si poteva andar via ed impedivano il passaggio. Ne nacque un conflitto; i carabinieri fecero fuoco ed ammazzarono tre giovani.
In Ancona la mattina le truppe erano restate consegnate e non v'era stato nulla di grave. Nel pomeriggio vi fu un comizio nel locale dei repubblicani a Villa Rossa, e dopo che ebbero parlato o-ratori dei vari partiti e spiegato le ragioni della manifestazione, la folla incominciò ad uscire. Ma alla porta c'era la polizia che intimava di sciogliersi e ritirarsi, mentre poi cordoni di carabinieri chiude-vano tutte le strade per le quali si poteva andar via ed impedivano il passaggio. Ne nacque un conflitto; i carabinieri fecero fuoco ed ammazzarono tre giovani.
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