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Spinti dal desiderio di un nuovo linguaggio che traspariva anche dagli slogans come "'''RIPRENDIAMOCI LA VITA'''", "'''LA FANTASIA DISTRUGGERA' IL POTERE ED UNA RISATA VI SEPPELLIRA''''" (e molti altri) e dall'impulso di amplificazione del pensiero in azione, a migliaia si truccavano e danzavano scombinati all'urlo "'''ea,ea,ea... ah!'''” ed erano, molto spesso, al centro delle notizie dei [[media|massmedia]], opponendo alla guerriglia urbana delle P38 una sorta di allegra guerriglia urbana teatrale. | Spinti dal desiderio di un nuovo linguaggio che traspariva anche dagli slogans come "'''RIPRENDIAMOCI LA VITA'''", "'''LA FANTASIA DISTRUGGERA' IL POTERE ED UNA RISATA VI SEPPELLIRA''''" (e molti altri) e dall'impulso di amplificazione del pensiero in azione, a migliaia si truccavano e danzavano scombinati all'urlo "'''ea,ea,ea... ah!'''” ed erano, molto spesso, al centro delle notizie dei [[media|massmedia]], opponendo alla guerriglia urbana delle P38 una sorta di allegra guerriglia urbana teatrale. | ||
In fuga dalle sovrastrutture ideologiche, gli indiani metropolitani, definiti dai più "fricchettoni", nel rompere gli schemi stereotipati della comunicazione e nel liberarsi dalle gabbie di linguaggio e di comportamento, cercavano di affinare la propria sensibilità e le proprie percezioni alla ricerca di altre forme di esistenza, che trovarono la condizione migliore nelle pratiche creative della scrittura, dell'azione teatrale e della musica, dove anche il consumo delle droghe leggere faceva parte del carattere di convivialità . | In fuga dalle sovrastrutture ideologiche, gli indiani metropolitani, definiti dai più "fricchettoni", nel rompere gli schemi stereotipati della comunicazione e nel liberarsi dalle gabbie di linguaggio e di comportamento, cercavano di affinare la propria sensibilità e le proprie percezioni alla ricerca di altre forme di esistenza, che trovarono la condizione migliore nelle pratiche creative della scrittura, dell'azione teatrale e della musica, dove anche il consumo delle droghe leggere faceva parte del carattere di convivialità. | ||
== Il comizio di Lama == | == Il comizio di Lama == | ||
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Scrive [[Carlo Infante]] (ex indiano metropolitano) a proposito delle esperienze artistiche dell'epoca: “''(...) È da qui che si potrebbe partire con altre analisi legate alle sperimentazioni teatrali e multimediali che dalla fine degli anni settanta si sono sviluppate sulla base di quelle intelligenze e sensibilità sopravvissute al riflusso. La [[postavanguardia teatrale]] promossa da [[Giuseppe Bartolucci]] fu certamente un alveo straordinario di queste energie eversive che rifondarono i linguaggi scenici, avviando ad esempio una ricerca "''patologico-esistenziale''" che affondava a piene mani nella turbolenza schizoide dell'ala creativa del Movimento''”. | Scrive [[Carlo Infante]] (ex indiano metropolitano) a proposito delle esperienze artistiche dell'epoca: “''(...) È da qui che si potrebbe partire con altre analisi legate alle sperimentazioni teatrali e multimediali che dalla fine degli anni settanta si sono sviluppate sulla base di quelle intelligenze e sensibilità sopravvissute al riflusso. La [[postavanguardia teatrale]] promossa da [[Giuseppe Bartolucci]] fu certamente un alveo straordinario di queste energie eversive che rifondarono i linguaggi scenici, avviando ad esempio una ricerca "''patologico-esistenziale''" che affondava a piene mani nella turbolenza schizoide dell'ala creativa del Movimento''”. | ||
Aggiungo io ([[Utente:Altipiani azionanti|Altipiani azionanti]]): “''L'aspetto più significativo dell'esperienza degli indiani metropolitani è stato proprio il carattere antesignano di creatività che è emerso forte, impellente, come vera e propria necessità . Giovani che, abbandonando il fardello della stereotipata militanza politica, per una improbabile rivoluzione di massa, hanno voluto dare sfogo alle proprie esigenze [[libertarie]], individuali e immediate, per la realizzazione di un impegno vero in un contesto arte/vita che fosse possibile proprio a partire dai singoli individui. Nel loro insieme andranno a costituire i numerosi [[gruppi di base]], nati un po'dovunque in quel periodo, all'insegna di una “''cultura della presenza e del protagonismo''” e forti di un immaginario che poi sfocierà nelle variegate esperienze dell'arte della [[postavanguardia]]''”. | Aggiungo io ([[Utente:Altipiani azionanti|Altipiani azionanti]]): “''L'aspetto più significativo dell'esperienza degli indiani metropolitani è stato proprio il carattere antesignano di creatività che è emerso forte, impellente, come vera e propria necessità. Giovani che, abbandonando il fardello della stereotipata militanza politica, per una improbabile rivoluzione di massa, hanno voluto dare sfogo alle proprie esigenze [[libertarie]], individuali e immediate, per la realizzazione di un impegno vero in un contesto arte/vita che fosse possibile proprio a partire dai singoli individui. Nel loro insieme andranno a costituire i numerosi [[gruppi di base]], nati un po'dovunque in quel periodo, all'insegna di una “''cultura della presenza e del protagonismo''” e forti di un immaginario che poi sfocierà nelle variegate esperienze dell'arte della [[postavanguardia]]''”. | ||
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