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Da questo dipende lo stato di miseria in cui si trovano generalmente i lavoratori, e tutti i mali che dalla miseria derivano: ignoranza, delitti, prostituzione, deperimento fisico, abbiezione morale, morte prematura. Da questo, la costituzione di una classe speciale (il governo), la quale, fornita di mezzi materiali di repressione, ha missione di legalizzare e difendere i proprietari contro le rivendicazioni dei proletari; e poi si serve della forza che ha, per creare a sé stessa dei privilegi e sottomettere, se può, alla supremazia anche la stessa classe proprietaria. Da questo, la costituzione di un'altra classe speciale (il clero), la quale con una serie di favole sulla volontà di Dio, sulla vita futura, ecc. cerca d'indurre gli oppressi a sopportare docilmente l'oppressore, ed al pari del governo, oltre di fare gli interessi dei proprietari, fa anche i suoi propri. Da questo, la formazione di una scienza officiale che è, in tutto ciò che può servire agli interessi dei dominatori, la negazione della scienza vera. Da questo, lo spirito patriottico, gli odii di razza, le guerre e le paci armate, più disastrose delle guerre stesse. Da questo, l'amore trasformato in turpe mercato. Da ciò l'odio più o meno larvato, la rivalità, il sospetto fra tutti gli uomini, l'incertezza e la paura per tutti. | Da questo dipende lo stato di miseria in cui si trovano generalmente i lavoratori, e tutti i mali che dalla miseria derivano: ignoranza, delitti, prostituzione, deperimento fisico, abbiezione morale, morte prematura. Da questo, la costituzione di una classe speciale (il governo), la quale, fornita di mezzi materiali di repressione, ha missione di legalizzare e difendere i proprietari contro le rivendicazioni dei proletari; e poi si serve della forza che ha, per creare a sé stessa dei privilegi e sottomettere, se può, alla supremazia anche la stessa classe proprietaria. Da questo, la costituzione di un'altra classe speciale (il clero), la quale con una serie di favole sulla volontà di Dio, sulla vita futura, ecc. cerca d'indurre gli oppressi a sopportare docilmente l'oppressore, ed al pari del governo, oltre di fare gli interessi dei proprietari, fa anche i suoi propri. Da questo, la formazione di una scienza officiale che è, in tutto ciò che può servire agli interessi dei dominatori, la negazione della scienza vera. Da questo, lo spirito patriottico, gli odii di razza, le guerre e le paci armate, più disastrose delle guerre stesse. Da questo, l'amore trasformato in turpe mercato. Da ciò l'odio più o meno larvato, la rivalità, il sospetto fra tutti gli uomini, l'incertezza e la paura per tutti. | ||
Tale stato di cose noi vogliamo radicalmente cambiare. E poiché tutti questi mali derivano dalla ricerca del benessere fatta da ciascuno per conto suo e contro tutti, noi vogliamo rimediarvi sostituendo all'odio l'amore, alla concorrenza la solidarietà, alla ricerca esclusiva del proprio benessere la cooperazione ed all'imposizione la libertà, alla menzogna religiosa e pseudoscientifica la verità . | Tale stato di cose noi vogliamo radicalmente cambiare. E poiché tutti questi mali derivano dalla ricerca del benessere fatta da ciascuno per conto suo e contro tutti, noi vogliamo rimediarvi sostituendo all'odio l'amore, alla concorrenza la solidarietà, alla ricerca esclusiva del proprio benessere la cooperazione ed all'imposizione la libertà, alla menzogna religiosa e pseudoscientifica la verità. | ||
Dunque: | Dunque: | ||
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E quando saremo riusciti a far nascere nell'animo degli uomini il sentimento di ribellione contro i mali ingiusti ed inevitabili di cui si soffre nella società presente, ed a far comprendere quali sono le cause di questi mali e come dipenda dalla volontà umana l'eliminarli; quando avremo ispirato il desiderio vivo, prepotente, di trasformare la società per il bene di tutti, allora i convinti per impulso proprio e per la spinta di coloro che li han preceduti nella convinzione, si uniranno e vorranno, e potranno attuare i comuni ideali. | E quando saremo riusciti a far nascere nell'animo degli uomini il sentimento di ribellione contro i mali ingiusti ed inevitabili di cui si soffre nella società presente, ed a far comprendere quali sono le cause di questi mali e come dipenda dalla volontà umana l'eliminarli; quando avremo ispirato il desiderio vivo, prepotente, di trasformare la società per il bene di tutti, allora i convinti per impulso proprio e per la spinta di coloro che li han preceduti nella convinzione, si uniranno e vorranno, e potranno attuare i comuni ideali. | ||
Sarebbe - lo abbiam già detto - assurdo ed in contradizione col nostro scopo il voler imporre la libertà, l'amore fra gli uomini, lo sviluppo integrale di tutte le facoltà umane per mezzo della forza. Bisogna dunque contare sulla libera volontà degli altri, e la sola cosa che possiamo fare è quella di provocare il formarsi ed il manifestarsi di detta volontà . Ma sarebbe però egualmente assurdo e contrario al nostro scopo l'ammettere che coloro i quali non la pensano come noi c'impediscano di attuare la nostra volontà, sempre che essa non leda il loro diritto ad una libertà eguale alla nostra. | Sarebbe - lo abbiam già detto - assurdo ed in contradizione col nostro scopo il voler imporre la libertà, l'amore fra gli uomini, lo sviluppo integrale di tutte le facoltà umane per mezzo della forza. Bisogna dunque contare sulla libera volontà degli altri, e la sola cosa che possiamo fare è quella di provocare il formarsi ed il manifestarsi di detta volontà. Ma sarebbe però egualmente assurdo e contrario al nostro scopo l'ammettere che coloro i quali non la pensano come noi c'impediscano di attuare la nostra volontà, sempre che essa non leda il loro diritto ad una libertà eguale alla nostra. | ||
Libertà, dunque, per tutti di propagare ed esperimentare le proprie idee, senza altro limite che quello che risulta naturalmente dall'eguale libertà di tutti. | Libertà, dunque, per tutti di propagare ed esperimentare le proprie idee, senza altro limite che quello che risulta naturalmente dall'eguale libertà di tutti. | ||
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Risulta da quanto abbiam detto che noi dobbiamo lavorare per risvegliare negli oppressi il desiderio vivo di una radicale trasformazione sociale, e persuaderli che, unendosi, essi hanno la forza di vincere; dobbiamo propagare il nostro ideale e preparare le forze morali e materiali necessarie a vincere le forze nemiche, e ad organizzare la nuova società . E quando avrem la forza sufficiente, dobbiamo, profittando delle circostanze favorevoli che si producono o creandole noi stessi, fare la rivoluzione sociale, abbattendo, colla forza, il governo; espropriando, colla forza, il governo; espropriando, colla forza, i proprietari; mettendo in comune i mezzi di vita e di produzione: ed impedendo che nuovi governi vengano a imporre la loro volontà e ad ostacolare la riorganizzazione sociale fatta direttamente dagli interessati. | Risulta da quanto abbiam detto che noi dobbiamo lavorare per risvegliare negli oppressi il desiderio vivo di una radicale trasformazione sociale, e persuaderli che, unendosi, essi hanno la forza di vincere; dobbiamo propagare il nostro ideale e preparare le forze morali e materiali necessarie a vincere le forze nemiche, e ad organizzare la nuova società. E quando avrem la forza sufficiente, dobbiamo, profittando delle circostanze favorevoli che si producono o creandole noi stessi, fare la rivoluzione sociale, abbattendo, colla forza, il governo; espropriando, colla forza, il governo; espropriando, colla forza, i proprietari; mettendo in comune i mezzi di vita e di produzione: ed impedendo che nuovi governi vengano a imporre la loro volontà e ad ostacolare la riorganizzazione sociale fatta direttamente dagli interessati. | ||
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Noi abbiamo da fare cogli uomini quali sono nell'attuale società, in condizioni morali e materiali disgraziatissime; e ci inganneremmo pensando che basta la propaganda per elevarli a quel grado di sviluppo intellettuale e morale che è necessario alla attuazione dei nostri ideali. | Noi abbiamo da fare cogli uomini quali sono nell'attuale società, in condizioni morali e materiali disgraziatissime; e ci inganneremmo pensando che basta la propaganda per elevarli a quel grado di sviluppo intellettuale e morale che è necessario alla attuazione dei nostri ideali. | ||
Tra l'uomo e l'ambiente sociale vi è un'azione reciproca. Gli uomini fanno la società come essa è, e la società fa gli uomini come essi sono e da ciò risulta una specie di circolo vizioso: per trasformare la società bisogna trasformare gli uomini, e per trasformare gli uomini bisogna trasformare la società . | Tra l'uomo e l'ambiente sociale vi è un'azione reciproca. Gli uomini fanno la società come essa è, e la società fa gli uomini come essi sono e da ciò risulta una specie di circolo vizioso: per trasformare la società bisogna trasformare gli uomini, e per trasformare gli uomini bisogna trasformare la società. | ||
La miseria abbrutisce l'uomo e per distruggere la miseria bisogna che gli uomini abbiano coscienza e volontà . La schiavitù educa gli uomini ad essere schiavi, e per liberarsi dalla schiavitù v'è bisogno di uomini aspiranti a libertà . L'ignoranza fa sì che gli uomini non conoscano le cause dei loro mali e non sappiano rimediarvi, e per distruggere l'ignoranza bisogna che gli uomini abbiano il tempo ed il modo d'istruirsi. | La miseria abbrutisce l'uomo e per distruggere la miseria bisogna che gli uomini abbiano coscienza e volontà. La schiavitù educa gli uomini ad essere schiavi, e per liberarsi dalla schiavitù v'è bisogno di uomini aspiranti a libertà. L'ignoranza fa sì che gli uomini non conoscano le cause dei loro mali e non sappiano rimediarvi, e per distruggere l'ignoranza bisogna che gli uomini abbiano il tempo ed il modo d'istruirsi. | ||
Il governo abitua la gente a subìre la legge ed a credere che la legge sia necessaria alla società : e per abolire il governo bisogna che gli uomini siano persuasi della sua inutilità e del suo danno. | Il governo abitua la gente a subìre la legge ed a credere che la legge sia necessaria alla società : e per abolire il governo bisogna che gli uomini siano persuasi della sua inutilità e del suo danno. | ||
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Ciò dipende dal concorso di una infinità di circostanze. | Ciò dipende dal concorso di una infinità di circostanze. | ||
Malgrado ciò che dicono alcuni, non esiste una legge naturale (legge dei salari), la quale determina la parte che va al lavoratore sul prodotto del suo lavoro; o se legge si vuol formulare, essa non potrebbe essere che questa: il salario non può scendere normalmente al disotto di quel tanto che è necessario alla vita, né può normalmente salire tanto da non lasciare nessun profitto al padrone. E chiaro che nel primo caso gli operai morrebbero e quindi non riscuoterebbero più salario, e nel secondo i padroni cesserebbero dal far lavorare e quindi non pagherebbero più salari. Ma tra questi due estremi impossibili vi sono una infinità di gradi, che vanno dalle condizioni quasi animalesche di gran parte dei lavoratori agricoli fino a quelle quasi decenti degli operai dei buoni mestieri nelle grandi città . Il salario, la lunghezza della giornata e tutte le altre condizioni del lavoro sono il risultato della lotta tra padroni e lavoranti, Quelli cercano di dare ai lavoranti il meno che possono e di farli lavorare fino a esaurimento completo; questi cercano, o dovrebbero cercare, di lavorare il meno e guadagnare il più che possono. Dove i lavoratori si contentano di tutto, o, anche essendo scontenti, non sanno opporre valida resistenza ai padroni, sono presto ridotti a condizioni animalesche di vita; dove invece essi hanno un concetto alquanto elevato del modo come dovrebbero vivere degli esseri umani, e sanno unirsi e, mediante il rifiuto di lavoro e la minaccia latente o esplicita di rivolta, imporre rispetto ai padroni, là essi sono trattati in modo relativamente sopportabile. In modo che può dirsi che il salario, dentro certi limiti, è quello che l'operaio (non come individuo, s'intende, ma come classe) pretende. | Malgrado ciò che dicono alcuni, non esiste una legge naturale (legge dei salari), la quale determina la parte che va al lavoratore sul prodotto del suo lavoro; o se legge si vuol formulare, essa non potrebbe essere che questa: il salario non può scendere normalmente al disotto di quel tanto che è necessario alla vita, né può normalmente salire tanto da non lasciare nessun profitto al padrone. E chiaro che nel primo caso gli operai morrebbero e quindi non riscuoterebbero più salario, e nel secondo i padroni cesserebbero dal far lavorare e quindi non pagherebbero più salari. Ma tra questi due estremi impossibili vi sono una infinità di gradi, che vanno dalle condizioni quasi animalesche di gran parte dei lavoratori agricoli fino a quelle quasi decenti degli operai dei buoni mestieri nelle grandi città. Il salario, la lunghezza della giornata e tutte le altre condizioni del lavoro sono il risultato della lotta tra padroni e lavoranti, Quelli cercano di dare ai lavoranti il meno che possono e di farli lavorare fino a esaurimento completo; questi cercano, o dovrebbero cercare, di lavorare il meno e guadagnare il più che possono. Dove i lavoratori si contentano di tutto, o, anche essendo scontenti, non sanno opporre valida resistenza ai padroni, sono presto ridotti a condizioni animalesche di vita; dove invece essi hanno un concetto alquanto elevato del modo come dovrebbero vivere degli esseri umani, e sanno unirsi e, mediante il rifiuto di lavoro e la minaccia latente o esplicita di rivolta, imporre rispetto ai padroni, là essi sono trattati in modo relativamente sopportabile. In modo che può dirsi che il salario, dentro certi limiti, è quello che l'operaio (non come individuo, s'intende, ma come classe) pretende. | ||
Lottando dunque, resistendo contro i padroni, i lavoratori possono impedire, fino ad un certo punto, che le loro condizioni peggiorino ed anche ottenere dei miglioramenti reali. E la storia del movimento operaio ha già dimostrato questa verità . | Lottando dunque, resistendo contro i padroni, i lavoratori possono impedire, fino ad un certo punto, che le loro condizioni peggiorino ed anche ottenere dei miglioramenti reali. E la storia del movimento operaio ha già dimostrato questa verità. | ||
Bisogna però non esagerarsi la portata di questa lotta combattuta tra operai e padroni sul terreno esclusivamente economico. I padroni posson cedere, e spesso cedono, innanzi alle esigenze operaie energicamente espresse fino a quando non si tratti di pretese troppo grosse; ma quando gli operai incominciassero (ed è urgente che incomincino) a pretendere un tale trattamento che assorbirebbe tutto il profitto dei padroni e riuscirebbe così ad un'espropriazione indiretta, è certo che i padroni appellerebbero il governo a loro soccorso e cercherebbero di costringere colla violenza gli operai a restare nella loro posizione di schiavi salariati. | Bisogna però non esagerarsi la portata di questa lotta combattuta tra operai e padroni sul terreno esclusivamente economico. I padroni posson cedere, e spesso cedono, innanzi alle esigenze operaie energicamente espresse fino a quando non si tratti di pretese troppo grosse; ma quando gli operai incominciassero (ed è urgente che incomincino) a pretendere un tale trattamento che assorbirebbe tutto il profitto dei padroni e riuscirebbe così ad un'espropriazione indiretta, è certo che i padroni appellerebbero il governo a loro soccorso e cercherebbero di costringere colla violenza gli operai a restare nella loro posizione di schiavi salariati. | ||
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Ciò dipende in parte dalla nostra propaganda e dall'energia che noi sapremo spiegare. | Ciò dipende in parte dalla nostra propaganda e dall'energia che noi sapremo spiegare. | ||
Noi dovremo spingere il popolo ad espropriare i proprietari e mettere in comune la roba, ed organizzare la vita sociale da sé stesso, mediante associazioni liberamente costituite, senza aspettare gli ordini di nessuno e rifiutando di nominare o riconoscere qualsiasi governo, qualsiasi corpo che pretenda al diritto di far la legge ed imporre agli altri la sua volontà . | Noi dovremo spingere il popolo ad espropriare i proprietari e mettere in comune la roba, ed organizzare la vita sociale da sé stesso, mediante associazioni liberamente costituite, senza aspettare gli ordini di nessuno e rifiutando di nominare o riconoscere qualsiasi governo, qualsiasi corpo che pretenda al diritto di far la legge ed imporre agli altri la sua volontà. | ||
E se la massa del popolo non risponderà all'appello nostro, noi dovremo - in nome del diritto che abbiamo di esser liberi anche se gli altri vogliono restare schiavi e per l'efficacia dell'esempio - attuare da noi quanto più potremo delle nostre idee, e non riconoscere il nuovo governo, e mantener viva la resistenza, e far sì che i comuni dove le nostre idee saranno simpaticamente accolte respingano ogni ingerenza governativa e si ostinino a voler vivere a modo loro. | E se la massa del popolo non risponderà all'appello nostro, noi dovremo - in nome del diritto che abbiamo di esser liberi anche se gli altri vogliono restare schiavi e per l'efficacia dell'esempio - attuare da noi quanto più potremo delle nostre idee, e non riconoscere il nuovo governo, e mantener viva la resistenza, e far sì che i comuni dove le nostre idee saranno simpaticamente accolte respingano ogni ingerenza governativa e si ostinino a voler vivere a modo loro. | ||
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Noi dovremo, sopratutto, opporci con tutti i mezzi alla ricostruzione della polizia e dell'esercito, e profittare dell'occasione propizia per eccitare i lavoratori allo sciopero generale con quelle maggiori pretese che a noi riesca d'indurli ad avere. | Noi dovremo, sopratutto, opporci con tutti i mezzi alla ricostruzione della polizia e dell'esercito, e profittare dell'occasione propizia per eccitare i lavoratori allo sciopero generale con quelle maggiori pretese che a noi riesca d'indurli ad avere. | ||
E comunque vadano le cose, continuare sempre a lottare, senza un istante di interruzione, contro i proprietari e contro i governanti, avendo sempre in vista l'emancipazione completa, economica, politica, morale, di tutta quanta l'umanità . | E comunque vadano le cose, continuare sempre a lottare, senza un istante di interruzione, contro i proprietari e contro i governanti, avendo sempre in vista l'emancipazione completa, economica, politica, morale, di tutta quanta l'umanità. | ||
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