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Nell'analisi più concreta del [[capitalismo]] contemporaneo, Screpanti ha elaborato la teoria dell'« imperialismo globale », la quale definisce un sistema di governo mondiale dell'accumulazione che non può essere compreso sulla base delle teorie tradizionali dell'imperialismo. Le contraddizioni imperialistiche fondamentali sono quelle tra metropoli e periferie dell'economa globale, non quelle tra stati imperiali. Non esiste un centro imperiale dominante, piuttosto esiste una pluralità di soggetti governativi e non governativi, nazionali e internazionali, pubblici e privati che contribuiscono al governo dell'accumulazione su scala mondiale cooperando competitivamente. | Nell'analisi più concreta del [[capitalismo]] contemporaneo, Screpanti ha elaborato la teoria dell'« imperialismo globale », la quale definisce un sistema di governo mondiale dell'accumulazione che non può essere compreso sulla base delle teorie tradizionali dell'imperialismo. Le contraddizioni imperialistiche fondamentali sono quelle tra metropoli e periferie dell'economa globale, non quelle tra stati imperiali. Non esiste un centro imperiale dominante, piuttosto esiste una pluralità di soggetti governativi e non governativi, nazionali e internazionali, pubblici e privati che contribuiscono al governo dell'accumulazione su scala mondiale cooperando competitivamente. | ||
Per la teoria del [[comunismo]] Screpanti ha proposto una rilettura del pensiero di [[Karl Marx]] ed [[Friedrich Engels]] quali teorici libertari. La [[libertà ]] è definita come reale capacità di scelta dei soggetti individuali. In un approccio che si richiama a [[Gramsci]], ma che è arricchito con l'apporto della teoria contemporanea della libertà di scelta, questa è vista come determinabile nei termini degli insiemi d'opportunità a disposizione degli individui. Nel [[capitalismo]] la [[libertà ]] di scelta è distribuita in modo fortemente diseguale, essendo pressoché nulla quella di cui godono i lavoratori nel processo produttivo e massima quella di cui godono i capitalisti; bassissima quella di cui godono gli strati sociali poveri nella sfera del consumo e alta quella di cui godono le classi privilegiate. Il [[comunismo]] è visto come un processo conflittuale di trasformazione storica in cui le classi oppresse e sfruttate lottano per la redistribuzione della libertà . | Per la teoria del [[comunismo]] Screpanti ha proposto una rilettura del pensiero di [[Karl Marx]] ed [[Friedrich Engels]] quali teorici libertari. La [[libertà ]] è definita come reale capacità di scelta dei soggetti individuali. In un approccio che si richiama a [[Gramsci]], ma che è arricchito con l'apporto della teoria contemporanea della libertà di scelta, questa è vista come determinabile nei termini degli insiemi d'opportunità a disposizione degli individui. Nel [[capitalismo]] la [[libertà ]] di scelta è distribuita in modo fortemente diseguale, essendo pressoché nulla quella di cui godono i lavoratori nel processo produttivo e massima quella di cui godono i capitalisti; bassissima quella di cui godono gli strati sociali poveri nella sfera del consumo e alta quella di cui godono le classi privilegiate. Il [[comunismo]] è visto come un processo conflittuale di trasformazione storica in cui le classi oppresse e sfruttate lottano per la redistribuzione della libertà. | ||
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