Gracchus Babeuf: differenze tra le versioni

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Dissero meglio [[Jean Jacques Rousseau|Rousseau]] scrivendo ''Perché lo stato sociale sia perfezionato, bisogna che ciascuno abbia abbastanza'', e [[Denis Diderot|Diderot]],<ref>In realtà  Morelly, nel suo ''Codice della natura'', che al tempo di Babeuf era però attribuito a Diderot.</ref> quando affermò che ''sulla forma migliore di governo non avrete fatto nulla finché non avrete distrutto i germi della cupidigia e dell'ambizione''. Persino Tallien, Fouché e l'oscuro deputato Jean-Baptiste Harmand, quando erano ancora dei rivoluzionari, avevano esaltato la vera eguaglianza. Anche Robespierre, nella sua Dichiarazione dei diritti, aveva scritto che ''lo scopo della società  è la felicità  comune'' e che gli individui ''nascono uguali in diritti e in bisogni'', mentre [[Saint-Just]], in un discorso del 1794, affermò che ''gli infelici sono le energie della terra, hanno il diritto di parlare da padroni ai governi che li trascurano''. Sembra che Babeuf, citando Robespierre e Saint-Just, volesse ingraziarsi i Giacobini, ora perseguitati dal Direttorio, perché si unissero al suo progetto rivoluzionario.
Dissero meglio [[Jean Jacques Rousseau|Rousseau]] scrivendo ''Perché lo stato sociale sia perfezionato, bisogna che ciascuno abbia abbastanza'', e [[Denis Diderot|Diderot]],<ref>In realtà  Morelly, nel suo ''Codice della natura'', che al tempo di Babeuf era però attribuito a Diderot.</ref> quando affermò che ''sulla forma migliore di governo non avrete fatto nulla finché non avrete distrutto i germi della cupidigia e dell'ambizione''. Persino Tallien, Fouché e l'oscuro deputato Jean-Baptiste Harmand, quando erano ancora dei rivoluzionari, avevano esaltato la vera eguaglianza. Anche Robespierre, nella sua Dichiarazione dei diritti, aveva scritto che ''lo scopo della società  è la felicità  comune'' e che gli individui ''nascono uguali in diritti e in bisogni'', mentre [[Saint-Just]], in un discorso del 1794, affermò che ''gli infelici sono le energie della terra, hanno il diritto di parlare da padroni ai governi che li trascurano''. Sembra che Babeuf, citando Robespierre e Saint-Just, volesse ingraziarsi i Giacobini, ora perseguitati dal Direttorio, perché si unissero al suo progetto rivoluzionario.


Bisogna dunque che i sanculotti, i nullatenenti, questi moderni plebei, facciano come gli antichi che, per lottare contro i patrizi, si ritirarono nel « Monte Sacro », e organizzino la « Vandea plebea ». Verrà  spiegato che il fine della società  è la felicità  comune; che la terra è di tutti; che « l'alienabilità  è un infame attentato populicida »; che l'eredità  familiare è un « orrore »; che tutto ciò che un membro della società  possiede al di sopra della sufficienza dei suoi bisogni è il risultato di un furto; che « la superiorità  dei talenti » è solo un'opinione utilizzata dai cospiratori contro l'eguaglianza; che l'attuale educazione, patrimonio esclusivo di una parte dei membri della società, è una mostruosità ; che occorre assicurare a ciascuno e alla sua posterità  la sufficienza e nient'altro che la sufficienza; che l'unico mezzo per arrivarvi è stabilire l'amministrazione comune, sopprimendo la proprietà  privata.
Bisogna dunque che i sanculotti, i nullatenenti, questi moderni plebei, facciano come gli antichi che, per lottare contro i patrizi, si ritirarono nel « Monte Sacro », e organizzino la « Vandea plebea ». Verrà  spiegato che il fine della società  è la felicità  comune; che la terra è di tutti; che « l'alienabilità  è un infame attentato populicida »; che l'eredità  familiare è un « orrore »; che tutto ciò che un membro della società  possiede al di sopra della sufficienza dei suoi bisogni è il risultato di un furto; che « la superiorità  dei talenti » è solo un'opinione utilizzata dai cospiratori contro l'eguaglianza; che l'attuale educazione, patrimonio esclusivo di una parte dei membri della società, è una mostruosità; che occorre assicurare a ciascuno e alla sua posterità  la sufficienza e nient'altro che la sufficienza; che l'unico mezzo per arrivarvi è stabilire l'amministrazione comune, sopprimendo la proprietà  privata.


Il ''Manifesto dei plebe''i termina con un appello: « Il ''Monte Sacro'' o la ''Vandea plebea'' si formino in un sol punto o in ciascuno degli 86 dipartimenti! Si cospiri contro l'oppressione, sia in grande, sia in piccolo, segretamente o allo scoperto, in centomila conciliaboli o in uno solo, poco importa, purché si cospiri, e i rimorsi e le angosce accompagnino in ogni momento gli oppressori [...] Cambiamo, dopo mille anni, queste leggi incivili ».
Il ''Manifesto dei plebe''i termina con un appello: « Il ''Monte Sacro'' o la ''Vandea plebea'' si formino in un sol punto o in ciascuno degli 86 dipartimenti! Si cospiri contro l'oppressione, sia in grande, sia in piccolo, segretamente o allo scoperto, in centomila conciliaboli o in uno solo, poco importa, purché si cospiri, e i rimorsi e le angosce accompagnino in ogni momento gli oppressori [...] Cambiamo, dopo mille anni, queste leggi incivili ».
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