Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale: differenze tra le versioni

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I rivoltosi, coperti da un passamontagna o comunque con il volto dissimulato in vari modi, cominciarono una sollevazione armata il [[1 gennaio|1° gennaio]] [[1994]], quando "conquistarono", i municipi di San Cristóbal de las Casas, Altamirano, Las Margaritas, Ocosingo, Oxchuc, Huixtan e Chanal, oltre a quelli di altri villaggi minori del Chiapas, sancendo, attraverso la [[Prima Dichiarazione della Selva Lacandona]] <ref>[http://www.ipsnet.it/chiapas/1dichsel.htm Prima dichiarazione della Selva Lacandona]</ref>, la dichiarazione ufficiale di guerra al governo messicano e l'annuncio di un piano strategico per marciare verso la capitale.  
I rivoltosi, coperti da un passamontagna o comunque con il volto dissimulato in vari modi, cominciarono una sollevazione armata il [[1 gennaio|1° gennaio]] [[1994]], quando "conquistarono", i municipi di San Cristóbal de las Casas, Altamirano, Las Margaritas, Ocosingo, Oxchuc, Huixtan e Chanal, oltre a quelli di altri villaggi minori del Chiapas, sancendo, attraverso la [[Prima Dichiarazione della Selva Lacandona]] <ref>[http://www.ipsnet.it/chiapas/1dichsel.htm Prima dichiarazione della Selva Lacandona]</ref>, la dichiarazione ufficiale di guerra al governo messicano e l'annuncio di un piano strategico per marciare verso la capitale.  


Durante i combattimenti l'EZLN riuscì a catturare l'ex governatore del Chiapas, il generale Absalon Castellanos Dominguez; mentre le ostilità  proseguivano nei dintorni di san Cristobal, il vescovo [[Samuel Ruiz]] emise un comunicato invitando alla tregua e alla fine delle ostilità , ma nonostante ciò l'esercito federale massacrò senza pietà  numerosi civili nel mercato di Ocosingo. Il giorno seguente l'esercito federale iniziò una spietata caccia contro gli insorti zapatisti, i quali furono costretti a fuggire dai centri urbani conquistati. Comunque vi furono manifestazioni enormi da parte della società  civile, che chiedeva a entrambe le parti un cessate il fuoco, schierandosi però più dalla parte dell'EZLN. Dopo dodici giorni di combattimenti il presidente Carlos Salinas de Gortari, al suo ultimo anno di mandato, ha accettato la proposta dell'EZLN di un dialogo con la mediazione della diocesi di San Cristòbal.
Durante i combattimenti l'EZLN riuscì a catturare l'ex governatore del Chiapas, il generale Absalon Castellanos Dominguez; mentre le ostilità  proseguivano nei dintorni di san Cristobal, il vescovo [[Samuel Ruiz]] emise un comunicato invitando alla tregua e alla fine delle ostilità, ma nonostante ciò l'esercito federale massacrò senza pietà  numerosi civili nel mercato di Ocosingo. Il giorno seguente l'esercito federale iniziò una spietata caccia contro gli insorti zapatisti, i quali furono costretti a fuggire dai centri urbani conquistati. Comunque vi furono manifestazioni enormi da parte della società  civile, che chiedeva a entrambe le parti un cessate il fuoco, schierandosi però più dalla parte dell'EZLN. Dopo dodici giorni di combattimenti il presidente Carlos Salinas de Gortari, al suo ultimo anno di mandato, ha accettato la proposta dell'EZLN di un dialogo con la mediazione della diocesi di San Cristòbal.


Il dialogo con il governo si dilungò per un periodo di tre anni e terminò con la firma degli ''[[Accordi di San Andrés]]'', secondo i quali il governo messicano si sarebbe impegnato a modificare la costituzione nazionale per ottenere alcuni elementari diritti per il ''pueblo'' indigeno, tra i quali l'[[autonomia]] indigena. Una commissione di deputati di diversi partiti politici, chiamata [[COCOPA]], modificò drasticamente l'iniziativa di legge in favore dell'EZLN. L'allora presidente messicano, [[Ernesto Zedillo]], nonostante avesse promesso che il Congresso avrebbe deciso se approvarla o no, non permise di inviare l'iniziativa tal quale alla camera dei deputati. Affermando che erano stati violati gli accordi di negoziazione, l'EZLN si ritirò nuovamente nelle montagne e a questo punto Zedillo decise di aumentare la presenza militare in Chiapas per evitare che si estendesse la zona di influenza dell'EZLN. Una tregua non ufficiale accompagnò il silenzio dell'EZLN durante i seguenti tre anni, gli ultimi del mandato di Zedillo.
Il dialogo con il governo si dilungò per un periodo di tre anni e terminò con la firma degli ''[[Accordi di San Andrés]]'', secondo i quali il governo messicano si sarebbe impegnato a modificare la costituzione nazionale per ottenere alcuni elementari diritti per il ''pueblo'' indigeno, tra i quali l'[[autonomia]] indigena. Una commissione di deputati di diversi partiti politici, chiamata [[COCOPA]], modificò drasticamente l'iniziativa di legge in favore dell'EZLN. L'allora presidente messicano, [[Ernesto Zedillo]], nonostante avesse promesso che il Congresso avrebbe deciso se approvarla o no, non permise di inviare l'iniziativa tal quale alla camera dei deputati. Affermando che erano stati violati gli accordi di negoziazione, l'EZLN si ritirò nuovamente nelle montagne e a questo punto Zedillo decise di aumentare la presenza militare in Chiapas per evitare che si estendesse la zona di influenza dell'EZLN. Una tregua non ufficiale accompagnò il silenzio dell'EZLN durante i seguenti tre anni, gli ultimi del mandato di Zedillo.
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Il [[12 ottobre]] [[2002]] (anniversario della “scoperta” dell'America) il [[Subcomandante Marcos]] scrisse una lettera ad [[Ángel Luis Lara]] (alias ''el Ruso'') nella quale definì il giudice spagnolo [[Baltasar Garzón]] «un pagliaccio grottesco», per aver ritenuto infondate le accuse contro il tiranno [[Pinochet]] riguardo a possibili violazioni dei diritti umani contro cittadini spagnoli; Marcos bollò inoltre il giudice spagnolo come un “campione” di provocazioni [[Fascismo|fasciste]] per aver sciolto e dichiarato fuori legge il Partito Indipendentista basco [[Batasuna]]. Nella sua appassionata lettera, il ''vocero'' dell'EZLN proferì una serie di accuse al re spagnolo Juan Carlos I e all'allora al capo del governo José María Aznar.
Il [[12 ottobre]] [[2002]] (anniversario della “scoperta” dell'America) il [[Subcomandante Marcos]] scrisse una lettera ad [[Ángel Luis Lara]] (alias ''el Ruso'') nella quale definì il giudice spagnolo [[Baltasar Garzón]] «un pagliaccio grottesco», per aver ritenuto infondate le accuse contro il tiranno [[Pinochet]] riguardo a possibili violazioni dei diritti umani contro cittadini spagnoli; Marcos bollò inoltre il giudice spagnolo come un “campione” di provocazioni [[Fascismo|fasciste]] per aver sciolto e dichiarato fuori legge il Partito Indipendentista basco [[Batasuna]]. Nella sua appassionata lettera, il ''vocero'' dell'EZLN proferì una serie di accuse al re spagnolo Juan Carlos I e all'allora al capo del governo José María Aznar.


Dopo la pubblicazione di questa lettera da parte della stampa messicana, avvenuta il [[25 novembre]], Marcos e Garzon si confrontarono aspramente su molte questioni attraverso la stampa internazionale, mediante la quale Garzon invitò Marcos ad un confronto pubblico. Marcos provocatoriamente pose le sue condizioni per il dibattito: se avesse perso il confronto avrebbe rivelato la sua identità , in caso contrario il giudice spagnolo avrebbe dovuto sostenere pubblicamente la causa dell'EZLN.
Dopo la pubblicazione di questa lettera da parte della stampa messicana, avvenuta il [[25 novembre]], Marcos e Garzon si confrontarono aspramente su molte questioni attraverso la stampa internazionale, mediante la quale Garzon invitò Marcos ad un confronto pubblico. Marcos provocatoriamente pose le sue condizioni per il dibattito: se avesse perso il confronto avrebbe rivelato la sua identità, in caso contrario il giudice spagnolo avrebbe dovuto sostenere pubblicamente la causa dell'EZLN.


Quest'"incidente" causò una gran dibattito interno al [[zapatismo|movimento zapatista]]. Molti non erano contenti che il [[Subcomandante Marcos]] dedicasse il suo tempo a cause lontane da quella indigena; altri erano del parere che il tono usato da Marcos fosse improprio, visto la “carica” che esso assumeva all'interno dell'EZLN; altri ancora interpretarono i suoi scritti come un appoggio alle strategie dell'[[ETA]] (anche se egli era stato abbastanza esplicito nel criticare determinate strategie). Molti altri, infine, furono soddisfatti che venisse pubblicamente rivelata la natura [[autorità |autoritaria]] e occulta del giudice Baltasar Garzón. A questo punto finalmente il giudice spagnolo si sentì in dovere di non proseguire la sfida dialettica.  
Quest'"incidente" causò una gran dibattito interno al [[zapatismo|movimento zapatista]]. Molti non erano contenti che il [[Subcomandante Marcos]] dedicasse il suo tempo a cause lontane da quella indigena; altri erano del parere che il tono usato da Marcos fosse improprio, visto la “carica” che esso assumeva all'interno dell'EZLN; altri ancora interpretarono i suoi scritti come un appoggio alle strategie dell'[[ETA]] (anche se egli era stato abbastanza esplicito nel criticare determinate strategie). Molti altri, infine, furono soddisfatti che venisse pubblicamente rivelata la natura [[autorità |autoritaria]] e occulta del giudice Baltasar Garzón. A questo punto finalmente il giudice spagnolo si sentì in dovere di non proseguire la sfida dialettica.  
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Come forma di principio nell'EZLN non esistono [[discriminazione|discriminazioni]] ideologiche, etniche o [[sessismo|sessiste]]. Però prima dell'insurrezione zapatista le donne erano assai poco rispettate in Chiapas, ma durante i combattimenti di Ocosingo esse si distinsero particolarmente tanto da guadagnarsi il rispetto degli uomini. Quando poi, nel marzo [[1993]], il [[Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno]] si riunì in pubblica assemblea, la “compagna Susanna” lesse le richieste delle donne indigene, divenuto poi una sorta di manifesto femminista indigeno, furono abbattuti definitavamente tutti gli steccati che [[discriminazione|discriminavano]] le donne.
Come forma di principio nell'EZLN non esistono [[discriminazione|discriminazioni]] ideologiche, etniche o [[sessismo|sessiste]]. Però prima dell'insurrezione zapatista le donne erano assai poco rispettate in Chiapas, ma durante i combattimenti di Ocosingo esse si distinsero particolarmente tanto da guadagnarsi il rispetto degli uomini. Quando poi, nel marzo [[1993]], il [[Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno]] si riunì in pubblica assemblea, la “compagna Susanna” lesse le richieste delle donne indigene, divenuto poi una sorta di manifesto femminista indigeno, furono abbattuti definitavamente tutti gli steccati che [[discriminazione|discriminavano]] le donne.


Le decisioni vengono prese sempre dalla comunità , mediante pubbliche assemblee in cui vige il principio della [[democrazia diretta]], successivamente alle quali viene stabilito chi è l'incaricato atto allo risoluzione del problema o a rappresentarne la comunità . Gran parte delle discussioni si concentrano quindi sulla natura del problema e non su chi debba risolverlo, su questo le comunità  zapatiste hanno solo l'imbarazzo della scelta, se il “delegato” non soddisfa la comunità  viene immediatamente sostituito con un altro.
Le decisioni vengono prese sempre dalla comunità, mediante pubbliche assemblee in cui vige il principio della [[democrazia diretta]], successivamente alle quali viene stabilito chi è l'incaricato atto allo risoluzione del problema o a rappresentarne la comunità . Gran parte delle discussioni si concentrano quindi sulla natura del problema e non su chi debba risolverlo, su questo le comunità  zapatiste hanno solo l'imbarazzo della scelta, se il “delegato” non soddisfa la comunità  viene immediatamente sostituito con un altro.


== Internazionalismo ==
== Internazionalismo ==
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== La otra campaña (L'Altra Campagna)==
== La otra campaña (L'Altra Campagna)==
Nel giugno [[2005]] l'EZLN lancia una nuova iniziativa mediante la [[Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona]] <ref>[http://www.ipsnet.it/chiapas/2005/6dicsel0.htm Sesta dichiarazione della Selva Lacandona]</ref>, dove chiama all'appello vari settori politici, fino alle singole [[Individualità |individualità ]], per l'organizzazione di un movimento nazionale che cerchi la ristrutturazione delle relazioni sociali, programmare un "Programma Nazionale di Lotta" e creare una nuova costituzione politica per tutta la repubblica messicana, in cui si tengano in considerazione tutte le aspirazioni del popolo messicano.
Nel giugno [[2005]] l'EZLN lancia una nuova iniziativa mediante la [[Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona]] <ref>[http://www.ipsnet.it/chiapas/2005/6dicsel0.htm Sesta dichiarazione della Selva Lacandona]</ref>, dove chiama all'appello vari settori politici, fino alle singole [[Individualità |individualità ]], per l'organizzazione di un movimento nazionale che cerchi la ristrutturazione delle relazioni sociali, programmare un "Programma Nazionale di Lotta" e creare una nuova costituzione politica per tutta la repubblica messicana, in cui si tengano in considerazione tutte le aspirazioni del popolo messicano.
In base a questa dichiarazione, l'EZLN si impegna ad affiancare a tutte le sue attività  precedenti quella che verrà  definita, successivamente, dallo stesso [[Subcomandante Marcos]], l'[[Altra Campagna]]. Quest'organizzazione si rivolge ed ascolta tutto il popolo messicano, sia quelli che sono organizzati e sia quelli che non lo sono, tutti coloro che genericamente si definiscono di “sinistra” e cercano di cambiare le strutture sociali della società  messicana, purché si attengano ad alcuni saldi principi: l'[[anticapitalismo]], l'orizzontalità , l'equità  e molti altri valori che si definiranno nel corso del cammino zapatista.
In base a questa dichiarazione, l'EZLN si impegna ad affiancare a tutte le sue attività  precedenti quella che verrà  definita, successivamente, dallo stesso [[Subcomandante Marcos]], l'[[Altra Campagna]]. Quest'organizzazione si rivolge ed ascolta tutto il popolo messicano, sia quelli che sono organizzati e sia quelli che non lo sono, tutti coloro che genericamente si definiscono di “sinistra” e cercano di cambiare le strutture sociali della società  messicana, purché si attengano ad alcuni saldi principi: l'[[anticapitalismo]], l'orizzontalità, l'equità  e molti altri valori che si definiranno nel corso del cammino zapatista.


Come parte dell'Altra Campagna, il '''Delegato Zero''' (altro nome con cui si fa chiamare il [[Subcomandante Marcos]]), comincia nel gennaio [[2006]] una marcia lungo tutto il territorio messicano. Questa marcia arriva nella capitale messicana con l'intento di celebrare, i giorni [[3 maggio|3]] e [[4 maggio]], un altro [[il Primo Maggio|primo Maggio]], attraverso cui denunciare le [[discriminazione|discriminazioni]] subite in [[Messico]] dai lavoratori\lavoratrici transessuali, omosessuali, lesbiche e dai fautori dell'[[amore libero]]. Durante questi giorni giunge la notizia che a Texcoco la polizia locale ha cercato di espellere i venditori di fiori dal mercato ''Belisario Domínguez''. Gli abitanti di [[massacro di Atenco|San Salvador di Atenco]] decidono di sostenere solidaristicamente la protesta di Texcoco. Comincia un giorno di violenza che determina due morti (Javier Cortés Santiago e Alexis Benhumea), molti feriti, un'innumerevole numero di azioni violente contro le donne, oltre a centinaia di arresti e ''desaparecidos''. In seguito a questi avvenimenti l'EZLN dichiara lo stato d'allerta totale.
Come parte dell'Altra Campagna, il '''Delegato Zero''' (altro nome con cui si fa chiamare il [[Subcomandante Marcos]]), comincia nel gennaio [[2006]] una marcia lungo tutto il territorio messicano. Questa marcia arriva nella capitale messicana con l'intento di celebrare, i giorni [[3 maggio|3]] e [[4 maggio]], un altro [[il Primo Maggio|primo Maggio]], attraverso cui denunciare le [[discriminazione|discriminazioni]] subite in [[Messico]] dai lavoratori\lavoratrici transessuali, omosessuali, lesbiche e dai fautori dell'[[amore libero]]. Durante questi giorni giunge la notizia che a Texcoco la polizia locale ha cercato di espellere i venditori di fiori dal mercato ''Belisario Domínguez''. Gli abitanti di [[massacro di Atenco|San Salvador di Atenco]] decidono di sostenere solidaristicamente la protesta di Texcoco. Comincia un giorno di violenza che determina due morti (Javier Cortés Santiago e Alexis Benhumea), molti feriti, un'innumerevole numero di azioni violente contro le donne, oltre a centinaia di arresti e ''desaparecidos''. In seguito a questi avvenimenti l'EZLN dichiara lo stato d'allerta totale.
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*''Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, Aguascalientes 1996. Messaggi del primo incontro intercontinentale per l'umanità  e contro il neoliberismo'', Edizioni della Battaglia, 1996
*''Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, Aguascalientes 1996. Messaggi del primo incontro intercontinentale per l'umanità  e contro il neoliberismo'', Edizioni della Battaglia, 1996
*Jaime Avilés - Gianni Minà , ''Marcos e l'insurrezione zapatista'', Sperling & Kupfer, 1997  
*Jaime Avilés - Gianni Minà, ''Marcos e l'insurrezione zapatista'', Sperling & Kupfer, 1997  
*F. Lippi, ''EZLN. Documenti e comunicati dal Chiapas insorto (dal 15 agosto 1994 al 29 settembre 1995)'', BFS edizioni, 1997
*F. Lippi, ''EZLN. Documenti e comunicati dal Chiapas insorto (dal 15 agosto 1994 al 29 settembre 1995)'', BFS edizioni, 1997
*Jérôme Baschet, ''La scintilla zapatista'', Eleuthera, 2004
*Jérôme Baschet, ''La scintilla zapatista'', Eleuthera, 2004
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