Specismo, sessismo e razzismo: differenze tra le versioni

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== Specismo, sessismo e razzismo ==
== Specismo, sessismo e razzismo ==
Queste tre forme di discriminazione sono strettamente interconnesse per due ordini di ragioni. In primo luogo tutti e fanno affidamento sull'idea di una natura diversa e sicuramente inferiore. Una natura che sancisce l'inferiorità  degli animali rispetto agli umani, della donna rispetto all'uomo e dei popoli barbari rispetto a quelli civilizzati. L'osservazione di una natura bestiale dei popoli da assoggettare è servita a legittimarne la schiavitù, con i mercati, la marchiatura e il lavoro forzato. I colonizzatori sbarcati in America produssero volumi di grandiosa apologia razzista a giustificazione del genocidio da essi compiuto. Queste razze inferiori erano minacciose, peccaminose, carnali, disumane e non cristiane e pertanto pericolosamente vicine agli animali. Essi venivano trattati come era solito trattare gli animali. I grandi teologi della Chiesa non facevano altro che interpretare il pensiero comune quando affermavano che la donna era situata nel livello inferiore dell'umanità , essendo perversa, debole, ottusa, subdola, mentre in quello superiore regnava l'uomo con la sualungimiranza, la sua intelligenza, la sua virtù, la sua ragione. Gli stessi termini utilizzati per suggellare la naturale superiorità  umana sulle altre specie.[[Image:Industrial-Chicken-Coop.JPG|260 px|thumb|left|Ovaiole allevate in batteria]] La pessima e sprezzante opinione delle donne, che si aveva e che molti ancora conservano, non è nata dalla mentalità  degli inquisitori che scatenarono le grandi cacce contro le streghe, ma risale a molto prima poiché già  la mentalità  pagana era misogina. Le “femmine”e i “bruti” (le razze inferiori) sono talmente diversi che, rispettivamente, la Santa Inquisizione e la colonizzazione hanno messo in pratica le più
Queste tre forme di discriminazione sono strettamente interconnesse per due ordini di ragioni. In primo luogo tutti e fanno affidamento sull'idea di una natura diversa e sicuramente inferiore. Una natura che sancisce l'inferiorità  degli animali rispetto agli umani, della donna rispetto all'uomo e dei popoli barbari rispetto a quelli civilizzati. L'osservazione di una natura bestiale dei popoli da assoggettare è servita a legittimarne la schiavitù, con i mercati, la marchiatura e il lavoro forzato. I colonizzatori sbarcati in America produssero volumi di grandiosa apologia razzista a giustificazione del genocidio da essi compiuto. Queste razze inferiori erano minacciose, peccaminose, carnali, disumane e non cristiane e pertanto pericolosamente vicine agli animali. Essi venivano trattati come era solito trattare gli animali. I grandi teologi della Chiesa non facevano altro che interpretare il pensiero comune quando affermavano che la donna era situata nel livello inferiore dell'umanità, essendo perversa, debole, ottusa, subdola, mentre in quello superiore regnava l'uomo con la sualungimiranza, la sua intelligenza, la sua virtù, la sua ragione. Gli stessi termini utilizzati per suggellare la naturale superiorità  umana sulle altre specie.[[Image:Industrial-Chicken-Coop.JPG|260 px|thumb|left|Ovaiole allevate in batteria]] La pessima e sprezzante opinione delle donne, che si aveva e che molti ancora conservano, non è nata dalla mentalità  degli inquisitori che scatenarono le grandi cacce contro le streghe, ma risale a molto prima poiché già  la mentalità  pagana era misogina. Le “femmine”e i “bruti” (le razze inferiori) sono talmente diversi che, rispettivamente, la Santa Inquisizione e la colonizzazione hanno messo in pratica le più
impensabili torture, con il convincimento di trovarsi di fronte a degli esseri di natura demoniaca e di indole bestiale, incapaci di soffrire. I carnefici, spesso coperti da una maschera di cuoio, appendono, stritolano, stirano, bruciano, ammaccano, seviziano con distacco scientifico il corpo della malcapitata. I loro occhi sembrano non vedere l'orrore del corpo martoriato, le loro orecchie sembrano non udire i lamenti, i gemiti, le invocazioni. Sarà  inutile ricordare il parallelo con
impensabili torture, con il convincimento di trovarsi di fronte a degli esseri di natura demoniaca e di indole bestiale, incapaci di soffrire. I carnefici, spesso coperti da una maschera di cuoio, appendono, stritolano, stirano, bruciano, ammaccano, seviziano con distacco scientifico il corpo della malcapitata. I loro occhi sembrano non vedere l'orrore del corpo martoriato, le loro orecchie sembrano non udire i lamenti, i gemiti, le invocazioni. Sarà  inutile ricordare il parallelo con
vivisettori e macellatori?  
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