L'operaismo (di Victor Serge): differenze tra le versioni

Jump to navigation Jump to search
m
Sostituzione testo - "[à][\s][,]" con "à,"
m (Sostituzione testo - "[à][\s\s]" con "à ")
m (Sostituzione testo - "[à][\s][,]" con "à,")
Riga 5: Riga 5:
L'Operaismo?
L'Operaismo?


È una strana malattia di cui soffre la quasi totalità  della cosiddetta avanguardia intellettuale. Marxismo e sindacalismo ne sono le forme incurabili. Anche gli anarchici ne soffrono enormemente. Si tratta di una più o meno grave deformazione delle facoltà  di percezione e del pensiero, che fa sì che agli occhi del malato tutto ciò che appartiene all'operaio appaia bello, buono, utile, così come ciò che non gli appartiene è invece brutto, cattivo, inutile, se non dannoso. Il triste inebetito, dall'aspetto fiacco, alcolizzato, fumatore, tubercolotico, costituente la massa dei buoni cittadini e delle persone oneste, diventa per incanto il lavoratore, il cui “solenne” lavoro fa vivere e progredire l'umanità  e il cui sforzo magnanimo gli garantisce uno splendido futuro... Guardatevi bene dal far notare all'operaista che il suddetto proletario è tutto sommato il sostegno più sicuro dell'abominevole regime del Capitale e dell'Autorità , ch'egli sostiene e sancisce attraverso il servizio militare, il voto e il lavoro quotidiano. Vi sentirete immediatamente trattare da individuo arretrato, ai pregiudizi borghesi e di non comprendere la... sociologia!
È una strana malattia di cui soffre la quasi totalità  della cosiddetta avanguardia intellettuale. Marxismo e sindacalismo ne sono le forme incurabili. Anche gli anarchici ne soffrono enormemente. Si tratta di una più o meno grave deformazione delle facoltà  di percezione e del pensiero, che fa sì che agli occhi del malato tutto ciò che appartiene all'operaio appaia bello, buono, utile, così come ciò che non gli appartiene è invece brutto, cattivo, inutile, se non dannoso. Il triste inebetito, dall'aspetto fiacco, alcolizzato, fumatore, tubercolotico, costituente la massa dei buoni cittadini e delle persone oneste, diventa per incanto il lavoratore, il cui “solenne” lavoro fa vivere e progredire l'umanità  e il cui sforzo magnanimo gli garantisce uno splendido futuro... Guardatevi bene dal far notare all'operaista che il suddetto proletario è tutto sommato il sostegno più sicuro dell'abominevole regime del Capitale e dell'Autorità, ch'egli sostiene e sancisce attraverso il servizio militare, il voto e il lavoro quotidiano. Vi sentirete immediatamente trattare da individuo arretrato, ai pregiudizi borghesi e di non comprendere la... sociologia!


Le cause di questo stato d'animo, anche se molto numerose, sono facili da determinare. Al primo posto si dovrebbe mettere l'idea del lavoro come "gesto solenne" che mantiene alla vita; il lavoro è nobile nella sua essenza, dicono le menti semplici, nobile è il lavoratore. Ecco! Hanno scordato una cosa; che la nobiltà  di una attività  è una concezione convenzionale e relativa; che il lavoro teoricamente così bello, è nella pratica ordinaria brutto, invalidante, demoralizzante; infine che un gesto quale che sia non può essere pieno di bellezza quando chi lo commette è una povera bestia umana attanagliata dalla paura e dalla fame ...
Le cause di questo stato d'animo, anche se molto numerose, sono facili da determinare. Al primo posto si dovrebbe mettere l'idea del lavoro come "gesto solenne" che mantiene alla vita; il lavoro è nobile nella sua essenza, dicono le menti semplici, nobile è il lavoratore. Ecco! Hanno scordato una cosa; che la nobiltà  di una attività  è una concezione convenzionale e relativa; che il lavoro teoricamente così bello, è nella pratica ordinaria brutto, invalidante, demoralizzante; infine che un gesto quale che sia non può essere pieno di bellezza quando chi lo commette è una povera bestia umana attanagliata dalla paura e dalla fame ...
Riga 14: Riga 14:
Inoltre, negli ambienti più colti, tra cui scrittori, artisti, si è convenuto di ammirare la prole. Una letteratura nasce quando si dipinge in termini indignati della povera gente. I "martiri del lavoro" avevano i loro cantori. Ed a poco a poco si mette a punto un'immagine del lavoratore poco corrispondente alla realtà . È l'ammirevole minatore di Constantin Meunier, il bel operaio dal torso potente, dallo sguardo fiero, che si vede sulle incisioni socialiste dirigersi felicemente verso un grande sole purpureo...
Inoltre, negli ambienti più colti, tra cui scrittori, artisti, si è convenuto di ammirare la prole. Una letteratura nasce quando si dipinge in termini indignati della povera gente. I "martiri del lavoro" avevano i loro cantori. Ed a poco a poco si mette a punto un'immagine del lavoratore poco corrispondente alla realtà . È l'ammirevole minatore di Constantin Meunier, il bel operaio dal torso potente, dallo sguardo fiero, che si vede sulle incisioni socialiste dirigersi felicemente verso un grande sole purpureo...


A quel punto si innesta un'ideologia piuttosto complessa, che ha i suoi teorici e i suoi umoristi. Innumerevoli opuscoli, mucchi di carte, quantitativi di manifesti colorati hanno annunciato ai borghesi terrorizzati - sicuramente! - l'imminente rivoluzione, la classe operaia cosciente che creerà , attraverso il grande sciopero, domani senza esitazione, la città  felice in cui sotto la guida di un vigilante Comitato ognuno godrà  in pace della felicità  confederale.
A quel punto si innesta un'ideologia piuttosto complessa, che ha i suoi teorici e i suoi umoristi. Innumerevoli opuscoli, mucchi di carte, quantitativi di manifesti colorati hanno annunciato ai borghesi terrorizzati - sicuramente! - l'imminente rivoluzione, la classe operaia cosciente che creerà, attraverso il grande sciopero, domani senza esitazione, la città  felice in cui sotto la guida di un vigilante Comitato ognuno godrà  in pace della felicità  confederale.


Si aspetta, si aspetta, ci si prepara. Tre volte fracassati due lampioni; si discute sui più piccoli dettagli dell'inevitabile sconvolgimento e alcuni, scherzando con aria seriosa, raccontano che faranno la Rivoluzione così e così... E nessuno pensa che l'attesa è tempo perso e che sarebbe meglio cominciare col fare un po' di luce nella spaventosa notte dei cervelli.
Si aspetta, si aspetta, ci si prepara. Tre volte fracassati due lampioni; si discute sui più piccoli dettagli dell'inevitabile sconvolgimento e alcuni, scherzando con aria seriosa, raccontano che faranno la Rivoluzione così e così... E nessuno pensa che l'attesa è tempo perso e che sarebbe meglio cominciare col fare un po' di luce nella spaventosa notte dei cervelli.
66 506

contributi

I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando i nostri servizi, accetti il nostro utilizzo dei cookie.

Menu di navigazione