Isabelle Eberhardt: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==


Figlia illegittima nata da madre proveniente da nobiltà  russa di origine tedesca Nathalie de Moerder, esiliata e sposata al generale Pavel de Moerder, e da padre nato in Armenia, [[Alexandre Trophimowsky]], anarchico e [[Tolstoj|tolstoiano]], che era il precettore dei figli prima della morte del generale.
Figlia illegittima nata da madre proveniente da nobiltà  russa di origine tedesca Nathalie de Moerder, esiliata e sposata al generale Pavel de Moerder, e da padre nato in Armenia, [[Alexandre Trophimowsky]], anarchico e [[Tolstoj|tolstoiano]], che era il precettore dei figli prima della morte del generale.


Crebbe a Ginevra per trasferirsi con sua madre in Algeria a Bône oggi chiamata Annaba, nel [[1897]], preferendo frequentare i quartieri indigeni invece di quelli europei che detestava. Ebbe una relazione durante questo soggiorno in Aleria con Mohamed Khodja e comincia ad essere attratta dalla religione musulmana, in particolare viene iniziata alla confraternita sufi della ''Qadiriya''. Non suoni strana questa sua vicinanza, lei che era libertaria, alla religione musulmana, infatti ci sono diversi tratti antiautoritari nella storia dell'Islam, soprattutto appunto nella corrente legata al [[sufismo]], che hanno affascinato anarchici come [[Jossot]], [[Leda Rafanelli]], ecc.
Crebbe a Ginevra per trasferirsi con sua madre in Algeria a Bône oggi chiamata Annaba, nel [[1897]], preferendo frequentare i quartieri indigeni invece di quelli europei che detestava. Ebbe una relazione durante questo soggiorno in Aleria con Mohamed Khodja e comincia ad essere attratta dalla religione musulmana, in particolare viene iniziata alla confraternita sufi della ''Qadiriya''. Non suoni strana questa sua vicinanza, lei che era libertaria, alla religione musulmana, infatti ci sono diversi tratti antiautoritari nella storia dell'Islam, soprattutto appunto nella corrente legata al [[sufismo]], che hanno affascinato anarchici come [[Jossot]], [[Leda Rafanelli]], ecc.


Dalla parte degli indigeni, decide di vivere come una musulmana e si veste come un uomo algerino, facendosi passare per studente tunisino di nome Mahmoud Saadi, un nome preso da un poeta e viaggiatore persiano dei seocli passati.  Il travestimento per lei non è un gioco, ma un mezzo per esercitare la propria [[libertà ]] di comportamento.  
Dalla parte degli indigeni, decide di vivere come una musulmana e si veste come un uomo algerino, facendosi passare per studente tunisino di nome Mahmoud Saadi, un nome preso da un poeta e viaggiatore persiano dei seocli passati.  Il travestimento per lei non è un gioco, ma un mezzo per esercitare la propria [[libertà ]] di comportamento.  


Si trasferisce dapprima a Batna nel [[1899]] nel quartiere popolar di Zmala, Dopo la morte di sua madre, vive alcuni mesi come nomade tra Batna, bni Mzab Oued Soufet incontra [[Slimane Ehnni]], musulmano di nazionalità  francese, sotto-ufficiale di spahi cioè delle truppe scelte della cavalleria ottomana, sospettato di svolgere attività  spionistica.
Si trasferisce dapprima a Batna nel [[1899]] nel quartiere popolar di Zmala, Dopo la morte di sua madre, vive alcuni mesi come nomade tra Batna, bni Mzab Oued Soufet incontra [[Slimane Ehnni]], musulmano di nazionalità  francese, sotto-ufficiale di spahi cioè delle truppe scelte della cavalleria ottomana, sospettato di svolgere attività  spionistica.


Durante un passaggio per il villaggio di Behima, attualmente Hassani Abdelkrim mentre accompagnava Si El Hachemi capo religioso della confraternita degli Kadiryas, è vittima di un tentativo di assassinio organizzato dalla confraternita sufi opposta alla sua. Lo stesso anno sposa Slimane dopo essere stata costretta a lasciare l'[[Algeria]] dalle [[autorità ]] coloniali nel [[1900]], e ottiene così la nazionalità  francese. Il suo matrimonio le permette di tornare in Algeria, dove collabora al giornale arabofilo ''El Akhbar'' diretto dal libertario [[Victor Barrucand]]. È inviata a Aïn Sefra come giornalista di guerra durante i disordini vicino alla frontiera marocchina.
Durante un passaggio per il villaggio di Behima, attualmente Hassani Abdelkrim mentre accompagnava Si El Hachemi capo religioso della confraternita degli Kadiryas, è vittima di un tentativo di assassinio organizzato dalla confraternita sufi opposta alla sua. Lo stesso anno sposa Slimane dopo essere stata costretta a lasciare l'[[Algeria]] dalle [[autorità ]] coloniali nel [[1900]], e ottiene così la nazionalità  francese. Il suo matrimonio le permette di tornare in Algeria, dove collabora al giornale arabofilo ''El Akhbar'' diretto dal libertario [[Victor Barrucand]]. È inviata a Aïn Sefra come giornalista di guerra durante i disordini vicino alla frontiera marocchina.


Il [[21 ottobre]] [[1904]], a Aïn Sefra, lo [http://it.wikipedia.org/wiki/Uadi uadi] si trasforma in torrente furioso e la città  bassa, dove risiede dal giorno prima è in parte sommersa. Slimane è ritrovato vivo ma Isabelle perisce nel crollo della casa. Riposa nel piccolo cimitero musulmano Sidi Boudjemaâ a Aïn Sefra.
Il [[21 ottobre]] [[1904]], a Aïn Sefra, lo [http://it.wikipedia.org/wiki/Uadi uadi] si trasforma in torrente furioso e la città  bassa, dove risiede dal giorno prima è in parte sommersa. Slimane è ritrovato vivo ma Isabelle perisce nel crollo della casa. Riposa nel piccolo cimitero musulmano Sidi Boudjemaâ a Aïn Sefra.
Le sue opere sono state edite dopo la sua morte e presentano la realtà  quotidiana della società  algerina al tempo della nel Sahara. Per il suo sostegno alle popolazioni indigene è chiamata anche la «[[Louise Michel]] del Sahara».
Le sue opere sono state edite dopo la sua morte e presentano la realtà  quotidiana della società  algerina al tempo della nel Sahara. Per il suo sostegno alle popolazioni indigene è chiamata anche la «[[Louise Michel]] del Sahara».


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
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