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Jean Baudrillard nacque a Reims, in [[Francia]], nel [[1929]]. Nel [[1956]], insegnò come professore in un liceo francese e divenne studioso della lingua e della cultura tedesca, pubblicando, tra il [[1962]] e il [[1963]], alcuni saggi sulla [[letteratura]], nella rivista ''Les temps modernes'', e traducendo opere di [[Peter Weiss]], [[Bertold Brecht]] e [[Wilhelm Mühlmann]]. Durante tale periodo, collaborò con la casa editrice Seuil e si avvicinò al pensiero di [[Henri Lefebvre]], la cui critica della vita quotidiana lo impressionò notevolmente, e [[Roland Barthes]], le cui analisi semiologiche della | Jean Baudrillard nacque a Reims, in [[Francia]], nel [[1929]]. Nel [[1956]], insegnò come professore in un liceo francese e divenne studioso della lingua e della cultura tedesca, pubblicando, tra il [[1962]] e il [[1963]], alcuni saggi sulla [[letteratura]], nella rivista ''Les temps modernes'', e traducendo opere di [[Peter Weiss]], [[Bertold Brecht]] e [[Wilhelm Mühlmann]]. Durante tale periodo, collaborò con la casa editrice Seuil e si avvicinò al pensiero di [[Henri Lefebvre]], la cui critica della vita quotidiana lo impressionò notevolmente, e [[Roland Barthes]], le cui analisi semiologiche della società contemporanea ebbero un'influenza duratura nel suo pensiero. Nel [[1966]] Baudrillard divenne assistente di Lefebvre ed insegnò [[sociologia]], dopo aver discusso la propria ''Thèse de Troisième Cycle'' presso l'università di Paris-Nanterre, con una dissertazione intitolata ''Il sistema degli oggetti''. Baudrillard, che in tale periodo proseguiva i propri studi di [[sociologia]], [[filosofia]] e semiologia, propose quindi una propria teoria sociale attraverso la pubblicazione di tre saggi, che gli diedero fama a livello internazionale: ''Il sistema degli oggetti'', nel [[1968]], ''La società consumistica'', nel [[1970]], e ''Per una critica dell'economia politica del segno'', nel 1972, attraverso i quali tentava di unire l'[[economia]] alla [[sociologia]] e di combinare gli studi della vita quotidiana, iniziati da Lefebvre, con l'analisi della vita dei segni nel sistema degli oggetti in ambito semiologico. | ||
Nella seconda | Nella seconda metà degli anni sessanta Baudrillard aderì ad un gruppo di intellettuali che si riunivano attorno al giornale «Utopie» e si avvicinò alle tematiche di [[Guy Debord]] e del [[situazionismo|Situazionismo]] internazionale. Dal [[1970]], pur avendo partecipato attivamente ai moti rivoluzionari del [[1968]] e pur avendo simpatizzato per la teoria rivoluzionaria marxista, iniziò a dissociarsi progressivamente, ipotizzando una possibile rivolta contro la società dei consumi, una rivolta alternativa rispetto alla visione di [[Karl Marx]]. | ||
Nei numerosi saggi successivi, il sociologo ampliò la propria critica verso l'attuale ordine sociale, che riteneva totalmente governato dall'abbondanza di oggetti economici prodotti, e contro la filosofia radicale del [[marxismo]], ripresa da molti filosofi contemporanei, che in seguito condivisero la sua svolta postmoderna. | Nei numerosi saggi successivi, il sociologo ampliò la propria critica verso l'attuale ordine sociale, che riteneva totalmente governato dall'abbondanza di oggetti economici prodotti, e contro la filosofia radicale del [[marxismo]], ripresa da molti filosofi contemporanei, che in seguito condivisero la sua svolta postmoderna. | ||
Dagli anni ottanta il sociologo tentò di integrare la visione marxista con la teoria del segno-valore. In base alla sua visione, i prodotti commerciali non sono caratterizzati dal valore d'uso, ovvero dalla | Dagli anni ottanta il sociologo tentò di integrare la visione marxista con la teoria del segno-valore. In base alla sua visione, i prodotti commerciali non sono caratterizzati dal valore d'uso, ovvero dalla funzionalità intrinseca all'oggetto, e dal valore di scambio, ovvero gli ulteriori significati astratti associati al bene, come sostenuto da [[Marx]] nella propria teoria dei beni, ma dal segno-valore, concetto interpretabile come espressione di significati e marchio di prestigio, acquisiti dal soggetto tramite il prodotto commerciale. Il fenomeno del segno-valore, nella visione di Baudrillard, è elemento essenziale e peculiare del prodotto, nell'attuale società consumistica, che orienta ed influenza il comportamento d'acquisto del consumatore. Nella società moderna il soggetto sociale si appropria di beni per ampliare la propria personalità e creare un'immagine di sé fittizia, da ostentare, che comprometterebbe, secondo Baudrillard, le relazioni sociali, causando un'implosione della società stessa, caratterizzata, nell'epoca contemporanea, dall'alienazione, dalla diffusione del [[conformismo]] e dell'omologazione sociale e valoriale e dalla fine della trascendenza, come impossibilità del soggetto di percepire bisogni autentici. | ||
==Opere== | ==Opere== | ||
* ''Il sistema degli oggetti'', 1968 | * ''Il sistema degli oggetti'', 1968 | ||
* ''La | * ''La società consumistica'', 1970 | ||
* ''Per una critica dell'economia politica del segno'', 1972 | * ''Per una critica dell'economia politica del segno'', 1972 | ||
* ''Lo scambio simbolico e la morte'', Feltrinelli, 1984 | * ''Lo scambio simbolico e la morte'', Feltrinelli, 1984 |