Bruno Filippi: differenze tra le versioni

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==Biografia==
==Biografia==


'''Bruno Filippi''' nasce il [[30 marzo]] [[1900]] a Livorno, in una famiglia numerosa (Bruno è il primo di sei figli <ref name="annunzio">Un fratello di Bruno, [[Annunzio Filippi|Annunzio]], frequenterà  gli ambienti anarchici e sarà  coinvolto insieme ad [[Aurelio Tromba]], [[Ettore Aguggini]] e [[Antonio Pietropaolo]] nel velleitario tentativo di vendicare il "[[Aspetti libertari dell'impresa_di_Fiume#Il_Natale_di_sangue|Natale di sangue]]", ovvero la repressione sanguinosa di [[Aspetti libertari dell'impresa di Fiume|Fiume]] (Natale 1920) </ref>), ma quando è poco più che un bambino si strasferisce con la famiglia a Milano.  
'''Bruno Filippi''' nasce il [[30 marzo]] [[1900]] a Livorno, in una famiglia numerosa (Bruno è il primo di sei figli <ref name="annunzio">Un fratello di Bruno, [[Annunzio Filippi|Annunzio]], frequenterà  gli ambienti anarchici e sarà  coinvolto insieme ad [[Aurelio Tromba]], [[Ettore Aguggini]] e [[Antonio Pietropaolo]] nel velleitario tentativo di vendicare il "[[Aspetti libertari dell'impresa_di_Fiume#Il_Natale_di_sangue|Natale di sangue]]", ovvero la repressione sanguinosa di [[Aspetti libertari dell'impresa di Fiume|Fiume]] (Natale 1920) </ref>), ma quando è poco più che un bambino si strasferisce con la famiglia a Milano.  


Sin da adolescente ha già  le idee chiare, nette e radicali: è un [[Stirner|individualista stirneriano]] conosciuto alla polizia sin dal [[1915]], che lo scheda come «elemento pericoloso». Quello stesso anno, durante una dimostrazione [[antimilitarismo|antimilitarista]], viene trovato in possesso di una pistola, seppur senza proiettili, ed è per questo arrestato. Detenuto per un certo periodo in [[carcere|prigione]], il giovanissimo Bruno Filippi viene arruolato nel [[1918]] e parte per il fronte. Nonostante prima dell'entrata in guerra dell'[[Italia]] avesse militato tra i neutralisti, l'esperienza militare lo avvicina all'interventismo, e si convince che gli anarchici debbano auspicare al proseguo della guerra per esasperare e portare il proletariato all'insurrezione.
Sin da adolescente ha già  le idee chiare, nette e radicali: è un [[Stirner|individualista stirneriano]] conosciuto alla polizia sin dal [[1915]], che lo scheda come «elemento pericoloso». Quello stesso anno, durante una dimostrazione [[antimilitarismo|antimilitarista]], viene trovato in possesso di una pistola, seppur senza proiettili, ed è per questo arrestato. Detenuto per un certo periodo in [[carcere|prigione]], il giovanissimo Bruno Filippi viene arruolato nel [[1918]] e parte per il fronte. Nonostante prima dell'entrata in guerra dell'[[Italia]] avesse militato tra i neutralisti, l'esperienza militare lo avvicina all'interventismo, e si convince che gli anarchici debbano auspicare al proseguo della guerra per esasperare e portare il proletariato all'insurrezione.


Anarchico estremamente anticonformista, vicino agli ambienti dell'[[anarco-individualismo]] più radicale e [[anarchismo aristocratico|aristocratico]], mostra nei suoi scritti un fiero disprezzo per le masse e per il [[proletariato]], da cui è disgustato per la viltà  e l'incapacità  di ribellarsi. Dichiara provocatoriamente di preferire paradossalmente la [[borghesia]] al [[proletariato]], in quanto pur nella sua mediocrità  rimane comunque in grado di perseguire i propri interessi.
Anarchico estremamente anticonformista, vicino agli ambienti dell'[[anarco-individualismo]] più radicale e [[anarchismo aristocratico|aristocratico]], mostra nei suoi scritti un fiero disprezzo per le masse e per il [[proletariato]], da cui è disgustato per la viltà  e l'incapacità  di ribellarsi. Dichiara provocatoriamente di preferire paradossalmente la [[borghesia]] al [[proletariato]], in quanto pur nella sua mediocrità  rimane comunque in grado di perseguire i propri interessi.
L'[[anarchismo]] di Filippi non è un'idea di rivolta sociale, ma va inteso come una rivolta esistenziale non tanto contro la classe borghese, quanto contro le masse amorfe incapaci di ribellarsi, e contro la viltà  e la mediocrità  di chi le domina. In questo senso Filippi si dichiara profondamente antiegualitario, manifestando una netta simpatia nei confronti di qualunque movimento aristocratico capace di esaltare l'uomo superiore, più che le masse plebee.
L'[[anarchismo]] di Filippi non è un'idea di rivolta sociale, ma va inteso come una rivolta esistenziale non tanto contro la classe borghese, quanto contro le masse amorfe incapaci di ribellarsi, e contro la viltà  e la mediocrità  di chi le domina. In questo senso Filippi si dichiara profondamente antiegualitario, manifestando una netta simpatia nei confronti di qualunque movimento aristocratico capace di esaltare l'uomo superiore, più che le masse plebee.


Collabora con [[Renzo Novatore]] alla [[stampa anarchica|rivista]] «[[Iconoclasta!]]» di Pistoia, che nel [[1920]] pubblicherá, sotto il titolo ''I grandi iconoclasti'', gli scritti postumi di Filippi. Profondo disprezzatore del [[capitalismo]] e della [[borghesia]], a lui sono attribuiti numerosi attentati: quello del [[29 luglio]] [[1919]], a Piazza Fontana, e quelli a Via Paleocapa e al Palazzo di Giustizia, oltre ad un altro del [[31 agosto]]. Del suo gruppo fanno parte diversi individualisti, tra cui [[Guido Villa]] e [[Aldo Perego]], ma avrà  contatti con i principali esponenti di questa [[correnti anarchiche|corrente]].
Collabora con [[Renzo Novatore]] alla [[stampa anarchica|rivista]] «[[Iconoclasta!]]» di Pistoia, che nel [[1920]] pubblicherá, sotto il titolo ''I grandi iconoclasti'', gli scritti postumi di Filippi. Profondo disprezzatore del [[capitalismo]] e della [[borghesia]], a lui sono attribuiti numerosi attentati: quello del [[29 luglio]] [[1919]], a Piazza Fontana, e quelli a Via Paleocapa e al Palazzo di Giustizia, oltre ad un altro del [[31 agosto]]. Del suo gruppo fanno parte diversi individualisti, tra cui [[Guido Villa]] e [[Aldo Perego]], ma avrà  contatti con i principali esponenti di questa [[correnti anarchiche|corrente]].


Il [[7 settembre]] [[1919]], a Palazzo Marino (Milano), Bruno Filippi muore dilaniato dallo scoppio di un ordigno esploso accidentalmente prima del tempo. Sua intenzione era farlo esplodere presso il ristorante Biffi, luogo di ritrovo della Milano bene. Tra la montagna di detriti, di lui si ritrova solo un piede, ed è proprio "grazie" a questo che può essere riconosciuto <ref name="anarcotico">www.anarcotico.net (sito web non più consultabile)</ref>.  
Il [[7 settembre]] [[1919]], a Palazzo Marino (Milano), Bruno Filippi muore dilaniato dallo scoppio di un ordigno esploso accidentalmente prima del tempo. Sua intenzione era farlo esplodere presso il ristorante Biffi, luogo di ritrovo della Milano bene. Tra la montagna di detriti, di lui si ritrova solo un piede, ed è proprio "grazie" a questo che può essere riconosciuto <ref name="anarcotico">www.anarcotico.net (sito web non più consultabile)</ref>.  
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<references/>
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==Bibliografia==
==Bibliografia==
*[[Francesco Pellegrino]], ''Libertà  estrema. Le ultime ore dell'anarchico Bruno Filippi'', DeriveApprodi, 2004.
*[[Francesco Pellegrino]], ''Libertà  estrema. Le ultime ore dell'anarchico Bruno Filippi'', DeriveApprodi, 2004.


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
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