Squat: differenze tra le versioni

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Di occupazioni di proprietà  pubbliche e private ci sono ampie tracce in svariate epoche della storia dell'umanità , ma l'uso del termine ''squat'' compare per la prima volta nel XVII secolo per definire le occupazioni illegali di terre da parte dei contadini inglesi appartenenti al movimento [[Diggers]]. La prima occupazione storicamente conosciuta ha luogo a Londra il [[1° aprile]] del [[1649]] e fu organizzata da [[Gerrard Winstanley]]. Nel XIX secolo il termine ''squatter'' venne invece adoperato per indicare i coloni inglesi che si impossessavano dei territori liberi dell'[[Australia]] pur senza averne titolo legale.
Di occupazioni di proprietà  pubbliche e private ci sono ampie tracce in svariate epoche della storia dell'umanità , ma l'uso del termine ''squat'' compare per la prima volta nel XVII secolo per definire le occupazioni illegali di terre da parte dei contadini inglesi appartenenti al movimento [[Diggers]]. La prima occupazione storicamente conosciuta ha luogo a Londra il [[1° aprile]] del [[1649]] e fu organizzata da [[Gerrard Winstanley]]. Nel XIX secolo il termine ''squatter'' venne invece adoperato per indicare i coloni inglesi che si impossessavano dei territori liberi dell'[[Australia]] pur senza averne titolo legale.


Le occupazioni a scopo abitativo come proto-movimento organizzato si ebbero sin dai primi decenni del XX secolo in [[Francia]], quando a partire del [[1912]] l'anarchico [[Georges Cochon]] e alcuni operai tappezzieri, dopo aver fondato a Parigi l'«Unione Sindacale dei Locatieri», cominciarono a requisire numerosi edifici sfitti a scopo dimostrativo o per dare un tetto a chi non ne aveva. Le loro gesta furono esaltate dalla stampa libertaria e dagli [[chansonniers]] dell'epoca ([[Charles d'Avray]], [[Montéhus]]...), gli squatter ante-litteram divennero dei veri e propri eroi proletari anche grazie ad un opuscolo in loro favore pubblicato più volte su ''[[l'Humanité]]'' tra il [[17 novembre]] [[1935]] e il [[17 gennaio]] [[1936]].  
Le occupazioni a scopo abitativo come proto-movimento organizzato si ebbero sin dai primi decenni del XX secolo in [[Francia]], quando a partire del [[1912]] l'anarchico [[Georges Cochon]] e alcuni operai tappezzieri, dopo aver fondato a Parigi l'«Unione Sindacale dei Locatieri», cominciarono a requisire numerosi edifici sfitti a scopo dimostrativo o per dare un tetto a chi non ne aveva. Le loro gesta furono esaltate dalla stampa libertaria e dagli [[chansonniers]] dell'epoca ([[Charles d'Avray]], [[Montéhus]]...), gli squatter ante-litteram divennero dei veri e propri eroi proletari anche grazie ad un opuscolo in loro favore pubblicato più volte su ''[[l'Humanité]]'' tra il [[17 novembre]] [[1935]] e il [[17 gennaio]] [[1936]].  
[[Image:Okupa.PNG|140px|right|thumb|Simbolo adoperato dagli squatters]]
[[Image:Okupa.PNG|140px|right|thumb|Simbolo adoperato dagli squatters]]
Negli anni'50 e '60 cominciarono a manifestarsi i gravi problemi sociali legati alla speculazione immobiliare determinata dalla sempre più selvaggia liberalizzazione del mercato. Inoltre, l'aumento della disoccupazione e dell'emarginazione sociale portò all'incremento del numero di famiglie in stato d'indigenza che non si potevano permettere una casa. Così l'occupazione di edifici abbandonati divenne un vero e proprio modo per sopperire alla mancanza di un alloggio decente. Per contro, esse presero anche a fungere una funzione [[controcultura|culturale]], politica o artistica, nonchè contestaria rispetto all'arrogante diffusione del [[neoliberalismo]] capitalistico.
Negli anni'50 e '60 cominciarono a manifestarsi i gravi problemi sociali legati alla speculazione immobiliare determinata dalla sempre più selvaggia liberalizzazione del mercato. Inoltre, l'aumento della disoccupazione e dell'emarginazione sociale portò all'incremento del numero di famiglie in stato d'indigenza che non si potevano permettere una casa. Così l'occupazione di edifici abbandonati divenne un vero e proprio modo per sopperire alla mancanza di un alloggio decente. Per contro, esse presero anche a fungere una funzione [[controcultura|culturale]], politica o artistica, nonchè contestaria rispetto all'arrogante diffusione del [[neoliberalismo]] capitalistico.
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