66 514
contributi
K2 (discussione | contributi) m (Sostituzione testo - " f" con " f") |
K2 (discussione | contributi) m (Sostituzione testo - " c" con " c") |
||
Riga 17: | Riga 17: | ||
Uscito dal campo [[Nazionalsocialismo|nazista]] e rientrato in [[Francia]] nel novembre [[1941]], il mese seguente viene interorgato dalla polizia [[fascismo|fascista]] a cui nega ogni militanza politica. Scontata la pena nel [[carcere]] francese (marzo [[1942]]), rientra in [[Italia]], a Visinale di Pasiano (Friuli Venezia Giulia), ed entra in contatto con i partigiani comunisti che ben conoscevano il suo sincero [[antifascismo]] <ref name="morte">[http://issuu.com/erabbit/docs/guerra_di_spagna/37 Morte accidentale di un anarchico: Mario Betto]</ref>. Con loro combatte nelle fila della "Brigata [[Antonio Gramsci]]" con il nome di battaglia di "[[Spartaco il gladiatore|Spartaco]]". È conosciuto in zona anche per la sua eccentricità , indossa un cappello a larghe falde sul genere dei ''campesinos'', un cinturone con pistola a tamburo, grosso coltello e "collana di granate". I compagni anche per questo gli vogliono bene e Mario li ricambia con un coraggio e una tranquillità fuori dal comune. In molti ricorderanno di come Mario tenesse alto il morale a tutti i partigiani: Mario è il "vecchio" fra i "ragazzini", la grande esperienza militare, ottenuta dalla milizia [[antifascismo|antifascista]] in [[Spagna]], è un riferimento fondamentale per i giovani. | Uscito dal campo [[Nazionalsocialismo|nazista]] e rientrato in [[Francia]] nel novembre [[1941]], il mese seguente viene interorgato dalla polizia [[fascismo|fascista]] a cui nega ogni militanza politica. Scontata la pena nel [[carcere]] francese (marzo [[1942]]), rientra in [[Italia]], a Visinale di Pasiano (Friuli Venezia Giulia), ed entra in contatto con i partigiani comunisti che ben conoscevano il suo sincero [[antifascismo]] <ref name="morte">[http://issuu.com/erabbit/docs/guerra_di_spagna/37 Morte accidentale di un anarchico: Mario Betto]</ref>. Con loro combatte nelle fila della "Brigata [[Antonio Gramsci]]" con il nome di battaglia di "[[Spartaco il gladiatore|Spartaco]]". È conosciuto in zona anche per la sua eccentricità , indossa un cappello a larghe falde sul genere dei ''campesinos'', un cinturone con pistola a tamburo, grosso coltello e "collana di granate". I compagni anche per questo gli vogliono bene e Mario li ricambia con un coraggio e una tranquillità fuori dal comune. In molti ricorderanno di come Mario tenesse alto il morale a tutti i partigiani: Mario è il "vecchio" fra i "ragazzini", la grande esperienza militare, ottenuta dalla milizia [[antifascismo|antifascista]] in [[Spagna]], è un riferimento fondamentale per i giovani. | ||
====Il coraggio di ''Spartaco'': il sacrificio estremo per fermare i nazifascisti==== | ====Il coraggio di ''Spartaco'': il sacrificio estremo per fermare i nazifascisti==== | ||
Il [[15 ottobre]] [[1944]], nella zona di Barcis (Friuli), i partigiani in ritirata avvistano un grosso | Il [[15 ottobre]] [[1944]], nella zona di Barcis (Friuli), i partigiani in ritirata avvistano un grosso contingente di [[Nazionalsocialismo|nazifascisti]] che stanno iniziando un "rastrellamento". Spartaco e il giovane compagno partigiano Diana il [[23 ottobre]] si offrono volontari, impedendo che la pericolosa azione potesse essere compiuta da partigiani che erano anche padri di famiglia, per l'azione di copertura: il piano prevede di far saltare la galleria di ponte Antoi e così bloccare l'avanzata dei [[Nazionalsocialismo|nazifascisti]]. | ||
I due partono in bicicletta col pesante fardello, fisico e morale, ma con una tranquillità tale che è come se «andassero a far merenda sul prato». Nel pomeriggio, la Brigata Antonio Gramsci in ritirata ode un forte boato a dimostrazione che l'operazione è riuscita: è saltata la galleria dell'Antoi. Quando Diana ritornerà solitario al campo partigiano, racconterà che mentre [[Spartaco il gladiatore|Spartaco]] si trovava circa a metà del tunnel ed era intento a preparare l'innesco per far saltare la galleria, i nazifascisti erano all'improvviso comparsi. "Spartaco", secondo il racconto del giovane compagno, aveva allora deciso di usare la "miccia corta", non prima però di esser riuscito a far allontanare il compagno Diana, facendo brillare le mine e sacrificando la sua vita pur di fermare i [[Nazionalsocialismo|nazifascisti]]. Termina così la sua vita il [[23 ottobre]] [[1944]], coerentemente con i suoi ideali di irriducibile combattente [[antifascismo|antifascista]], salvando la ritirata ai compagni partigiani. | I due partono in bicicletta col pesante fardello, fisico e morale, ma con una tranquillità tale che è come se «andassero a far merenda sul prato». Nel pomeriggio, la Brigata Antonio Gramsci in ritirata ode un forte boato a dimostrazione che l'operazione è riuscita: è saltata la galleria dell'Antoi. Quando Diana ritornerà solitario al campo partigiano, racconterà che mentre [[Spartaco il gladiatore|Spartaco]] si trovava circa a metà del tunnel ed era intento a preparare l'innesco per far saltare la galleria, i nazifascisti erano all'improvviso comparsi. "Spartaco", secondo il racconto del giovane compagno, aveva allora deciso di usare la "miccia corta", non prima però di esser riuscito a far allontanare il compagno Diana, facendo brillare le mine e sacrificando la sua vita pur di fermare i [[Nazionalsocialismo|nazifascisti]]. Termina così la sua vita il [[23 ottobre]] [[1944]], coerentemente con i suoi ideali di irriducibile combattente [[antifascismo|antifascista]], salvando la ritirata ai compagni partigiani. |