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La contestazione nei confronti del teatro commerciale e istituzionale era del resto già stata prefigurata in senso estetico da [[Antonin Artaud]]: secondo l'artista il processo di disintegrazione del teatro tradizionale doveva scalfire il monopolio del parlato, per riqualificare la spontaneità della tensione drammatica manifestabile mediante il gesto, il suono e l'espressività corporea in senso lato. La concezione crudelmente surrealista di Artaud identificava gli stessi attori nel ruolo di vittime sacrificali, "da bruciare sul rogo": anche la ritualità tribale degli spettacoli del [[Living Theatre]] ha ereditato qualche aspetto di tale esasperata ossessione oblativa. | La contestazione nei confronti del teatro commerciale e istituzionale era del resto già stata prefigurata in senso estetico da [[Antonin Artaud]]: secondo l'artista il processo di disintegrazione del teatro tradizionale doveva scalfire il monopolio del parlato, per riqualificare la spontaneità della tensione drammatica manifestabile mediante il gesto, il suono e l'espressività corporea in senso lato. La concezione crudelmente surrealista di Artaud identificava gli stessi attori nel ruolo di vittime sacrificali, "da bruciare sul rogo": anche la ritualità tribale degli spettacoli del [[Living Theatre]] ha ereditato qualche aspetto di tale esasperata ossessione oblativa. | ||
Ideologia e spettacolo del Living | Ideologia e spettacolo del Living realizzano, perciò, una sintesi tra intendimenti di stampo [[anarco-pacifismo|anarco-pacifista]] e azione politico-artistica [[antimilitarismo|antimilitarista]], che solidarizzano con le [[Maggio 1968|rivolte parigine del '68]] e prendono corpo in un rinnovamento del movimento anarchico a coinvolgimento mondiale, col nome appunto di Collettivo Anarchico. A poco a poco l'attività teatrale vera e propria finisce per mettersi al servizio delle battaglie politiche e sociali del tempo, in particolare quella contro l'intervento americano nel Vietnam, agendo nelle strade e in altri contesti non specificamente teatrali. | ||
La rivoluzione teatrale di [[Julian Beck]] e [[Judith Malina]] costituisce pertanto un veicolo comunicativo della loro azione rivoluzionaria non violenta: ''[[The Brig]]'' ([[1963]]), la galera, è ad esempio un atto di accusa contro la degradazione umana, riscontrabile in una prigione della Marina, che chiama in causa la necessità di una radicale riforma militare. | La rivoluzione teatrale di [[Julian Beck]] e [[Judith Malina]] costituisce pertanto un veicolo comunicativo della loro azione rivoluzionaria non violenta: ''[[The Brig]]'' ([[1963]]), la galera, è ad esempio un atto di accusa contro la degradazione umana, riscontrabile in una prigione della Marina, che chiama in causa la necessità di una radicale riforma militare. |