Anticlericalismo: differenze tra le versioni

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Anche la [[Germania]] [[nazista]] ebbe forti tratti anticlericali (il cristianesimo era considerata la religione della debolezza), mentre il [[Belgio]] sin dal XIX secolo, con il governo liberale di Frère-Orban, promulgò una serie di leggi che limitavano i privilegi ecclesiastici.
Anche la [[Germania]] [[nazista]] ebbe forti tratti anticlericali (il cristianesimo era considerata la religione della debolezza), mentre il [[Belgio]] sin dal XIX secolo, con il governo liberale di Frère-Orban, promulgò una serie di leggi che limitavano i privilegi ecclesiastici.


Negli ex [[Stato|Stati]] comunisti, dove si praticava l'[[ateismo]] di [[Stato]], ci furono molte azioni anticlericali, legali ed illegali, popolari ed istituzionali; il culto privato rimase ufficialmente consentito, tranne in [[Albania]], che imponeva l'[[ateismo]] anche nella propria Costituzione. In alcuni stati fortemente cattolici, come per esempio la [[Polonia]], la Chiesa veniva tollerata purché non condizionasse la vita politica e pubblica (cosa che in realtà  fece pesantemente). In [[Unione Sovietica]], a partire dal marzo del [[1922]] venne decisa la requisizione degli oggetti di culto preziosi appartenenti al clero e di fronte alla reazione di molti sacerdoti lo [[Stato]] sovietico rispose con forza: molti clericali furono arrestati o uccisi. In realtà  però, nonostante alcuni atteggiamenti anticlericali appena sottolineati, in tutti gli Stati appartenenti all'ex-blocco sovietico (esclusa l'Albania), nessuna legislazione impedì alle Chiese e alle confessioni religiose di godere della titolarità  «di beni o di funzioni sociali caritative, a volte educative, altre assistenziali, riconosciute dallo Stato; per non parlare della Polonia, dove la Chiesa ha da sempre avuto la gestione di banche e la possibilità  di organizzare i contadini.»  <ref>[http://www.fdca.it/programma/lib_rel.htm#4 L'ateismo di stato, strumento dello stato socialista per la costruzione del comunismo]</ref>
Negli ex [[Stato|Stati]] comunisti, dove si praticava l'[[ateismo]] di [[Stato]], ci furono molte azioni anticlericali, legali ed illegali, popolari ed istituzionali; il culto privato rimase ufficialmente consentito, tranne in [[Albania]], che imponeva l'[[ateismo]] anche nella propria Costituzione. In alcuni stati fortemente cattolici, come per esempio la [[Polonia]], la Chiesa veniva tollerata purché non condizionasse la vita politica e pubblica (cosa che in realtà  fece pesantemente). In [[Unione Sovietica]], a partire dal marzo del [[1922]] venne decisa la requisizione degli oggetti di culto preziosi appartenenti al clero e di fronte alla reazione di molti sacerdoti lo [[Stato]] sovietico rispose con forza: molti clericali furono arrestati o uccisi. In realtà  però, nonostante alcuni atteggiamenti anticlericali appena sottolineati, in tutti gli Stati appartenenti all'ex-blocco sovietico (esclusa l'Albania), nessuna legislazione impedì alle Chiese e alle confessioni religiose di godere della titolarità  «di beni o di funzioni sociali caritative, a volte educative, altre assistenziali, riconosciute dallo Stato; per non parlare della Polonia, dove la Chiesa ha da sempre avuto la gestione di banche e la possibilità  di organizzare i contadini.»  <ref>[http://www.fdca.it/programma/lib_rel.htm#4 L'ateismo di stato, strumento dello stato socialista per la costruzione del comunismo]</ref>


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