Difesa di Parma del 1922: differenze tra le versioni

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Nel [[1921]] la volontà di lotta rivoluzionaria del proletariato si scontra col riformismo ed il massimalismo, spesso solo parolaio del Partito Socialista. A causa anche di ciò le lotte si radicalizzarono sempre più: l'esempio della [[Russia]], ed anche le spinte bolsceviche susseguenti all'impresa fiumana, galvanizzavano il proletariato, nel Luglio [[1921]] ci sono i [[Fatti di Sarzana]], i [[formazioni di difesa proletaria a Genova|fatti di Genova]], i [[Fatti di Empoli 1921]]: il [[Fascismo|fascismo]] ha gettato la maschera di movimento di sinistra legato al [[sindacalismo rivoluzionario]] interventista, [[sansepolcrismo]], rappresentato, artatamente anche, sul Popolo d'Italia di [[Benito Mussolini]]. Articolo in cui viene messa in evidenza e "caricata" solo la seconda del discorso di piazza S. Sepolcro, quella nettamente orientabile a sinistra: "l'affidamento delle stesse organizzazioni proletarie (che ne siano degne moralmente e tecnicamente) della gestione di industrie e servizi pubblici" con  punti di anticlericalismo, come appare dalla lettura dei punti riguardanti il problema finanziario; repubblicanesimo, volendo infatti formare una Repubblica con la creazione di una Assemblea Nazionale e rivendicazioni nettamente egualitarie e di classe discendenti dal [[sindacalismo rivoluzionario]] interventista. <ref>[http://it.wikisource.org/wiki/Manifesto_dei_Fasci_italiani_di_combattimento%2C_pubblicato_su_%22Il_Popolo_d%27Italia%22_del_6_giugno_1919 Manifesto dei fasci italiani di combattimento]</ref>
Nel [[1921]] la volontà di lotta rivoluzionaria del proletariato si scontra col riformismo ed il massimalismo, spesso solo parolaio del Partito Socialista. A causa anche di ciò le lotte si radicalizzarono sempre più: l'esempio della [[Russia]], ed anche le spinte bolsceviche susseguenti all'impresa fiumana, galvanizzavano il proletariato, nel Luglio [[1921]] ci sono i [[Fatti di Sarzana]], i [[formazioni di difesa proletaria a Genova|fatti di Genova]], i [[Fatti di Empoli 1921]]: il [[Fascismo|fascismo]] ha gettato la maschera di movimento di sinistra legato al [[sindacalismo rivoluzionario]] interventista, [[sansepolcrismo]], rappresentato, artatamente anche, sul Popolo d'Italia di [[Benito Mussolini]]. Articolo in cui viene messa in evidenza e "caricata" solo la seconda del discorso di piazza S. Sepolcro, quella nettamente orientabile a sinistra: "l'affidamento delle stesse organizzazioni proletarie (che ne siano degne moralmente e tecnicamente) della gestione di industrie e servizi pubblici" con  punti di anticlericalismo, come appare dalla lettura dei punti riguardanti il problema finanziario; repubblicanesimo, volendo infatti formare una Repubblica con la creazione di una Assemblea Nazionale e rivendicazioni nettamente egualitarie e di classe discendenti dal [[sindacalismo rivoluzionario]] interventista. <ref>[http://it.wikisource.org/wiki/Manifesto_dei_Fasci_italiani_di_combattimento%2C_pubblicato_su_%22Il_Popolo_d%27Italia%22_del_6_giugno_1919 Manifesto dei fasci italiani di combattimento]</ref>
(Non pochi che aderirono al primo movimento fascista erano in buona fede, infatti passeranno all'antifascismo).
(Non pochi che aderirono al primo movimento fascista erano in buona fede, infatti passeranno all'antifascismo).
[[File:Gramsci.png|thumb|Antonio Gramsci]]
[[File:Gramsci.png|thumb|Antonio Gramsci]]
Nel [[1922]], il settarismo di [[Amadeo Bordiga]] da una parte e l'indecisone dei riformisti dall'altra, hanno impedito l'organizzazione generale e l'appoggio corale alle formazioni di [[Formazioni di difesa proletaria|difesa Antifascista]] che erano convogliate nel '''Fronte Unito''' [[Arditi del Popolo]]. Lo storico [[Tom Bhean]], tra gli altri, indica in tali formazioni l'unica possibilità di fermare il fascismo e di qui fa anche ipotesi dubitative sulla possibilità di avvento del [[nazismo]], senza il precedente del fascismo. Anche [[Antonio Gramsci]] <ref>[http://www.geocities.com/spartaco552000/file/ARDITI5_gramsci.jpg Stralcio articolo di Gramsci]</ref> aveva capito la situazione ma fu messo a tacere, in quanto minoranza nel [[Partito Comunista d'Italia]], nonostante le indicazioni di aderire date dall'Internazionale chiarite a [[Ruggero Grieco]] con forza dalla stesso [[Nikolaj Bukharin]] (Eros Francescangeli, ''Gli Arditi del Popolo''). [[Giuseppe Di Vittorio]] nel [[1922]] struttura le squadre antifasciste: socialisti, comunisti, anarchici, assieme agli [[Arditi del Popolo]], legionari ed ex ufficiali fiumani, ed organizza la difesa della sede della Camera del Lavoro di Bari sconfiggendo gli [[squadristi]] fascisti di Caradonna. A Piacenza, Livorno, Ravenna, Roma, Civitavecchia, (dove viene ancora conservata con orgoglio la Bandiera battaglione di Civitavecchia  degli [[Arditi del Popolo]]), Bari, Ancona, Vercelli, Novara, Biella, Torino, Piombino, ecc. praticamente in tutta o quasi la penisola con le punte nelle zone con forte concentrazione operaia e/o portuali (Benito Mussolini si chiede "se è l'aria di mare a favorire il sovvertivismo"), è tutto un formarsi di squadre di autodifesa antifascista che sbarrano militarmente il passo agli squadristi, basandosi pure sulle capacità militari ed organizzative di molti reduci di guerra, anche graduati, molti anche interventisti delusi come [[Emilo Lussu]]. In particolare, una parte degli [[Arditi]] assaltatori d'Italia passa con l'antifascismo e spinge alla controffensiva armata, tenuto conto anche delle indicazioni di [[Mario Carli]] col suo articolo [http://www.anpi.it/patria_2004/04-04/26-28_Liparoto_Arditi.pdf ''Arditi non gendarmi''], che fece epoca.  
Nel [[1922]], il settarismo di [[Amadeo Bordiga]] da una parte e l'indecisone dei riformisti dall'altra, hanno impedito l'organizzazione generale e l'appoggio corale alle formazioni di [[Formazioni di difesa proletaria|difesa Antifascista]] che erano convogliate nel '''Fronte Unito''' [[Arditi del Popolo]]. Lo storico [[Tom Bhean]], tra gli altri, indica in tali formazioni l'unica possibilità di fermare il fascismo e di qui fa anche ipotesi dubitative sulla possibilità di avvento del [[nazismo]], senza il precedente del fascismo. Anche [[Antonio Gramsci]] <ref>[http://www.geocities.com/spartaco552000/file/ARDITI5_gramsci.jpg Stralcio articolo di Gramsci]</ref> aveva capito la situazione ma fu messo a tacere, in quanto minoranza nel [[Partito Comunista d'Italia]], nonostante le indicazioni di aderire date dall'Internazionale chiarite a [[Ruggero Grieco]] con forza dalla stesso [[Nikolaj Bukharin]] (Eros Francescangeli, ''Gli Arditi del Popolo''). [[Giuseppe Di Vittorio]] nel [[1922]] struttura le squadre antifasciste: socialisti, comunisti, anarchici, assieme agli [[Arditi del Popolo]], legionari ed ex ufficiali fiumani, ed organizza la difesa della sede della Camera del Lavoro di Bari sconfiggendo gli [[squadristi]] fascisti di Caradonna. A Piacenza, Livorno, Ravenna, Roma, Civitavecchia, (dove viene ancora conservata con orgoglio la Bandiera battaglione di Civitavecchia  degli [[Arditi del Popolo]]), Bari, Ancona, Vercelli, Novara, Biella, Torino, Piombino, ecc. praticamente in tutta o quasi la penisola con le punte nelle zone con forte concentrazione operaia e/o portuali (Benito Mussolini si chiede "se è l'aria di mare a favorire il sovvertivismo"), è tutto un formarsi di squadre di autodifesa antifascista che sbarrano militarmente il passo agli squadristi, basandosi pure sulle capacità militari ed organizzative di molti reduci di guerra, anche graduati, molti anche interventisti delusi come [[Emilo Lussu]]. In particolare, una parte degli [[Arditi]] assaltatori d'Italia passa con l'antifascismo e spinge alla controffensiva armata, tenuto conto anche delle indicazioni di [[Mario Carli]] col suo articolo [http://www.anpi.it/patria_2004/04-04/26-28_Liparoto_Arditi.pdf ''Arditi non gendarmi''], che fece epoca.  
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