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Borghi propugna l'[[azione diretta]], l'organizzazione decentrata e [[Federalismo|federativa]], individuando nel [[sindacalismo]] un mezzo decisivo per la costituzione di una società libertaria. | Borghi propugna l'[[azione diretta]], l'organizzazione decentrata e [[Federalismo|federativa]], individuando nel [[sindacalismo]] un mezzo decisivo per la costituzione di una società libertaria. | ||
Nel settembre [[1909]] è arrestato alla stazione ferroviaria di Brescia, picchiato per una notte intera e rimesso in [[libertà ]] la mattina successiva. Nel [[1911]] viene denunciato per il suo sostegno agli operai metallurgici di Piombino in lotta. Collabora, dal [[1910]] al [[1913]], a «L'Agitatore» | Nel settembre [[1909]] è arrestato alla stazione ferroviaria di Brescia, picchiato per una notte intera e rimesso in [[libertà ]] la mattina successiva. Nel [[1911]] viene denunciato per il suo sostegno agli operai metallurgici di Piombino in lotta. Collabora, dal [[1910]] al [[1913]], a «L'Agitatore» di Bologna, dove scrive anche un articolo in sostegno ad [[Augusto Masetti]]. Inizia ad avere forti legami con gli anarchici “stranieri”, frequenta gli ambienti della "''[[Bataille syndicaliste]]''", «''[[Les Temps Nouveaux]]''» di [[Jean Grave]], "''[[Le Libertaire]]''". Entra inoltre in rapporti con [[Sébastien Faure]], [[Charles Malato]], [[James Guillaume]] e [[Amilcare Cipriani]]. | ||
Espulso dalla [[Svizzera]], dove si era recato per una conferenza, ritorna in [[Francia]] e poi in [[Italia]], dove aderisce all'[[Unione Sindacale Italiana]]. Pubblica ''Fernand Pelloutier nel sindacalismo francese. E in Italia?'' ([[1913]]), in cui si avvicina indissolubilmente al [[sindacalismo rivoluzionario]] radicale. Al II Congresso dell'USI (Milano, [[4 dicembre|4]]-[[7 dicembre]] [[1913]]) presenta una relazione sullo [[sciopero generale]] («L'Internazionale», [[4 dicembre]] [[1913]]). Va a convivere con l'operaia Ornella Fabbri, dalla cui relazione nasce nel [[1914]] un figlio, Comunardo, a cui poi le [[autorità ]] imporranno il nome Patrizio. | Espulso dalla [[Svizzera]], dove si era recato per una conferenza, ritorna in [[Francia]] e poi in [[Italia]], dove aderisce all'[[Unione Sindacale Italiana]]. Pubblica ''Fernand Pelloutier nel sindacalismo francese. E in Italia?'' ([[1913]]), in cui si avvicina indissolubilmente al [[sindacalismo rivoluzionario]] radicale. Al II Congresso dell'USI (Milano, [[4 dicembre|4]]-[[7 dicembre]] [[1913]]) presenta una relazione sullo [[sciopero generale]] («L'Internazionale», [[4 dicembre]] [[1913]]). Va a convivere con l'operaia Ornella Fabbri, dalla cui relazione nasce nel [[1914]] un figlio, Comunardo, a cui poi le [[autorità ]] imporranno il nome Patrizio. | ||
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*Gaetano_Arfè, ''Il Ponte'', a.XI, n.6, giugno 1955; | *Gaetano_Arfè, ''Il Ponte'', a.XI, n.6, giugno 1955; | ||
*G. Quazza, "RSR", a.XLII, n.4, ott.-dic. 1955; g.l., | *G. Quazza, "RSR", a.XLII, n.4, ott.-dic. 1955; g.l., | ||
*Nuova Rivista Storica, a.XXXIX, n.3, sett.-dic. 1955); H. Rolland ed E. Abate, Lettere agli anarchici, | *Nuova Rivista Storica, a.XXXIX, n.3, sett.-dic. 1955); H. Rolland ed E. Abate, Lettere agli anarchici, dicembre 1963, ciclostile. | ||
*B. Anatra, Borghi Armando, ''Enciclopedia dell'antifascismo e della [[Resistenza italiana|Resistenza]]'', vol. 1, Milano, La Pietra, 1968; | *B. Anatra, Borghi Armando, ''Enciclopedia dell'antifascismo e della [[Resistenza italiana|Resistenza]]'', vol. 1, Milano, La Pietra, 1968; | ||
*Giov. Procacci, Borghi Armando, DBI, vol. XIII, 1970; | *Giov. Procacci, Borghi Armando, DBI, vol. XIII, 1970; |