Sulla teologia della fotografia di strada (di Pino Bertelli): differenze tra le versioni

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per abolire l'attuale situazione d'ingiustizia''
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''e per costruire una società  nuova, deve essere verificata
''e per costruire una società  nuova, deve essere verificata
''dalla pratica dello stesso impegno…''
''dalla pratica dello stesso impegno...''
Tutte le le teologie politiche della speranza, della liberazione,
Tutte le le teologie politiche della speranza, della liberazione,
della rivoluzione, non valgono un gesto di solidarietà  con gli uomini,
della rivoluzione, non valgono un gesto di solidarietà  con gli uomini,
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=== Ouverture in forma di rosa ===
=== Ouverture in forma di rosa ===
[[File:Pinobertellihome.jpg|thumb|400 px|[[Pino Bertelli]] fotografato da Paola Grillo nella Taverna Buenaventura Durruti (Barcellona, Spagna, 2007) - «La sola epoca che mi commuove è quella della Banda Bonnot» (Anonimo Toscano)]]
[[File:Pinobertellihome.jpg|thumb|400 px|[[Pino Bertelli]] fotografato da Paola Grillo nella Taverna Buenaventura Durruti (Barcellona, Spagna, 2007) - «La sola epoca che mi commuove è quella della Banda Bonnot» (Anonimo Toscano)]]
Mio padre e mia madre mi hanno insegnato ad amare il diverso, il povero, l'escluso e mi dicevano vicino al fuoco, mentre il pesce azzurro arrostiva nel sale, che nessuno può comprare un sorriso… e ancora… una mosca quando muore soffre quanto un re… e quando fuggivo sul tetto a guardare le stelle, a cercare la regina degli stracci sulla Via Lattea… fai quello che vuoi, ma
Mio padre e mia madre mi hanno insegnato ad amare il diverso, il povero, l'escluso e mi dicevano vicino al fuoco, mentre il pesce azzurro arrostiva nel sale, che nessuno può comprare un sorriso... e ancora... una mosca quando muore soffre quanto un re... e quando fuggivo sul tetto a guardare le stelle, a cercare la regina degli stracci sulla Via Lattea... fai quello che vuoi, ma
quello che fai fallo con amore… perché quand'anche avessi tutti i mari e i  cieli della terra, e tutto l'onore degli uomini, se non ho l'amore non sono niente… e quando penso a mio figlio e al figlio suo che sta per nascere… penso a tutta la cattiveria alla quale andrà  incontro, alla mediocrità , alla rapacità , alla violenza della quale è capace una grande parte dell'umanità  ricca… è a quel bambino che penso e ai poveri della terra… '''e allora sogno di andare a
quello che fai fallo con amore... perché quand'anche avessi tutti i mari e i  cieli della terra, e tutto l'onore degli uomini, se non ho l'amore non sono niente... e quando penso a mio figlio e al figlio suo che sta per nascere... penso a tutta la cattiveria alla quale andrà  incontro, alla mediocrità , alla rapacità , alla violenza della quale è capace una grande parte dell'umanità  ricca... è a quel bambino che penso e ai poveri della terra... '''e allora sogno di andare a
costruire un mondo in cui ogni uomo, senza eccezione di razza, di religione, di nazionalità … possa vivere una vita pienamente umana, liberata dalle schiavitù che gli vengono da altri uomini… fuori dall'amore non c'è salvezza'''.
costruire un mondo in cui ogni uomo, senza eccezione di razza, di religione, di nazionalità ... possa vivere una vita pienamente umana, liberata dalle schiavitù che gli vengono da altri uomini... fuori dall'amore non c'è salvezza'''.


La '''Teologia della fotografia''' di strada (che facciamo nostra) si riconosce nella
La '''Teologia della fotografia''' di strada (che facciamo nostra) si riconosce nella
pedagogia degli oppressi che unisce teoria e prassi e secondo l'insegnamento di Paulo Freire, tende a modificare la relazione tra l'uomo oppresso e l'ambiente che lo circonda. La coscienza critica della fotografia di strada come teologia di liberazione, trova un suo linguaggio e diventa essa stessa icona o traccia di trasformazione radicale della società  ingiusta. «Indicami qualcuno che ami ed egli comprenderà  quello che sto dicendo. Dammi qualcuno che desideri, che cammini in questo deserto, qualcuno che abbia sete e sospiri per la fonte della vita. Mostrami questa persona ed ella saprà  quello che voglio dire» (Agostino, il berbero).  
pedagogia degli oppressi che unisce teoria e prassi e secondo l'insegnamento di Paulo Freire, tende a modificare la relazione tra l'uomo oppresso e l'ambiente che lo circonda. La coscienza critica della fotografia di strada come teologia di liberazione, trova un suo linguaggio e diventa essa stessa icona o traccia di trasformazione radicale della società  ingiusta. «Indicami qualcuno che ami ed egli comprenderà  quello che sto dicendo. Dammi qualcuno che desideri, che cammini in questo deserto, qualcuno che abbia sete e sospiri per la fonte della vita. Mostrami questa persona ed ella saprà  quello che voglio dire» (Agostino, il berbero).  


La teologia della fotografia di strada si oppone alla violenza istituzionalizzata e non si scandalizza che contro la violenza ingiusta degli oppressori, possa sorgere la violenza giusta degli oppressi. Quando l'ingiustizia ha posto al suo servizio la legalità , l'ordine, il diniego… le classi povere private del diritto alla voce, alla dignità , alla presenza… alla fotografia di strada non resta che lavorare per un'educazione liberatrice e passare
La teologia della fotografia di strada si oppone alla violenza istituzionalizzata e non si scandalizza che contro la violenza ingiusta degli oppressori, possa sorgere la violenza giusta degli oppressi. Quando l'ingiustizia ha posto al suo servizio la legalità , l'ordine, il diniego... le classi povere private del diritto alla voce, alla dignità , alla presenza... alla fotografia di strada non resta che lavorare per un'educazione liberatrice e passare
dalle condizioni di vita inumane a condizioni più umane, con ogni mezzo.
dalle condizioni di vita inumane a condizioni più umane, con ogni mezzo.




=== Del documento fotografico ===
=== Del documento fotografico ===
Il documento fotografico è qualcosa di diverso dalla fotografia documentaria e dalla fotografia di strada… sono moti i libri, manuali, guide alla critica fotografica che dedicano interi capitoli al documento fotografico o alla fotografia documentaria e sovente li confondono. Il documento fotografico riguarda l'insieme delle fotografie che nel tempo si trascolorano
Il documento fotografico è qualcosa di diverso dalla fotografia documentaria e dalla fotografia di strada... sono moti i libri, manuali, guide alla critica fotografica che dedicano interi capitoli al documento fotografico o alla fotografia documentaria e sovente li confondono. Il documento fotografico riguarda l'insieme delle fotografie che nel tempo si trascolorano
in storia delle immagini… è uno strumento informativo e non necessariamente l'intervento dell'autore è cosciente. Il documento fotografico indica un momento, un accadere, una situazione indicativa… comunica un messaggio, è l'attimo fermato in un'immagine al quale il tempo conferirà  un'aurea storica. Il documento fotografico registra un avvenimento e questa “causalità  iconografica” si traduce in “documento”, quando contiene significati subito riconoscibili e portata sociale d'interesse comune.
in storia delle immagini... è uno strumento informativo e non necessariamente l'intervento dell'autore è cosciente. Il documento fotografico indica un momento, un accadere, una situazione indicativa... comunica un messaggio, è l'attimo fermato in un'immagine al quale il tempo conferirà  un'aurea storica. Il documento fotografico registra un avvenimento e questa “causalità  iconografica” si traduce in “documento”, quando contiene significati subito riconoscibili e portata sociale d'interesse comune.


In questo senso, (al di là  del valore estetico), un matrimonio, un funerale, una fototessera, una foto segnaletica della polizia, la lapidazione di una puttana araba, un paio di torri di cemento che crollano incendiate da atti di terrorismo, la diva del cinema senza mutande, il presentatore televisivo che si confessa gay davanti alle telecamere, operai uccisi dal cancro nelle fabbriche dell'Occidente, minatori morti nelle miniere della Russia o della Cina, bambini morti per fame nei Sud della terra, soldati morti nelle guerre del petrolio, delle fedi
In questo senso, (al di là  del valore estetico), un matrimonio, un funerale, una fototessera, una foto segnaletica della polizia, la lapidazione di una puttana araba, un paio di torri di cemento che crollano incendiate da atti di terrorismo, la diva del cinema senza mutande, il presentatore televisivo che si confessa gay davanti alle telecamere, operai uccisi dal cancro nelle fabbriche dell'Occidente, minatori morti nelle miniere della Russia o della Cina, bambini morti per fame nei Sud della terra, soldati morti nelle guerre del petrolio, delle fedi
(ebree, cristiane, musulmane) o del mercato globale… in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo (digitale o analogico fa lo stesso) queste immagini sono raccolte, si rovesciano in documento. Non importa che siano a fuoco, mosse o appena leggibili. L'importante è che il “segno” del momento sia fissato su un supporto e non soltanto nelle parole dei giornalisti, dei preti, degli storici o dei politici. '''Come sappiamo, col senno di sempre, i detentori dell'informazione, delle dottrine, dei saperi e dei governi hanno riempito le fosse comuni dell'umanità  disprezzata'''.
(ebree, cristiane, musulmane) o del mercato globale... in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo (digitale o analogico fa lo stesso) queste immagini sono raccolte, si rovesciano in documento. Non importa che siano a fuoco, mosse o appena leggibili. L'importante è che il “segno” del momento sia fissato su un supporto e non soltanto nelle parole dei giornalisti, dei preti, degli storici o dei politici. '''Come sappiamo, col senno di sempre, i detentori dell'informazione, delle dottrine, dei saperi e dei governi hanno riempito le fosse comuni dell'umanità  disprezzata'''.


I galleristi, gli operatori culturali, i critici prezzolati… riciclano tutto, dall'icona
I galleristi, gli operatori culturali, i critici prezzolati... riciclano tutto, dall'icona
di “Che” Guevara ai bambini che tiravano i sassi in Palestina (prima che il massiccio intervento dei dollari americani mettesse il bavaglio alla terra dei senza terra e infilasse nei fucili la stoppa del futuro benessere). La fotografia non vende ma serve per riciclare altre cose, fare mercimoni, scrivere e parlare di nuove scemenze che fanno tendenza. La fotografia è una guida turistica alla quale mancano (o sono state strappate) le immagini essenziali della sua storia: quelle del disvelamento di un'esistenza planetaria vessata, umiliata e offesa. Se c'è un angolo culturale che fa pensare all'industria zuccheriera o al tanfo delle fogne, è proprio il mondo dorato della fotografia: poco succo, molta merda.
di “Che” Guevara ai bambini che tiravano i sassi in Palestina (prima che il massiccio intervento dei dollari americani mettesse il bavaglio alla terra dei senza terra e infilasse nei fucili la stoppa del futuro benessere). La fotografia non vende ma serve per riciclare altre cose, fare mercimoni, scrivere e parlare di nuove scemenze che fanno tendenza. La fotografia è una guida turistica alla quale mancano (o sono state strappate) le immagini essenziali della sua storia: quelle del disvelamento di un'esistenza planetaria vessata, umiliata e offesa. Se c'è un angolo culturale che fa pensare all'industria zuccheriera o al tanfo delle fogne, è proprio il mondo dorato della fotografia: poco succo, molta merda.


Quando l'etica dei fotografi, come quella degli operai, non si preoccupava molto dei comandamenti mercantili e i bambini crescevano nelle strade, in prossimità  delle bettole, con i piedi scalzi nel sole… gli uomini con la “scatola delle illusioni” inventarono la disinvoltura, l'amore e la libertà . Sfuggivano ad ogni patria e alla cittadinanza del nome… trovavano sempre non-luoghi della fantasia dove ritornare a giocare alla propria infanzia. La più grande catastrofe di tutti i tempi fu la fuga del mio canino Titti. Un bastardo che quando morì mia nonna, scappò di casa e volò (forse) nei colori irrecuperabili di quel cielo africano bagnato dallo scirocco. Così presi a leggere. Di tutto, all'infuori dei libri di scuola. Ho compreso poi che «l'istruzione obbligatoria è il miglior metodo di abbrutimento delle folle per mantenerle nell'ignoranza» ([[Louis Scutenaire]]).  
Quando l'etica dei fotografi, come quella degli operai, non si preoccupava molto dei comandamenti mercantili e i bambini crescevano nelle strade, in prossimità  delle bettole, con i piedi scalzi nel sole... gli uomini con la “scatola delle illusioni” inventarono la disinvoltura, l'amore e la libertà . Sfuggivano ad ogni patria e alla cittadinanza del nome... trovavano sempre non-luoghi della fantasia dove ritornare a giocare alla propria infanzia. La più grande catastrofe di tutti i tempi fu la fuga del mio canino Titti. Un bastardo che quando morì mia nonna, scappò di casa e volò (forse) nei colori irrecuperabili di quel cielo africano bagnato dallo scirocco. Così presi a leggere. Di tutto, all'infuori dei libri di scuola. Ho compreso poi che «l'istruzione obbligatoria è il miglior metodo di abbrutimento delle folle per mantenerle nell'ignoranza» ([[Louis Scutenaire]]).  


Però mi piacevano le fotografie dell'album di famiglia. Mio padre in guerra, la seconda, quella mondiale, in Africa. Le donne nude, i seni alti, i sorrisi incerti, gli occhi malinconici dei servi… e i coltelli puliti dei guerrieri… non avevano mai tagliato una gola dell'oppressore. Erano solo oggetti per la fotografia. E mio padre. In posa con la divisa da marinaio libertino. Bello e anarchico. Se ne fregava della guerra, del duce e del re. Amava la vita e dietro una di quelle immagini di cartone ingiallito, di lui sorridente e con i baffi lucidi, c'è scritto: «A Lina, ti amo e vorrei mangiarti un po', senza distruggerti». Era mia madre. Mio padre non aveva mai avuto bisogno di patria, perché mi diceva, il posto dove stai bene e c'è il tuo amore è la tua terra. Ogni bandiera piantata su un palazzo, come ogni croce fissata su una chiesa, rende l'aria irrespirabile e anche il profumo dei tigli muore. Le fotografie di mio padre sono il primo documento fotografico nel quale mi sono imbattuto. Lì dentro ho compreso il valore di un'immagine come memoria o accusa di una storia universale dell'infamia.
Però mi piacevano le fotografie dell'album di famiglia. Mio padre in guerra, la seconda, quella mondiale, in Africa. Le donne nude, i seni alti, i sorrisi incerti, gli occhi malinconici dei servi... e i coltelli puliti dei guerrieri... non avevano mai tagliato una gola dell'oppressore. Erano solo oggetti per la fotografia. E mio padre. In posa con la divisa da marinaio libertino. Bello e anarchico. Se ne fregava della guerra, del duce e del re. Amava la vita e dietro una di quelle immagini di cartone ingiallito, di lui sorridente e con i baffi lucidi, c'è scritto: «A Lina, ti amo e vorrei mangiarti un po', senza distruggerti». Era mia madre. Mio padre non aveva mai avuto bisogno di patria, perché mi diceva, il posto dove stai bene e c'è il tuo amore è la tua terra. Ogni bandiera piantata su un palazzo, come ogni croce fissata su una chiesa, rende l'aria irrespirabile e anche il profumo dei tigli muore. Le fotografie di mio padre sono il primo documento fotografico nel quale mi sono imbattuto. Lì dentro ho compreso il valore di un'immagine come memoria o accusa di una storia universale dell'infamia.


=== Della fotografia documentaria ===
=== Della fotografia documentaria ===
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'''Per fotografia documentaria s'intende che la rappresentazione del reale è cercata, scavata, rubata alla realtà  dallo sguardo fantastico o dall'indignazione del fotografo'''. Ora, qualsiasi foto è un “documento” ma la fotografia documentaria fa dell'atto visivo anche, o  spesso, una raffigurazione della verità  non dolcificata, tradita o semplicemente non censurata dalle richieste del mercato. Non importa intervenire su ciò che si fotografa o che la fotografia riproduca l'immagine fedele della realtà , quello che conta è che la fotografia contenga il vero, e niente è più vero del falso. La fotografia documentaria contiene un significato generale che trapassa la fotografia d'attualità  e mostra non solo il dato storico ma anche il coinvolgimento dell'autore.
'''Per fotografia documentaria s'intende che la rappresentazione del reale è cercata, scavata, rubata alla realtà  dallo sguardo fantastico o dall'indignazione del fotografo'''. Ora, qualsiasi foto è un “documento” ma la fotografia documentaria fa dell'atto visivo anche, o  spesso, una raffigurazione della verità  non dolcificata, tradita o semplicemente non censurata dalle richieste del mercato. Non importa intervenire su ciò che si fotografa o che la fotografia riproduca l'immagine fedele della realtà , quello che conta è che la fotografia contenga il vero, e niente è più vero del falso. La fotografia documentaria contiene un significato generale che trapassa la fotografia d'attualità  e mostra non solo il dato storico ma anche il coinvolgimento dell'autore.


La fotografia documentaria contiene lo storico, il poetico, il realistico… ma ne
La fotografia documentaria contiene lo storico, il poetico, il realistico... ma ne
travalica i generi per interpretare in profondità  l'accadere del mondo. La fotografia
travalica i generi per interpretare in profondità  l'accadere del mondo. La fotografia
così fatta, o così sognata, deborda da ogni sorta di confezione e fa
così fatta, o così sognata, deborda da ogni sorta di confezione e fa
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di prospettiva della sua barbarie. La fotografia documentaria non è ritratto,
di prospettiva della sua barbarie. La fotografia documentaria non è ritratto,
né paesaggio, né scene scippate alla strada, né frammenti di surrealtà 
né paesaggio, né scene scippate alla strada, né frammenti di surrealtà 
dell'arte di vedere ciò che è celato nell'immaginario… è la rappresentazione
dell'arte di vedere ciò che è celato nell'immaginario... è la rappresentazione
o la fattualità  di una visione soggettiva di un'epoca.
o la fattualità  di una visione soggettiva di un'epoca.


L'immagine documentaria è un'icona del pianto degli altri al quale ciascuno
L'immagine documentaria è un'icona del pianto degli altri al quale ciascuno
partecipa con i mandanti e i giannizzeri di quell'esecuzione materiale. La
partecipa con i mandanti e i giannizzeri di quell'esecuzione materiale. La
complicità  diretta o indiretta dei consumatori di ideologie, fedi o merci… è una
complicità  diretta o indiretta dei consumatori di ideologie, fedi o merci... è una
specie di gogna e una forma di sfruttamento dei popoli impoveriti dalle guerre
specie di gogna e una forma di sfruttamento dei popoli impoveriti dalle guerre
del petrolio, dell'oro, dei diamanti, dell'acqua… l'immagine documentaria
del petrolio, dell'oro, dei diamanti, dell'acqua... l'immagine documentaria
dunque è un atto di poesia etica, un valore di comunicazione altra che porta
dunque è un atto di poesia etica, un valore di comunicazione altra che porta
in sé anche la critica radicale dell'ordine.
in sé anche la critica radicale dell'ordine.


Il divieto fa emergere la trasgressione ma per la quasi totalità  della fotografia mercantile, l'immagine documentaria resta all'interno di quella proliferazione d'informazioni audiovisuali che investono la quotidianità  e rendono indifferenti a tutto, compreso il patibolo delle lacrime. L'assoluta tolleranza di tutte le opinioni fotografiche ha come fondamento l'intolleranza assoluta di tutte le inciviltà . '''Il diritto di scrivere, fotografare, filmare, pensare, dire di tutto su tutto…non ha niente a che vedere con la libertà  di pensiero…''' semmai ha molto a che fare con la libertà  di uccidere, torturare, opprimere, affamare, sfruttare il povero… e permettere ai mass-media, alle università , alle gallerie d'arte… di sostenere la dis/umanizzazione della comunità  che viene.
Il divieto fa emergere la trasgressione ma per la quasi totalità  della fotografia mercantile, l'immagine documentaria resta all'interno di quella proliferazione d'informazioni audiovisuali che investono la quotidianità  e rendono indifferenti a tutto, compreso il patibolo delle lacrime. L'assoluta tolleranza di tutte le opinioni fotografiche ha come fondamento l'intolleranza assoluta di tutte le inciviltà . '''Il diritto di scrivere, fotografare, filmare, pensare, dire di tutto su tutto...non ha niente a che vedere con la libertà  di pensiero...''' semmai ha molto a che fare con la libertà  di uccidere, torturare, opprimere, affamare, sfruttare il povero... e permettere ai mass-media, alle università , alle gallerie d'arte... di sostenere la dis/umanizzazione della comunità  che viene.


Le immagini più consumate della civiltà  dello spettacolo sono gogne. Ci sono interi popoli che non hanno diritto d'opinione e di vita di fronte alle potenze occidentali eppure sono i più fotografati, filmati, videoripresi… il digitale fa miracoli… il genocidio in diretta è come un medicamento sociale… fa bene a tutti e anche i bambini hanno i giocattoli telematici per dare agli ultimi la sorte che meritano. Nemmeno i “bastoni animati” di Walt Disney hanno fatto tanti
Le immagini più consumate della civiltà  dello spettacolo sono gogne. Ci sono interi popoli che non hanno diritto d'opinione e di vita di fronte alle potenze occidentali eppure sono i più fotografati, filmati, videoripresi... il digitale fa miracoli... il genocidio in diretta è come un medicamento sociale... fa bene a tutti e anche i bambini hanno i giocattoli telematici per dare agli ultimi la sorte che meritano. Nemmeno i “bastoni animati” di Walt Disney hanno fatto tanti
danni nella testa dei bambini d‘ogni tempo, quanto le “scatole desideranti” dei grandi centri commerciali. «Ciò che sacralizza uccide. L'esecrazione nasce dall'adorazione. Sacralizzati, il bambino è un tiranno, la donna un oggetto, la vita un'astrazione disincantata» ([[Raoul Vaneigem]]). E gli uomini tutti, guardano passare sui marciapiedi della storia (come puttane sfiorite), i loro profeti con le mani lorde di sangue. Messia, Papa, Imam, Rabbino, Pope,
danni nella testa dei bambini d‘ogni tempo, quanto le “scatole desideranti” dei grandi centri commerciali. «Ciò che sacralizza uccide. L'esecrazione nasce dall'adorazione. Sacralizzati, il bambino è un tiranno, la donna un oggetto, la vita un'astrazione disincantata» ([[Raoul Vaneigem]]). E gli uomini tutti, guardano passare sui marciapiedi della storia (come puttane sfiorite), i loro profeti con le mani lorde di sangue. Messia, Papa, Imam, Rabbino, Pope,
Guru o Pastore fa lo stesso… è nel dogma, credo o fede che si alzano le croci, le bandiere, i monumenti, le forche, i campi di sterminio, i mattatoi delle guerre… la circoncisione del cervello è la pratica del vivente e l'arte di conciliare la colonizzazione del mondo con il massacro di intere popolazioni e fare finta che questo sia nell'ordine del mercato globale è quantomeno bizzarra. Le polemiche religiose, politiche o culturali che circolano nelle “grandi” fonti d'informazione… sono baruffe di buffoni che continuano a generare mostri.
Guru o Pastore fa lo stesso... è nel dogma, credo o fede che si alzano le croci, le bandiere, i monumenti, le forche, i campi di sterminio, i mattatoi delle guerre... la circoncisione del cervello è la pratica del vivente e l'arte di conciliare la colonizzazione del mondo con il massacro di intere popolazioni e fare finta che questo sia nell'ordine del mercato globale è quantomeno bizzarra. Le polemiche religiose, politiche o culturali che circolano nelle “grandi” fonti d'informazione... sono baruffe di buffoni che continuano a generare mostri.


=== Della fotografia di strada ===
=== Della fotografia di strada ===
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mezzo degli obiettivi), della scelta dei tempi (l'attivazione dell'otturatore o della
mezzo degli obiettivi), della scelta dei tempi (l'attivazione dell'otturatore o della
tecnologia digitale) e l'individuazione delle scale e prospettive variabili al
tecnologia digitale) e l'individuazione delle scale e prospettive variabili al
momento della ripresa… è sempre una finestra aperta sul mondo e una fotografia,
momento della ripresa... è sempre una finestra aperta sul mondo e una fotografia,
quando è grande, contiene il ritratto di un'epoca e (Walter Benjamin,
quando è grande, contiene il ritratto di un'epoca e (Walter Benjamin,
diceva) pone fine alla concezione aristocratica dell'arte.
diceva) pone fine alla concezione aristocratica dell'arte.
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=== Due o tre cose che so dell'arte di comunicare ===
=== Due o tre cose che so dell'arte di comunicare ===


Cantando dietro i paraventi dell'arte. L'arte autentica si oppone alla comunicazione battesimale cattedratica e a quella dell'impostura mercantile… semmai la détourna e la rende innocua di fronte al rovesciamento di prospettiva di un mondo rovesciato. La comunicazione
Cantando dietro i paraventi dell'arte. L'arte autentica si oppone alla comunicazione battesimale cattedratica e a quella dell'impostura mercantile... semmai la détourna e la rende innocua di fronte al rovesciamento di prospettiva di un mondo rovesciato. La comunicazione
è all'opposto della conoscenza, è il suo fantasma. La comunicazione
è all'opposto della conoscenza, è il suo fantasma. La comunicazione
dominante è nemica delle idee e nel tempo del mercato globale o del
dominante è nemica delle idee e nel tempo del mercato globale o del
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'''La pace si fa con la pace'''. Chi semina pace raccoglie la pace. Toccare la pace significa disertare i codici, i valori, i credi dell'arte che fa spettacolo di sé. Una società  consapevole chiede la pace e l'educazione alla pace comincia con il ripudiare la guerra. Non esiste un uso buono o cattivo della comunicazione (della libertà  d'espressione), soltanto un uso insufficiente o inutile di essa. Quand'anche possedessi tutta la ricchezza degli uomini, avessi lo spirito libero degli antichi poeti e parlassi la lingua degli angeli, se non ho l'amore non sono niente.
'''La pace si fa con la pace'''. Chi semina pace raccoglie la pace. Toccare la pace significa disertare i codici, i valori, i credi dell'arte che fa spettacolo di sé. Una società  consapevole chiede la pace e l'educazione alla pace comincia con il ripudiare la guerra. Non esiste un uso buono o cattivo della comunicazione (della libertà  d'espressione), soltanto un uso insufficiente o inutile di essa. Quand'anche possedessi tutta la ricchezza degli uomini, avessi lo spirito libero degli antichi poeti e parlassi la lingua degli angeli, se non ho l'amore non sono niente.


I briganti dell'arte profanata, decostruita, riattualizzata… lavorano alla demistificazione
I briganti dell'arte profanata, decostruita, riattualizzata... lavorano alla demistificazione
dei saperi codificati e sulla fine del mercantilismo come forma diffusa
dei saperi codificati e sulla fine del mercantilismo come forma diffusa
dell'inutilità  dell'arte. La libertà  d'espressione come il rispetto dei diritti più elementari
dell'inutilità  dell'arte. La libertà  d'espressione come il rispetto dei diritti più elementari
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La scrittura nobiliare dei corsari dell'utopia non celebra ciò di cui parla né si
La scrittura nobiliare dei corsari dell'utopia non celebra ciò di cui parla né si
confonde con i cerimonieri della critica domestica… si chiama fuori dalle menzogne
confonde con i cerimonieri della critica domestica... si chiama fuori dalle menzogne
dei commedianti e dalla disonestà  dei truffatori… canta la grazia dei
dei commedianti e dalla disonestà  dei truffatori... canta la grazia dei
poeti e mostra che ogni opera d'arte è una puttana che striscia sugli scanni
poeti e mostra che ogni opera d'arte è una puttana che striscia sugli scanni
del consenso o è la celebrazione dell'assassinio di tutte le arti prostituite sul
del consenso o è la celebrazione dell'assassinio di tutte le arti prostituite sul
sagrato dell'eternità  di falsi miti. Una riflessione autentica sui modi del farearte
sagrato dell'eternità  di falsi miti. Una riflessione autentica sui modi del farearte
non si ferma in un museo, in un castello o in una chiesa… lì finisce col
non si ferma in un museo, in un castello o in una chiesa... lì finisce col
morire… ogni opera d'arte muore, infatti, con la deificazione del segno.
morire... ogni opera d'arte muore, infatti, con la deificazione del segno.
La morale comune c'indigna non solo per la sua ipocrisia e per la sua
La morale comune c'indigna non solo per la sua ipocrisia e per la sua
mediocre crudeltà … nel cammino di una teologia di liberazione degli
mediocre crudeltà ... nel cammino di una teologia di liberazione degli
oppressi, soltanto una rottura radicale col presente stato di cose (non solo
oppressi, soltanto una rottura radicale col presente stato di cose (non solo
nell'arte), una profonda trasformazione dell'idea di bellezza, l'accesso degli
nell'arte), una profonda trasformazione dell'idea di bellezza, l'accesso degli
esclusi nel concilio dell'accoglienza, della tenerezza, dell'amore o una
esclusi nel concilio dell'accoglienza, della tenerezza, dell'amore o una
rivoluzione della carezza ai quattro venti della terra… possono aprire il passaggio
rivoluzione della carezza ai quattro venti della terra... possono aprire il passaggio
dell'uomo planetario alla visione di un'eu-topia (il luogo-felice) dove
dell'uomo planetario alla visione di un'eu-topia (il luogo-felice) dove
un tempo ciascuno era signore di sé e la poesia era pane e miele della vita
un tempo ciascuno era signore di sé e la poesia era pane e miele della vita
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I maestri carbonari dello smascheramento della società  dei simulacri, anche
I maestri carbonari dello smascheramento della società  dei simulacri, anche
quando sono vilipesi, dileggiati, sbeffeggiati… hanno disseminato di idee eversive
quando sono vilipesi, dileggiati, sbeffeggiati... hanno disseminato di idee eversive
la comunicazione dell'arte… parole, cinema, fotografia, grafica, teatro,
la comunicazione dell'arte... parole, cinema, fotografia, grafica, teatro,
attorialità … sono stati contaminati, scomposti, reinventati dagli [[Eresia | eretici]] di ogni
attorialità ... sono stati contaminati, scomposti, reinventati dagli [[Eresia | eretici]] di ogni
eresia ed hanno annunciato la ventata libertaria esplosa nel Maggio francese
eresia ed hanno annunciato la ventata libertaria esplosa nel Maggio francese
del '68 e che ancora si aggira come uno spettro nelle periferie invisibili della
del '68 e che ancora si aggira come uno spettro nelle periferie invisibili della
terra… c'è da dire che da qualche parte la ricchezza critica, radicale, [[Eresia | ereticale]]
terra... c'è da dire che da qualche parte la ricchezza critica, radicale, [[Eresia | ereticale]]
di questi coltivatori di anime ribelli ha attecchito, ma non è ancora una
di questi coltivatori di anime ribelli ha attecchito, ma non è ancora una
foresta di torce quella che brucia il disordine genuflesso della creatività , senza
foresta di torce quella che brucia il disordine genuflesso della creatività , senza
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dei deboli da parte dei potenti, passa attraverso il consenso massmediatico e
dei deboli da parte dei potenti, passa attraverso il consenso massmediatico e
le preghiere di sterminio sono deposte sugli scaffali dei grandi magazzini e
le preghiere di sterminio sono deposte sugli scaffali dei grandi magazzini e
nei parlamenti… si tratta di cogliersi come uomini planetari non ancora realizzati
nei parlamenti... si tratta di cogliersi come uomini planetari non ancora realizzati
che rifiutano di vivere in una società  alienata e si schierano a fianco degli
che rifiutano di vivere in una società  alienata e si schierano a fianco degli
esclusi. La liberazione degli affamati, degli offesi, degli umiliati… è prima di
esclusi. La liberazione degli affamati, degli offesi, degli umiliati... è prima di
ogni cosa un atto politico. È la rottura con una realtà  di sfruttamento e di
ogni cosa un atto politico. È la rottura con una realtà  di sfruttamento e di
povertà  estrema, l'inizio della costruzione di quella società  giusta e fraterna
povertà  estrema, l'inizio della costruzione di quella società  giusta e fraterna
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'''La teologia della fotografia di strada non ha altra bellezza se non quella di
'''La teologia della fotografia di strada non ha altra bellezza se non quella di
aiutare a spezzare le catene della malvagità ''', sciogliere i legami del giogo,
aiutare a spezzare le catene della malvagità ''', sciogliere i legami del giogo,
dare libertà  agli oppressi… dividere il tuo pane con l'affamato, vestire chi è
dare libertà  agli oppressi... dividere il tuo pane con l'affamato, vestire chi è
nudo e non voltare le spalle al tuo simile, diceva Isaia, è ricordare ad ogni essere
nudo e non voltare le spalle al tuo simile, diceva Isaia, è ricordare ad ogni essere
umano che la liberazione autentica sarà  opera degli oppressi o non sarà .
umano che la liberazione autentica sarà  opera degli oppressi o non sarà .
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dell'utopia è il canto più estremo della liberazione dell'uomo da se stesso.
dell'utopia è il canto più estremo della liberazione dell'uomo da se stesso.
L'utopia non è solo il sogno di uguaglianza nella diversità  e godimento dei
L'utopia non è solo il sogno di uguaglianza nella diversità  e godimento dei
beni comuni, che non prevede nella sua affabulazione, né servi né padroni…
beni comuni, che non prevede nella sua affabulazione, né servi né padroni...
l'utopia è anche una denuncia dell'ordine esistente e l'eresia più concreta
l'utopia è anche una denuncia dell'ordine esistente e l'eresia più concreta
che sta al fondo dell'utopia è rifiutare la brutalità  dei valori correnti e annunciare
che sta al fondo dell'utopia è rifiutare la brutalità  dei valori correnti e annunciare
le “primavere di bellezza” che saranno e che ancora non sono… il presagio
le “primavere di bellezza” che saranno e che ancora non sono... il presagio
di una comunità  differente e di una differente società  di armonia. La
di una comunità  differente e di una differente società  di armonia. La
teologia della fotografia di strada lavora sull'immaginario liberato. Il passaggio
teologia della fotografia di strada lavora sull'immaginario liberato. Il passaggio
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della civiltà  dello spettacolo e dice: la mia parola è no!
della civiltà  dello spettacolo e dice: la mia parola è no!


'''La Teologia della fotografia di strada o di liberazione dell'immaginario assoggettato…
'''La Teologia della fotografia di strada o di liberazione dell'immaginario assoggettato...
esprime una poetica che include il punto di vista dei poveri'''. La
esprime una poetica che include il punto di vista dei poveri'''. La
Teologia della fotografia di strada è anche una teologia dei diritti umani che
Teologia della fotografia di strada è anche una teologia dei diritti umani che
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democrazia dell'uguaglianza ha per fine la partecipazione degli uomini alla
democrazia dell'uguaglianza ha per fine la partecipazione degli uomini alla
vita comune. In una società  di liberi e uguali ciascuno è l'espressione della
vita comune. In una società  di liberi e uguali ciascuno è l'espressione della
propria capacità  di amare l'altro… ed è parte fondante della società  di mutuo
propria capacità  di amare l'altro... ed è parte fondante della società  di mutuo
soccorso alla quale aspira.
soccorso alla quale aspira.


La Teologia della fotografia di strada emerge dalla lezione etica di poeti del
La Teologia della fotografia di strada emerge dalla lezione etica di poeti del
disagio rovesciato come '''Riis, Hine, Sander, Vischniac, Capa, Modotti, Smith,
disagio rovesciato come '''Riis, Hine, Sander, Vischniac, Capa, Modotti, Smith,
Cartier-Bresson, Lange, Evans, Shahn, Arbus, Weegee, Frank, Koudelka, Salgado'''
Cartier-Bresson, Lange, Evans, Shahn, Arbus, Weegee, Frank, Koudelka, Salgado'''...
contiene una teoretica della dissidenza che si scontra con l'ortodossia o sovra-identità  delle democrazie dello spettacolo che distruggono legami sociali e seppelliscono culture e memorie storiche. «Un popolo che venga generalmente maltrattato contro ogni diritto non deve lasciarsi sfuggire l'occasione in cui può liberarsi delle proprie miserie, scuotendo il pesante giogo che gli viene imposto con tanta ingiustizia… dimodoché le rivoluzioni… non si verificano in uno Stato per colpe leggere commesse nell'amministrazione degli affari pubblici… Quando in realtà  si verificano colpe gravi, il popolo ha il diritto di resistere e difendersi''» ([[Hannah Arendt]]).  
contiene una teoretica della dissidenza che si scontra con l'ortodossia o sovra-identità  delle democrazie dello spettacolo che distruggono legami sociali e seppelliscono culture e memorie storiche. «Un popolo che venga generalmente maltrattato contro ogni diritto non deve lasciarsi sfuggire l'occasione in cui può liberarsi delle proprie miserie, scuotendo il pesante giogo che gli viene imposto con tanta ingiustizia... dimodoché le rivoluzioni... non si verificano in uno Stato per colpe leggere commesse nell'amministrazione degli affari pubblici... Quando in realtà  si verificano colpe gravi, il popolo ha il diritto di resistere e difendersi''» ([[Hannah Arendt]]).  
Ogni forma di rivoluzione è sempre in primo luogo distruzione dell'antico regime.
Ogni forma di rivoluzione è sempre in primo luogo distruzione dell'antico regime.


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nella celebrazione del mondano (Stieglitz, Steichen, White, Kühn,
nella celebrazione del mondano (Stieglitz, Steichen, White, Kühn,
Newton, Hamilton, von Gloeden, Araki, LaChapelle, Warhol e la quasi totalità 
Newton, Hamilton, von Gloeden, Araki, LaChapelle, Warhol e la quasi totalità 
della fotografia italiana…). Ogni fotografia è una traccia della propria cultura
della fotografia italiana...). Ogni fotografia è una traccia della propria cultura
o della propria stupidità . A leggere le opere dei grandi maestri si comprende
o della propria stupidità . A leggere le opere dei grandi maestri si comprende
che la Fotografia non si riconcilia con la società  nel mito spettacolarizzato
che la Fotografia non si riconcilia con la società  nel mito spettacolarizzato
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La fotografia randagia accetta i propri limiti e getta uno sguardo radicale al di
La fotografia randagia accetta i propri limiti e getta uno sguardo radicale al di
là  del visibile… è desiderio di qualcosa che non si possiede e a cui si aspira…
là  del visibile... è desiderio di qualcosa che non si possiede e a cui si aspira...
rifiuta i simulacri che riconoscono la politica, la fede o la cultura come criteri
rifiuta i simulacri che riconoscono la politica, la fede o la cultura come criteri
del successo che legittimano la sola felicità  possibile nella società  data. La fotografia
del successo che legittimano la sola felicità  possibile nella società  data. La fotografia
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coglie ciò che emerge dall'apoteosi dell'apparenza'''. In questo senso, tutta la
coglie ciò che emerge dall'apoteosi dell'apparenza'''. In questo senso, tutta la
fotografia non addomesticata è una sorta di denuncia del quotidiano aggredito
fotografia non addomesticata è una sorta di denuncia del quotidiano aggredito
e lavora alla sovversione dell'immagine, della parola, della legge… la fotografia
e lavora alla sovversione dell'immagine, della parola, della legge... la fotografia
che affronta il sangue dei giorni passa attraverso l'arbitrarietà  d'una
che affronta il sangue dei giorni passa attraverso l'arbitrarietà  d'una
scelta, la quale si presenta sovente come linguaggio deturnato. La fotografia
scelta, la quale si presenta sovente come linguaggio deturnato. La fotografia
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'''Niente è sacro, tutto si può profanare'''. L'istante inchiodato dalla fotografia nella
'''Niente è sacro, tutto si può profanare'''. L'istante inchiodato dalla fotografia nella
storia dell'uomo è parola, strappo, disaffezione con il silenzio prolungato del dire… non c'è fotografia del sociale se non al prezzo d'una rinuncia… la fotografia come distruzione dell'immaginario edulcorato è una seminagione di bellezza, un segno eversivo, una magnifica ossessione che travalica i limiti della realtà  eccessiva o un'audacia visionaria che sborda fuori dai confini improvvisati della genuflessione artistica. C'è eternità  solo nel desiderio, nel piacere, nella passione dei bastardi senza patria che vivono e muoiono al di qua o al di là  di tutte le frontiere, perché sanno bene che «il patriottismo è l'ultimo rifugio delle canaglie» (''Orizzonti di Gloria'', di Stanley Kubrick). La fotografia di strada arrossa la vergogna del potere e mostra il divenire
storia dell'uomo è parola, strappo, disaffezione con il silenzio prolungato del dire... non c'è fotografia del sociale se non al prezzo d'una rinuncia... la fotografia come distruzione dell'immaginario edulcorato è una seminagione di bellezza, un segno eversivo, una magnifica ossessione che travalica i limiti della realtà  eccessiva o un'audacia visionaria che sborda fuori dai confini improvvisati della genuflessione artistica. C'è eternità  solo nel desiderio, nel piacere, nella passione dei bastardi senza patria che vivono e muoiono al di qua o al di là  di tutte le frontiere, perché sanno bene che «il patriottismo è l'ultimo rifugio delle canaglie» (''Orizzonti di Gloria'', di Stanley Kubrick). La fotografia di strada arrossa la vergogna del potere e mostra il divenire
dell'umanità  in un letamaio.
dell'umanità  in un letamaio.


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