Moti operai antimilitaristici a Torino (agosto 1917): differenze tra le versioni

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[[File:Pietro Ferrero.jpg|thumb|right|160px|[[Pietro Ferrero]], anarchico torinese presente ai moti antimilitaristi]]A Torino, nell’estate del [[1917]], i problemi economici e le difficili condizioni in cui si trovavano a lavorare la maggior parte dei proletari italiani sfociarono in una serie di rivolte che assumeranno anche un carattere [[antimilitarismo|antimilitarista]] contro la guerra in atto.
[[File:Pietro Ferrero.jpg|thumb|right|160px|[[Pietro Ferrero]], anarchico torinese presente ai moti antimilitaristi]]A Torino, nell'estate del [[1917]], i problemi economici e le difficili condizioni in cui si trovavano a lavorare la maggior parte dei proletari italiani sfociarono in una serie di rivolte che assumeranno anche un carattere [[antimilitarismo|antimilitarista]] contro la guerra in atto.


== I fatti ==
== I fatti ==
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Il mancato rifornimento di farina (ma si trattò di un ritardo di poche ore), del [[22 agosto]] [[1917]], fu il varco attraverso il quale le dimostrazioni per il pane si tramutarono in moti [[antimilitarismo |antimilitaristi]] che durarono circa una settimana.
Il mancato rifornimento di farina (ma si trattò di un ritardo di poche ore), del [[22 agosto]] [[1917]], fu il varco attraverso il quale le dimostrazioni per il pane si tramutarono in moti [[antimilitarismo |antimilitaristi]] che durarono circa una settimana.
[[Image:Schirru.jpg|thumb|left|[[Michele Schirru]], anarchico sardo presente ai moti antimilitaristi.]]
[[Image:Schirru.jpg|thumb|left|[[Michele Schirru]], anarchico sardo presente ai moti antimilitaristi.]]
Il [[23 agosto]] gli scontri si fecero più violenti. In vari punti della città , i rivoltosi si fronteggiarono con le forze di [[polizia]] e dell’[[esercito]]. I teatri degli scontri più aspri e violenti furono a Borgo San Paolo, la Barriera di Nizza e la Barriera di Milano (quartiere in cui vi era una fortissima presenza di [[anarchismo|anarchici]], tra cui [[Maurizio Garino]], [[Italo Garinei]] e [[Pietro Ferrero]]).
Il [[23 agosto]] gli scontri si fecero più violenti. In vari punti della città , i rivoltosi si fronteggiarono con le forze di [[polizia]] e dell'[[esercito]]. I teatri degli scontri più aspri e violenti furono a Borgo San Paolo, la Barriera di Nizza e la Barriera di Milano (quartiere in cui vi era una fortissima presenza di [[anarchismo|anarchici]], tra cui [[Maurizio Garino]], [[Italo Garinei]] e [[Pietro Ferrero]]).


Le rotaie dei tram vennero divelte, furono erette barricate in diversi punti della città  e molti negozi vennero saccheggiati. In Barriera di Milano, un gruppo di anarchici costituì un centro organizzativo della sommossa.  Alla fine della giornata si contarono 7 dimostranti uccisi dalle forze dell’ordine, 37 feriti e 200 arrestati.
Le rotaie dei tram vennero divelte, furono erette barricate in diversi punti della città  e molti negozi vennero saccheggiati. In Barriera di Milano, un gruppo di anarchici costituì un centro organizzativo della sommossa.  Alla fine della giornata si contarono 7 dimostranti uccisi dalle forze dell'ordine, 37 feriti e 200 arrestati.


Il giorno seguente, [[24 agosto]], gli scontri continuarono, ma stavolta l’esercito passerà  ad una ancor più dura controffensiva. Alla fine della giornata si conteranno 24 dirigenti del PSI arrestati insieme ad un migliaio di operai e dimostranti vari. Lentamente le proteste cessarono anche per via del “solito freno” alla rivolta imposto dall’ala riformista socialista (vedi [[consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)]] e [[settimana rossa]]).  
Il giorno seguente, [[24 agosto]], gli scontri continuarono, ma stavolta l'esercito passerà  ad una ancor più dura controffensiva. Alla fine della giornata si conteranno 24 dirigenti del PSI arrestati insieme ad un migliaio di operai e dimostranti vari. Lentamente le proteste cessarono anche per via del “solito freno” alla rivolta imposto dall'ala riformista socialista (vedi [[consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)]] e [[settimana rossa]]).  


Da martedì [[28 agosto]] furono sedate le rivolte e le [[autorità ]] poterono annunciare con enfasi che «l'ordine regnava a Torino».
Da martedì [[28 agosto]] furono sedate le rivolte e le [[autorità ]] poterono annunciare con enfasi che «l'ordine regnava a Torino».
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Durante i due giorni di rivolta [[antimilitarista]], alcune donne furono protagoniste di un episodio, testimoniato da una giovane operaia.
Durante i due giorni di rivolta [[antimilitarista]], alcune donne furono protagoniste di un episodio, testimoniato da una giovane operaia.


: «...un migliaio di donne sbucarono dai portoni di tutte le case, ruppero i cordoni e tagliarono la strada ai carri blindati. Questi si fermarono un momento. Ma l’ordine era andare ad ogni costo, azionando anche le mitragliatrici. I carri si misero in moto: allora le donne si slanciarono, disarmate, all’assalto, si aggrapparono alle pesanti ruote, tentarono di arrampicarsi alle mitragliatrici, supplicando i soldati di buttare le armi. I soldati non spararono, i loro volti erano rigati di Sudore e lacrime. Le tanks avanzavano lentamente. Le donne non le abbandonavano. Le tanks dovettero arrestarsi.»
: «...un migliaio di donne sbucarono dai portoni di tutte le case, ruppero i cordoni e tagliarono la strada ai carri blindati. Questi si fermarono un momento. Ma l'ordine era andare ad ogni costo, azionando anche le mitragliatrici. I carri si misero in moto: allora le donne si slanciarono, disarmate, all'assalto, si aggrapparono alle pesanti ruote, tentarono di arrampicarsi alle mitragliatrici, supplicando i soldati di buttare le armi. I soldati non spararono, i loro volti erano rigati di Sudore e lacrime. Le tanks avanzavano lentamente. Le donne non le abbandonavano. Le tanks dovettero arrestarsi.»


== Voci correlate ==
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