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Aveva inizialmente frequentato il Partito radicale, prima di rompere con loro e formare un effimero Circolo di Studi Sociali formato da una dozzina di operai. Riceve da un calzolaio, tale Bouriant, giornali ed opuscoli rivoluzionari e organizza le riunioni del suo gruppo nella sua abitazione. Secondo la [[polizia]] avrebbe lavorato anche come guardiano di una casa di campagna dove avrebbe risieduto l'operaio François Martin ricercato dalle forze dell'ordine e per cui avrebbe fatto una colletta per garantirgli la fuga in Lussemburgo. Sempre secondo al polizia sarebbe stato un abbonato alle riviste ''La Guerre Sociale'' e a ''Cri du peuple'', che dimostrano la sua vicinanza alle fazioni più radiclai dell'anarchismo, ovvero quelle che propagandavano la «[[propaganda col fatto]]». | Aveva inizialmente frequentato il Partito radicale, prima di rompere con loro e formare un effimero Circolo di Studi Sociali formato da una dozzina di operai. Riceve da un calzolaio, tale Bouriant, giornali ed opuscoli rivoluzionari e organizza le riunioni del suo gruppo nella sua abitazione. Secondo la [[polizia]] avrebbe lavorato anche come guardiano di una casa di campagna dove avrebbe risieduto l'operaio François Martin ricercato dalle forze dell'ordine e per cui avrebbe fatto una colletta per garantirgli la fuga in Lussemburgo. Sempre secondo al polizia sarebbe stato un abbonato alle riviste ''La Guerre Sociale'' e a ''Cri du peuple'', che dimostrano la sua vicinanza alle fazioni più radiclai dell'anarchismo, ovvero quelle che propagandavano la «[[propaganda col fatto]]». | ||
=== | === L'attentato === | ||
Nel novembre o dicembre del [[1895]], l'amico che gli aveva trovato lavoro nella tipografia scrive una lettera anonima al prefetto in cui denuncia la possibilità che Gallo stia preparando un attentato. | Nel novembre o dicembre del [[1895]], l'amico che gli aveva trovato lavoro nella tipografia scrive una lettera anonima al prefetto in cui denuncia la possibilità che Gallo stia preparando un attentato. | ||
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=== Il processo e la condanna === | === Il processo e la condanna === | ||
Arrestato, il [[26 giugno]] compare per la prima volta in tribunale, dove rivendica il suo attentato al grido di «Viva la rivoluzione sociale! Viva | Arrestato, il [[26 giugno]] compare per la prima volta in tribunale, dove rivendica il suo attentato al grido di «Viva la rivoluzione sociale! Viva l'anarchia! Morte alla magistratura borghese! Viva la dinamite!». | ||
Il [[15 luglio]] [[1886]] si ripresenta nuovamente davanti al giudice e manifesta il suo rammarico per non aver ottenuto risultati migliori: «Malauguratamente non ho ucciso persone» e dichiara di aver voluto «compiere un atto di propaganda col fatto delle dottrine anarchiche». Specificò inoltre di non aver voluto prender di mira i commessi ma solo gli agenti di cambio: | Il [[15 luglio]] [[1886]] si ripresenta nuovamente davanti al giudice e manifesta il suo rammarico per non aver ottenuto risultati migliori: «Malauguratamente non ho ucciso persone» e dichiara di aver voluto «compiere un atto di propaganda col fatto delle dottrine anarchiche». Specificò inoltre di non aver voluto prender di mira i commessi ma solo gli agenti di cambio: | ||
: «Non avevo di mira i poveri commessi, tirai nel gruppo degli agenti di cambio e dei cambieri; ma se taluni commessi ebbero le loro ferite, inseguendomi, non me ne duole. Quando si nasce al di qua non si sta coll'animo, colla devozione, coll'accanimento dell'altra riva, non si ha diritto alla nostra solidarietà ed alla nostra pietà . Deve bastare ai mastini del capitale, sieno birri o gendarmi, soldati o lacchè, la pietà dei padroni. Sarebbe desiderabile certo che la povera gente avesse coscienza del posto che occupa nella società e sapesse tenerlo, e non è colpa nostra quando assalendo il nemico secolare nelle sue trincee troviamo di povera gente guernito | : «Non avevo di mira i poveri commessi, tirai nel gruppo degli agenti di cambio e dei cambieri; ma se taluni commessi ebbero le loro ferite, inseguendomi, non me ne duole. Quando si nasce al di qua non si sta coll'animo, colla devozione, coll'accanimento dell'altra riva, non si ha diritto alla nostra solidarietà ed alla nostra pietà . Deve bastare ai mastini del capitale, sieno birri o gendarmi, soldati o lacchè, la pietà dei padroni. Sarebbe desiderabile certo che la povera gente avesse coscienza del posto che occupa nella società e sapesse tenerlo, e non è colpa nostra quando assalendo il nemico secolare nelle sue trincee troviamo di povera gente guernito l'esercito dei suoi sgherri e difensori. Non è colpa nostra, noi siamo rimasti al nostro posto. Coltivar la pietà pei rinnegati, pei transfughi, pei traditori equivale ad organizzare il fallimento della rivoluzione.» (''[http://iconoclasta.noblogs.org/?p=94 Citazioni dal processo per l'attentato alla Borsa di Parigi]'') | ||
'''Viene condannato a 20 anni''' di lavori forzati e inviato prima ad Avignon, poi a St.Martin de Ré e infine, il [[6 dicembre]], viene imbarcato per la Nuova Caledonia, dove sbarca il [[29 marzo]] [[1887]]. | '''Viene condannato a 20 anni''' di lavori forzati e inviato prima ad Avignon, poi a St.Martin de Ré e infine, il [[6 dicembre]], viene imbarcato per la Nuova Caledonia, dove sbarca il [[29 marzo]] [[1887]]. | ||
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Il suo carattere indomito e ribelle all'[[autorità ]] lo porta il [[10 settembre]] ad aggredire a colpi di piccone una guardia carceraria. Durante la colluttazione, lui stesso viene ferito da due fucilate alla testa e ad un braccio; questi fatti gli costano un nuovo processo e la condanna a morte ([[30 dicembre]] [[1887]]), che il [[7 agosto]] [[1888]] sarà commutata ai lavori forzati perpetui. | Il suo carattere indomito e ribelle all'[[autorità ]] lo porta il [[10 settembre]] ad aggredire a colpi di piccone una guardia carceraria. Durante la colluttazione, lui stesso viene ferito da due fucilate alla testa e ad un braccio; questi fatti gli costano un nuovo processo e la condanna a morte ([[30 dicembre]] [[1887]]), che il [[7 agosto]] [[1888]] sarà commutata ai lavori forzati perpetui. | ||
Nel [[1902]], grazie alla corrispondenza con un compagno anarchico, si scopre che Gallo è «un cadavere vivente» e viene lanciato un appello in suo favore. | Nel [[1902]], grazie alla corrispondenza con un compagno anarchico, si scopre che Gallo è «un cadavere vivente» e viene lanciato un appello in suo favore. L'appello è appoggiato da [[Jean Grave]] in «[[Les Temps Nouveaux]]» ([[22 novembre|22]]-[[28 novembre]] [[1902]]). In seguito la “questione Gallo" non sarà più ripresa dalla stampa anarchica. | ||
Charles Gallo muore nell'isola di Nou il [[23 settembre]] [[1923]]. | Charles Gallo muore nell'isola di Nou il [[23 settembre]] [[1923]]. |