Ettore Molinari: differenze tra le versioni

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A Zurigo segue i corsi di alcuni dei migliori docenti dell'epoca, si diploma nel [[1888]] e il [[6 marzo]] [[1889]] si laurea in chimica all'Università  di Basilea. Lo studio però non lo distrae dall'attività  politica, che anzi in [[Svizzera]] gli dava maggiori stimoli, in quanto vi risiedevano numerosi esuli di fede anarchica e socialista con i quali strinse duraturi rapporti di amicizia ([[Elisée Reclus]], [[Kropotkin|P.A. Kropotkin]], [[Max Nettlau]], J. Gross, [[Jean Grave]]). Grazie a loro Molinari elabora un programma di [[anarchia|socialismo anarchico]] fondato sul [[positivismo]] evoluzionistico: è la scienza ad emancipare gli uomini dal servaggio nei confronti della natura ed è il [[socialismo]] ad emancipare gli uomini dal dominio di altri uomini. Questo sarà  il fondamento del suo pensiero politico-scientifico.
A Zurigo segue i corsi di alcuni dei migliori docenti dell'epoca, si diploma nel [[1888]] e il [[6 marzo]] [[1889]] si laurea in chimica all'Università  di Basilea. Lo studio però non lo distrae dall'attività  politica, che anzi in [[Svizzera]] gli dava maggiori stimoli, in quanto vi risiedevano numerosi esuli di fede anarchica e socialista con i quali strinse duraturi rapporti di amicizia ([[Elisée Reclus]], [[Kropotkin|P.A. Kropotkin]], [[Max Nettlau]], J. Gross, [[Jean Grave]]). Grazie a loro Molinari elabora un programma di [[anarchia|socialismo anarchico]] fondato sul [[positivismo]] evoluzionistico: è la scienza ad emancipare gli uomini dal servaggio nei confronti della natura ed è il [[socialismo]] ad emancipare gli uomini dal dominio di altri uomini. Questo sarà  il fondamento del suo pensiero politico-scientifico.


Trasferitosi a Parigi nel [[1889]] insieme a [[Elena Delgrossi]], una maestra elementare che aveva sposato nel maggio dello stesso anno e da cui avrebbe avuto sette figli (Amile nel [[1890]], Ribelle nel [[1892]], Henry nel [[1894]], Vittorio nel [[1896]], Alessandro nel [[1898]], Iride nel [[1902]] e Libero nel [[1906]]), lavora in una farmacia, frequenta gli ambienti artistici e prosegue alacremente ad occuparsi di politica. Diviene così uno fra i più noti esponenti dell'[[anarchismo]] europeo, nel giugno [[1890]] lasciò la [[Francia]] e si trasferisce a Londra dove conosce l'anarchico italiano [[Errico Malatesta]]. Dal punto di vista professionale anche la sua fama cresce: dal dicembre [[1890]] al settembre [[1891]] lavora a Heidelberg come assistente volontario presso il laboratorio municipale. Durante questo periodo partecipa a diversi convegni, divenendo conosciuto negli ambienti anarchici per aver pubblicato a Londra, sulla rivista francese ''L’International'', alcune istruzioni di chimica per la fabbricazione di ordigni esplosivi.  
Trasferitosi a Parigi nel [[1889]] insieme a [[Elena Delgrossi]], una maestra elementare che aveva sposato nel maggio dello stesso anno e da cui avrebbe avuto sette figli (Amile nel [[1890]], Ribelle nel [[1892]], Henry nel [[1894]], Vittorio nel [[1896]], Alessandro nel [[1898]], Iride nel [[1902]] e Libero nel [[1906]]), lavora in una farmacia, frequenta gli ambienti artistici e prosegue alacremente ad occuparsi di politica. Diviene così uno fra i più noti esponenti dell'[[anarchismo]] europeo, nel giugno [[1890]] lasciò la [[Francia]] e si trasferisce a Londra dove conosce l'anarchico italiano [[Errico Malatesta]]. Dal punto di vista professionale anche la sua fama cresce: dal dicembre [[1890]] al settembre [[1891]] lavora a Heidelberg come assistente volontario presso il laboratorio municipale. Durante questo periodo partecipa a diversi convegni, divenendo conosciuto negli ambienti anarchici per aver pubblicato a Londra, sulla rivista francese ''L'International'', alcune istruzioni di chimica per la fabbricazione di ordigni esplosivi.  
[[File:Grido folla 2.jpg|thumb|360 px|left|«[[Il Grido della folla]]», numero 19 (quarto anno) del 27 maggio 1905, storico giornale anarchico fondato da [[Nella Giacomelli]] ed Ettore Molinari]]
[[File:Grido folla 2.jpg|thumb|360 px|left|«[[Il Grido della folla]]», numero 19 (quarto anno) del 27 maggio 1905, storico giornale anarchico fondato da [[Nella Giacomelli]] ed Ettore Molinari]]
Tornato in [[Italia]] alla fine del [[1891]], si dedica con grande impegno al servizio della ricerca scientifica e delle industrie chimiche: prima, a partire dal [[1892]], lavora come assistente di chimica inorganica presso la scuola superiore di agricoltura di Milano; nel [[1895]] viene assunto come chimico presso lo stabilimento tessile di G. Rossi. L'esperienza scientifica e politica non saranno mai due cose completamente separate: come anarchico e come chimico pensava che fosse propedeuticamente necessario sviluppare un'avanzata tecnologia che si ponesse alla base della [[rivoluzione sociale]] e della nuova società  umana che si voleva costruire. Proprio per questo motivo, nel [[1895]], egli è tra i fondatori della Società  chimica di Milano e dal [[1901]] al [[1916]] dirige la scuola di chimica della Società  di incoraggiamento d’arti e mestieri (SIAM) che darà  spazio a molti giovani laureati desiderosi di accrescere il proprio bagaglio formativo.  
Tornato in [[Italia]] alla fine del [[1891]], si dedica con grande impegno al servizio della ricerca scientifica e delle industrie chimiche: prima, a partire dal [[1892]], lavora come assistente di chimica inorganica presso la scuola superiore di agricoltura di Milano; nel [[1895]] viene assunto come chimico presso lo stabilimento tessile di G. Rossi. L'esperienza scientifica e politica non saranno mai due cose completamente separate: come anarchico e come chimico pensava che fosse propedeuticamente necessario sviluppare un'avanzata tecnologia che si ponesse alla base della [[rivoluzione sociale]] e della nuova società  umana che si voleva costruire. Proprio per questo motivo, nel [[1895]], egli è tra i fondatori della Società  chimica di Milano e dal [[1901]] al [[1916]] dirige la scuola di chimica della Società  di incoraggiamento d'arti e mestieri (SIAM) che darà  spazio a molti giovani laureati desiderosi di accrescere il proprio bagaglio formativo.  
[[File:Nella Giacomelli.jpg|thumb|[[Nella Giacomelli]]]]
[[File:Nella Giacomelli.jpg|thumb|[[Nella Giacomelli]]]]
Insieme a [[Giovanni Gavilli]] e [[Nella Giacomelli]], un'[[anarchica]] di Lodi, che era anche l’istitutrice dei suoi figli e diverrà  la sua compagna, nel [[1902]] partecipa alla fondazione della rivista ''[[Il Grido della folla]]''. Questo [[stampa libertaria|giornale]] rappresenterà  per molto tempo il principale luogo di elaborazione dell'[[anarco-individualismo|individualismo anarchico]] italiano, in particolare della tendenza [[pacifismo|pacifista]], [[Nonviolenza|non violenta]] e ostile all'[[illegalismo]]. Si battevano in favore di azioni individuali [[spontaneismo|spontaneiste]] che avrebbero portato all'avvento di una società  [[comunismo|comunista]] non organizzata. Insieme a [[Nella Giacomelli]], Molinari viene costantemente accusato dai suoi compagni di eccessiva rigidità , imgenerando numerosi conflitti con anarchici iper-individualisti come [[Libero Tancredi]], [[Gennaro D’Andrea]] e con lo stesso [[Giovanni Gavilli]]. Nel [[1906]] si concretizza la rottura tra [[Giovanni Gavilli]] e i cosiddetti "tetrarchi" del ''[[il Grido della folla]]'' (Molinari, Giacomelli, Riccioti Longhi e Manfredi), che porta questi ultimi a fondare «La Protesta Umana», mentre «Il Grido della folla», passato in gestione a Gavilli, cesserà  in breve tempo le pubblicazioni. Feroci diatribe verbali nascono però anche con [[Paolo Schicchi]], chiamato inizialmente alla direzione del nuovo [[stampa libertaria|giornale]]. In seguito [[Nella Giacomelli|Giacomelli]] e Molinari stringeranno proficui rapporti con [[Giuseppe Monanni]] e [[Leda Rafanelli]].
Insieme a [[Giovanni Gavilli]] e [[Nella Giacomelli]], un'[[anarchica]] di Lodi, che era anche l'istitutrice dei suoi figli e diverrà  la sua compagna, nel [[1902]] partecipa alla fondazione della rivista ''[[Il Grido della folla]]''. Questo [[stampa libertaria|giornale]] rappresenterà  per molto tempo il principale luogo di elaborazione dell'[[anarco-individualismo|individualismo anarchico]] italiano, in particolare della tendenza [[pacifismo|pacifista]], [[Nonviolenza|non violenta]] e ostile all'[[illegalismo]]. Si battevano in favore di azioni individuali [[spontaneismo|spontaneiste]] che avrebbero portato all'avvento di una società  [[comunismo|comunista]] non organizzata. Insieme a [[Nella Giacomelli]], Molinari viene costantemente accusato dai suoi compagni di eccessiva rigidità , imgenerando numerosi conflitti con anarchici iper-individualisti come [[Libero Tancredi]], [[Gennaro D'Andrea]] e con lo stesso [[Giovanni Gavilli]]. Nel [[1906]] si concretizza la rottura tra [[Giovanni Gavilli]] e i cosiddetti "tetrarchi" del ''[[il Grido della folla]]'' (Molinari, Giacomelli, Riccioti Longhi e Manfredi), che porta questi ultimi a fondare «La Protesta Umana», mentre «Il Grido della folla», passato in gestione a Gavilli, cesserà  in breve tempo le pubblicazioni. Feroci diatribe verbali nascono però anche con [[Paolo Schicchi]], chiamato inizialmente alla direzione del nuovo [[stampa libertaria|giornale]]. In seguito [[Nella Giacomelli|Giacomelli]] e Molinari stringeranno proficui rapporti con [[Giuseppe Monanni]] e [[Leda Rafanelli]].


L'impegno come anarchico non sarà  mai un ostacolo alla sua brillante carriera universitaria: dal [[1902]] viene incaricato dell'insegnamento di chimica generale e inorganica presso l’Istituto tecnico superiore, il futuro Politecnico di Milano; nel [[1904]] riceve la cattedra di chimica merceologica all'Università  commerciale Bocconi di Milano. L'[[1905|anno seguente]] diviene libero docente di chimica generale al Politecnico e nel [[1906]] direttore della nuova scuola professionale per l'industria di saponi e materie grasse.  
L'impegno come anarchico non sarà  mai un ostacolo alla sua brillante carriera universitaria: dal [[1902]] viene incaricato dell'insegnamento di chimica generale e inorganica presso l'Istituto tecnico superiore, il futuro Politecnico di Milano; nel [[1904]] riceve la cattedra di chimica merceologica all'Università  commerciale Bocconi di Milano. L'[[1905|anno seguente]] diviene libero docente di chimica generale al Politecnico e nel [[1906]] direttore della nuova scuola professionale per l'industria di saponi e materie grasse.  


Durante questo periodo scrive alcune delle sue opere principali, il ''Trattato di chimica generale ed applicata all'industria'' (Milano, [[1904]]), mentre quattro anni dopo esce, sempre a Milano, il saggio sulla chimica organica. Queste opere gli danno una grande fama nel campo della chimica, divenendo il maggiore esperto italiano di esplosivi, un tema sul quale pubblica insieme con F. Quartieri il volume ''Notizie sugli esplodenti in Italia'' (Milano [[1913]]). Dal [[1913]] al [[1915]] aveva inoltre collaborato alla rivista ''[[Volontà ]]'' di Ancona.
Durante questo periodo scrive alcune delle sue opere principali, il ''Trattato di chimica generale ed applicata all'industria'' (Milano, [[1904]]), mentre quattro anni dopo esce, sempre a Milano, il saggio sulla chimica organica. Queste opere gli danno una grande fama nel campo della chimica, divenendo il maggiore esperto italiano di esplosivi, un tema sul quale pubblica insieme con F. Quartieri il volume ''Notizie sugli esplodenti in Italia'' (Milano [[1913]]). Dal [[1913]] al [[1915]] aveva inoltre collaborato alla rivista ''[[Volontà ]]'' di Ancona.
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== Scritti ==
== Scritti ==
Fra i scuoi scritti politici, oltre a quelli già  citati: ''Verso l’anarchia''. Con lettera polemica di P. Kropotkine, ''Milano 1907'' e ''Un triste caso di libellismo anarchico''. (Risposta ad un turpe libello di Paolo Schicchi), ibid. 1909.  
Fra i scuoi scritti politici, oltre a quelli già  citati: ''Verso l'anarchia''. Con lettera polemica di P. Kropotkine, ''Milano 1907'' e ''Un triste caso di libellismo anarchico''. (Risposta ad un turpe libello di Paolo Schicchi), ibid. 1909.  


== Fonti e Bibliografia ==
== Fonti e Bibliografia ==
*Alessanda Tarquini in ''Dizionario biografico degli italiani'', volume 75 (2011)
*Alessanda Tarquini in ''Dizionario biografico degli italiani'', volume 75 (2011)
*Bergamo, Biblioteca civica A. Mai, Archivio Ettore Molinari (l’inventario è disponibile anche on line: [http://www.bibliotecamai.org Biblioteca civica A. Mai])
*Bergamo, Biblioteca civica A. Mai, Archivio Ettore Molinari (l'inventario è disponibile anche on line: [http://www.bibliotecamai.org Biblioteca civica A. Mai])
*Roma, Archivio centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Direzione Generale di Pubblica Sicurezza, Casellario politico centrale
*Roma, Archivio centrale dello Stato, Ministero dell'Interno, Direzione Generale di Pubblica Sicurezza, Casellario politico centrale
*Ibid., Ministero della Pubblica Istruzione, Direzione Generale Istruzione Superiore, II versamento, Serie I, b. 100
*Ibid., Ministero della Pubblica Istruzione, Direzione Generale Istruzione Superiore, II versamento, Serie I, b. 100
*Ibid., Divisione I, Liberi docenti, Serie II (1910-1930), b. 221
*Ibid., Divisione I, Liberi docenti, Serie II (1910-1930), b. 221
*R. Lepetit, E. M., in Giornale di chimica industriale ed applicata, VIII, novembre 1926, pp. 584 s.
*R. Lepetit, E. M., in Giornale di chimica industriale ed applicata, VIII, novembre 1926, pp. 584 s.
*P.C. Masini, Il giovane M., in Volontà , XXIX, novembre-dicembre 1976, pp. 469-476
*P.C. Masini, Il giovane M., in Volontà , XXIX, novembre-dicembre 1976, pp. 469-476
*Id., Storia degli anarchici italiani nell’epoca degli attentati, Milano 1981, pp. 199-201
*Id., Storia degli anarchici italiani nell'epoca degli attentati, Milano 1981, pp. 199-201
*''La scienza accademica nell’Italia post-unitaria. Discipline scientifiche e ricerca universitaria'', a cura di V. Ancarani, Milano 1989, p. 115
*''La scienza accademica nell'Italia post-unitaria. Discipline scientifiche e ricerca universitaria'', a cura di V. Ancarani, Milano 1989, p. 115
*G. Lacaita, ''L’intelligenza produttiva''. Imprenditori, tecnici e operai nella Società  d’incoraggiamento d’arti e mestieri di Milano (1838-1988), Milano 1990,
*G. Lacaita, ''L'intelligenza produttiva''. Imprenditori, tecnici e operai nella Società  d'incoraggiamento d'arti e mestieri di Milano (1838-1988), Milano 1990,
*M. Antonioli - P.C. Masini, Il sol dell’avvenire. ''L’anarchismo in Italia dalle origini alla prima guerra mondiale'', Pisa 1999, pp. 74, 76, 134
*M. Antonioli - P.C. Masini, Il sol dell'avvenire. ''L'anarchismo in Italia dalle origini alla prima guerra mondiale'', Pisa 1999, pp. 74, 76, 134
*A. Luparini, ''Anarchici di Mussolini. Dalla sinistra al fascismo tra rivoluzione e revisionismo'', Montespertoli 2001, p. 22
*A. Luparini, ''Anarchici di Mussolini. Dalla sinistra al fascismo tra rivoluzione e revisionismo'', Montespertoli 2001, p. 22
*L. Di Lembo, Guerra di classe e lotta umana. L’anarchismo in Italia dal biennio rosso alla guerra di Spagna (1919-1939), Pisa 2001, pp. 40-42 e ad ind.
*L. Di Lembo, Guerra di classe e lotta umana. L'anarchismo in Italia dal biennio rosso alla guerra di Spagna (1919-1939), Pisa 2001, pp. 40-42 e ad ind.
*L. Cerruti, ''Bella e potente. La chimica del Novecento fra scienza e società '', Roma 2003, ad ind.
*L. Cerruti, ''Bella e potente. La chimica del Novecento fra scienza e società '', Roma 2003, ad ind.
*G. Mangini, E. M., in Dizionario biografico degli anarchici italiani, II, Pisa 2004, pp. 195-201
*G. Mangini, E. M., in Dizionario biografico degli anarchici italiani, II, Pisa 2004, pp. 195-201
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