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[[File:Louis-Michel van Loo 001.jpg|thumb|Denis Diderot]] | [[File:Louis-Michel van Loo 001.jpg|thumb|Denis Diderot]] | ||
'''Denis Diderot''' (Langres, [[Francia]], [[5 ottobre]] [[1713]] - Parigi, [[31 luglio]] [[1784]]), è stato scrittore e [[filosofia|filosofo]] francese. Diderot è da molti considerato un vero e proprio [[I precursori dell'Anarchismo|precursore | '''Denis Diderot''' (Langres, [[Francia]], [[5 ottobre]] [[1713]] - Parigi, [[31 luglio]] [[1784]]), è stato scrittore e [[filosofia|filosofo]] francese. Diderot è da molti considerato un vero e proprio [[I precursori dell'Anarchismo|precursore dell'anarchismo]]. | ||
==Biografia == | ==Biografia == | ||
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'''Denis Diderot''' nasce il [[5 ottobre]] [[1713]] a Langres, [[Francia]], presso una famiglia benestante. Inizialmente pare destinato alla carriera ecclesiastica: frequenta il collegio gesuita della città , poi si trasferisce a Parigi e si iscrive nell'Università della capitale francese dove, nel [[1732]], consegue il titolo di "''magister artium''". | '''Denis Diderot''' nasce il [[5 ottobre]] [[1713]] a Langres, [[Francia]], presso una famiglia benestante. Inizialmente pare destinato alla carriera ecclesiastica: frequenta il collegio gesuita della città , poi si trasferisce a Parigi e si iscrive nell'Università della capitale francese dove, nel [[1732]], consegue il titolo di "''magister artium''". | ||
Una volta conclusi gli studi alla carriera ecclesiastica preferisce quella dell'avvocatura, cui si dedica però solo per pochi anni (dal [[1732]] al [[1734]]). Diderot mostra sin da giovane vastissimi interessi (matematica, scienze, teologia, filosofia, arte ecc.), ma non riesce a dare un preciso indirizzo alla propria carriera. È attratto, come molti ragazzi dell'epoca, dai salotti e dai caffè ''bohémien'' in cui circolano idee illuministiche e libertine (conosce anche [[Jean-Jacques Rousseau]]), ma ciò gli costa | Una volta conclusi gli studi alla carriera ecclesiastica preferisce quella dell'avvocatura, cui si dedica però solo per pochi anni (dal [[1732]] al [[1734]]). Diderot mostra sin da giovane vastissimi interessi (matematica, scienze, teologia, filosofia, arte ecc.), ma non riesce a dare un preciso indirizzo alla propria carriera. È attratto, come molti ragazzi dell'epoca, dai salotti e dai caffè ''bohémien'' in cui circolano idee illuministiche e libertine (conosce anche [[Jean-Jacques Rousseau]]), ma ciò gli costa l'inimicizia del padre che gli sospende ogni sostentamento economico. | ||
Per campare è costretto svolgere diversi lavori: scrivano pubblico, precettore, traduttore (era un profondo conoscitore del greco e del latino) ecc. Nel [[1745]] traduce il ''Saggio sulla virtù e sul merito'' di Shaftesbury, nel [[1746]] scrive ''La sufficienza della religione naturale'' e, | Per campare è costretto svolgere diversi lavori: scrivano pubblico, precettore, traduttore (era un profondo conoscitore del greco e del latino) ecc. Nel [[1745]] traduce il ''Saggio sulla virtù e sul merito'' di Shaftesbury, nel [[1746]] scrive ''La sufficienza della religione naturale'' e, l'anno seguente, ''La passeggiata dello scettico'', tutti fortemente critici verso la superstizione e l'intolleranza. | ||
È uno scrittore molto prolifico, tuttavia molte sue opere non sono nemmeno pubblicate e solo dopo la sua morte molte opere saranno divulgate ( solo [[1823]] è presentato il suo capolavoro letterario, ''Le neveu de Rameau'' ["Il nipote di Rameau"], in cui Diderot, attraverso una serie di paradossi, vivisezione la società | È uno scrittore molto prolifico, tuttavia molte sue opere non sono nemmeno pubblicate e solo dopo la sua morte molte opere saranno divulgate ( solo [[1823]] è presentato il suo capolavoro letterario, ''Le neveu de Rameau'' ["Il nipote di Rameau"], in cui Diderot, attraverso una serie di paradossi, vivisezione la società dell'epoca). | ||
I suoi scritti, giudicati “sovversivi” gli costano cinque mesi di carcere, dal [[22 luglio]] al [[3 novembre]] [[1749]]. Appena uscito inizia a lavorare sul progetto dell'''Encyclopédie'' che lo occupa instancabilmente per il successivo quindicennio (si veda capitolo successivo). | I suoi scritti, giudicati “sovversivi” gli costano cinque mesi di carcere, dal [[22 luglio]] al [[3 novembre]] [[1749]]. Appena uscito inizia a lavorare sul progetto dell'''Encyclopédie'' che lo occupa instancabilmente per il successivo quindicennio (si veda capitolo successivo). | ||
La sua vita privata è molto intensa e libera: nel [[1743]] si sposa con una corniciaia, Antoinette Champion detta Nariette, avendo anche una figlia, ma ciò non contribuisce a diminuire i dissapori familiari. Nel [[1756]] si sposa con | La sua vita privata è molto intensa e libera: nel [[1743]] si sposa con una corniciaia, Antoinette Champion detta Nariette, avendo anche una figlia, ma ciò non contribuisce a diminuire i dissapori familiari. Nel [[1756]] si sposa con l'amica e amante Sophie Volland. | ||
Nel [[1773]] Diderot si reca a Pietroburgo dove propone, | Nel [[1773]] Diderot si reca a Pietroburgo dove propone, all'imperatrice Caterina II, alcuni progetti di riforma della società e dell'istruzione. La morte di Sophie, il [[22 febbraio]] [[1784]], è per lui un durissimo colpo. Il [[31 luglio]] dello stesso anno Denis Diderot muore a Parigi. | ||
== | == L'Enciclopedia == | ||
''[[ | ''[[L'Enciclopedia o Dizionario ragionato delle Scienze, delle Arti e dei Mestieri]]'' è un'opera gigantesca in 28 volumi, pubblicata dal [[1751]] al [[1772]], che in pratica analizza tutto il sapere umano: dai fondamenti della [[metafisica]] a quelli del gusto, dalla [[musica]] alla morale, dalle controversie teologiche a quelle dell'economia, dalla politica al diritto dei popoli ecc. | ||
Molti articoli furono scritti da autori non molto conosciuti (ma ciò nulla tolse alla grandezza e | Molti articoli furono scritti da autori non molto conosciuti (ma ciò nulla tolse alla grandezza e all'importanza dell'opera) e i maggiori illuministi ([[Voltaire]], [[Jean-Jacques Rousseau]], [[Montesquieu]]) quasi non compaiono o quantomeno non quanto ci si aspetterebbe. | ||
L'opera fu affidata alla direzione di Diderot e [[D'Alembert]], ma quando quest'ultimo non se la sentì di proseguire nel lavoro, tutto il peso riaccadde su Denis Diderot che vi dedicò, con passione, gran parte del suo tempo e delle sue energie. | |||
L'Enciclopedia inizialmente ricevette il consenso (il cosiddetto “privilegio”) dell'[[autorità ]], ma, nel [[1759]], Papa Clemente XII pronunciò una solenne condanna contro l'Enciclopedia (già nel [[1752]] Luigi XIV emise un'ordinanza contro i primi due volumi e nel [[1757]] si stabilì la morte per gli autori degli scritti che avessero profanato la religione). | |||
Dal [[1775]] al [[1789]] il parlamento parigino condannò 75 scritti (molti di questi, per es. quello di Boncerf, miravano la sacralità | Dal [[1775]] al [[1789]] il parlamento parigino condannò 75 scritti (molti di questi, per es. quello di Boncerf, miravano la sacralità dell'autorità monarchica). La pubblicazione fu portata a termine in modo semiclandestino, grazie alla complice protezione di Madame de Pompadour. | ||
== Il pensiero == | == Il pensiero == | ||
Diderot sin da giovanissimo si scaglia veementemente contro | Diderot sin da giovanissimo si scaglia veementemente contro l'intolleranza, la superstizione e il fanatismo religioso; critica le istituzioni e gli ordinamenti dello [[Stato]], le leggi e ogni sorta di privilegio di classe («La società si di vide in due classi: una classe ristretta di cittadini che sono ricchi, e una classe molto numerosa di cittadini che sono poveri»). | ||
Con la ''Lettera sui ciechi'', che gli costa la prigione a Vincennes, Diderot analizza il concetto di normalità , smontando anche i luoghi comuni sullo sviluppo dell'intelligenza (Diderot dice che le intelligenze si sviluppano in funzione degli ambienti culturali, educativi, sociali e fisici in cui è vissuta un individuo). Diderot inoltre cerca di dimostrare che molte tradizioni e [[regole e anarchia|regole]] (la moralità , le leggi, il concetto di Dio) non sono altro che il risultato delle convenzioni sociali, per questo auspica un mondo, allora considerato utopico, costruito su basi diverse e più [[uguaglianza | egualitarie]]. | Con la ''Lettera sui ciechi'', che gli costa la prigione a Vincennes, Diderot analizza il concetto di normalità , smontando anche i luoghi comuni sullo sviluppo dell'intelligenza (Diderot dice che le intelligenze si sviluppano in funzione degli ambienti culturali, educativi, sociali e fisici in cui è vissuta un individuo). Diderot inoltre cerca di dimostrare che molte tradizioni e [[regole e anarchia|regole]] (la moralità , le leggi, il concetto di Dio) non sono altro che il risultato delle convenzioni sociali, per questo auspica un mondo, allora considerato utopico, costruito su basi diverse e più [[uguaglianza | egualitarie]]. | ||
Nella sua ''Critica al libro Dell'Uomo di Helvetius'' scrive contro il concetto di [[autorità ]], anche se queste fossero “illuminate” poiché abituano il popolo | Nella sua ''Critica al libro Dell'Uomo di Helvetius'' scrive contro il concetto di [[autorità ]], anche se queste fossero “illuminate” poiché abituano il popolo all'obbedienza e alla passività . | ||
Come tutti gli illuministi, in ''Pensées sur l'interprétation de la nature'' (1753) Diderot auspica che attraverso una buona formazione culturale scientifica i popoli possano liberarsi dalla [[Anarchismo e religione|superstizione religiosa]]. Inizialmente sostiene un [[deismo]] fondato su un ordine organizzato da un Ente supremo all'interno degli organismi naturali, poi si fa propugnatore dell'ateismo più radicale, in cui gli individui sono il risultato del probabilismo e dell'evoluzionismo che esclude qualsiasi Dio. | Come tutti gli illuministi, in ''Pensées sur l'interprétation de la nature'' (1753) Diderot auspica che attraverso una buona formazione culturale scientifica i popoli possano liberarsi dalla [[Anarchismo e religione|superstizione religiosa]]. Inizialmente sostiene un [[deismo]] fondato su un ordine organizzato da un Ente supremo all'interno degli organismi naturali, poi si fa propugnatore dell'ateismo più radicale, in cui gli individui sono il risultato del probabilismo e dell'evoluzionismo che esclude qualsiasi Dio. |