Anarchismo in Africa: differenze tra le versioni

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:«Chiediamo comunità  autonome e [[autogestione|autogestionate]] che si occupino dei loro affari con la minima interferenza dei vari livelli governativi. Pensiamo che questo sia un'approccio al sistema dei villaggi che è esistito prima del colonialismo. Nel sistema dei villaggi africani, esistevano piccoli e grandi villaggi. Questi villaggi erano autonomi e indipendenti e lavoravano per se stessi, decidendo che cosa produrre, quando e come distribuire, e il processo decisionale era tale che nessun individuo comandava sugli altri. Infatti, le decisioni venivano prese per consenso. Non avevano installato strutture verticali coercitive. Noi vogliamo stabilire una relazione tra anarchismo e il sistema dei villaggi africano, perché il sistema era democratico e autonomo, e distribuiva equamente i beni. Il sistema stale in Africa ha fallito  nella distribuzione dei beni, invece è diventato uno strumento di repressione e negazione delle libertà  individuali e collettive, quindi il nostro obiettivo è quello fondato sul principio basico della organizzazione della società  e consideriamo che in passato, il governo della  Tanzania ha cercato di creare questi sistemi tradizionali africani, attraverso quelli che chiamavano villaggi ''[[Ujamaa]]'', in cui villaggi sono stati incoraggiati a coltivare e condividere tra loro i proventi. Naturalmente, tutto ciò che il governo sponsorizza finisce in corruzione e burocrazia. La corruzione e la burocrazia sono due fattori fondamentali che hanno portato alla fine del sistema ''[[Ujamaa]]''. Però crediamo che se il governo viene rimosso, questo processo probabilmente funzionerà . Perché anche oggi abbiamo esempi nelle aree urbane del nord, a dimostrazione che una parte importante della nostra vita è dominata dai valori del sistema dei villaggi. Abbiamo le famiglie estese, se qualcuno va a scuola non solo i genitori pagano la scuola, ma anche zii, cugini e nipoti che contribuiscono in svariate forme. Partiamo dal presupposto che questa è una pratica alternativa al sistema statale, ed è anche più umana ed efficace per rispondere alle esigenze e alle aspirazioni delle persone.» (''Pubblicato in «[http://www.cgtandalucia.org/autogestion2010/La-Awareness-League.html Anarcho-Syndicalist Review]», n° 24, primavera 1999. Chicago.'')
:«Chiediamo comunità  autonome e [[autogestione|autogestionate]] che si occupino dei loro affari con la minima interferenza dei vari livelli governativi. Pensiamo che questo sia un'approccio al sistema dei villaggi che è esistito prima del colonialismo. Nel sistema dei villaggi africani, esistevano piccoli e grandi villaggi. Questi villaggi erano autonomi e indipendenti e lavoravano per se stessi, decidendo che cosa produrre, quando e come distribuire, e il processo decisionale era tale che nessun individuo comandava sugli altri. Infatti, le decisioni venivano prese per consenso. Non avevano installato strutture verticali coercitive. Noi vogliamo stabilire una relazione tra anarchismo e il sistema dei villaggi africano, perché il sistema era democratico e autonomo, e distribuiva equamente i beni. Il sistema stale in Africa ha fallito  nella distribuzione dei beni, invece è diventato uno strumento di repressione e negazione delle libertà  individuali e collettive, quindi il nostro obiettivo è quello fondato sul principio basico della organizzazione della società  e consideriamo che in passato, il governo della  Tanzania ha cercato di creare questi sistemi tradizionali africani, attraverso quelli che chiamavano villaggi ''[[Ujamaa]]'', in cui villaggi sono stati incoraggiati a coltivare e condividere tra loro i proventi. Naturalmente, tutto ciò che il governo sponsorizza finisce in corruzione e burocrazia. La corruzione e la burocrazia sono due fattori fondamentali che hanno portato alla fine del sistema ''[[Ujamaa]]''. Però crediamo che se il governo viene rimosso, questo processo probabilmente funzionerà . Perché anche oggi abbiamo esempi nelle aree urbane del nord, a dimostrazione che una parte importante della nostra vita è dominata dai valori del sistema dei villaggi. Abbiamo le famiglie estese, se qualcuno va a scuola non solo i genitori pagano la scuola, ma anche zii, cugini e nipoti che contribuiscono in svariate forme. Partiamo dal presupposto che questa è una pratica alternativa al sistema statale, ed è anche più umana ed efficace per rispondere alle esigenze e alle aspirazioni delle persone.» (''Pubblicato in «[http://www.cgtandalucia.org/autogestion2010/La-Awareness-League.html Anarcho-Syndicalist Review]», n° 24, primavera 1999. Chicago.'')


Il sistema [[Gerarchia|gerarchico]] e [[Classismo|classista]] si è sviluppato in Africa soprattutto nel XV° secolo, anche se già  alcune antiche [[civiltà ]] (l'Egitto dei faraoni, Nubia, Hausa, ecc.), erano sostanzialmente strutturate in questa maniera. I due anarchici nigeriani non si esimino dal criticare diversi aspetti comunque non anarchici e autoritari presenti anche nelle società  tradizionali, per esempio una certa volontà  alla sottomissione della donna rispetto all’uomo, la tendenza a volte a far valere il principio di responsabilità  collettiva o della vendetta violenta contro le adultere, gli assassini, i ladri e quindi anche contro i loro famigliari.
Il sistema [[Gerarchia|gerarchico]] e [[Classismo|classista]] si è sviluppato in Africa soprattutto nel XV° secolo, anche se già  alcune antiche [[civiltà ]] (l'Egitto dei faraoni, Nubia, Hausa, ecc.), erano sostanzialmente strutturate in questa maniera. I due anarchici nigeriani non si esimino dal criticare diversi aspetti comunque non anarchici e autoritari presenti anche nelle società  tradizionali, per esempio una certa volontà  alla sottomissione della donna rispetto all'uomo, la tendenza a volte a far valere il principio di responsabilità  collettiva o della vendetta violenta contro le adultere, gli assassini, i ladri e quindi anche contro i loro famigliari.


== L'attualità  dell'anarchismo in Africa ==
== L'attualità  dell'anarchismo in Africa ==
L'Africa da molti secoli e sino ad oggi si trova in condizioni di estrema povertà  nella gran parte delle sue regioni, nonostante il continente africano sia ricco e abbondante di ogni bene. Il [[capitalismo]] non è riuscito in alcun modo a fornire un livello di minimo di sopravvivenza, così come i [[marxismo|socialisti autoritari]] che in alcune zone hanno esercitato una certa influenza.
L'Africa da molti secoli e sino ad oggi si trova in condizioni di estrema povertà  nella gran parte delle sue regioni, nonostante il continente africano sia ricco e abbondante di ogni bene. Il [[capitalismo]] non è riuscito in alcun modo a fornire un livello di minimo di sopravvivenza, così come i [[marxismo|socialisti autoritari]] che in alcune zone hanno esercitato una certa influenza.


In questo contesto l'[[anarchismo]] non è soltanto una soluzione, ma è L’UNICA soluzione possibile che può permettere alle masse africane di liberarsi dai colonizzatori occidentali e riacquistare dignità  e livelli di vita soddisfacenti. Negli ultimi periodi gruppi e [[Individualità |individualità ]] si sono manifestante in ogni angolo del continente ed anche se i numeri sono piccoli, c’è da pensare che l’[[anarchismo]] non possa solo che crescere. Le masse africane hanno poco da perdere e tutto da guadagnare, una volta liberatasi dalle catene mentali che imprigionano la loro [[libertà ]] e le loro potenzialità  [[autogestione|autogestionarie]] da sempre insite nelle loro [[civiltà ]]. <ref>Fonte principale: [http://www.struggle.ws/africa/ Anarchism in Africa]</ref>
In questo contesto l'[[anarchismo]] non è soltanto una soluzione, ma è L'UNICA soluzione possibile che può permettere alle masse africane di liberarsi dai colonizzatori occidentali e riacquistare dignità  e livelli di vita soddisfacenti. Negli ultimi periodi gruppi e [[Individualità |individualità ]] si sono manifestante in ogni angolo del continente ed anche se i numeri sono piccoli, c'è da pensare che l'[[anarchismo]] non possa solo che crescere. Le masse africane hanno poco da perdere e tutto da guadagnare, una volta liberatasi dalle catene mentali che imprigionano la loro [[libertà ]] e le loro potenzialità  [[autogestione|autogestionarie]] da sempre insite nelle loro [[civiltà ]]. <ref>Fonte principale: [http://www.struggle.ws/africa/ Anarchism in Africa]</ref>


=== Nord Africa e Medio Oriente ===
=== Nord Africa e Medio Oriente ===
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[[File:5Leda.jpg|thumb|[[Leda Rafanelli]], conobbe il pensiero anarchico in Egitto]]
[[File:5Leda.jpg|thumb|[[Leda Rafanelli]], conobbe il pensiero anarchico in Egitto]]
{{vedi|Anarchismo in Egitto}}
{{vedi|Anarchismo in Egitto}}
Le due regioni geografiche vengono qui messe in relazione per gli stretti rapporti da sempre esistenti tra gli abitanti di queste zone, basti pensare che l’antico Egitto inglobava tutti questi territori.  
Le due regioni geografiche vengono qui messe in relazione per gli stretti rapporti da sempre esistenti tra gli abitanti di queste zone, basti pensare che l'antico Egitto inglobava tutti questi territori.  


L'[[anarchismo]] in Africa del Nord ed in Medio Oriente ha una storia più antica delle altre zone del continente. Tra la fine del 19° e l’inizio del 20° secolo, molte pubblicazioni furono editate in [[Libano]], [[Algeria]], [[Egitto]] e [[Tunisia]]. La prima pubblicazione anarchica è datata [[1877]], ad Alessandria d'[[Egitto]]. Gran parte delle idee furono diffuse da famiglie di operai italiani migrati in nord Africa per lavoro (es. [[Leda Rafanelli]] ed [[Enrico Pea]], fondatori del circolo [[Baracca Rossa]] di Alessandria d'Egittto <ref> Alla [[Baracca Rossa]] non si facevano solo discorsi teorici, ma si agiva anche nella pratica, come quando alcuni marinai russi, fermi nel porto di Alessandria, disertarono. Fatti prigionieri, furono rinchiusi in alcuni vagoni ferroviari per essere riportati alle navi, che poi sarebbero ritornate in [[patria]]. A questo punto gli anarchici della Baracca Rossa, tra cui [http://vico.provincia.venezia.it/archivio/ungaretti.htm  Giuseppe Ungaretti], si stesero sui binari per non far passare il treno.</ref>) o per sfuggire alle persecuzioni durante il periodo [[fascismo|fascista]] (es. tra i militanti del circolo libertario di Tunisi vi erano: [[Emilio Atzori]], [[Raimondo Mereu]], [[Francesco Piras|Francesco]] e [[Antonio Piras]], [[Giovanni Dettori]], ecc.), anche se non mancano i locali che abbracciarono gli ideali anarchici (es.  l'egiziano [[Mohamed Sintky]]). Gli anarchici italiani furono anche accusati di aver messo in atto un attentato contro il consolato italiano di Tunisi il [[28 dicembre]] [[1928]] e contro il giornale fascista «Unione» il [[18 aprile]] [[1929]]). Sul fronte [[colonialismo|anticolonialista]] e antimilitarista da segnalare l'attivismo del franco-algerino [[Mohamed Saïl]].
L'[[anarchismo]] in Africa del Nord ed in Medio Oriente ha una storia più antica delle altre zone del continente. Tra la fine del 19° e l'inizio del 20° secolo, molte pubblicazioni furono editate in [[Libano]], [[Algeria]], [[Egitto]] e [[Tunisia]]. La prima pubblicazione anarchica è datata [[1877]], ad Alessandria d'[[Egitto]]. Gran parte delle idee furono diffuse da famiglie di operai italiani migrati in nord Africa per lavoro (es. [[Leda Rafanelli]] ed [[Enrico Pea]], fondatori del circolo [[Baracca Rossa]] di Alessandria d'Egittto <ref> Alla [[Baracca Rossa]] non si facevano solo discorsi teorici, ma si agiva anche nella pratica, come quando alcuni marinai russi, fermi nel porto di Alessandria, disertarono. Fatti prigionieri, furono rinchiusi in alcuni vagoni ferroviari per essere riportati alle navi, che poi sarebbero ritornate in [[patria]]. A questo punto gli anarchici della Baracca Rossa, tra cui [http://vico.provincia.venezia.it/archivio/ungaretti.htm  Giuseppe Ungaretti], si stesero sui binari per non far passare il treno.</ref>) o per sfuggire alle persecuzioni durante il periodo [[fascismo|fascista]] (es. tra i militanti del circolo libertario di Tunisi vi erano: [[Emilio Atzori]], [[Raimondo Mereu]], [[Francesco Piras|Francesco]] e [[Antonio Piras]], [[Giovanni Dettori]], ecc.), anche se non mancano i locali che abbracciarono gli ideali anarchici (es.  l'egiziano [[Mohamed Sintky]]). Gli anarchici italiani furono anche accusati di aver messo in atto un attentato contro il consolato italiano di Tunisi il [[28 dicembre]] [[1928]] e contro il giornale fascista «Unione» il [[18 aprile]] [[1929]]). Sul fronte [[colonialismo|anticolonialista]] e antimilitarista da segnalare l'attivismo del franco-algerino [[Mohamed Saïl]].


Spesso questi movimenti sono stati annacquati o addirittura degenerati dall'ideologia nazionalista o dal [[marxismo]], tuttavia gruppi e individualità  persistono ancora oggi: in [[Israele]]\[[Palestina]] agiscono gli [[Anarchici contro il Muro]], in Libano il gruppo [[Al Badil al Taharouri]], in [[Algeria]] gli anarchici locali, specie quelli militanti nel [[Conseil des Lycées d'Algérie]], hanno contatti con i francesi della [[Confédération nationale du travail|CNT-f]], infine in Libia <ref>Comunicato di un'anarchico libico sulle rivolte nel suo paese: [http://www.anarkismo.net/article/19119 I segni della sconfitta della rivoluzione in Libia]</ref> Marocco ed Egitto agiscono piccoli gruppi <ref>[http://www.usi-ait.org/index.php?option=com_content&view=article&id=318:intervista-ad-un-compagno-anarchico-egiziano&catid=34:archivio-articoli&Itemid=41 Intervista ad un compagno anarchico egiziano]</ref>o singole individualità  impegnate nel campo [[Sindacalismo|sindacalista]] e in quello della ricerca universitaria <ref>Fonte principale: [http://flag.blackened.net/revolt/africa/north.html Anarchism & revolutionary syndicalism in Northern Africa and the Middle East.]</ref>.
Spesso questi movimenti sono stati annacquati o addirittura degenerati dall'ideologia nazionalista o dal [[marxismo]], tuttavia gruppi e individualità  persistono ancora oggi: in [[Israele]]\[[Palestina]] agiscono gli [[Anarchici contro il Muro]], in Libano il gruppo [[Al Badil al Taharouri]], in [[Algeria]] gli anarchici locali, specie quelli militanti nel [[Conseil des Lycées d'Algérie]], hanno contatti con i francesi della [[Confédération nationale du travail|CNT-f]], infine in Libia <ref>Comunicato di un'anarchico libico sulle rivolte nel suo paese: [http://www.anarkismo.net/article/19119 I segni della sconfitta della rivoluzione in Libia]</ref> Marocco ed Egitto agiscono piccoli gruppi <ref>[http://www.usi-ait.org/index.php?option=com_content&view=article&id=318:intervista-ad-un-compagno-anarchico-egiziano&catid=34:archivio-articoli&Itemid=41 Intervista ad un compagno anarchico egiziano]</ref>o singole individualità  impegnate nel campo [[Sindacalismo|sindacalista]] e in quello della ricerca universitaria <ref>Fonte principale: [http://flag.blackened.net/revolt/africa/north.html Anarchism & revolutionary syndicalism in Northern Africa and the Middle East.]</ref>.
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===Africa occidentale===
===Africa occidentale===
[[Image:Blkred flag.png|thumb|]]  
[[Image:Blkred flag.png|thumb|]]  
Negli anni 90 per la prima volta gruppi anarchici hanno cominciato ad organizzarsi in questa zona del continente africano. In [[Nigeria]] la [[Awareness League]] si è mossa nell’ambito [[Anarco-comunismo|comunista-anarchico]] e [[Anarco-sindacalismo|anarco-sindacalista]], entrando a far parte dell’[[Associazione Internazionale dei Lavoratori (anarco-sindacalista)|AIT sindacalista]] e lottando contro la giunta militare dell’epoca. Nel [[2000]] si sono anche dotati di una stazione radiofonica ubicata nel sud-est del paese. Questi anarchici hanno sviluppato rapporti con i loro compagni della Sierra Leone, in cui il gruppo principale è una sorta di sezione dell'[[IWW]].
Negli anni 90 per la prima volta gruppi anarchici hanno cominciato ad organizzarsi in questa zona del continente africano. In [[Nigeria]] la [[Awareness League]] si è mossa nell'ambito [[Anarco-comunismo|comunista-anarchico]] e [[Anarco-sindacalismo|anarco-sindacalista]], entrando a far parte dell'[[Associazione Internazionale dei Lavoratori (anarco-sindacalista)|AIT sindacalista]] e lottando contro la giunta militare dell'epoca. Nel [[2000]] si sono anche dotati di una stazione radiofonica ubicata nel sud-est del paese. Questi anarchici hanno sviluppato rapporti con i loro compagni della Sierra Leone, in cui il gruppo principale è una sorta di sezione dell'[[IWW]].


Rapporti sono stati recentemente sviluppati con alcuni attivisti sindacali del [[Senegal]], di cui però non si sa molto, anche perché in alcune zone il movimento muove i primi passi come organizzazione e strutturazione nel territorio. <ref>Fonte principale: [http://flag.blackened.net/revolt/africa/west.html West African Anarchism]</ref>
Rapporti sono stati recentemente sviluppati con alcuni attivisti sindacali del [[Senegal]], di cui però non si sa molto, anche perché in alcune zone il movimento muove i primi passi come organizzazione e strutturazione nel territorio. <ref>Fonte principale: [http://flag.blackened.net/revolt/africa/west.html West African Anarchism]</ref>
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=== Centro e Africa del Sud ===
=== Centro e Africa del Sud ===
{{vedi|Anarchismo in Sudafrica}}
{{vedi|Anarchismo in Sudafrica}}
In centro e Sud Africa i primi piccoli movimenti rivoluzionari [[Anarco-sindacalismo|anarchico-sindacali]] si ebbero solo a partire dall'inizio del 20° secolo, coinvolgendo soprattutto il [[Sudafrica]] ed il [[Mozambico]], quantunque la [[bandiera nera]] sventolava sin dal dagli anni '70 del XIX secolo nelle miniere di Kimberley in [[sciopero]] (lo sciopero probabilmente fu fomentato da alcuni [[Comune di Parigi|comunardi]] in esilio). In centro e SudAfrica il movimento è sempre stato forte e ben strutturato sul territorio a partire dall’inizio del ‘900, quando si costituiscono diversi gruppi di matrice libertaria e\o rivoluzionaria come il «''Socialist Club'', fondato in Sud Africa da [[Henry Glasse]]<ref>Pioniere dell'[[anarchismo]] in Sudafrica.</ref> nel 1900 [...] la ''Revolutionary League'', fondata in Mozambico da Jose Estevam nel primo '900, della ''International Socialist League'', fonadata in Sud Africa nel 1915, della ''Industrial Socialist League'', fondata nel 1918, e del ''Partito Comunista del Sud Africa'' antiparlamentare, fondato nel 1920» <ref>[http://www.fdca.it/paesi/sudafrica/zabalaza-a-c-forum.htm Estratto dallo statuto dello ZACF]</ref>.  
In centro e Sud Africa i primi piccoli movimenti rivoluzionari [[Anarco-sindacalismo|anarchico-sindacali]] si ebbero solo a partire dall'inizio del 20° secolo, coinvolgendo soprattutto il [[Sudafrica]] ed il [[Mozambico]], quantunque la [[bandiera nera]] sventolava sin dal dagli anni '70 del XIX secolo nelle miniere di Kimberley in [[sciopero]] (lo sciopero probabilmente fu fomentato da alcuni [[Comune di Parigi|comunardi]] in esilio). In centro e SudAfrica il movimento è sempre stato forte e ben strutturato sul territorio a partire dall'inizio del ‘900, quando si costituiscono diversi gruppi di matrice libertaria e\o rivoluzionaria come il «''Socialist Club'', fondato in Sud Africa da [[Henry Glasse]]<ref>Pioniere dell'[[anarchismo]] in Sudafrica.</ref> nel 1900 [...] la ''Revolutionary League'', fondata in Mozambico da Jose Estevam nel primo '900, della ''International Socialist League'', fonadata in Sud Africa nel 1915, della ''Industrial Socialist League'', fondata nel 1918, e del ''Partito Comunista del Sud Africa'' antiparlamentare, fondato nel 1920» <ref>[http://www.fdca.it/paesi/sudafrica/zabalaza-a-c-forum.htm Estratto dallo statuto dello ZACF]</ref>.  
[[Image:Zacf_symbol.gif|thumb|left|160 px||Simbolo della [[Zabalaza Anarchist Communist Front]]]]
[[Image:Zacf_symbol.gif|thumb|left|160 px||Simbolo della [[Zabalaza Anarchist Communist Front]]]]
A questi vanno aggiunte le attività  delle singole individualità  e la nascita di una sezione dell'[[IWW]] ([[1910]]). Bisogna sottolineare come dall'[[International Socialist League]], fondata nel [[1915]] ed ispirata all'[[IWW]], si siano poi diramati altri gruppi di tendenza rivoluzionaria entro cui troveranno posto anche molti anarchici: [[Industrial Workers of Africa]], nel [[1917]], e poi il [[Clothing Workers Industrial Union]], l’[[Horse Drivers' Union]] e l'[[Indian Workers' Industrial Union]].  
A questi vanno aggiunte le attività  delle singole individualità  e la nascita di una sezione dell'[[IWW]] ([[1910]]). Bisogna sottolineare come dall'[[International Socialist League]], fondata nel [[1915]] ed ispirata all'[[IWW]], si siano poi diramati altri gruppi di tendenza rivoluzionaria entro cui troveranno posto anche molti anarchici: [[Industrial Workers of Africa]], nel [[1917]], e poi il [[Clothing Workers Industrial Union]], l'[[Horse Drivers' Union]] e l'[[Indian Workers' Industrial Union]].  


Altro gruppo importante è stato l'[[Industrial and Commercial Workers' Union of Africa]] (ICU) che ha operato in [[Namibia]], in [[Sudafrica]], nello [[Zambia]] e nello [[Zimbabwe]] a partire dai primi anni ‘20. Negli anni '20 il [[Anarchismo in Sudafrica|movimento anarchico]] entrò in crisi e solo tra gli anni '80 e '90 si ebbe la nascita di un nuovo [[movimento anarchico|movimento]]. In Sudafrica, afflitto dall'''[[apartheid]]'' imposto dal governo [[Razzismo|razzista]] della minoranza bianca<ref>La segregazione razziale cominciò ad essere introdotta negli anni '20 del XX secolo, ma l'apartheid  (Lingua ''afrikaans'', letteralmente "separazione") vero e proprio fu introdotto nel 1948.</ref>, è ovvio che la lotta contro il [[razzismo]] coinvolgesse anche gran parte dei "nuovi" libertari sudafricani.  
Altro gruppo importante è stato l'[[Industrial and Commercial Workers' Union of Africa]] (ICU) che ha operato in [[Namibia]], in [[Sudafrica]], nello [[Zambia]] e nello [[Zimbabwe]] a partire dai primi anni ‘20. Negli anni '20 il [[Anarchismo in Sudafrica|movimento anarchico]] entrò in crisi e solo tra gli anni '80 e '90 si ebbe la nascita di un nuovo [[movimento anarchico|movimento]]. In Sudafrica, afflitto dall'''[[apartheid]]'' imposto dal governo [[Razzismo|razzista]] della minoranza bianca<ref>La segregazione razziale cominciò ad essere introdotta negli anni '20 del XX secolo, ma l'apartheid  (Lingua ''afrikaans'', letteralmente "separazione") vero e proprio fu introdotto nel 1948.</ref>, è ovvio che la lotta contro il [[razzismo]] coinvolgesse anche gran parte dei "nuovi" libertari sudafricani.  
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=== In francese===
=== In francese===
*[[Daniel Guerin]], ''Bourgeoisie africaine'' in «Les Temps Modernes», Parigi: febbraio 1956
*[[Daniel Guerin]], ''Bourgeoisie africaine'' in «Les Temps Modernes», Parigi: febbraio 1956
*[[Daniel Guerin]], ''L’Algérie n’a jamais été la France'', Parigi: Chez l’auteur, 1956
*[[Daniel Guerin]], ''L'Algérie n'a jamais été la France'', Parigi: Chez l'auteur, 1956
*[[Daniel Guerin]], ''Au Ghana : Syndicalisme et socialisme. Réponse à  S.G. OKOKU'', in «Présence Africaine», n°51, 3° trimestre 1964
*[[Daniel Guerin]], ''Au Ghana : Syndicalisme et socialisme. Réponse à  S.G. OKOKU'', in «Présence Africaine», n°51, 3° trimestre 1964


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*Henry Barclay,  ''Le società  acefale'' in «Volontà », rivista anarchica trimestriale, Milano, n°1, 1986
*Henry Barclay,  ''Le società  acefale'' in «Volontà », rivista anarchica trimestriale, Milano, n°1, 1986
*[[Sam Mbah]] e [[I.E. Igariwey]], ''Africa Ribelle. Società  senza stato - le prospettive libertarie'', Milano, Edizioni Zero in condotta, 2002
*[[Sam Mbah]] e [[I.E. Igariwey]], ''Africa Ribelle. Società  senza stato - le prospettive libertarie'', Milano, Edizioni Zero in condotta, 2002
*Federico Battistutta, ''[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/343/60.htm Coetzeee l’anarchia]'' in «A Rivista anarchica», Milano: a.39, n°3-343, p.60-62, marzo 2009
*Federico Battistutta, ''[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/343/60.htm Coetzeee l'anarchia]'' in «A Rivista anarchica», Milano: a.39, n°3-343, p.60-62, marzo 2009


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
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