Adolphe Assi: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==
Operaio meccanico, si arruola volontario nell’esercito francese combattendo contro gli Austriaci nella campagna d’Italia nel [[1859]]. Tornato in Francia, lavora alle acciaierie Schneider di Le Creusot ed è tra gli organizzatori degli scioperi del gennaio [[1870]]. Per questo motivo è licenziato e poi arrestato il [[1 maggio|1° maggio]] come sospetto internazionalista. Assolto al processo, nel settembre è ufficiale della Guardia nazionale durante l’assedio di Parigi e delegato al Comitato centrale della Guardia.  
Operaio meccanico, si arruola volontario nell'esercito francese combattendo contro gli Austriaci nella campagna d'Italia nel [[1859]]. Tornato in Francia, lavora alle acciaierie Schneider di Le Creusot ed è tra gli organizzatori degli scioperi del gennaio [[1870]]. Per questo motivo è licenziato e poi arrestato il [[1 maggio|1° maggio]] come sospetto internazionalista. Assolto al processo, nel settembre è ufficiale della Guardia nazionale durante l'assedio di Parigi e delegato al Comitato centrale della Guardia.  


Quando l'assedio si conclude e Parigi deve far fronte al governo reazionario di Thiers, Assi viene nominato comandante del 67° battaglione e il [[18 marzo]] [[1871]] è governatore dell'Hôtel de Ville. Fa parte dal [[26 marzo]] del Consiglio della Comune, occupandosi degli armamenti. Fatto prigioniero dai versagliesi il [[21 maggio]], il [[2 settembre]] è condannato alla deportazione nell'isola di Nouméa, in Nuova Caledonia, dove sceglie di restare anche dopo l'amnistia, sopraggiunta nel luglio del [[1880]], e vi muore sei anni dopo.
Quando l'assedio si conclude e Parigi deve far fronte al governo reazionario di Thiers, Assi viene nominato comandante del 67° battaglione e il [[18 marzo]] [[1871]] è governatore dell'Hôtel de Ville. Fa parte dal [[26 marzo]] del Consiglio della Comune, occupandosi degli armamenti. Fatto prigioniero dai versagliesi il [[21 maggio]], il [[2 settembre]] è condannato alla deportazione nell'isola di Nouméa, in Nuova Caledonia, dove sceglie di restare anche dopo l'amnistia, sopraggiunta nel luglio del [[1880]], e vi muore sei anni dopo.
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