Alceste De Ambris: differenze tra le versioni

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[[File:200px-Alceste de Ambris.jpg|thumb|240 px|Alceste de Ambris]]'''Alceste De Ambris''' (Licciana Nardi, [[15 settembre]] [[1874]] – Brive-la-Gaillarde, [[Francia]], [[9 dicembre]] [[1934]]) è l'esponente più rappresentativo del [[sindacalismo rivoluzionario]] in Italia. Non solo perché è stato, tra tutti, quello che maggiormente «avvertì la necessità di avvalorare i principi teorici col collaudo dell'azione pratica» e ne divenne «ben presto l'organizzatore più coerente, più deciso, più noto» <ref>Dalla biografia inedita del fratello Amilcare, citata nel volume di Renzo De Felice.''Sindacalismo rivoluzionario e fiumanesimo nel carteggio De Ambris-D'Annunzio''. Ed . Morcelliana. Brescia 1966. </ref>, ma soprattutto perché fu tra i fondatori della più importante organizzazione sindacalista rivoluzionaria di quegli anni, l'[[Unione Sindacale Italiana]], cui aderirono gli anarchici della corrente che fu detta [[anarco-sindacalista]]. Egli non fu, quindi, tanto un teorico, come Labriola, Leone, Olivetti, quanto un grande organizzatore ed agitatore, ricco di passione, radicato all'interno delle masse proletarie.  
[[File:200px-Alceste de Ambris.jpg|thumb|240 px|Alceste de Ambris]]'''Alceste De Ambris''' (Licciana Nardi, [[15 settembre]] [[1874]] – Brive-la-Gaillarde, [[Francia]], [[9 dicembre]] [[1934]]) è l'esponente più rappresentativo del [[sindacalismo rivoluzionario]] in Italia. Non solo perché è stato, tra tutti, quello che maggiormente «avvertì la necessità di avvalorare i principi teorici col collaudo dell'azione pratica» e ne divenne «ben presto l'organizzatore più coerente, più deciso, più noto» <ref>Dalla biografia inedita del fratello Amilcare, citata nel volume di Renzo De Felice.''Sindacalismo rivoluzionario e fiumanesimo nel carteggio De Ambris-D'Annunzio''. Ed. Morcelliana. Brescia 1966. </ref>, ma soprattutto perché fu tra i fondatori della più importante organizzazione sindacalista rivoluzionaria di quegli anni, l'[[Unione Sindacale Italiana]], cui aderirono gli anarchici della corrente che fu detta [[anarco-sindacalista]]. Egli non fu, quindi, tanto un teorico, come Labriola, Leone, Olivetti, quanto un grande organizzatore ed agitatore, ricco di passione, radicato all'interno delle masse proletarie.  




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== Il Movimento interventista ==
== Il Movimento interventista ==
Il [[28 luglio]] [[1914]] l'[[Austria]] dichiara guerra alla Serbia. Inizia la Prima guerra mondiale. Molti esponenti della sinistra prendono posizione per un intervento dell'[[Italia]] nel conflitto. La [[Germania]] e l'Austria-Ungheria erano paesi guidati da regimi reazionari e autocratici e un conflitto internazionale avrebbe potuto abbatterli e favorire una evoluzione in senso democratico di quelle società . Scrive Serventi Longhi: «Le ragioni profonde che li muovevano risiedevano...[nella] opportunità di utilizzare il fatto bellico come potente acceleratore di quel processo rivoluzionario inscritto nella modernità e reso esplicito dagli scioperi operai e contadini e dalla Settimana rossa». <ref>Enrico Serventi Longhi. ''Alceste De Ambris. l'utopia concreta di un rivoluzionario sindacalista''. Franco Angeli. Milano 2011.</ref> De Ambris condivide queste posizioni e si schiera con i fautori dell'intevento che diventeranno un vero e proprio movimento. Egli, che si era formato alla scuola di [[Sorel]], sembra avvertire l'insufficienza del mito dello [[sciopero generale]], che non era ancora sfociato nel rovesciamento dell'ordine esistente e concepisce la guerra come un superiore "fatto" di emancipazione morale e militare del proletariato. Il Popolo D'Italia inizia il [[15 novembre]] [[1914]] le sue pubblicazioni, sotto la guida di Mussolini, che in un commento al manifesto lanciato dagli interventisti romani, sancisce la definitiva rottura col pacifismo socialista.
Il [[28 luglio]] [[1914]] l'[[Austria]] dichiara guerra alla Serbia. Inizia la Prima guerra mondiale. Molti esponenti della sinistra prendono posizione per un intervento dell'[[Italia]] nel conflitto. La [[Germania]] e l'Austria-Ungheria erano paesi guidati da regimi reazionari e autocratici e un conflitto internazionale avrebbe potuto abbatterli e favorire una evoluzione in senso democratico di quelle società. Scrive Serventi Longhi: «Le ragioni profonde che li muovevano risiedevano...[nella] opportunità di utilizzare il fatto bellico come potente acceleratore di quel processo rivoluzionario inscritto nella modernità e reso esplicito dagli scioperi operai e contadini e dalla Settimana rossa». <ref>Enrico Serventi Longhi. ''Alceste De Ambris. l'utopia concreta di un rivoluzionario sindacalista''. Franco Angeli. Milano 2011.</ref> De Ambris condivide queste posizioni e si schiera con i fautori dell'intevento che diventeranno un vero e proprio movimento. Egli, che si era formato alla scuola di [[Sorel]], sembra avvertire l'insufficienza del mito dello [[sciopero generale]], che non era ancora sfociato nel rovesciamento dell'ordine esistente e concepisce la guerra come un superiore "fatto" di emancipazione morale e militare del proletariato. Il Popolo D'Italia inizia il [[15 novembre]] [[1914]] le sue pubblicazioni, sotto la guida di Mussolini, che in un commento al manifesto lanciato dagli interventisti romani, sancisce la definitiva rottura col pacifismo socialista.


Il primo Fascio interventista ad essere formato è quello romano il [[24 novembre]] [[1914]], mentre il Fascio rivoluzionario intervenzionista di Milano, primo nucleo del Fascio D'azione rivoluzionaria, nasce il [[30 novembre]]  [[1914]] a Via degli Eustachi, nella pensione-cenacolo-vendita di De Ambris. Infine la sera dell'[[11 dicembre]] [[1914]] nasce ufficialmente il Fascio D'Azione Rivoluzionaria Interventista con una assemblea aperta solo ai tesserati dell'Unione Sindacale, della Camera del Lavoro e delle Sezioni Socialista e Repubblicana di Milano. Su ''Il Popolo D'Italia'' si legge che i Fasci non costituiscono un partito ma "liberi raggruppamenti di quei sovversivi di tutte le scuole e dottrine politiche che ritengono di trovare nell'attuale momento, e in quello che immediatamente a questo succederà , un campo propizio alla fecondazione delle idealità rivoluzionarie e non intendono però lasciare sfuggire la occasione di un movimento in comune". È un documento che risente dello stile e dell'impostazione movimentista del sindacalismo rivoluzionario di De Ambris. <ref> Serventi Longhi. Op.cit.</ref>
Il primo Fascio interventista ad essere formato è quello romano il [[24 novembre]] [[1914]], mentre il Fascio rivoluzionario intervenzionista di Milano, primo nucleo del Fascio D'azione rivoluzionaria, nasce il [[30 novembre]]  [[1914]] a Via degli Eustachi, nella pensione-cenacolo-vendita di De Ambris. Infine la sera dell'[[11 dicembre]] [[1914]] nasce ufficialmente il Fascio D'Azione Rivoluzionaria Interventista con una assemblea aperta solo ai tesserati dell'Unione Sindacale, della Camera del Lavoro e delle Sezioni Socialista e Repubblicana di Milano. Su ''Il Popolo D'Italia'' si legge che i Fasci non costituiscono un partito ma "liberi raggruppamenti di quei sovversivi di tutte le scuole e dottrine politiche che ritengono di trovare nell'attuale momento, e in quello che immediatamente a questo succederà , un campo propizio alla fecondazione delle idealità rivoluzionarie e non intendono però lasciare sfuggire la occasione di un movimento in comune". È un documento che risente dello stile e dell'impostazione movimentista del sindacalismo rivoluzionario di De Ambris. <ref> Serventi Longhi. Op.cit.</ref>
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== Il Manifesto di San Sepolcro ==
== Il Manifesto di San Sepolcro ==
Con l'avvicinarsi delle elezioni del [[1919]], le posizioni di De Ambris si evolvono ulteriormente. Egli rompe definitivamente con la dirigenza dell'interventismo democratico esprimendo la sua contrarietà alla riunificazione delle due correnti socialiste guidate da Bissolati e Turati. Quest' ultimo il [[17 febbraio]] aveva partecipato ad una dimostrazione inneggiante a Lenin, ai disertori e alla [[rivoluzione russa|rivoluzione bolscevica]] dando il proprio avallo a quelle forze che avevano, disse De Ambris, come sola caratteristica l'anti-italianità . Non potevano quindi i deputati del partito di Bissolati, pur di farsi rieleggere, fare la campagna elettorale con coloro che essi stessi avevano denunciato come gli accoltellatori della Nazione in guerra. Queste posizioni coincidevano con quelle degli arditi, dei gruppi raccolti attorno al «Popolo D'Italia» e di tutti i militanti dell'antibolscevismo italiano. Fu questo il principale motivo tattico che portò all'adunanza fondativa dei Fasci di Combattimento del [[23 Marzo]] [[1919]] in Piazza San Sepolcro a Milano. Egli aderì sostanzialmente al movimento pur non iscrivendosi mai ufficialmente perché, nonostante le sue manchevolezze e facendo spesso azioni non condivisibili, era «l'unico movimento politico italiano che contrastava con efficacia ed energia la gretta incapacità delle classi dirigenti ed il demagogismo socialneutralista». <ref>Alceste De Ambris, Sempre e più che mai sindacalisti, in «l'Internazionale», 28 giugno 1919. S.L. Op.cit.</ref>
Con l'avvicinarsi delle elezioni del [[1919]], le posizioni di De Ambris si evolvono ulteriormente. Egli rompe definitivamente con la dirigenza dell'interventismo democratico esprimendo la sua contrarietà alla riunificazione delle due correnti socialiste guidate da Bissolati e Turati. Quest' ultimo il [[17 febbraio]] aveva partecipato ad una dimostrazione inneggiante a Lenin, ai disertori e alla [[rivoluzione russa|rivoluzione bolscevica]] dando il proprio avallo a quelle forze che avevano, disse De Ambris, come sola caratteristica l'anti-italianità. Non potevano quindi i deputati del partito di Bissolati, pur di farsi rieleggere, fare la campagna elettorale con coloro che essi stessi avevano denunciato come gli accoltellatori della Nazione in guerra. Queste posizioni coincidevano con quelle degli arditi, dei gruppi raccolti attorno al «Popolo D'Italia» e di tutti i militanti dell'antibolscevismo italiano. Fu questo il principale motivo tattico che portò all'adunanza fondativa dei Fasci di Combattimento del [[23 Marzo]] [[1919]] in Piazza San Sepolcro a Milano. Egli aderì sostanzialmente al movimento pur non iscrivendosi mai ufficialmente perché, nonostante le sue manchevolezze e facendo spesso azioni non condivisibili, era «l'unico movimento politico italiano che contrastava con efficacia ed energia la gretta incapacità delle classi dirigenti ed il demagogismo socialneutralista». <ref>Alceste De Ambris, Sempre e più che mai sindacalisti, in «l'Internazionale», 28 giugno 1919. S.L. Op.cit.</ref>


La storiografia -sostiene Serventi Longhi- ha sottolineato opportunamente il carattere progressista e repubblicano della piattaforma dei Fasci di Combattimento che riprendeva molti punti al centro del dibattito degli ambienti riformatori, repubblicani e interventisti: lo sviluppo della legislazione sociale, l'opposizione alla monarchia parlamentare così come al [[socialismo]] massimalista e bolscevico.
La storiografia -sostiene Serventi Longhi- ha sottolineato opportunamente il carattere progressista e repubblicano della piattaforma dei Fasci di Combattimento che riprendeva molti punti al centro del dibattito degli ambienti riformatori, repubblicani e interventisti: lo sviluppo della legislazione sociale, l'opposizione alla monarchia parlamentare così come al [[socialismo]] massimalista e bolscevico.
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