Insurrezione anarchica del dicembre 1933 (Spagna): differenze tra le versioni

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Quando ancora non era stato formato il nuovo governo, si concretizzò lo scoppio della terza insurrezione anarchica nella storia della Repubblica, e come le due precedenti fu alla fine soppressa attraverso l'uso della [[violenza]] istituzionale. La decisione fu presa dopo aver conosciuto il risultato delle elezioni del novembre [[1933]] durante il Convegno Nazionale della [[CNT spagnola|CNT]] svoltosi a Saragozza il [[26 novembre]]. Fu dato incarico ad un comitato rivoluzionario formato, tra gli altri, da [[Buenaventura Durruti]], [[Cipriano Mera]], [[Antonio Ejarque]] e [[Joaquin Ascaso]], molti dei quali erano membri della [[Federazione Anarchica Iberica| FAI]].  
Quando ancora non era stato formato il nuovo governo, si concretizzò lo scoppio della terza insurrezione anarchica nella storia della Repubblica, e come le due precedenti fu alla fine soppressa attraverso l'uso della [[violenza]] istituzionale. La decisione fu presa dopo aver conosciuto il risultato delle elezioni del novembre [[1933]] durante il Convegno Nazionale della [[CNT spagnola|CNT]] svoltosi a Saragozza il [[26 novembre]]. Fu dato incarico ad un comitato rivoluzionario formato, tra gli altri, da [[Buenaventura Durruti]], [[Cipriano Mera]], [[Antonio Ejarque]] e [[Joaquin Ascaso]], molti dei quali erano membri della [[Federazione Anarchica Iberica| FAI]].  


Lo stesso giorno in cui il nuovo [[parlamento]] si riuniva, l'[[8 dicembre]], il governatore civile di Saragozza ordinò come misura preventiva la chiusura delle sedi della [[CNT spagnola|CNT]] e l'impiego in strada di numerose pattuglie delle [[polizia|forze dell'ordine]], senza però riuscire ad evitare da lì ai sei giorni seguenti sparatorie e scontri tra [[polizia]] e rivoluzionari che procurarono la paralisi delle attività  di molte città  e la morte di dodici persone solo il primo giorno. Il [[14 dicembre|14]] fu dichiarato lo stato di guerra e l'[[esercito]] intervenne in forze per domare l'insurrezione, mentre le guardie d'assalto conducevano i tram, scortati da soldati. Il [[15 dicembre|15]] la [[CNT]] diede l'ordine di tornare a lavorare ed il giorno seguente la [[polizia]] arrestò tutti i membri del Comitato rivoluzionario (Durruti fu successivamente arrestato a Barcellona).<ref>Casanova, Julián (2007). ''República y Guerra Civil. Vol. 8 de la Historia de España'', scritta da Josep Fontana e Ramón Villares. Barcellona: Crítica/Marcial Pons., pag 114-116</ref>
Lo stesso giorno in cui il nuovo [[parlamento]] si riuniva, l'[[8 dicembre]], il governatore civile di Saragozza ordinò come misura preventiva la chiusura delle sedi della [[CNT spagnola|CNT]] e l'impiego in strada di numerose pattuglie delle [[polizia|forze dell'ordine]], senza però riuscire ad evitare da lì ai sei giorni seguenti sparatorie e scontri tra [[polizia]] e rivoluzionari che procurarono la paralisi delle attività  di molte città  e la morte di dodici persone solo il primo giorno. Il [[14 dicembre|14]] fu dichiarato lo stato di guerra e l'[[esercito]] intervenne in forze per domare l'insurrezione, mentre le guardie d'assalto conducevano i tram, scortati da soldati. Il [[15 dicembre|15]] la [[CNT]] diede l'ordine di tornare a lavorare ed il giorno seguente la [[polizia]] arrestò tutti i membri del Comitato rivoluzionario (Durruti fu successivamente arrestato a Barcellona).<ref>Casanova, Julián (2007). ''República y Guerra Civil. Vol. 8 de la Historia de España'', scritta da Josep Fontana e Ramón Villares. Barcellona: Crítica/Marcial Pons., pag 114-116</ref>
[[File:Cipriano Mera.jpg |150 px|thumb|thumb|right|[[Cipriano Mera]]]]
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== Sviluppo della rivolta ==
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