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Il programma filosofico di Voltaire si delineerà  in maniera più precisa successivamente con il ''[[Traitè de metaphisique]]'' ([[1734]]), la ''Metaphisique de Newton'' ([[1740]]), ''Remarques sur les pensees de Pascal'' ([[1742]]), il ''Dictionaire philosophique'' ([[1764]]), il ''Philosophe ignorant'' ([[1766]]), per citare i più importanti.
Il programma filosofico di Voltaire si delineerà  in maniera più precisa successivamente con il ''[[Traitè de metaphisique]]'' ([[1734]]), la ''Metaphisique de Newton'' ([[1740]]), ''Remarques sur les pensees de Pascal'' ([[1742]]), il ''Dictionaire philosophique'' ([[1764]]), il ''Philosophe ignorant'' ([[1766]]), per citare i più importanti.


Il problema che Voltaire principalmente si pone è l'esistenza di Dio, conoscenza fondamentale per giungere ad una giusta nozione dell' uomo.  Egli vede la prova dell'esistenza di Dio nell'ordine superiore dell'universo, infatti così come ogni opera dimostra un artefice, Dio esiste come autore del mondo e, se si vuole dare una causa all'esistenza degli esseri, si deve ammettere che sussiste un essere creatore.
Il problema che Voltaire principalmente si pone è l'esistenza di Dio, conoscenza fondamentale per giungere ad una giusta nozione dell'uomo.  Egli vede la prova dell'esistenza di Dio nell'ordine superiore dell'universo, infatti così come ogni opera dimostra un artefice, Dio esiste come autore del mondo e, se si vuole dare una causa all'esistenza degli esseri, si deve ammettere che sussiste un essere creatore.
Dunque Dio esiste e sebbene si trovino in questa opinione molte difficoltà , le difficoltà  che si oppongono all'opinione contraria sono ancora maggiori.   
Dunque Dio esiste e sebbene si trovino in questa opinione molte difficoltà , le difficoltà  che si oppongono all'opinione contraria sono ancora maggiori.   
Aveva contribuito a queste sue convinzioni lo studio di Newton, la cui scienza pur rimanendo estranea, in quanto filosofia matematica, alla ricerca delle cause, risulta strettamente connessa alla metafisica teistica, implicando una razionale credenza in un essere supremo.
Aveva contribuito a queste sue convinzioni lo studio di Newton, la cui scienza pur rimanendo estranea, in quanto filosofia matematica, alla ricerca delle cause, risulta strettamente connessa alla metafisica teistica, implicando una razionale credenza in un essere supremo.
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Le concezioni filosofiche di Voltaire sono inscindibili dal suo modo di fare storia.  Infatti egli vuole trattare questa disciplina da filosofo, cioè cogliendo al di là  della congerie dei fatti un ordine progressivo che ne riveli il significato permanente.
Le concezioni filosofiche di Voltaire sono inscindibili dal suo modo di fare storia.  Infatti egli vuole trattare questa disciplina da filosofo, cioè cogliendo al di là  della congerie dei fatti un ordine progressivo che ne riveli il significato permanente.


Dalle sue grandi opere storiche l' ''Historie de Charles XII'' ([[1731]]), ''Les siecle de Louis XIV'' ([[1751]]), l' ''Essai sur les moeurs et l' esprit des nations'' ([[1754]]-58), nasce una storia "dello spirito umano", ovvero si applica un enorme ampliamento dell'orizzonte storico, una radicale rottura con la visione teologico-provvidenzialistica del cammino umano e con la storiografia annalistica e panegiristica dei regnanti.  Voltaire si interessa ai popoli, ai loro costumi;  prima la storia era la storia del mondo cristiano, legata ai confini europei, adesso è la storia  universale del progresso umano.
Dalle sue grandi opere storiche l'''Historie de Charles XII'' ([[1731]]), ''Les siecle de Louis XIV'' ([[1751]]), l'''Essai sur les moeurs et l'esprit des nations'' ([[1754]]-58), nasce una storia "dello spirito umano", ovvero si applica un enorme ampliamento dell'orizzonte storico, una radicale rottura con la visione teologico-provvidenzialistica del cammino umano e con la storiografia annalistica e panegiristica dei regnanti.  Voltaire si interessa ai popoli, ai loro costumi;  prima la storia era la storia del mondo cristiano, legata ai confini europei, adesso è la storia  universale del progresso umano.
Progresso inteso come il dominio che la ragione esercita sulle passioni, nelle quali si radicano i pregiudizi e gli errori, infatti l' Essai presenta sempre come incombente il pericolo del fanatismo.
Progresso inteso come il dominio che la ragione esercita sulle passioni, nelle quali si radicano i pregiudizi e gli errori, infatti l'Essai presenta sempre come incombente il pericolo del fanatismo.


La [[filosofia]] deve essere lo spirito critico che si oppone alla tradizione per discernere il vero dal falso, bisogna scegliere tra i fatti stessi i più importanti e significativi per delineare la storia delle [[civiltà ]].  Infatti Voltaire non prende in considerazione i periodi oscuri della storia, ovvero tutto ciò che non ha costituito cultura, ed esclude dalla sua storia "universale" i popoli barbari, che non hanno apportato il loro contributo al progresso della [[civiltà ]] umana.
La [[filosofia]] deve essere lo spirito critico che si oppone alla tradizione per discernere il vero dal falso, bisogna scegliere tra i fatti stessi i più importanti e significativi per delineare la storia delle [[civiltà ]].  Infatti Voltaire non prende in considerazione i periodi oscuri della storia, ovvero tutto ciò che non ha costituito cultura, ed esclude dalla sua storia "universale" i popoli barbari, che non hanno apportato il loro contributo al progresso della [[civiltà ]] umana.
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