Municipalismo libertario perché (di Murray Bookchin): differenze tra le versioni

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Anche dove le cooperative riescono a difendersi dalla concorrenza capitalista, tendono a chiudersi in se stesse, a concentrarsi sui propri problemi e interessi e, nella misura in cui sono in rapporto tra loro, a puntare tutto sulla propria sopravvivenza o la propria espansione. Soprattutto, capita molto raramente, se mai succede, che diventino centri di potere popolare. Questo in parte perché le questioni attinenti ai pubblici poteri in quanto tali non le toccano e in parte perché non hanno gli strumenti per mobilitare la gente su temi che le coinvolgano, a proposito del chi dovrebbe governare la società  e del come dovrebbe governarla. Sostenendosi con le idee che esprimono in campo sociale (e, con l'andar del tempo, anche come idee socialmente valide queste sono defunte) sperano di riuscire a superare a poco a poco il capitalismo senza doversi confrontare con le imprese capitaliste e con lo Stato capitalista. Così, col tempo, tendono a chiudersi in se stesse, a essere settarie e limitate, a riunire in sé non collettivisti ma capitalisti collettivi e, in ultima analisi, a essere più capitaliste che socialiste nella pratica e negli interessi.<br />
Anche dove le cooperative riescono a difendersi dalla concorrenza capitalista, tendono a chiudersi in se stesse, a concentrarsi sui propri problemi e interessi e, nella misura in cui sono in rapporto tra loro, a puntare tutto sulla propria sopravvivenza o la propria espansione. Soprattutto, capita molto raramente, se mai succede, che diventino centri di potere popolare. Questo in parte perché le questioni attinenti ai pubblici poteri in quanto tali non le toccano e in parte perché non hanno gli strumenti per mobilitare la gente su temi che le coinvolgano, a proposito del chi dovrebbe governare la società  e del come dovrebbe governarla. Sostenendosi con le idee che esprimono in campo sociale (e, con l'andar del tempo, anche come idee socialmente valide queste sono defunte) sperano di riuscire a superare a poco a poco il capitalismo senza doversi confrontare con le imprese capitaliste e con lo Stato capitalista. Così, col tempo, tendono a chiudersi in se stesse, a essere settarie e limitate, a riunire in sé non collettivisti ma capitalisti collettivi e, in ultima analisi, a essere più capitaliste che socialiste nella pratica e negli interessi.<br />
[[File:Anarchy symbol neat.png|thumb|left|150px|La "A" cerchiata, uno dei simboli del movimento anarchico]]
[[File:Anarchy symbol neat.png|thumb|left|150px|La "A" cerchiata, uno dei simboli del movimento anarchico]]
Il municipalismo libertario, invece, è decisamente un'espressione politica antistatale che vuole la democrazia, il rapporto diretto, faccia a faccia, il dialogo, il confronto. è soprattutto attento alle questioni fondamentali del potere. Pone questi interrogativi: dove dovrà  sussistere il potere? Quale parte della società  dovrà  esercitarlo? Quali istituzioni sono necessarie per rendere possibile ed efficace un esercizio del potere non statale? Se è vero che vivere/lavorare in una cooperativa pu?? essere una cosa buona per instillare nelle persone valori, interessi, relazioni di stampo collettivista, le cooperative non offrono i mezzi istituzionali per l'acquisizione del potere. Consentitemi di sottolineare questo termine, "istituzioni", perché mi viene in mente uno slogan degli anarchici spagnoli che diceva: "Guerra alle istituzioni, non al popolo." Io ritengo che uno slogan del genere crei confusione e disorientamento, perché lascia intendere che le persone politically correct siano individui "autonomi", liberi da ogni obbligo istituzionale, mentre le istituzioni in quanto tali sarebbero una sorta di gabbie che impediscono all'individuo di scoprire il proprio "io autentico" e di realizzarsi.<br />
Il municipalismo libertario, invece, è decisamente un'espressione politica antistatale che vuole la democrazia, il rapporto diretto, faccia a faccia, il dialogo, il confronto. è soprattutto attento alle questioni fondamentali del potere. Pone questi interrogativi: dove dovrà  sussistere il potere? Quale parte della società  dovrà  esercitarlo? Quali istituzioni sono necessarie per rendere possibile ed efficace un esercizio del potere non statale? Se è vero che vivere/lavorare in una cooperativa può essere una cosa buona per instillare nelle persone valori, interessi, relazioni di stampo collettivista, le cooperative non offrono i mezzi istituzionali per l'acquisizione del potere. Consentitemi di sottolineare questo termine, "istituzioni", perché mi viene in mente uno slogan degli anarchici spagnoli che diceva: "Guerra alle istituzioni, non al popolo." Io ritengo che uno slogan del genere crei confusione e disorientamento, perché lascia intendere che le persone politically correct siano individui "autonomi", liberi da ogni obbligo istituzionale, mentre le istituzioni in quanto tali sarebbero una sorta di gabbie che impediscono all'individuo di scoprire il proprio "io autentico" e di realizzarsi.<br />
No: è un grosso errore. Gli animali, senza dubbio, possono vivere senza istituzioni (spesso perché il loro comportamento è geneticamente condizionato), ma gli esseri umani ne hanno bisogno per modellare in modo creativo le strutture sociali, basate non tanto su una supposta genetica o su certe usanze, ma soprattutto su "forme di libertà " (come le definivo già  negli anni sessanta) razionalmente costituite che servono a organizzare ed esprimere il potere in forma tanto collettiva quanto personale. Perciò, se oggi dovessi riscrivere in forma più estesa il mio articolo The Forms of Freedom, vi aggiungerei che sono necessarie costituzioni e leggi formulate per mezzo di assemblee di democrazia diretta e aperte al dialogo. In effetti, per molto tempo sono stati gli oppressi a richiedere e a pretendere costituzioni e leggi, quali strumenti di controllo, anzi di eliminazione del potere arbitrario esercitato da re, tiranni, nobili e dittatori. Ignorare questo fatto storico e regredire a un "istinto di solidarietà ", a un "istinto rivoluzionario", a un "istinto di condivisione", significa abbandonare un auspicabilissimo mondo civile per ritirarsi nel mondo della bestialità , optare per una zoologia sociale che non ha senso applicare all'umanità  intesa come specie dalle capacità  d'innovazione che crea e ricrea se stessa come crea e ricrea il mondo.<br />
No: è un grosso errore. Gli animali, senza dubbio, possono vivere senza istituzioni (spesso perché il loro comportamento è geneticamente condizionato), ma gli esseri umani ne hanno bisogno per modellare in modo creativo le strutture sociali, basate non tanto su una supposta genetica o su certe usanze, ma soprattutto su "forme di libertà " (come le definivo già  negli anni sessanta) razionalmente costituite che servono a organizzare ed esprimere il potere in forma tanto collettiva quanto personale. Perciò, se oggi dovessi riscrivere in forma più estesa il mio articolo The Forms of Freedom, vi aggiungerei che sono necessarie costituzioni e leggi formulate per mezzo di assemblee di democrazia diretta e aperte al dialogo. In effetti, per molto tempo sono stati gli oppressi a richiedere e a pretendere costituzioni e leggi, quali strumenti di controllo, anzi di eliminazione del potere arbitrario esercitato da re, tiranni, nobili e dittatori. Ignorare questo fatto storico e regredire a un "istinto di solidarietà ", a un "istinto rivoluzionario", a un "istinto di condivisione", significa abbandonare un auspicabilissimo mondo civile per ritirarsi nel mondo della bestialità , optare per una zoologia sociale che non ha senso applicare all'umanità  intesa come specie dalle capacità  d'innovazione che crea e ricrea se stessa come crea e ricrea il mondo.<br />
A differenza del comunitarismo, il municipalismo libertario si preoccupa del potere: non semplicemente del potere di autocontrollo che si può acquisire partecipando a una riunione ispiratrice, ma il potere concreto che si esprime in forme organizzate di libertà , concepite in modo razionale e costituite con modalità  democratiche. Se da un lato posso ben comprendere il rifiuto di Proudhon, nella sua qualità  di deputato alla Camera francese, di votare una bozza di costituzione (che era orientata verso la tutela della proprietà  e la costruzione di uno Stato), respingo completamente le ragioni che adduceva per questa scelta. "No!", aveva dichiarato, "Io non voto contro la Costituzione perché è una costituzione più o meno cattiva, ma perché è una costituzione." Un comportamento così fatuo lo faceva regredire, intellettualmente come politicamente, nel mondo del potere arbitrario contro il quale, nell'ottavo secolo avanti Cristo si schieravano i contadini greci oppressi; come faceva Esiodo, che denunciava i "baroni", come li definiva, che non facevano che asservire e sfruttare gli agricoltori ellenici, e rivendicava una società  basata sulla legge, non sull'arbitrio degli uomini. Il municipalismo libertario vuole raggiungere il potere, non vuole semplicemente sfruttare la rivendicazione del potere a scopi di propaganda e di spettacolo, e non respinge l'uso del potere, ma vuole darlo in mano alla gente nelle assemblee popolari.<br />
A differenza del comunitarismo, il municipalismo libertario si preoccupa del potere: non semplicemente del potere di autocontrollo che si può acquisire partecipando a una riunione ispiratrice, ma il potere concreto che si esprime in forme organizzate di libertà , concepite in modo razionale e costituite con modalità  democratiche. Se da un lato posso ben comprendere il rifiuto di Proudhon, nella sua qualità  di deputato alla Camera francese, di votare una bozza di costituzione (che era orientata verso la tutela della proprietà  e la costruzione di uno Stato), respingo completamente le ragioni che adduceva per questa scelta. "No!", aveva dichiarato, "Io non voto contro la Costituzione perché è una costituzione più o meno cattiva, ma perché è una costituzione." Un comportamento così fatuo lo faceva regredire, intellettualmente come politicamente, nel mondo del potere arbitrario contro il quale, nell'ottavo secolo avanti Cristo si schieravano i contadini greci oppressi; come faceva Esiodo, che denunciava i "baroni", come li definiva, che non facevano che asservire e sfruttare gli agricoltori ellenici, e rivendicava una società  basata sulla legge, non sull'arbitrio degli uomini. Il municipalismo libertario vuole raggiungere il potere, non vuole semplicemente sfruttare la rivendicazione del potere a scopi di propaganda e di spettacolo, e non respinge l'uso del potere, ma vuole darlo in mano alla gente nelle assemblee popolari.<br />
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Oggi il mondo sta cambiando a una velocità  davvero stupefacente. Ho affermato più volte che, se il capitalismo non distruggerà  il pianeta, il mondo forse tra trent'anni, ma sicuramente entro cinquanta, subirà  una trasformazione che va al di là  di ogni nostra fantasia. Il mondo contadino scomparirà  del tutto, non solo: anche quella natura che noi definiamo "selvaggia" non ci sarà  più. è probabile che l'automazione dell'industria raggiunga livelli impensabili e che la superficie della terra subisca enormi trasformazioni. Non so, e non saprò mai, se questi cambiamenti provocheranno una crisi ecologica o se saranno affrontati, sia pur in modo insufficiente, dalla scienza e dalla tecnica. Sono tanti gli interrogativi su come sarà  il mondo di domani, e io non cercherò di ragionarci troppo sopra, ora la mia vita sta volgendo al termine.<br />
Oggi il mondo sta cambiando a una velocità  davvero stupefacente. Ho affermato più volte che, se il capitalismo non distruggerà  il pianeta, il mondo forse tra trent'anni, ma sicuramente entro cinquanta, subirà  una trasformazione che va al di là  di ogni nostra fantasia. Il mondo contadino scomparirà  del tutto, non solo: anche quella natura che noi definiamo "selvaggia" non ci sarà  più. è probabile che l'automazione dell'industria raggiunga livelli impensabili e che la superficie della terra subisca enormi trasformazioni. Non so, e non saprò mai, se questi cambiamenti provocheranno una crisi ecologica o se saranno affrontati, sia pur in modo insufficiente, dalla scienza e dalla tecnica. Sono tanti gli interrogativi su come sarà  il mondo di domani, e io non cercherò di ragionarci troppo sopra, ora la mia vita sta volgendo al termine.<br />
Di una cosa, comunque, io sono convinto: se un movimento municipalista libertario non riuscirà  a favorire la nascita di un sistema a democrazia diretta e confederale, si dovranno rivedere drasticamente tutti gli ideali libertari. Non raccontiamoci storie, vi chiedo, nella speranza di riuscire a realizzare una società  autenticamente libertaria senza creare una sfera pubblica, partendo da una politica elettorale che coinvolga la base e che si fondi sulla costituzione di assemblee a democrazia diretta. ?? questa, io credo, l'ultima occasione offerta al movimento libertario. Se non siete d'accordo, benissimo, ma in tal caso vi chiedo di usare un'etichetta diversa per le vostre idee: lasciate stare il nome di "municipalismo libertario" e seguite la vostra strada fiancheggiata da imprese comunitarie e cooperative, se non da monasteri taoisti e da dimore mistiche. Vorrei pregare i miei critici di non contaminare le idee che non apprezzano e nello stesso tempo affermano di sostenere.<br />
Di una cosa, comunque, io sono convinto: se un movimento municipalista libertario non riuscirà  a favorire la nascita di un sistema a democrazia diretta e confederale, si dovranno rivedere drasticamente tutti gli ideali libertari. Non raccontiamoci storie, vi chiedo, nella speranza di riuscire a realizzare una società  autenticamente libertaria senza creare una sfera pubblica, partendo da una politica elettorale che coinvolga la base e che si fondi sulla costituzione di assemblee a democrazia diretta. È questa, io credo, l'ultima occasione offerta al movimento libertario. Se non siete d'accordo, benissimo, ma in tal caso vi chiedo di usare un'etichetta diversa per le vostre idee: lasciate stare il nome di "municipalismo libertario" e seguite la vostra strada fiancheggiata da imprese comunitarie e cooperative, se non da monasteri taoisti e da dimore mistiche. Vorrei pregare i miei critici di non contaminare le idee che non apprezzano e nello stesso tempo affermano di sostenere.<br />
Grazie.
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