Socialismo: differenze tra le versioni

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[[Marx]] fondò il proprio pensiero sul [[materialismo storico]], cioè sulla «concezione materialista della storia», che è un metodo di analisi reale delle condizioni materiali (cioè economiche) dello sviluppo sociale e quindi uno strumento pratico atto a modificarle rivoluzionariamente. Invece il [[materialismo dialettico]], che [[Karl Marx]] abbracciò in una fase successiva all’elaborazione del materialismo storico, reinterpreta la dialettica hegeliana, considerando l’evoluzione della materia e non dell’Idea (come faceva [[Hegel]]). Il materialismo dialettico non solo reinterpreta la realtà , ma ha la pretesa di offrire una visione scientifica e deterministica degli avvenimenti storici, prevedendo la crisi del [[capitalismo]] e il conseguente arrivo del [[comunismo]].
[[Marx]] fondò il proprio pensiero sul [[materialismo storico]], cioè sulla «concezione materialista della storia», che è un metodo di analisi reale delle condizioni materiali (cioè economiche) dello sviluppo sociale e quindi uno strumento pratico atto a modificarle rivoluzionariamente. Invece il [[materialismo dialettico]], che [[Karl Marx]] abbracciò in una fase successiva all’elaborazione del materialismo storico, reinterpreta la dialettica hegeliana, considerando l’evoluzione della materia e non dell’Idea (come faceva [[Hegel]]). Il materialismo dialettico non solo reinterpreta la realtà , ma ha la pretesa di offrire una visione scientifica e deterministica degli avvenimenti storici, prevedendo la crisi del [[capitalismo]] e il conseguente arrivo del [[comunismo]].


La concezione materialista della storia portò [[Marx]] a sostenere che la storia dell’umanità  è [[lotta di classe]] e quella che attualmente vede contrapposte borghesia e proletariato è il risultato della contraddizione [[capitalismo|capitalista]]. La schiavitù dell’uomo non è quindi data dalle loro rappresentazioni bensì dalle condizioni materiali («non è la coscienza che determina la vita, ma la vita che determina la coscienza»), quindi solo la “''praxis umana''” (teoria e pratica rivoluzionaria) può modificare le strutture sociali e quindi anche il modo il modo di pensare degli esseri umani. Poiché le idee delle classi dominanti sono le idee dominanti, è quindi necessario modificare i rapporti di produzione materiale ('''struttura''') per cambiare le idee politiche religiose, culturali, filosofiche, morali ecc. ('''sovrastruttura''').  
La concezione materialista della storia portò [[Marx]] a sostenere che la storia dell’umanità  è [[lotta di classe]] e quella che attualmente vede contrapposte borghesia e proletariato è il risultato della contraddizione [[capitalismo|capitalista]]. La schiavitù dell’uomo non è quindi data dalle loro rappresentazioni bensì dalle condizioni materiali («non è la coscienza che determina la vita, ma la vita che determina la coscienza»), quindi solo la “''praxis umana''(teoria e pratica rivoluzionaria) può modificare le strutture sociali e quindi anche il modo il modo di pensare degli esseri umani. Poiché le idee delle classi dominanti sono le idee dominanti, è quindi necessario modificare i rapporti di produzione materiale ('''struttura''') per cambiare le idee politiche religiose, culturali, filosofiche, morali ecc. ('''sovrastruttura''').  


La concezione materialista della storia non può essere interpretata in maniera eccessivamente meccanicista, nonostante esistano correnti del [[marxismo]] di questo genere, perché [[Marx]] non negò l'importanza delle idee, proprio perché possono trasformarsi in prassi. Da queste considerazione ne deriva che per [[Marx]] è compito storico del [[proletariato]] maturare la coscienza di classe che lo porti alla [[rivoluzione]], ad  impadronirsi dello [[Stato]] ([[dittatura del proletariato]]) e ad educare le masse sino all'estinzione dello stesso, in cui le persone potranno rapportarsi in piena [[libertà ]], senza leggi né [[autorità ]] ([[anarchia]]).
La concezione materialista della storia non può essere interpretata in maniera eccessivamente meccanicista, nonostante esistano correnti del [[marxismo]] di questo genere, perché [[Marx]] non negò l'importanza delle idee, proprio perché possono trasformarsi in prassi. Da queste considerazione ne deriva che per [[Marx]] è compito storico del [[proletariato]] maturare la coscienza di classe che lo porti alla [[rivoluzione]], ad  impadronirsi dello [[Stato]] ([[dittatura del proletariato]]) e ad educare le masse sino all'estinzione dello stesso, in cui le persone potranno rapportarsi in piena [[libertà ]], senza leggi né [[autorità ]] ([[anarchia]]).
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Tutte le [[correnti anarchiche]] sono socialiste perchè tutte si oppongono al [[capitalismo]]. [[anarco-individualismo|Individualisti]] come [[Benjamin Tucker]], o anarchici sociali come [[Proudhon]] e [[Bakunin]], si autodefinivano '''«socialisti»''' in quanto, come scrive [[Kropotkin]], «quando il Socialismo era inteso nel suo senso esteso, generico e vero – come sforzo per '''abolire''' lo sfruttamento dei lavoratori da parte del Capitale – gli anarchici marciavano mano nella mano con i socialisti di quel tempo».  
Tutte le [[correnti anarchiche]] sono socialiste perchè tutte si oppongono al [[capitalismo]]. [[anarco-individualismo|Individualisti]] come [[Benjamin Tucker]], o anarchici sociali come [[Proudhon]] e [[Bakunin]], si autodefinivano '''«socialisti»''' in quanto, come scrive [[Kropotkin]], «quando il Socialismo era inteso nel suo senso esteso, generico e vero – come sforzo per '''abolire''' lo sfruttamento dei lavoratori da parte del Capitale – gli anarchici marciavano mano nella mano con i socialisti di quel tempo».  


Tucker scrive invece che «l’obiettivo di fondo del Socialismo [è] che i lavoratori dovrebbero arrivare alla gestione delle proprie cose», sostenendo inoltre che il [[capitalismo]] non è un vero libero mercato, essendo basato sulle varie leggi e monopolii che i capitalisti creano per mettersi in una posizione di vantaggio sui lavoratori, che essi sfruttano per mezzo del profitto, dell’interesse e dell’affitto. [[Max Stirner]], l’egotista, non dice nulla al proposito ma disprezza la società  capitalista ed i suoi vari “spettri”, che per lui sono le idee trattate come sacre quale la [[proprietà  privata]], la concorrenza, la divisione del lavoro, e così via. [[Proudhon]], pur non essendo [[collettivismo|collettivista]], fa riferimento ad un [[individualismo sociale]], in cui i singoli hanno in mano il possesso dei beni (usufrutto) ma non la [[proprietà  privata]].  
Tucker scrive invece che «l’obiettivo di fondo del Socialismo [è] che i lavoratori dovrebbero arrivare alla gestione delle proprie cose», sostenendo inoltre che il [[capitalismo]] non è un vero libero mercato, essendo basato sulle varie leggi e monopolii che i capitalisti creano per mettersi in una posizione di vantaggio sui lavoratori, che essi sfruttano per mezzo del profitto, dell’interesse e dell’affitto. [[Max Stirner]], l’egotista, non dice nulla al proposito ma disprezza la società  capitalista ed i suoi vari “spettri”, che per lui sono le idee trattate come sacre quale la [[proprietà  privata]], la concorrenza, la divisione del lavoro, e così via. [[Proudhon]], pur non essendo [[collettivismo|collettivista]], fa riferimento ad un [[individualismo sociale]], in cui i singoli hanno in mano il possesso dei beni (usufrutto) ma non la [[proprietà  privata]].  


L‘anarchico individualista [[Joseph A. Labadie]] disse (sostenuto anche da Tucker e Bakunin): «Si dice che l’Anarchismo non è socialismo. Questo è un errore. L’anarchismo è Socialismo volontario. Ci sono due tipi di socialismo, archico o anarchico, autoritario o libertario, statuale o libero. Infatti vi sono proposte di miglioramento sociale che sono per aumentare o per diminuire il potere delle volontà  e delle forze esterne, sull'individuo. Se lo aumentano sono '''archici''' (non anarchici n.d.r); se lo diminuiscono sono anarchici.» (''Anarchism: What It Is and What It Is Not'').
L‘anarchico individualista [[Joseph A. Labadie]] disse (sostenuto anche da Tucker e Bakunin): «Si dice che l’Anarchismo non è socialismo. Questo è un errore. L’anarchismo è Socialismo volontario. Ci sono due tipi di socialismo, archico o anarchico, autoritario o libertario, statuale o libero. Infatti vi sono proposte di miglioramento sociale che sono per aumentare o per diminuire il potere delle volontà  e delle forze esterne, sull'individuo. Se lo aumentano sono '''archici''' (non anarchici n.d.r); se lo diminuiscono sono anarchici.» (''Anarchism: What It Is and What It Is Not'').
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Cerbaia Val di Pesa)]]
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In sostanza, mentre gli anarchici individualisti e quelli sociali non sono d’accordo su molti aspetti – per esempio, che un vero, non-capitalista, libero-mercato sarebbe il modo migliore per massimizzare la [[libertà ]] – essi concordano sul fatto che il capitalismo deve essere avversato, perché oppressivo e sfruttatore, e che una società  anarchica deve, per definizione, essere basata sul lavoro non subordinato, ma associato.  
In sostanza, mentre gli anarchici individualisti e quelli sociali non sono d’accordo su molti aspetti – per esempio, che un vero, non-capitalista, libero-mercato sarebbe il modo migliore per massimizzare la [[libertà ]] – essi concordano sul fatto che il capitalismo deve essere avversato, perché oppressivo e sfruttatore, e che una società  anarchica deve, per definizione, essere basata sul lavoro non subordinato, ma associato.  
Tuttavia, essendo socialisti, gli anarchici condividono '''alcune''' idee con '''alcuni''' Marxisti (ma nessuna con i Leninisti). Sia [[Bakunin]] che Tucker accettavano l’analisi e la critica di Marx sul [[capitalismo]], oltre alla sua teoria sul valore del lavoro. Anche Marx, fu influenzato fortemente da ''L’unico e la sua proprietà '' di [[Max Stirner]], che conteneva una brillante critica di quello che Marx chiamava “comunismo volgare” oltre che del [[Socialismo di Stato|socialismo di stato]]. Ci sono stati elementi del movimento marxista che condividevano opinioni simili all’anarchismo sociale (particolarmente il ramo dell’[[anarco-sindacalismo]]) – per esempio, [[Anton Pannekoek]], [[Rosa Luxemburg]], [[Paul Mattick]] ed altri, che erano molto lontani da Lenin. O Karl Korsch ed altri, che hanno descritto in modo simpatetico la [[rivoluzione spagnola|rivoluzione anarchica in Spagna]]. C’è molta continuità  da Marx a Lenin, ma anche da Marx ai marxisti più libertari, che erano severamente critici su Lenin e sul Bolscevismo e le cui idee assomigliano al desiderio dell’[[anarchismo]] di costruire la libera associazione tra uguali.
Tuttavia, essendo socialisti, gli anarchici condividono '''alcune''' idee con '''alcuni''' Marxisti (ma nessuna con i Leninisti). Sia [[Bakunin]] che Tucker accettavano l’analisi e la critica di Marx sul [[capitalismo]], oltre alla sua teoria sul valore del lavoro. Anche Marx, fu influenzato fortemente da ''L’unico e la sua proprietà '' di [[Max Stirner]], che conteneva una brillante critica di quello che Marx chiamava “comunismo volgare” oltre che del [[Socialismo di Stato|socialismo di stato]]. Ci sono stati elementi del movimento marxista che condividevano opinioni simili all’anarchismo sociale (particolarmente il ramo dell’[[anarco-sindacalismo]]) – per esempio, [[Anton Pannekoek]], [[Rosa Luxemburg]], [[Paul Mattick]] ed altri, che erano molto lontani da Lenin. O Karl Korsch ed altri, che hanno descritto in modo simpatetico la [[rivoluzione spagnola|rivoluzione anarchica in Spagna]]. C’è molta continuità  da Marx a Lenin, ma anche da Marx ai marxisti più libertari, che erano severamente critici su Lenin e sul Bolscevismo e le cui idee assomigliano al desiderio dell’[[anarchismo]] di costruire la libera associazione tra uguali.


L'[[anarchismo]] è semplicemente una forma di socialismo, del tutto opposta a quella che solitamente è definito come [[socialismo di Stato|“socialismo” (di stato)]]. Invece della “progettazione centralizzata”, che la maggior parte della gente associa con il “socialismo”, gli anarchici desiderano la libera associazione e cooperazione tra individui, luoghi di lavoro e comunità  e si oppongono al socialismo “di stato”, che ritengono una forma di capitalismo di stato.  
L'[[anarchismo]] è semplicemente una forma di socialismo, del tutto opposta a quella che solitamente è definito come [[socialismo di Stato|“socialismo” (di stato)]]. Invece della “progettazione centralizzata”, che la maggior parte della gente associa con il “socialismo”, gli anarchici desiderano la libera associazione e cooperazione tra individui, luoghi di lavoro e comunità  e si oppongono al socialismo “di stato”, che ritengono una forma di capitalismo di stato.  


È a causa di queste differenze con i socialisti statalisti, detto in modo riduttivo, che la maggior parte degli anarchici chiamano se stessi solo “anarchici”, sebbene sia chiaro che gli anarchici sono socialisti. Tuttavia, con la nascita dei cosiddetti “libertarian” di destra negli Usa, alcuni pro-capitalisti hanno preso a denominarsi “anarchici” ed ecco perché è necessario approfondire questo aspetto. Storicamente e logicamente, l’[[anarchismo]] implica l’[[anti-capitalismo]], cio?? il socialismo, che è qualcosa, è bene evidenziare, su cui tutti gli anarchici concordano. <ref>In parte estratto dalla FAQ Anarchica: ''[https://www.anarcopedia.org/index.php/Una_FAQ_Anarchica_-_Gli_anarchici_sono_socialisti%3F Gli anarchici sono socialisti?]''</ref>
È a causa di queste differenze con i socialisti statalisti, detto in modo riduttivo, che la maggior parte degli anarchici chiamano se stessi solo “anarchici”, sebbene sia chiaro che gli anarchici sono socialisti. Tuttavia, con la nascita dei cosiddetti “libertarian” di destra negli Usa, alcuni pro-capitalisti hanno preso a denominarsi “anarchici” ed ecco perché è necessario approfondire questo aspetto. Storicamente e logicamente, l’[[anarchismo]] implica l’[[anti-capitalismo]], cio?? il socialismo, che è qualcosa, è bene evidenziare, su cui tutti gli anarchici concordano. <ref>In parte estratto dalla FAQ Anarchica: ''[https://www.anarcopedia.org/index.php/Una_FAQ_Anarchica_-_Gli_anarchici_sono_socialisti%3F Gli anarchici sono socialisti?]''</ref>


=== Critiche ===
=== Critiche ===
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: «Nessuna teoria politica o sociale nasce così, dal nulla. Essa presuppone dei nessi con il mondo nel quale si sviluppa, si può affermare che è proprio nella società  capitalistica che l'anarchia nasce, si sviluppa e prospera. Ciò la lega al socialismo; ma qui terminano le cose in comune. Perché, contrariamente a quello che comunemente si pensa, socialismo e anarchia sono diversi come il giorno dalla notte e si contrappongono come l'acqua al fuoco.» <ref>''[http://www.rivstoricavirt.com/rivstoricavirt_sito/Anarchia.html Anarchia]''</ref>
: «Nessuna teoria politica o sociale nasce così, dal nulla. Essa presuppone dei nessi con il mondo nel quale si sviluppa, si può affermare che è proprio nella società  capitalistica che l'anarchia nasce, si sviluppa e prospera. Ciò la lega al socialismo; ma qui terminano le cose in comune. Perché, contrariamente a quello che comunemente si pensa, socialismo e anarchia sono diversi come il giorno dalla notte e si contrappongono come l'acqua al fuoco.» <ref>''[http://www.rivstoricavirt.com/rivstoricavirt_sito/Anarchia.html Anarchia]''</ref>


: «Una delle definizioni del pensiero anarchico (in forma sintetica) è infatti “né Dio né padrone”. Sébastien Faure disse: “Chiunque neghi l'autorità  e combatta contro di essa è un anarchico”. Definizione molto semplice, e per questo incompleta e alla fine fuorviante. Il pensiero anarchico è in realtà  un pensiero complesso, policromo, talvolta contraddittorio. Semplificarlo non aiuta a conoscerlo e a liberarsi dalla confusione cui accennavamo prima. È un pensiero che ha una sua storia peculiare e un proprio originale nucleo teorico-concettuale, che lo distingue da altre dottrine politiche, come il socialismo o il liberalismo, e che lo rende in un certo senso più ampio di queste, in quanto tende ad occuparsi dell'intera vita umana e non soltanto della gestione politica o di quella economica. Ma ciò che soprattutto lo distingue dalle altre dottrine politiche, è che per l'anarchismo non esiste una “umanità  astratta” (di cui invece trattano tanto il liberalismo quanto il socialismo di stato e il comunismo autoritario), ma singoli uomini concreti. Il pensiero anarchico pertanto, diversamente dalle altre dottrine politiche, non ritiene di aver compreso per via filosofica la “natura” dell'uomo, e non si considera legittimato a prescrivere un codice morale e un'etica di comportamento che implichino diritti e doveri uguali per tutti gli uomini. Nell'anarchia è di fondamentale importanza l'autodeterminazione dell'individuo, di ogni singolo individuo, che è unico e diverso da tutti gli altri, e il suo totale e pieno diritto di scelta, di consenso o di rifiuto. Potremmo provare a definirla quindi una filosofia della libertà . Ma anche così otteniamo una definizione in un certo senso riduttiva e vaga al tempo stesso. Quello anarchico non è un pensiero che rimane tale: è un pensiero legato strettamente all'azione, dando immediata origine all'”anarchismo”. Precisando meglio, l'anarchismo non deriva da riflessioni astratte di qualche intellettuale o filosofo, ma dalla lotta diretta dei lavoratori contro il capitalismo, dalla ribellione degli oppressi contro i loro oppressori, dai bisogni e dalle necessità  di questi uomini e dalle loro aspirazioni di libertà  ed eguaglianza. I pensatori anarchici, quindi, come Bakunin o Kropotkin, non inventarono l'idea dell'anarchismo, semplicemente la scoprirono nelle masse oppresse e sfruttate e la rafforzarono, la chiarirono e la divulgarono. È l'azione pertanto che dà  origine al pensiero. Il fine ultimo dell'anarchismo è infatti quello di un cambiamento sociale. L'anarchia critica la società  esistente, di conseguenza non respinge il potere terreno in base a considerazioni prettamente filosofiche o religiose (come i mistici o gli stoici, ad esempio).»<ref>''http://www.filosofico.net/filosofiaanarchica.htm''</ref>
: «Una delle definizioni del pensiero anarchico (in forma sintetica) è infatti “né Dio né padrone”. Sébastien Faure disse: “Chiunque neghi l'autorità  e combatta contro di essa è un anarchico”. Definizione molto semplice, e per questo incompleta e alla fine fuorviante. Il pensiero anarchico è in realtà  un pensiero complesso, policromo, talvolta contraddittorio. Semplificarlo non aiuta a conoscerlo e a liberarsi dalla confusione cui accennavamo prima. È un pensiero che ha una sua storia peculiare e un proprio originale nucleo teorico-concettuale, che lo distingue da altre dottrine politiche, come il socialismo o il liberalismo, e che lo rende in un certo senso più ampio di queste, in quanto tende ad occuparsi dell'intera vita umana e non soltanto della gestione politica o di quella economica. Ma ciò che soprattutto lo distingue dalle altre dottrine politiche, è che per l'anarchismo non esiste una “umanità  astratta” (di cui invece trattano tanto il liberalismo quanto il socialismo di stato e il comunismo autoritario), ma singoli uomini concreti. Il pensiero anarchico pertanto, diversamente dalle altre dottrine politiche, non ritiene di aver compreso per via filosofica la “natura” dell'uomo, e non si considera legittimato a prescrivere un codice morale e un'etica di comportamento che implichino diritti e doveri uguali per tutti gli uomini. Nell'anarchia è di fondamentale importanza l'autodeterminazione dell'individuo, di ogni singolo individuo, che è unico e diverso da tutti gli altri, e il suo totale e pieno diritto di scelta, di consenso o di rifiuto. Potremmo provare a definirla quindi una filosofia della libertà . Ma anche così otteniamo una definizione in un certo senso riduttiva e vaga al tempo stesso. Quello anarchico non è un pensiero che rimane tale: è un pensiero legato strettamente all'azione, dando immediata origine all'”anarchismo”. Precisando meglio, l'anarchismo non deriva da riflessioni astratte di qualche intellettuale o filosofo, ma dalla lotta diretta dei lavoratori contro il capitalismo, dalla ribellione degli oppressi contro i loro oppressori, dai bisogni e dalle necessità  di questi uomini e dalle loro aspirazioni di libertà  ed eguaglianza. I pensatori anarchici, quindi, come Bakunin o Kropotkin, non inventarono l'idea dell'anarchismo, semplicemente la scoprirono nelle masse oppresse e sfruttate e la rafforzarono, la chiarirono e la divulgarono. È l'azione pertanto che dà  origine al pensiero. Il fine ultimo dell'anarchismo è infatti quello di un cambiamento sociale. L'anarchia critica la società  esistente, di conseguenza non respinge il potere terreno in base a considerazioni prettamente filosofiche o religiose (come i mistici o gli stoici, ad esempio).»<ref>''http://www.filosofico.net/filosofiaanarchica.htm''</ref>


== Derive del socialismo: socialismo italiano e socialismo di stato==
== Derive del socialismo: socialismo italiano e socialismo di stato==
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