La ballata del Pinelli

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La canzone venne improvvisata da quattro compagni nella sede del Circolo anarchico "Gaetano Bresci" a Mantova, la sera del 21 dicembre 1969, ossia il giorno dopo i funerali di Giuseppe Pinelli, con qualche variante rispetto alla versione qui data (per esempio: "Calabresi e tu Guida assassini" era inizialmente "Guida, Allegra, Pagnozzi, assassini"). Dopo alcuni tentativi su altre melodie (tra cui quella di "Colours" di Donovan) si scelse per l'adattamento quella de "Il feroce monarchico Bava" perché aveva degli accordi semplici.

La canzone ha poi conosciuto altre edizioni discografiche, con testo diverso, dove vengono espunti alcuni riferimenti all'anarchia ("le nostre bandiere" invece di "le nere bandiere"; al funerale non vi fu nessuna bandiera rossa).

I poliziotti citati nella canzone sono: Luigi Calabresi, allora commissario politico della questura. Antonino Allegra, capo dell'ufficio politico della questura. Antonio Pagnozzi, commissario dell'ufficio politico della questura. Marcello Guida, questore di milano. Sabino Lo Grano, tenente dei carabinieri, presente all'interrogatorio di Pinelli [1].

Testo

Quella sera a Milano era caldo
ma che caldo, che caldo faceva.
"Brigadiere, apra un po'la finestra"
ad un tratto Pinelli cascò.

"Signor questore, io gliel'ho già detto,
lo ripeto che sono innocente:
anarchia non vuol dire bombe,
ma giustizia, amor, libertà ".

"Poche storie, confessa Pinelli,
il tuo amico Valpreda ha parlato:
è l'autore del vile attentato
e il suo socio, sappiamo, sei tu".

"Impossibile - grida Pinelli -
un compagno non può averlo fatto
e l'autore di questo misfatto
tra i padroni bisogna cercar".

"Stiamo attenti, indiziato Pinelli,
questa stanza è già piena di fumo;
se tu insisti apriam la finestra
quattro piani son duri da far".

Quella sera a Milano era caldo
ma che caldo, che caldo faceva.
"Brigadiere, apra un po'la finestra"
ad un tratto Pinelli cascò.

L'hanno ucciso perché era un compagno
non importa se era innocente;
"era anarchico e questo ci basta".
disse Guida, il feroce questor.

C'è una bara e tremila compagni
stringevamo le nere bandiere
in quel giorno l'abbiamo giurato
"non finisce di certo così".

Calabresi e tu Guida assassini
che un compagno ci avete ammazzato
l'anarchia non avete fermato
ed il popolo alfin vincerà.

Quella sera a Milano era caldo
ma che caldo, che caldo faceva.
"Brigadiere, apra un po'la finestra"
ad un tratto Pinelli cascò.

Collegamenti esterni

Note