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Il [[22 gennaio]] [[1905]], egli è tra i fondatori del primo soviet di San Pietroburgo, costruito per venire in aiuto alle vittime. Rifiuta la presidenza perché sosteneva che essa dovesse spettare ad un lavoratore e non a un intellettuale. <ref>Volin (Eichenbaum, Vsevelod Mikhailovich) aka Voline, libcom.org, 2011, [http://libcom.org/history/volin-eichenbaum-vsevelod-mikhailovich-aka-voline-1882-1945 testo integrale (in inglese)].</ref> Risale a quest'epoca l'utilizzo dello pseudonimo di Voline. <ref name="anarchia">Sylvain Boulouque, ''Voline, Itinéraire, une vie, une pensée, n°13'', 1996, pp. 3-10.</ref>
Il [[22 gennaio]] [[1905]], egli è tra i fondatori del primo soviet di San Pietroburgo, costruito per venire in aiuto alle vittime. Rifiuta la presidenza perché sosteneva che essa dovesse spettare ad un lavoratore e non a un intellettuale. <ref>Volin (Eichenbaum, Vsevelod Mikhailovich) aka Voline, libcom.org, 2011, [http://libcom.org/history/volin-eichenbaum-vsevelod-mikhailovich-aka-voline-1882-1945 testo integrale (in inglese)].</ref> Risale a quest'epoca l'utilizzo dello pseudonimo di Voline. <ref name="anarchia">Sylvain Boulouque, ''Voline, Itinéraire, une vie, une pensée, n°13'', 1996, pp. 3-10.</ref>
Nel novembre [[1906]] prende parte all'insurrezione nell'isola di [[Kronstadt]]. Fermato ed arrestato, viene deportato in Siberia, da dove poi riuscirà a fuggire ed a raggiungere la [[Francia]] nel [[1907]]. <ref name="voline">''[[Le Libertaire]]'', n°11, 5 ottobre 1945.</ref> <ref name="operaio1">''Dictionnaire biographique du mouvement ouvrier français (1914-1939)'', tome XLIII, Éditions ouvrières, 1993.</ref>
Nel novembre [[1906]] prende parte all'insurrezione nell'isola di [[Kronstadt]]. Fermato ed arrestato, viene deportato in Siberia, da dove poi riuscirà a fuggire ed a raggiungere la [[Francia]] nel [[1907]]. <ref name="voline">''[[Le Libertaire]]'', n°11, 5 ottobre 1945.</ref> <ref name="operaio1">''Dictionnaire biographique du mouvement ouvrier français (1914-1939)'', volume XLIII, Éditions ouvrières, 1993.</ref>


===In Francia ed USA: anarchia e antimilitarismo===
===In Francia ed USA: anarchia e antimilitarismo===
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Nei suoi scritti prosegue la denuncia dei misfatti bolscevichi: nel novembre [[1927]], Voline redige per il Comitato Internazionale di Difesa Anarchica la brochure ''Comme au temps des tsars. L'exil et la prison, parfois la mort contre les meilleurs révolutionnaires'' («Come ai tempi dello zar. L'esilio e la prigione, talvolta la morte contro i migliori rivoluzonari» ). <ref name="anarchia">Sylvain Boulouque, ''Voline, Itinéraire, une vie, une pensée, n°13'', 1996, pp. 3-10.</ref>
Nei suoi scritti prosegue la denuncia dei misfatti bolscevichi: nel novembre [[1927]], Voline redige per il Comitato Internazionale di Difesa Anarchica la brochure ''Comme au temps des tsars. L'exil et la prison, parfois la mort contre les meilleurs révolutionnaires'' («Come ai tempi dello zar. L'esilio e la prigione, talvolta la morte contro i migliori rivoluzonari» ). <ref name="anarchia">Sylvain Boulouque, ''Voline, Itinéraire, une vie, une pensée, n°13'', 1996, pp. 3-10.</ref>


Insieme a [[Sébastien Faure|Faure]], nel [[1930]] entra a far parte del gruppo di redazione de ''L'Enciclopedia anarchiste'' (Enciclopedia anarchica). <ref name="operaio2">Dictionnaire biographique du mouvement ouvrier français (1914-1939), tome XLIII, Éditions ouvrières, 1993.</ref>
Insieme a [[Sébastien Faure|Faure]], nel [[1930]] entra a far parte del gruppo di redazione de ''L'Enciclopedia anarchiste'' (Enciclopedia anarchica). <ref name="operaio2">Dictionnaire biographique du mouvement ouvrier français (1914-1939), volume XLIII, Éditions ouvrières, 1993.</ref>
Il [[7 febbraio]] [[1931]], per ''[[Le Libertaire]]'', pubblica un dossier, ''Sous la botte de Staline'' («Sotto il tallone di Stalin»), in cui denuncia l'arresto dei militanti anarchici in URSS5. Nel [[1934]], in ''Le fascisme rouge'' («Il fascismo rosso»), pubblicato sotto l'egida del solito Comitato di Difesa nella rivista ''[[Ce qu'il faut dire]]'' di [[Hem Day]] a Bruxelles <ref>Charles Jacquier, Voline. « Le fascisme rouge », [http://raforum.site/spip.php?article1383 RA.forum].</ref>, definisce questo nuovo concetto:  
Il [[7 febbraio]] [[1931]], per ''[[Le Libertaire]]'', pubblica un dossier, ''Sous la botte de Staline'' («Sotto il tallone di Stalin»), in cui denuncia l'arresto dei militanti anarchici in URSS5. Nel [[1934]], in ''Le fascisme rouge'' («Il fascismo rosso»), pubblicato sotto l'egida del solito Comitato di Difesa nella rivista ''[[Ce qu'il faut dire]]'' di [[Hem Day]] a Bruxelles <ref>Charles Jacquier, Voline. « Le fascisme rouge », [http://raforum.site/spip.php?article1383 RA.forum].</ref>, definisce questo nuovo concetto:  
:« Secondo me, tutta le corrente di idee che ammette la dittatura  [...] è in fondo, obiettivamente ed essenzialmente fascista. [...] il fascismo, dal punto di vista psicologico e ideologico, è l'idea della dittatura. Fino a quando essa è emessa, propagata, applicata dalle classi possidenti, la si comprende. Ma quando la stessa idea viene fatta propria e messa in pratica dagli ideologi della classe operaia come mezzo di emancipazione, questa va considerata come una funesta aberrazione, come un cieco e stupido scimmiottamento, come una distrazione pericolosa. Perché sostanzialmente fascista, l'applicazione dell'idea inevitabilmente porta ad una organizzazione sociale fondamentalmente fascista. Questa verità è stata evidentemente - senza alcuna contestazione possibile - dall'"esperienza russa". L'idea della dittatura come mezzo di emancipazione della classe operaia non è stata praticamente applicata. » <ref> Voline, [http://raforum.site/spip.php?article1384 Le fascisme rouge (testo integrale in francese)].</ref>
:« Secondo me, tutta le corrente di idee che ammette la dittatura  [...] è in fondo, obiettivamente ed essenzialmente fascista. [...] il fascismo, dal punto di vista psicologico e ideologico, è l'idea della dittatura. Fino a quando essa è emessa, propagata, applicata dalle classi possidenti, la si comprende. Ma quando la stessa idea viene fatta propria e messa in pratica dagli ideologi della classe operaia come mezzo di emancipazione, questa va considerata come una funesta aberrazione, come un cieco e stupido scimmiottamento, come una distrazione pericolosa. Perché sostanzialmente fascista, l'applicazione dell'idea inevitabilmente porta ad una organizzazione sociale fondamentalmente fascista. Questa verità è stata evidentemente - senza alcuna contestazione possibile - dall'"esperienza russa". L'idea della dittatura come mezzo di emancipazione della classe operaia non è stata praticamente applicata. » <ref> Voline, [http://raforum.site/spip.php?article1384 Le fascisme rouge (testo integrale in francese)].</ref>
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