Virgilia D'Andrea: differenze tra le versioni

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Diplomatasi maestra elementare, nel [[1909]] abbandona il convento e, dopo aver conseguito la licenza definitiva, inizia l'insegnamento nei paesini nei pressi di Sulmona. Quest'esperienza la metterà  in contatto diretto con tutta quell'umanità  emarginata, povera ma dignitosa ed abbandonata dallo [[Stato]] al proprio destino.
Diplomatasi maestra elementare, nel [[1909]] abbandona il convento e, dopo aver conseguito la licenza definitiva, inizia l'insegnamento nei paesini nei pressi di Sulmona. Quest'esperienza la metterà  in contatto diretto con tutta quell'umanità  emarginata, povera ma dignitosa ed abbandonata dallo [[Stato]] al proprio destino.
===L'anarchia e l'incontro con Armando Borghi===
===L'anarchia e l'incontro con Armando Borghi===
Alla vigilia della 1° guerra mondiale Virgilia D'Andrea partecipa a molte iniziative [[antimilitarismo|antimilitariste]], conoscendo molti anarchici abruzzesi che la introdurranno definitivamente negli ambienti anarchici. Nel [[1917]] M. Tozzi le presenta l'[[anarco-sindacalismo|anarco-sindacalista]] [[Armando Borghi]], all'epoca confinato in Abruzzo. Si tratta di un incontro decisivo per la vita di entrambi, da questo momento in poi saranno infatti compagni di vita inseparabili.
Alla vigilia della 1° guerra mondiale Virgilia D'Andrea partecipa a molte iniziative [[antimilitarismo|antimilitariste]], conoscendo molti anarchici abruzzesi che la introdurranno definitivamente negli ambienti anarchici. Nel [[1917]] M. Tozzi le presenta l'[[anarco-sindacalismo|anarco-sindacalista]] [[Armando Borghi]], all'epoca confinato in Abruzzo. Si tratta di un incontro decisivo per la vita di entrambi, da questo momento in poi saranno infatti compagni di vita inseparabili.
[[File:Armando borghi.jpg|thumb|[[Armando Borghi]], compagno di Virgilia]]
[[File:Armando borghi.jpg|thumb|[[Armando Borghi]], compagno di Virgilia]]
Nonostante le [[autorità ]] non esprimano giudizi troppo lusinghieri su di lei («Benché non consti che la D'Andrea sia all'altezza di dirigere un movimento sindacalista anarchico [...] attraverso la lettura delle lettere, che al Borghi provengono, e da questi sono spediti ai suoi compagni, si rileva che l'accennata donna costituisce il centro di diffusione più fedele dei propri divisamenti» <ref name="prefetto">Dichiarazione del prefetto di Campobasso, 1917</ref>) la donna viene seguita costantemente per via del suo intimo rapporto con [[Armando Borghi]]. Tuttavia, quando questi si trova esiliato ad Isernia, è proprio lei a dirigere «Guerra di Classe» (che poi dal 1968 assumerà  la denominazione di «[[Lotta di Classe (rivista)|Lotta di Classe]]»), organo dell'[[USI]], dimostrando notevoli abilità  gestionali. Alla fine della guerra ([[1919]]), Armando e Virgilia prendono  a girar l'[[Italia]] per far propaganda anarchica. Nel [[1920]] entra a far parte della segreteria nazionale dell'[[USI]] e la sede di Milano (via Mauri 8), diviene anche casa sua, di Borghi e di [[Errico Malatesta]].
Nonostante le [[autorità ]] non esprimano giudizi troppo lusinghieri su di lei («Benché non consti che la D'Andrea sia all'altezza di dirigere un movimento sindacalista anarchico [...] attraverso la lettura delle lettere, che al Borghi provengono, e da questi sono spediti ai suoi compagni, si rileva che l'accennata donna costituisce il centro di diffusione più fedele dei propri divisamenti» <ref name="prefetto">Dichiarazione del prefetto di Campobasso, 1917</ref>) la donna viene seguita costantemente per via del suo intimo rapporto con [[Armando Borghi]]. Tuttavia, quando questi si trova esiliato ad Isernia, è proprio lei a dirigere «Guerra di Classe» (che poi dal 1968 assumerà  la denominazione di «[[Lotta di Classe (rivista)|Lotta di Classe]]»), organo dell'[[USI]], dimostrando notevoli abilità  gestionali. Alla fine della guerra ([[1919]]), Armando e Virgilia prendono  a girar l'[[Italia]] per far propaganda anarchica. Nel [[1920]] entra a far parte della segreteria nazionale dell'[[USI]] e la sede di Milano (via Mauri 8), diviene anche casa sua, di Borghi e di [[Errico Malatesta]].
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