Victor Serge: differenze tra le versioni

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Nella fase giovanile Serge si avvicinò agli ambiti anarchici, trovandosi fianco a fianco con una serie di personaggi legati alle diverse [[correnti anarchiche|correnti]] e alle più disparate tendenze dell'[[anarchismo]]: [[vegetarismo|vegetariani]], [[anarco-individualismo|individualisti]], [[pacifismo anarchico|pacifisti]], [[anarchismo insurrezionalista|insurrezionalisti]] e semplici sbandati. Fu, per un breve periodo, direttore de «[[L'Anarchie]]» e fondatore del circolo anarchico "[[La libera ricerca]]". Lentamente si acuirono le divergenze con gli [[illegalismo|illegalisti]] e con gli [[individualismo|iper-individualisti]] ([[Raymond Callemin|Callemin]], [[Edouard Carouy|Carouy]], [[André Soudy|Soudy]], [[Octave Garnier|Garnier]], [[Etienne Monier|Monnier]], [[René Valet|Valet]], [[Eugène Dieudonné|Dieudonné]] ed altri), che vedevano in [[Albert Libertad]] e [[Émile Armand]] alcuni dei punti di riferimento più importanti.
Nella fase giovanile Serge si avvicinò agli ambiti anarchici, trovandosi fianco a fianco con una serie di personaggi legati alle diverse [[correnti anarchiche|correnti]] e alle più disparate tendenze dell'[[anarchismo]]: [[vegetarismo|vegetariani]], [[anarco-individualismo|individualisti]], [[pacifismo anarchico|pacifisti]], [[anarchismo insurrezionalista|insurrezionalisti]] e semplici sbandati. Fu, per un breve periodo, direttore de «[[L'Anarchie]]» e fondatore del circolo anarchico "[[La libera ricerca]]". Lentamente si acuirono le divergenze con gli [[illegalismo|illegalisti]] e con gli [[individualismo|iper-individualisti]] ([[Raymond Callemin|Callemin]], [[Edouard Carouy|Carouy]], [[André Soudy|Soudy]], [[Octave Garnier|Garnier]], [[Etienne Monier|Monnier]], [[René Valet|Valet]], [[Eugène Dieudonné|Dieudonné]] ed altri), che vedevano in [[Albert Libertad]] e [[Émile Armand]] alcuni dei punti di riferimento più importanti.


Fu nel 1913 incredibilmente coinvolto, con la sua compagna [[Rirette Maitrejean]], nel processo contro la [[Banda Bonnot]], di cui veniva considerato una sorta di ideologo (Serge fu condannato a 5 anni, Rirette invece venne assolta; altri furono condannati a morte, tra cui l'amico di infanzia [[Raymond Callemin]], [[Etienne Monier]] ed [[André Soudy]]):
Fu nel [[1913]] incredibilmente coinvolto, con la sua compagna [[Rirette Maitrejean]], nel processo contro la [[Banda Bonnot]], di cui veniva considerato una sorta di ideologo (Serge fu condannato a 5 anni, Rirette invece venne assolta; altri furono condannati a morte, tra cui l'amico di infanzia [[Raymond Callemin]], [[Etienne Monier]] ed [[André Soudy]]):
: «L'accusa [...] mi aveva attribuito la parte dell'ideologo, ma dovette abbandonare questo disegno fin dalla seconda udienza [...] nessuna responsabilità né diretta né indiretta mi incombeva in quei drammi [...] non ero là che a causa del mio rifiuto categorico di parlare, cioè di farmi delatore. Distruggevo l'accusa su alcuni punti di dettaglio e questo era facile; difendevo la dottrina – libero esame, solidarietà, rivolta – e questo era molto più difficile e scontentavo i colpevoli “innocenti” dimostrando che la società fabbrica il crimine e i criminali, le idee disperate, i suicidi e il denaro-veleno [...]» ([[Victor Serge]] in ''[[Memorie di un rivoluzionario]]''). <ref>[[Victor Serge]], ''Memorie di un rivoluzionario'', Edizioni e\o, pag. 50 e 51</ref>
: «L'accusa [...] mi aveva attribuito la parte dell'ideologo, ma dovette abbandonare questo disegno fin dalla seconda udienza [...] nessuna responsabilità né diretta né indiretta mi incombeva in quei drammi [...] non ero là che a causa del mio rifiuto categorico di parlare, cioè di farmi delatore. Distruggevo l'accusa su alcuni punti di dettaglio e questo era facile; difendevo la dottrina – libero esame, solidarietà, rivolta – e questo era molto più difficile e scontentavo i colpevoli “innocenti” dimostrando che la società fabbrica il crimine e i criminali, le idee disperate, i suicidi e il denaro-veleno [...]» ([[Victor Serge]] in ''[[Memorie di un rivoluzionario]]''). <ref>[[Victor Serge]], ''Memorie di un rivoluzionario'', Edizioni e\o, pag. 50 e 51</ref>


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