Unione Sindacale Italiana: differenze tra le versioni

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A partire dal [[1920]], come molte organizzazioni di "sinistra", subì la [[repressione]] del regime [[fascista]]. In quegli anni si oppose al [[fascismo]] insieme agli [[Arditi del Popolo]] in una lotta che culminò nella [[Difesa di Parma del 1922|Battaglia di Parma del 1922]].
A partire dal [[1920]], come molte organizzazioni di "sinistra", subì la [[repressione]] del regime [[fascista]]. In quegli anni si oppose al [[fascismo]] insieme agli [[Arditi del Popolo]] in una lotta che culminò nella [[Difesa di Parma del 1922|Battaglia di Parma del 1922]].
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Lentamente diminuì la sua attività  e la sua efficacia, siano a quando il [[fascismo]] ne soppresse ogni attività  nel [[1925]]. Da quel momento l'U.S.I.-A.I.T continuò a vivere nell'esilio e nella clandestinità , partecipando alla [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) |rivoluzione spagnola del 1936]] in appoggio al sindacato [[CNT]]-A.I.T. e, attraverso l'impegno dei suoi militanti, alla resistenza [[antifascismo|antifascista]].
Lentamente diminuì la sua attività  e la sua efficacia, siano a quando il [[fascismo]] ne soppresse ogni attività  nel [[1925]]. Da quel momento l'U.S.I.-A.I.T continuò a vivere nell'esilio e nella clandestinità, partecipando alla [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) |rivoluzione spagnola del 1936]] in appoggio al sindacato [[CNT]]-A.I.T. e, attraverso l'impegno dei suoi militanti, alla resistenza [[antifascismo|antifascista]].


===Il secondo dopo-guerra===
===Il secondo dopo-guerra===
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Gradualmente l'USI si riprese e nella "seconda metà  degli anni 70" nacque la proposta in seno al movimento anarchico italiano di ricostruire l'Unione Sindacale Italiana in maniera più solida. Furono fatti due "Attivi di base dei lavoratori per l'USI", il primo nel [[1978]] a Roma ed il secondo, l'anno dopo, a Genova. Non si riuscì a trovare una sintesi tra le due posizioni che animavano il dibattito e che portarono, alla fine, portarono da una parte alla ricostituzione dell'USI e dall'altra alla nascita dei [[Comitati d'azione diretta (CAD)]].
Gradualmente l'USI si riprese e nella "seconda metà  degli anni 70" nacque la proposta in seno al movimento anarchico italiano di ricostruire l'Unione Sindacale Italiana in maniera più solida. Furono fatti due "Attivi di base dei lavoratori per l'USI", il primo nel [[1978]] a Roma ed il secondo, l'anno dopo, a Genova. Non si riuscì a trovare una sintesi tra le due posizioni che animavano il dibattito e che portarono, alla fine, portarono da una parte alla ricostituzione dell'USI e dall'altra alla nascita dei [[Comitati d'azione diretta (CAD)]].


In quel periodo la «struttura più forte, anche a livello numerico, era la Federazione Intercategoriale Romana, che aveva strutture organizzate e sezioni riconosciute nella sanità , nella ricerca, nella scuola... A questa sezione vennero anche affidati compiti di collegamento anche a livello internazionale.»<ref>[http://www.usiait.it/faq.html Quando è stata rifondata l'USI?]</ref>
In quel periodo la «struttura più forte, anche a livello numerico, era la Federazione Intercategoriale Romana, che aveva strutture organizzate e sezioni riconosciute nella sanità, nella ricerca, nella scuola... A questa sezione vennero anche affidati compiti di collegamento anche a livello internazionale.»<ref>[http://www.usiait.it/faq.html Quando è stata rifondata l'USI?]</ref>


'''Congressi durante questa fase:'''
'''Congressi durante questa fase:'''
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Oggi l'U.S.I.-A.I.T. si presenta come sindacato autogestionario, che si caratterizza per la struttura organizzativa libertaria e [[federalismo|federalista]] (sindacato [[autogestione|autogestito]]), per il suo impegno a favore dell'autorganizzazione dei lavoratori (alla quale, ogni qualvolta è possibile, non intende sostituirsi), per la prospettiva in cui si muove, che rimane quella della costruzione di una società  socialista e libertaria.  
Oggi l'U.S.I.-A.I.T. si presenta come sindacato autogestionario, che si caratterizza per la struttura organizzativa libertaria e [[federalismo|federalista]] (sindacato [[autogestione|autogestito]]), per il suo impegno a favore dell'autorganizzazione dei lavoratori (alla quale, ogni qualvolta è possibile, non intende sostituirsi), per la prospettiva in cui si muove, che rimane quella della costruzione di una società  socialista e libertaria.  


Tra i suoi obiettivi principali figurano la riduzione dell'orario di lavoro a parità  di salario, un reddito minimo garantito per i disoccupati, la difesa della sanità , dell'istruzione e della previdenza pubblica, la smilitarizzazione del paese, ecc.  
Tra i suoi obiettivi principali figurano la riduzione dell'orario di lavoro a parità  di salario, un reddito minimo garantito per i disoccupati, la difesa della sanità, dell'istruzione e della previdenza pubblica, la smilitarizzazione del paese, ecc.  




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