Umberto Tommasini: differenze tra le versioni

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Durante il [[1920]] segue il dibattito interno al movimento socialista, ma ne rimane profondamente deluso per il basso livello delle polemiche: non rinnova la tessera del Partito Socialista né entra nel neonato PCI, che secondo lui era strutturato in maniera [[gerarchia|eccessivamente gerarchica]]. Aderisce invece al [[movimento anarchico]], seguendo l'esempio del fratello più anziano, [[Vittorio Tommasini|Vittorio]], che aveva conosciuto in Sardegna gli anarchici provenienti da Trieste e che, in quanto [[antimilitarismo|antimilitaristi]], erano stati internati anche loro durante la guerra. Nel dopo guerra partecipa a Trieste ad iniziative sindacali e politiche. Prende parte alle lotte di quegli anni infuocati, in particolare pratica l'[[azione diretta]] contro i crumiri e la crescente criminalità  [[fascista]]: nel [[1921]] viene ferito da un gruppo di [[fascismo|fascisti]] che aveva fatto irruzione nella fabbrica in cui lavorava. Nell'estate dello stesso anno partecipa ad una spedizione punitiva contro un gruppo di squadristi di ritorno da un'azione compiuta nel quartiere rosso di san Giacomo: il lancio di bombe provoca una trentina di feriti tra i [[fascismo|fascisti]]; suo padre, che mal sopportava questo genere di azioni, sceglie di rompere ogni rapporto con lui.
Durante il [[1920]] segue il dibattito interno al movimento socialista, ma ne rimane profondamente deluso per il basso livello delle polemiche: non rinnova la tessera del Partito Socialista né entra nel neonato PCI, che secondo lui era strutturato in maniera [[gerarchia|eccessivamente gerarchica]]. Aderisce invece al [[movimento anarchico]], seguendo l'esempio del fratello più anziano, [[Vittorio Tommasini|Vittorio]], che aveva conosciuto in Sardegna gli anarchici provenienti da Trieste e che, in quanto [[antimilitarismo|antimilitaristi]], erano stati internati anche loro durante la guerra. Nel dopo guerra partecipa a Trieste ad iniziative sindacali e politiche. Prende parte alle lotte di quegli anni infuocati, in particolare pratica l'[[azione diretta]] contro i crumiri e la crescente criminalità  [[fascista]]: nel [[1921]] viene ferito da un gruppo di [[fascismo|fascisti]] che aveva fatto irruzione nella fabbrica in cui lavorava. Nell'estate dello stesso anno partecipa ad una spedizione punitiva contro un gruppo di squadristi di ritorno da un'azione compiuta nel quartiere rosso di san Giacomo: il lancio di bombe provoca una trentina di feriti tra i [[fascismo|fascisti]]; suo padre, che mal sopportava questo genere di azioni, sceglie di rompere ogni rapporto con lui.


Nel [[1925]] partecipa del convegno dell'[[Unione Anarchica Italiana]] di Milano, dove conosce [[Camillo Berneri]] e [[Gino Bibbi]], con i quali rimarrà  sempre in stretti rapporti. Collabora al fallito attentato di [[Gino Lucetti]] contro [[Mussolini]] ([[11 settembre]] [[1926]]); pare che sia stato proprio lui colui a rifornire il materiale esplosivo all'anarchico apuano, ma pare anche che non fosse al corrente dell'uso che se ne dovesse fare. In ogni caso, le [[autorità ]] fasciste lo temono per la sua radicalità, per questo lo fermano più volte ed è tra i primi antifascisti ad esser confinato sulle isole: per sei anni è "ospite" di Ustica e di Ponza.  
Nel [[1925]] partecipa del convegno dell'[[Unione Anarchica Italiana]] di Milano, dove conosce [[Camillo Berneri]] e [[Gino Bibbi]], con i quali rimarrà  sempre in stretti rapporti. Collabora al fallito attentato di [[Gino Lucetti]] contro [[Mussolini]] ([[11 settembre]] [[1926]]); pare che sia stato proprio lui colui a rifornire il materiale esplosivo all'anarchico apuano, ma pare anche che non fosse al corrente dell'uso che se ne dovesse fare. In ogni caso, le [[autorità]] fasciste lo temono per la sua radicalità, per questo lo fermano più volte ed è tra i primi antifascisti ad esser confinato sulle isole: per sei anni è "ospite" di Ustica e di Ponza.  


Tommasini è schedato per il «contegno altero e sprezzante» e come «seminatore instancabile di odio contro l'attuale costituzione sociale, insofferente di ogni disciplina e per nulla ossequiente verso le autorità». Sconta 5 anni di confino tra Ustica e Ponza, dedicandosi alla mensa e solidarizzando contro i soprusi dei sorveglianti. Durante il confino stringe legami con il [[comunista]] triestino [[Luigi Calligaris]] e l'ingegnere repubblicano [[Giobbe Giopp]]. Ritornato a Trieste nel [[1932]], sceglie dopo qualche settimana di espatriare clandestinamente in [[Francia]] (dopo una tappa breve a Ginevra, era stato [[Luigi Bertoni]] ad indirizzarlo verso Parigi), dove prende parte attiva alla lotta [[antifascista]] in esilio. Pur senza documenti, tiene contatti continui con molti antifascisti e con [[Camillo Berneri]] e [[Giobbe Giopp]] valuta la possibilità  di compiere azioni antifasciste anche in [[Italia]]. Umberto Tommasini ha ovviamente anche una vita privata: nel [[1934]] inizia una convivenza con la triestina Anna Renner, dalla quale ha un figlio (Renato).
Tommasini è schedato per il «contegno altero e sprezzante» e come «seminatore instancabile di odio contro l'attuale costituzione sociale, insofferente di ogni disciplina e per nulla ossequiente verso le autorità». Sconta 5 anni di confino tra Ustica e Ponza, dedicandosi alla mensa e solidarizzando contro i soprusi dei sorveglianti. Durante il confino stringe legami con il [[comunista]] triestino [[Luigi Calligaris]] e l'ingegnere repubblicano [[Giobbe Giopp]]. Ritornato a Trieste nel [[1932]], sceglie dopo qualche settimana di espatriare clandestinamente in [[Francia]] (dopo una tappa breve a Ginevra, era stato [[Luigi Bertoni]] ad indirizzarlo verso Parigi), dove prende parte attiva alla lotta [[antifascista]] in esilio. Pur senza documenti, tiene contatti continui con molti antifascisti e con [[Camillo Berneri]] e [[Giobbe Giopp]] valuta la possibilità  di compiere azioni antifasciste anche in [[Italia]]. Umberto Tommasini ha ovviamente anche una vita privata: nel [[1934]] inizia una convivenza con la triestina Anna Renner, dalla quale ha un figlio (Renato).
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Sempre in prima fila, Tommasini si schiera contro il [[nazionalismo]] [[comunista]] jugoslavo e quello [[socialista]] e repubblicano italiano. Riesce a ricongiungersi con la famiglia, quindi riprende la sua attività  di fabbro e quella politico-sindacale: viene eletto delegato sindacale nonostante l'egemonia [[comunista]]; promuove diverse iniziative per il [[1° maggio]] e conferenze commemorative di [[Francisco Ferrer]]; partecipa al congresso costitutivo della [[Federazione Anarchica Italiana|FAI]], alla quale subito aderisce il [[Gruppo Anarchico Germinal|gruppo Germinal]]. Nel [[1965]] accetterà  il patto associativo della [[Federazione Anarchica Italiana|FAI]], ma resterà  in buoni rapporti anche con i dissidenti che costituiranno i [[Gruppi di Iniziativa Anarchica]].
Sempre in prima fila, Tommasini si schiera contro il [[nazionalismo]] [[comunista]] jugoslavo e quello [[socialista]] e repubblicano italiano. Riesce a ricongiungersi con la famiglia, quindi riprende la sua attività  di fabbro e quella politico-sindacale: viene eletto delegato sindacale nonostante l'egemonia [[comunista]]; promuove diverse iniziative per il [[1° maggio]] e conferenze commemorative di [[Francisco Ferrer]]; partecipa al congresso costitutivo della [[Federazione Anarchica Italiana|FAI]], alla quale subito aderisce il [[Gruppo Anarchico Germinal|gruppo Germinal]]. Nel [[1965]] accetterà  il patto associativo della [[Federazione Anarchica Italiana|FAI]], ma resterà  in buoni rapporti anche con i dissidenti che costituiranno i [[Gruppi di Iniziativa Anarchica]].


radicalmente ostile a tutte le [[autorità ]], nel [[1954]], il [[governo]] militare alleato che amministra la città, lo condanna al [[carcere]] per propaganda illegale anarchica (manifesti abusivi). In quel periodo si concentra anche nell'aiutare alcuni [[:Categoria:Anarchici bulgari|anarchici bulgari]] che cercano di espatriare clandestinamente in [[Francia]].
radicalmente ostile a tutte le [[autorità]], nel [[1954]], il [[governo]] militare alleato che amministra la città, lo condanna al [[carcere]] per propaganda illegale anarchica (manifesti abusivi). In quel periodo si concentra anche nell'aiutare alcuni [[:Categoria:Anarchici bulgari|anarchici bulgari]] che cercano di espatriare clandestinamente in [[Francia]].


===Il '68 e gli anni '70: Tommasini e le nuove generazioni===
===Il '68 e gli anni '70: Tommasini e le nuove generazioni===
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