Ugo Mazzucchelli: differenze tra le versioni

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A Carrara, nei giorni compresi tra il [[15 settembre|15]] e il [[19 settembre]] [[1945]], i sopravvissuti a [[Fascismo|fascismo]], stalinismo, [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|guerra di Spagna]] e [[carcere|repressione carceraria]] danno vita ad un congresso che sancisce la nascita della [[Federazione Anarchica Italiana]]. Tanti sono anche i giovani che la Resistenza armata al [[Fascismo|fascismo]] l'hanno intesa come propedeutica alla [[rivoluzione sociale]]. Come da tradizione, gli anarchici di Carrara sono in prima fila a portare la loro lunghissima esperienza di [[sindacalismo rivoluzionario]], quale bagaglio di lotta per l'emancipazione della classe operaia.
A Carrara, nei giorni compresi tra il [[15 settembre|15]] e il [[19 settembre]] [[1945]], i sopravvissuti a [[Fascismo|fascismo]], stalinismo, [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|guerra di Spagna]] e [[carcere|repressione carceraria]] danno vita ad un congresso che sancisce la nascita della [[Federazione Anarchica Italiana]]. Tanti sono anche i giovani che la Resistenza armata al [[Fascismo|fascismo]] l'hanno intesa come propedeutica alla [[rivoluzione sociale]]. Come da tradizione, gli anarchici di Carrara sono in prima fila a portare la loro lunghissima esperienza di [[sindacalismo rivoluzionario]], quale bagaglio di lotta per l'emancipazione della classe operaia.


Ugo Mazzucchelli e i suoi figli pensano che la loro sia la città più adatta per mettere in atto le istanze rivoluzionarie. La situazione locale permette anche una buona disponibilità di denaro, cosa non usuale per gli anarchici, sempre alla ricerca di fondi per attuare i propri progetti, che rende possibile anche organizzare convegni a cui invitare personaggi come [[Ugo Fedeli]], [[Alfonso Failla]], [[Umberto Marzocchi]], il giovane [[Pier Carlo Masini]], futura "memoria storica" dell'[[anarchia]] del XX° secoloecc.
Ugo Mazzucchelli e i suoi figli pensano che la loro sia la città più adatta per mettere in atto le istanze rivoluzionarie. La situazione locale permette anche una buona disponibilità di denaro, cosa non usuale per gli anarchici, sempre alla ricerca di fondi per attuare i propri progetti, che rende possibile anche organizzare convegni a cui invitare personaggi come [[Ugo Fedeli]], [[Alfonso Failla]], [[Umberto Marzocchi]], il giovane [[Pier Carlo Masini]], futura "memoria storica" dell'[[anarchia]] del XX° secolo ecc.


In alcune situazioni tale impostazione darà i suoi frutti, come nel caso di [[Alberto Meschi]] che in Emilia dirigerà la locale Camera del Lavoro fino all'inizio degli anni 50, ma nella maggior parte dei casi gli auspici rivoluzionari si scontreranno col patto controrivoluzionario fatto dai "partiti parlamentaristi" (fatte sempre le solite debite eccezioni individuali o di correnti di partito che peraltro erano alquante isolate). Alcuni militanti del partito comunista, come quelli che confluirono nella ''[[Volante Rossa]]'' <ref>La Volante Rossa ebbe forse la copertura del prefetto di Milano, proveniente dalle bande partigiane del Partito d'Azione, poi esautorato dall'incarico. Approfondimenti: [http://www.colibriedizioni.it/fuoricollana/schede/volante.html ''La Volante Rossa''] di Cesare Bermani</ref>, oppure come [[Pietro Secchia]], che confidava impropriamente nello stalinismo, da lui identificato con la [[rivoluzione]] proletaria. Queste correnti comuniste erano ben intenzionate a far sfociare la Resistenza in guerra rivoluzionaria, ma non comprendevano però che le mire di [[Palmiro Togliatti]] e [[Stalin]] in [[Italia]] erano diametralmente opposte alle loro (non a caso alla fine Secchia si scontrò con Togliatti ed alla fine fu messo ai margini del partito). <ref name="relillo">Stesso discorso vale per il comunista [[Gaetano Perillo]], capo degli [[Arditi del Popolo]] di Genova che, seppur abbastanza avanti negli anni, rientrò nei ranghi del partito seguendone la linea in modo critico. Il [[PCI]] abbandonò al loro destino tanti di questi militanti, alcuni dei quali dovettero subire la [[repressione]] dello [[Stato]].</ref>
In alcune situazioni tale impostazione darà i suoi frutti, come nel caso di [[Alberto Meschi]] che in Emilia dirigerà la locale Camera del Lavoro fino all'inizio degli anni 50, ma nella maggior parte dei casi gli auspici rivoluzionari si scontreranno col patto controrivoluzionario fatto dai "partiti parlamentaristi" (fatte sempre le solite debite eccezioni individuali o di correnti di partito che peraltro erano alquante isolate). Alcuni militanti del partito comunista, come quelli che confluirono nella ''[[Volante Rossa]]'' <ref>La Volante Rossa ebbe forse la copertura del prefetto di Milano, proveniente dalle bande partigiane del Partito d'Azione, poi esautorato dall'incarico. Approfondimenti: [http://www.colibriedizioni.it/fuoricollana/schede/volante.html ''La Volante Rossa''] di Cesare Bermani</ref>, oppure come [[Pietro Secchia]], che confidava impropriamente nello stalinismo, da lui identificato con la [[rivoluzione]] proletaria. Queste correnti comuniste erano ben intenzionate a far sfociare la Resistenza in guerra rivoluzionaria, ma non comprendevano però che le mire di [[Palmiro Togliatti]] e [[Stalin]] in [[Italia]] erano diametralmente opposte alle loro (non a caso alla fine Secchia si scontrò con Togliatti ed alla fine fu messo ai margini del partito). <ref name="relillo">Stesso discorso vale per il comunista [[Gaetano Perillo]], capo degli [[Arditi del Popolo]] di Genova che, seppur abbastanza avanti negli anni, rientrò nei ranghi del partito seguendone la linea in modo critico. Il [[PCI]] abbandonò al loro destino tanti di questi militanti, alcuni dei quali dovettero subire la [[repressione]] dello [[Stato]].</ref>
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