Ugo Fedeli: differenze tra le versioni

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'''Ugo Fedeli''' nacque a Milano l'[[8 maggio]] [[1898]], morì ad Ivrea il [[10 marzo]] [[1964]] ed era conosciuto anche sotto i falsi nomi di "Hugo Treni" e "G. Renti".
'''Ugo Fedeli''' nacque a Milano l'[[8 maggio]] [[1898]], morì ad Ivrea il [[10 marzo]] [[1964]] ed era conosciuto anche sotto i falsi nomi di "Hugo Treni" e "G. Renti".


Aveva cominciato a lavorare molto giovane e non completerà  la sua formazione professionale se non seguendo dei corsi serali di una scuola tecnica. Subito membro di gruppi di giovani libertari di Milano che animano, all'epoca della [[guerra di Libia]], una campagna [[antimilitarismo|antimilitarista]], diventa l'amico di qualche militante appena più grande di lui, come [[Francesco Ghezzi]] e [[Carlo Molaschi]].
Aveva cominciato a lavorare molto giovane e non completerà  la sua formazione professionale se non seguendo dei corsi serali di una scuola tecnica. Subito membro di gruppi di giovani libertari di Milano che animano, all'epoca della [[guerra di Libia]], una campagna [[antimilitarismo|antimilitarista]], diventa l'amico di qualche militante appena più grande di lui, come [[Francesco Ghezzi]] e [[Carlo Molaschi]].


Formatosi nell'ambito degli [[individualismo|individualisti]], maggioritario a Milano a quest'epoca, dove i principali rappresentanti erano [[Carlo Molaschi]], [[Leda Rafanelli]] e [[Giuseppe Monnanni]], Ugo Fedeli partecipò alle lotte sociali e la sua partecipazione nel [[1913]] a uno [[sciopero]] organizzato dall'[[USI]] gli valse il suo primo arresto e la schedatura da parte della polizia come «pericoloso anarchico». Alla vigilia della prima guerra mondiale era, insieme a  Mantovani, Franceschelli, Monteverdi, Rafanelli e Molaschi, uno dei redattori del [[stampa libertaria|giornale]] «Il Ribelle» (Milano, 9 numeri dal [[24 ottobre]] [[1914]] al [[20 marzo]] [[1915]]) di cui il responsabile era [[Giovanni Fontanelli]], che appoggiava gli anarchici [[Manifesto_dei_Sedici#I_contrari:_Malatesta.2C_Emma_Goldman_ed_altri|non interventisti]], laddove Fedeli pubblicò il suo primo articolo ''Abbasso la guerra''. Era, in quest'epoca, perseguitato a più riprese a causa delle sue azioni [[antimilitarismo|antimilitariste]].
Formatosi nell'ambito degli [[individualismo|individualisti]], maggioritario a Milano a quest'epoca, dove i principali rappresentanti erano [[Carlo Molaschi]], [[Leda Rafanelli]] e [[Giuseppe Monnanni]], Ugo Fedeli partecipò alle lotte sociali e la sua partecipazione nel [[1913]] a uno [[sciopero]] organizzato dall'[[USI]] gli valse il suo primo arresto e la schedatura da parte della polizia come «pericoloso anarchico». Alla vigilia della prima guerra mondiale era, insieme a  Mantovani, Franceschelli, Monteverdi, Rafanelli e Molaschi, uno dei redattori del [[stampa libertaria|giornale]] «Il Ribelle» (Milano, 9 numeri dal [[24 ottobre]] [[1914]] al [[20 marzo]] [[1915]]) di cui il responsabile era [[Giovanni Fontanelli]], che appoggiava gli anarchici [[Manifesto_dei_Sedici#I_contrari:_Malatesta.2C_Emma_Goldman_ed_altri|non interventisti]], laddove Fedeli pubblicò il suo primo articolo ''Abbasso la guerra''. Era, in quest'epoca, perseguitato a più riprese a causa delle sue azioni [[antimilitarismo|antimilitariste]].
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Nel [[1917]], dopo aver lavorato per qualche mese come operaio per i [[militari]], fu chiamato sotto le armi e molto presto, in nome dei principi tolstojani, disertava. Rifugiatosi in [[Svizzera]], laddove ritrovava numerosi militanti milanesi, lì era implicato nel complotto detto «delle bombe di Zurigo» (insieme ad altri anarchici, tra cui [[Bruno Misefari]] e [[Giuseppe Monnanni]]) ma veniva rilasciato dopo qualche settimana di [[carcere]]. Tornato in [[Italia]] nel novembre del [[1919]], era amnistiato nel [[1920]].
Nel [[1917]], dopo aver lavorato per qualche mese come operaio per i [[militari]], fu chiamato sotto le armi e molto presto, in nome dei principi tolstojani, disertava. Rifugiatosi in [[Svizzera]], laddove ritrovava numerosi militanti milanesi, lì era implicato nel complotto detto «delle bombe di Zurigo» (insieme ad altri anarchici, tra cui [[Bruno Misefari]] e [[Giuseppe Monnanni]]) ma veniva rilasciato dopo qualche settimana di [[carcere]]. Tornato in [[Italia]] nel novembre del [[1919]], era amnistiato nel [[1920]].


Nel luglio del [[1920]] si sposava con [[Clelia Premoli]] che aveva conosciuto prima della guerra e che gli resterà  accanto per tutta la vita. Fu in seguito uno dei fondatori e corrispondenti di «[[Umanità  Nova]]», poi membro della redazione della [[stampa anarchica|rivista]] «[[Nichilismo (rivista)|Nichilismo]]» (Milano, dal [[5 aprile]] [[1920]] al [[5 marzo]] [[1921]]), organo dei [[anarco-individualismo|militanti individualisti]], di cui il gestore era [[Giuseppe Invernizzi]]. Fondava, successivamente, subito dopo l'attentato del [[Teatro Diana]], la rivista «L'individualista» (Milano, 4 numeri dal [[1 Febbraio|1° febbraio]] al [[16 marzo]] [[1921]]), di cui il responsabile era [[Eugenio Macchi]] e i redattori [[Francesco Ghezzi]], [[Pietro Bruzzi]] e lo stesso Fedeli). Egli era tra la moltitudine degli anarchici ricercato in quanto tale e non certo perché coinvolto nella strage del Diana. Fedeli fu costretto ad intraprendere un lungo viaggio che attraverso la Svizzera e Berlino lo condusse in qualche settimana prima a Pietrogrado, poi a Mosca. Durante il soggiorno in Russia, mantenne un rapporto epistolare con la moglie [[Clelia Premoli|Clelia]], sino a quando, tra la fine del [[1921]] e l'inizio del [[1922]], i due si ritrovarono a Berlino, dove Fedeli era riparato, insieme a [[Pietro Bruzzi]], uno dei suoi vecchi collaboratori, per partecipare al Congresso internazionale anarchico. Molto presto incontrerà  [[Francesco Ghezzi]], con cui, e sotto il falso nome di “Alfred Fidler” entrò a Mosca, dove con Ghezzi e Bruzzi, rappresentava l'[[USI]] al congresso dell'[[Internazionale Sindacale Rossa (ISR)]]. Alloggiato all'hotel Lux, incontrerà  [[Alexander Berkman]], [[Emma Goldman]] e qualche altro militante russo ancora in [[libertà ]]. Poi ritornò presto a Berlino, dove partecipava come delegato degli anarchici russi al congresso di fondazione dell'[[AIT-anarcosindacalista|Internazionale anarcosindacalista]] ([[25 dicembre]] [[1922]]-[[2 gennaio]] [[1923]]) che gli varrà  l'arresto.
Nel luglio del [[1920]] si sposava con [[Clelia Premoli]] che aveva conosciuto prima della guerra e che gli resterà  accanto per tutta la vita. Fu in seguito uno dei fondatori e corrispondenti di «[[Umanità  Nova]]», poi membro della redazione della [[stampa anarchica|rivista]] «[[Nichilismo (rivista)|Nichilismo]]» (Milano, dal [[5 aprile]] [[1920]] al [[5 marzo]] [[1921]]), organo dei [[anarco-individualismo|militanti individualisti]], di cui il gestore era [[Giuseppe Invernizzi]]. Fondava, successivamente, subito dopo l'attentato del [[Teatro Diana]], la rivista «L'individualista» (Milano, 4 numeri dal [[1 Febbraio|1° febbraio]] al [[16 marzo]] [[1921]]), di cui il responsabile era [[Eugenio Macchi]] e i redattori [[Francesco Ghezzi]], [[Pietro Bruzzi]] e lo stesso Fedeli). Egli era tra la moltitudine degli anarchici ricercato in quanto tale e non certo perché coinvolto nella strage del Diana. Fedeli fu costretto ad intraprendere un lungo viaggio che attraverso la Svizzera e Berlino lo condusse in qualche settimana prima a Pietrogrado, poi a Mosca. Durante il soggiorno in Russia, mantenne un rapporto epistolare con la moglie [[Clelia Premoli|Clelia]], sino a quando, tra la fine del [[1921]] e l'inizio del [[1922]], i due si ritrovarono a Berlino, dove Fedeli era riparato, insieme a [[Pietro Bruzzi]], uno dei suoi vecchi collaboratori, per partecipare al Congresso internazionale anarchico. Molto presto incontrerà  [[Francesco Ghezzi]], con cui, e sotto il falso nome di “Alfred Fidler” entrò a Mosca, dove con Ghezzi e Bruzzi, rappresentava l'[[USI]] al congresso dell'[[Internazionale Sindacale Rossa (ISR)]]. Alloggiato all'hotel Lux, incontrerà  [[Alexander Berkman]], [[Emma Goldman]] e qualche altro militante russo ancora in [[libertà ]]. Poi ritornò presto a Berlino, dove partecipava come delegato degli anarchici russi al congresso di fondazione dell'[[AIT-anarcosindacalista|Internazionale anarcosindacalista]] ([[25 dicembre]] [[1922]]-[[2 gennaio]] [[1923]]) che gli varrà  l'arresto.


Dopo aver lavorato a Berlino come carbonaio e poi in una tipografia, partiva nel [[1924]] alla volta di Parigi dove frequentò molti compagni russi esiliati tra i quali [[Nestor Makhno]] e [[Voline]]. S'incontrò con molti esuli [[antifascismo|antifascisti]] e [[Personalità  anarchiche|anarchici]] italiani e partecipò al dibattito sulla [[Piattaforma d'Organizzazione dell'Unione Generale degli Anarchici]] (detta anche "Piattaforma di [[Petr Arshinov|Arshinov]]"). Era con [[Sébastien Faure]], [[Ferrandel]] e [[Buenaventura Durruti]] uno dei fondatori della "Libreria Internazionale", delle "Edizioni anarchiche" e della «Rivista Internazionale Anarchica» (Parigi, 8 numeri dal novembre [[1924]] al [[15 giugno]] [[1925]]), dov'era in particolare responsabile della parte italiana di questa rivista trilingue, avvalendosi della collaborazione di [[Virgilio Gozzoli]] e [[Tintino Rasi]]. Partecipava ugualmente alle campagne in favore dei militanti – di cui [[Francesco Ghezzi]] – imprigionati in [[Russia]], come anche a quelle a favore di [[Mario Castagna]] e [[Ernesto Bonomini]] <ref>[[Mario Castagna]] ed [[Ernesto Bonomini]], anarchici italiani esuli in [[Francia]], furono accusati di aver ucciso 2 [[fascismo|fascisti]]. In loro favore si sviluppò una forte campagna di [[solidarietà ]] che coinvolse soprattutto gli esuli italiani in [[Francia]].</ref>, [[Sacco e Vanzetti]]. ecc.
Dopo aver lavorato a Berlino come carbonaio e poi in una tipografia, partiva nel [[1924]] alla volta di Parigi dove frequentò molti compagni russi esiliati tra i quali [[Nestor Makhno]] e [[Voline]]. S'incontrò con molti esuli [[antifascismo|antifascisti]] e [[Personalità  anarchiche|anarchici]] italiani e partecipò al dibattito sulla [[Piattaforma d'Organizzazione dell'Unione Generale degli Anarchici]] (detta anche "Piattaforma di [[Petr Arshinov|Arshinov]]"). Era con [[Sébastien Faure]], [[Ferrandel]] e [[Buenaventura Durruti]] uno dei fondatori della "Libreria Internazionale", delle "Edizioni anarchiche" e della «Rivista Internazionale Anarchica» (Parigi, 8 numeri dal novembre [[1924]] al [[15 giugno]] [[1925]]), dov'era in particolare responsabile della parte italiana di questa rivista trilingue, avvalendosi della collaborazione di [[Virgilio Gozzoli]] e [[Tintino Rasi]]. Partecipava ugualmente alle campagne in favore dei militanti – di cui [[Francesco Ghezzi]] – imprigionati in [[Russia]], come anche a quelle a favore di [[Mario Castagna]] e [[Ernesto Bonomini]] <ref>[[Mario Castagna]] ed [[Ernesto Bonomini]], anarchici italiani esuli in [[Francia]], furono accusati di aver ucciso 2 [[fascismo|fascisti]]. In loro favore si sviluppò una forte campagna di [[solidarietà ]] che coinvolse soprattutto gli esuli italiani in [[Francia]].</ref>, [[Sacco e Vanzetti]]. ecc.


In seguito all'attentato commesso in giugno del [[1924]] dai [[Fascismo|fascisti]] contro [[Giacomo Matteotti]], fu costituito a Parigi un "Comitato d'azione antifascista", che riuniva socialisti, repubblicani e anarchici; questi ultimi erano rappresentati da Ugo Fedeli, [[Erasmo Abate]] (vale a dire H.Rolland), [[Alberto Meschi]] e [[Armando Borghi]]. Collaborò allo stesso modo, all'[[Enciclopedia anarchica di Sébastien Faure|Enciclopedia anarchica]] di [[Sébastien Faure]].
In seguito all'attentato commesso in giugno del [[1924]] dai [[Fascismo|fascisti]] contro [[Giacomo Matteotti]], fu costituito a Parigi un "Comitato d'azione antifascista", che riuniva socialisti, repubblicani e anarchici; questi ultimi erano rappresentati da Ugo Fedeli, [[Erasmo Abate]] (vale a dire H.Rolland), [[Alberto Meschi]] e [[Armando Borghi]]. Collaborò allo stesso modo, all'[[Enciclopedia anarchica di Sébastien Faure|Enciclopedia anarchica]] di [[Sébastien Faure]].


Espulso dalla [[Francia]] e successivamente dal [[Belgio]] (dove insieme a Clelia avevano stampato a marzo ed aprile gli ultimi due numeri de ''La Lota Umana''), allora raggiunse con la [[Clelia Premoli|moglie]] l'[[Uruguay]] dove continuò a militare a Montevideo con [[Luigi Fabbri]] e molti anarchici italiani che avevano trovato rifugio in quel paese, come per esempio [[Domenico Aratari]] e [[Torquato Gobbi]], con i quali fu dato vita al gruppo ''Volontà '', che ben presto darà  alle stampe il periodico dell'anarchismo organizzatore ''Studi Sociali''.
Espulso dalla [[Francia]] e successivamente dal [[Belgio]] (dove insieme a Clelia avevano stampato a marzo ed aprile gli ultimi due numeri de ''La Lota Umana''), allora raggiunse con la [[Clelia Premoli|moglie]] l'[[Uruguay]] dove continuò a militare a Montevideo con [[Luigi Fabbri]] e molti anarchici italiani che avevano trovato rifugio in quel paese, come per esempio [[Domenico Aratari]] e [[Torquato Gobbi]], con i quali fu dato vita al gruppo ''Volontà '', che ben presto darà  alle stampe il periodico dell'anarchismo organizzatore ''Studi Sociali''.


Nel dicembre del [[1933]], veniva estradato dalle [[autorità ]] uruguaiane e rimesso a quelle italiane che nel [[1935]] lo condannarono a cinque anni di confino. Era, volta a volta internato a Ponza, Colfiorito, Monteforte Irpino e Ventotene. Proprio durante la sua detenzione morirà  suo figlio di soli 8 anni, Hughetto, che spessissimo gli faceva compagnia al confino con la moglie [[Clelia Premoli|Clelia]]:
Nel dicembre del [[1933]], veniva estradato dalle [[autorità ]] uruguaiane e rimesso a quelle italiane che nel [[1935]] lo condannarono a cinque anni di confino. Era, volta a volta internato a Ponza, Colfiorito, Monteforte Irpino e Ventotene. Proprio durante la sua detenzione morirà  suo figlio di soli 8 anni, Hughetto, che spessissimo gli faceva compagnia al confino con la moglie [[Clelia Premoli|Clelia]]:
:«Hughetto era sempre stato nelle isole di deportazione con noi e non ha conosciuto altri se non detenuti e confinati. Per lui il mondo si divideva in due categorie di persone: confinati da una parte, dall'altra fascisti e poliziotti.  
:«Hughetto era sempre stato nelle isole di deportazione con noi e non ha conosciuto altri se non detenuti e confinati. Per lui il mondo si divideva in due categorie di persone: confinati da una parte, dall'altra fascisti e poliziotti.  
:Era già  un omino e sapeva quello che bisognava fare e quello che un uomo con carattere non deve mai fare. Essendo sempre vissuto tra uomini fatti si era subito abituato a pensare come un uomo, e forse è stato un male perché così egli non ha potuto avere una vera e propria fanciullezza, che è forse il periodo più bello e felice nella vita di un uomo.” Eppure nonostante tutto anche a Ventotene, come in precedenza a Ponza e negli altri luoghi di confino ...»<ref>Antonio Senta, ''Clelia Premoli nell'anarchismo internazionale (1916-1974)'' in [http://www.centrostudilibertari.it/bollettino-37 Centro Studi Libertari, Bollettino n° 37], pag 20</ref>
:Era già  un omino e sapeva quello che bisognava fare e quello che un uomo con carattere non deve mai fare. Essendo sempre vissuto tra uomini fatti si era subito abituato a pensare come un uomo, e forse è stato un male perché così egli non ha potuto avere una vera e propria fanciullezza, che è forse il periodo più bello e felice nella vita di un uomo.” Eppure nonostante tutto anche a Ventotene, come in precedenza a Ponza e negli altri luoghi di confino ...»<ref>Antonio Senta, ''Clelia Premoli nell'anarchismo internazionale (1916-1974)'' in [http://www.centrostudilibertari.it/bollettino-37 Centro Studi Libertari, Bollettino n° 37], pag 20</ref>


Nel corso del [[1942]] insieme alla moglie fu trasferito a Bucchianico, un paese vicino a Chieti che fu occupato dai nazisti dopo l'[[8 settembre]] [[1943]]. [[Clelia Premoli]] fu arrestata ed internata campo di concentramento di Chieti Scalo, da dove però riuscirà  a scappare. I due si ritrovarono a Chieti, trovando rifugio all'ospedale e aiutando la Croce rossa nella cura dei feriti. Nel corso del [[1944]] la coppia risiedette a Bucchianico, paese del quale Ugo fu nominato sindaco per circa otto mesi. All'avvenuta liberazione, sempre insieme alla moglie, raggiunse, in buona parte a piedi, la città  di Milano.  
Nel corso del [[1942]] insieme alla moglie fu trasferito a Bucchianico, un paese vicino a Chieti che fu occupato dai nazisti dopo l'[[8 settembre]] [[1943]]. [[Clelia Premoli]] fu arrestata ed internata campo di concentramento di Chieti Scalo, da dove però riuscirà  a scappare. I due si ritrovarono a Chieti, trovando rifugio all'ospedale e aiutando la Croce rossa nella cura dei feriti. Nel corso del [[1944]] la coppia risiedette a Bucchianico, paese del quale Ugo fu nominato sindaco per circa otto mesi. All'avvenuta liberazione, sempre insieme alla moglie, raggiunse, in buona parte a piedi, la città  di Milano.  


Nell'immediato dopoguerra partecipò ai lavori della [[Federazione Comunista Libertaria Alta Italia]], entrando poi a far parte della [[Federazione Anarchica Italiana]]. Nel [[1951]] lavorò come bibliotecario e responsabile delle attività  culturali dell'azienda Olivetti e redasse un gran numero di opere storiche sull'[[anarchismo]]. Ugo Fedeli e la moglie [[Clelia Premoli|Clelia]] avevano raccolto un'importante mole di documenti che alla sua morte (Ivrea, [[10 marzo]] [[1964]]) sarà  inviata all'[[Istituto internazionale di storia sociale]] (IISG) di Amsterdam andando a costituire gli ''[http://www.iisg.nl/archives/en/files/f/ARCH00392.php Ugo Fedeli papers]''.
Nell'immediato dopoguerra partecipò ai lavori della [[Federazione Comunista Libertaria Alta Italia]], entrando poi a far parte della [[Federazione Anarchica Italiana]]. Nel [[1951]] lavorò come bibliotecario e responsabile delle attività  culturali dell'azienda Olivetti e redasse un gran numero di opere storiche sull'[[anarchismo]]. Ugo Fedeli e la moglie [[Clelia Premoli|Clelia]] avevano raccolto un'importante mole di documenti che alla sua morte (Ivrea, [[10 marzo]] [[1964]]) sarà  inviata all'[[Istituto internazionale di storia sociale]] (IISG) di Amsterdam andando a costituire gli ''[http://www.iisg.nl/archives/en/files/f/ARCH00392.php Ugo Fedeli papers]''.


== Ugo Fedeli Papers ==
== Ugo Fedeli Papers ==
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* ''Nestor Machno, la lotta libertaria nella rivoluzione russa'' (Milano, 1956);  
* ''Nestor Machno, la lotta libertaria nella rivoluzione russa'' (Milano, 1956);  
* ''E. Armand, il suo pensiero e la sua opera'' (Firenze, 1956);  
* ''E. Armand, il suo pensiero e la sua opera'' (Firenze, 1956);  
* ''Breve storia dell'Unione sindacale italiana'' (in « Volontà  », n°9-10-11, 1957);  
* ''Breve storia dell'Unione sindacale italiana'' (in « Volontà  », n°9-10-11, 1957);  
* ''Un viaggio alle isole Utopia'' (Ivrea, 1958);  
* ''Un viaggio alle isole Utopia'' (Ivrea, 1958);  
* ''Giovanni Gavilli, 1855-1918'' (Firenze, 1959);  
* ''Giovanni Gavilli, 1855-1918'' (Firenze, 1959);  
* ''Un decennio di storia italiana, 1914-1924'' (Ivrea, 1959);  
* ''Un decennio di storia italiana, 1914-1924'' (Ivrea, 1959);  
* ''Momenti e uomini del socialismo anarchico in Italia, 1896-1924'' (in « Volontà  », n°10-11, 1960) ;
* ''Momenti e uomini del socialismo anarchico in Italia, 1896-1924'' (in « Volontà  », n°10-11, 1960) ;
* ''Congressi e convegni'', 1944-1962 (Genova, 1963).
* ''Congressi e convegni'', 1944-1962 (Genova, 1963).


=== Altre collaborazioni di U.Fedeli===
=== Altre collaborazioni di U.Fedeli===


'''Ugo Fedeli ha anche collaborato ad un gran numero di titoli della stampa libertaria, tra cui, tra gli altri già  citati''':
'''Ugo Fedeli ha anche collaborato ad un gran numero di titoli della stampa libertaria, tra cui, tra gli altri già  citati''':


''Il Risveglio anarchico'' (Ginevra, 1920),  ''Anarchismo'' (Pisa, 1922), ''L'Agitazione a favore di Castagna e Bonomini'' (Paris, 1924), ''L'Idée Anarchiste'' (1924), ''Libertà '' (Buenos Aires, 1925), ''La Lotta Umana'' (Paris, 1927-1929), ''Primo Maggio'' (Paris, 1928), ''Olocausto'' (Forlì, 1947), ''Il Pensiero'' (Roma, 1950), ''Cenit'' (Toulouse,  1950), ''La Lotta Umana'' (Palermo, 1951), ''Volontà '' (Napoli).
''Il Risveglio anarchico'' (Ginevra, 1920),  ''Anarchismo'' (Pisa, 1922), ''L'Agitazione a favore di Castagna e Bonomini'' (Paris, 1924), ''L'Idée Anarchiste'' (1924), ''Libertà '' (Buenos Aires, 1925), ''La Lotta Umana'' (Paris, 1927-1929), ''Primo Maggio'' (Paris, 1928), ''Olocausto'' (Forlì, 1947), ''Il Pensiero'' (Roma, 1950), ''Cenit'' (Toulouse,  1950), ''La Lotta Umana'' (Palermo, 1951), ''Volontà '' (Napoli).


=== Fonti articolo===
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