Tomaso Serra: differenze tra le versioni

m
Sostituzione testo - "à " con "à "
m (Sostituzione testo - "»<ref name" con "» <ref name")
m (Sostituzione testo - "à " con "à ")
Riga 2: Riga 2:
== Biografia ==
== Biografia ==


'''Tomaso Serra''', detto "il Barba", nasce a Lanusei (Nuoro) il [[23 marzo]] [[1900]], ma a causa della professione del padre, operaio delle Ferrovie complementari, sin da bambino è costretto a continui trasferimenti di paese in paese, sino a quando la sua famiglia non si stabilisce definitivamente a Barrali, dove Tomaso negli anni 60 proverà a mettere in pratica un interessante esperimento di [[autogestione]].  
'''Tomaso Serra''', detto "il Barba", nasce a Lanusei (Nuoro) il [[23 marzo]] [[1900]], ma a causa della professione del padre, operaio delle Ferrovie complementari, sin da bambino è costretto a continui trasferimenti di paese in paese, sino a quando la sua famiglia non si stabilisce definitivamente a Barrali, dove Tomaso negli anni 60 proverà a mettere in pratica un interessante esperimento di [[autogestione]].  


C'è da aggiungere inoltre che Tomaso era cugino degli anarchici di Gairo [[Paolo Puddu|Paolo]], [[Enrico Puddu|Enrico]] e [[Angelo Puddu|Angelo]].
C'è da aggiungere inoltre che Tomaso era cugino degli anarchici di Gairo [[Paolo Puddu|Paolo]], [[Enrico Puddu|Enrico]] e [[Angelo Puddu|Angelo]].
Riga 10: Riga 10:


Intorno al [[1919]] o [[1920]] si trova in [[Svizzera]], paese in cui entra in contatto con anarchici come [[Luigi Bertoni]] e con gli ambienti dell'[[anarchismo svizzero]]:   
Intorno al [[1919]] o [[1920]] si trova in [[Svizzera]], paese in cui entra in contatto con anarchici come [[Luigi Bertoni]] e con gli ambienti dell'[[anarchismo svizzero]]:   
:«44-43 anni or sono per la prima volta in Svizzera a Binningen, attaccato a Basilea, ignoravo l'anarchia e gli anarchici, ma con gli amici, compagni di lavoro si parlava, sorgeva il fascismo. Fui invitato a far parte di una filodrammatica, e parlando con colui che era l'organizzatore e direttore, nonché il comico, sovente mi diceva, asseriva che io fossi anarchico, e francamente rispondevo che ignoravo completamente quanto lui riscontrava in me. Ebbene allora risulta che sei anarchico senza saperlo. In ogni modo la prima volta che arriverà [[Luigi Bertoni]] a tener conferenza qui, ti presenterò, gli spiegherò. E così fu, feci la conoscenza di Bertoni, presi opuscoli, mi abbonai al Risveglio e così via ...» (''Lettera indirizzata a [[Giovanni Peretti]]'', [[1963]]) <ref name="fonte">'''Fonte''':[http://www.anarca-bolo.ch/cbach/biografie.php?id=755 Cantiere biografico degli anarchici in Svizzera]</ref>.
:«44-43 anni or sono per la prima volta in Svizzera a Binningen, attaccato a Basilea, ignoravo l'anarchia e gli anarchici, ma con gli amici, compagni di lavoro si parlava, sorgeva il fascismo. Fui invitato a far parte di una filodrammatica, e parlando con colui che era l'organizzatore e direttore, nonché il comico, sovente mi diceva, asseriva che io fossi anarchico, e francamente rispondevo che ignoravo completamente quanto lui riscontrava in me. Ebbene allora risulta che sei anarchico senza saperlo. In ogni modo la prima volta che arriverà [[Luigi Bertoni]] a tener conferenza qui, ti presenterò, gli spiegherò. E così fu, feci la conoscenza di Bertoni, presi opuscoli, mi abbonai al Risveglio e così via ...» (''Lettera indirizzata a [[Giovanni Peretti]]'', [[1963]]) <ref name="fonte">'''Fonte''':[http://www.anarca-bolo.ch/cbach/biografie.php?id=755 Cantiere biografico degli anarchici in Svizzera]</ref>.
=== Esule in Europa ===
=== Esule in Europa ===


All'avvento del [[Fascismo|regime di Mussolini]], Tomaso Serra non nasconde le sue idee ed è per questo perseguitato e costretto a spostarsi di nazione in nazione: dalla [[Svizzera]] si reca in [[Francia]], da cui è però espulso per "attività sovversive", poi giunge in [[Lussemburgo]], dove è arrestato nel febbraio [[1928]] e condannato a 1 mese di [[carcere]] per passaporto falso. In seguito lavora in [[Belgio]] alla costruzione di una diga, dopo la quale emigra in [[Germania]], da dove è ancora espulso, quindi decide di ritornare ancora una volta in [[Francia]].
All'avvento del [[Fascismo|regime di Mussolini]], Tomaso Serra non nasconde le sue idee ed è per questo perseguitato e costretto a spostarsi di nazione in nazione: dalla [[Svizzera]] si reca in [[Francia]], da cui è però espulso per "attività sovversive", poi giunge in [[Lussemburgo]], dove è arrestato nel febbraio [[1928]] e condannato a 1 mese di [[carcere]] per passaporto falso. In seguito lavora in [[Belgio]] alla costruzione di una diga, dopo la quale emigra in [[Germania]], da dove è ancora espulso, quindi decide di ritornare ancora una volta in [[Francia]].


Dal [[1931]] è di nuovo, clandestinamente, in [[Svizzera]], prima a Basilea, dove viene arrestato il [[4 febbraio]] ed espulso dal Cantone, poi a Zurigo, dove conosce molti anarchici (Bulzamini e la sua compagna, Guido Rusconi, Spotti, Scaltri, Bedoni, Luigi Frigerio ecc.). Grazie al ''Foyer des réfugés politiques antifascistes'' (organizzazione fondata da [[antifascismo|antifascisti]] italiani e da socialisti e anarchici svizzeri), dal [[1934]] al [[1936]] si ripara a Ginevra. Qui incontra [[Randolfo Vella]], frequenta il gruppo del «Réveil» (Risveglio), partecipando alle operazioni di tipografia e di diffusione del giornale.
Dal [[1931]] è di nuovo, clandestinamente, in [[Svizzera]], prima a Basilea, dove viene arrestato il [[4 febbraio]] ed espulso dal Cantone, poi a Zurigo, dove conosce molti anarchici (Bulzamini e la sua compagna, Guido Rusconi, Spotti, Scaltri, Bedoni, Luigi Frigerio ecc.). Grazie al ''Foyer des réfugés politiques antifascistes'' (organizzazione fondata da [[antifascismo|antifascisti]] italiani e da socialisti e anarchici svizzeri), dal [[1934]] al [[1936]] si ripara a Ginevra. Qui incontra [[Randolfo Vella]], frequenta il gruppo del «Réveil» (Risveglio), partecipando alle operazioni di tipografia e di diffusione del giornale.
Riga 24: Riga 24:
Continua la corrispondenza con l'amico e compagno svizzero Bertoni e pubblica anche diversi articoli sul Risveglio.
Continua la corrispondenza con l'amico e compagno svizzero Bertoni e pubblica anche diversi articoli sul Risveglio.


Nel settembre [[1936]] si trova al fronte Teruel, dove si unisce agli [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacalisti]] della [[Colonna Ascaso]], in una batteria intitolata a ''[[Michele Schirru]]'', anarchico e sardo come lui. Qui avrà l'opportunità di rivedere l'amico [[Luigi Bertoni]], [[Auguste Cornu]] e [[André Oltramare]]. Dopo essere stato ferito in battaglia, il [[19 luglio]] [[1937]] Tomaso Serra, [[Renato Bruni]] e Masi vengono però arrestati dai «bolscevichi catalani» nella piazza Atazanas «ove cadde il caloroso [[Francisco Ascaso]]... eravamo dei desaparessidos, nei sotterranei della loro centrale, stipati come maiali».  
Nel settembre [[1936]] si trova al fronte Teruel, dove si unisce agli [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacalisti]] della [[Colonna Ascaso]], in una batteria intitolata a ''[[Michele Schirru]]'', anarchico e sardo come lui. Qui avrà l'opportunità di rivedere l'amico [[Luigi Bertoni]], [[Auguste Cornu]] e [[André Oltramare]]. Dopo essere stato ferito in battaglia, il [[19 luglio]] [[1937]] Tomaso Serra, [[Renato Bruni]] e Masi vengono però arrestati dai «bolscevichi catalani» nella piazza Atazanas «ove cadde il caloroso [[Francisco Ascaso]]... eravamo dei desaparessidos, nei sotterranei della loro centrale, stipati come maiali».  


L'amico [[André Oltramare]] si dà da fare presso le [[autorità]] catalane per capire dove è stato trattenuto Serra. Alla fine i due riescono ad incontrarsi, Serra evita la fucilazione ed è trasferito al [[carcere]] Modelo, dove incontra anche lo svizzero Albert Minnig.
L'amico [[André Oltramare]] si dà da fare presso le [[autorità]] catalane per capire dove è stato trattenuto Serra. Alla fine i due riescono ad incontrarsi, Serra evita la fucilazione ed è trasferito al [[carcere]] Modelo, dove incontra anche lo svizzero Albert Minnig.


Una volta scarcerato scappa prima in [[Francia]], poi in [[Belgio]], infine ritorna in [[Francia]], dove è arrestato a Lille nel febbraio [[1939]] e deportato nel campo di prigionia di Le Vernet (Ariège) (vi rimarrà fino a novembre [[1940]]). Prima dell'arresto riesce però ugualmente a costituire un gruppo anarchico clandestino insieme ad altri anarchici che si trovano nelle sue stesse condizioni.
Una volta scarcerato scappa prima in [[Francia]], poi in [[Belgio]], infine ritorna in [[Francia]], dove è arrestato a Lille nel febbraio [[1939]] e deportato nel campo di prigionia di Le Vernet (Ariège) (vi rimarrà fino a novembre [[1940]]). Prima dell'arresto riesce però ugualmente a costituire un gruppo anarchico clandestino insieme ad altri anarchici che si trovano nelle sue stesse condizioni.


=== La lotta al fascismo ===
=== La lotta al fascismo ===
Riga 35: Riga 35:


===Il rientro in Sardegna===
===Il rientro in Sardegna===
Finita la guerra, nel [[1947]] rientra in Sardegna, dove fa il contadino, così come i suoi fratelli e le sue sorelle, diffondendo le idee anarchiche attraverso la propaganda e l'esempio. Nel [[1948]] a Cagliari, escono due numeri unici dal titolo ''Anarchia'', i cui responsabili sono di uno il cagliaritano Efisio Casula e dell'altro proprio Tomaso Serra. nello stesso periodo partecipa alle attività di un gruppuscolo anarchico cagliaritano denominato ''Azione Diretta''. Negli anni ‘50 Tomaso si trasferisce per un certo periodo di tempo a Soriano del Cimino, dove il cugino [[Enrico Puddu]], insieme ai suoi fratelli, aveva messo in piedi un'attività di calzaturificio che però non avrà fortuna e Tomaso farà rentro nell'isola.
Finita la guerra, nel [[1947]] rientra in Sardegna, dove fa il contadino, così come i suoi fratelli e le sue sorelle, diffondendo le idee anarchiche attraverso la propaganda e l'esempio. Nel [[1948]] a Cagliari, escono due numeri unici dal titolo ''Anarchia'', i cui responsabili sono di uno il cagliaritano Efisio Casula e dell'altro proprio Tomaso Serra. nello stesso periodo partecipa alle attività di un gruppuscolo anarchico cagliaritano denominato ''Azione Diretta''. Negli anni ‘50 Tomaso si trasferisce per un certo periodo di tempo a Soriano del Cimino, dove il cugino [[Enrico Puddu]], insieme ai suoi fratelli, aveva messo in piedi un'attività di calzaturificio che però non avrà fortuna e Tomaso farà rentro nell'isola.


Negli anni '60 ha l'idea di costruire una [[Colonie libertarie|comunità libertaria]] per gli anarchici sardi, specie per gli anziani o quelli bisognosi di aiuto. Il progetto suscita molte critiche, ma durante un congresso ([[1962]]) della [[Federazione Anarchica Italiana]] difende tenacemente la sua idea, che aveva il fine anche, ma non solo, di non costringere i libertari in difficoltà a chiedere sostegno allo [[Stato]] o alla [[Chiesa]]. In questo periodo entra in contatto con molti anarchici sardi, tra cui [[Pietrino Arixi]] e con i cugini Puddu <ref>[[Paolo Puddu|Paolo]], [[Enrico Puddu|Enrico]] e [[Angelo Puddu|Angelo]]</ref>, con cui a Barrali fonda la cooperativa ''Lavoro e benessere'', che sarà sciolta negli anni '70 perché non depositava nessun bilancio.  
Negli anni '60 ha l'idea di costruire una [[Colonie libertarie|comunità libertaria]] per gli anarchici sardi, specie per gli anziani o quelli bisognosi di aiuto. Il progetto suscita molte critiche, ma durante un congresso ([[1962]]) della [[Federazione Anarchica Italiana]] difende tenacemente la sua idea, che aveva il fine anche, ma non solo, di non costringere i libertari in difficoltà a chiedere sostegno allo [[Stato]] o alla [[Chiesa]]. In questo periodo entra in contatto con molti anarchici sardi, tra cui [[Pietrino Arixi]] e con i cugini Puddu <ref>[[Paolo Puddu|Paolo]], [[Enrico Puddu|Enrico]] e [[Angelo Puddu|Angelo]]</ref>, con cui a Barrali fonda la cooperativa ''Lavoro e benessere'', che sarà sciolta negli anni '70 perché non depositava nessun bilancio.  


Verso il [[1968]], desideroso di aiutare Angelo Sanna, appena uscito dal carcere dopo aver scontato 25 anni di detenzione per tentato regicidio, grazie a degli aiuti economici che riesce finalmente a reperire, decide di mettere in atto a Barrali un [[autogestione|progetto autogestionario]], la cosiddetta [[Collettività Anarchica di Solidarietà]] ('''CAS''') <ref name="CAS">[http://www.sardegnabiblioteche.it/j/v/110?s=25237&v=2&c=1455&t=1&b= da Sardegna Biblioteche]</ref>. La CAS sarà il risultato del forte senso di [[giustizia]] e [[libertà]] diffuso da serra tra la sua gente, progetto che godrà dell'appoggio solidale di tutto il paese. In seno a questo progetto nasce nel [[1981]] l'"''Arkiviu-bibrioteka de kurtura populari''" (Archivio-biblioteca di cultura popolare) che alla sua morte assumerà la denominazione di "[[S'arkiviu-bibrioteka "T. Serra"]]" <ref name="arkiviu">Arkiviu-Bibrioteka "T. Serra", via M. Melas 24, 09040
Verso il [[1968]], desideroso di aiutare Angelo Sanna, appena uscito dal carcere dopo aver scontato 25 anni di detenzione per tentato regicidio, grazie a degli aiuti economici che riesce finalmente a reperire, decide di mettere in atto a Barrali un [[autogestione|progetto autogestionario]], la cosiddetta [[Collettività Anarchica di Solidarietà]] ('''CAS''') <ref name="CAS">[http://www.sardegnabiblioteche.it/j/v/110?s=25237&v=2&c=1455&t=1&b= da Sardegna Biblioteche]</ref>. La CAS sarà il risultato del forte senso di [[giustizia]] e [[libertà]] diffuso da serra tra la sua gente, progetto che godrà dell'appoggio solidale di tutto il paese. In seno a questo progetto nasce nel [[1981]] l'"''Arkiviu-bibrioteka de kurtura populari''" (Archivio-biblioteca di cultura popolare) che alla sua morte assumerà la denominazione di "[[S'arkiviu-bibrioteka "T. Serra"]]" <ref name="arkiviu">Arkiviu-Bibrioteka "T. Serra", via M. Melas 24, 09040
Guasila (CA)</ref>.
Guasila (CA)</ref>.


Riga 46: Riga 46:
== Citazioni ==
== Citazioni ==


: «Nel mondo non ci sarà mai la pace, mai l'amore, mai la felicità tra gli uomini, a causa dell'ingiustizia che esiste tra i ricchi e i poveri, creata dalla società medesima [...] è umiliante che nel XX secolo, con lo sviluppo della scienza e del progresso ci siano ancora uomini incapaci di reagire e di orientare il genere umano verso la via diretta, che conduce ad un mondo dove tutto sarà di tutti, come il sole che ci illumina e ci riscalda. [...Allora] La pace sarà nel mondo intero. Amare il prossimo se stesso, viva la pace, viva la libertà» (Tomaso Serra, [[2 ottobre]] [[1985]], 6 giorni prima di morire per un cancro alla bocca)
: «Nel mondo non ci sarà mai la pace, mai l'amore, mai la felicità tra gli uomini, a causa dell'ingiustizia che esiste tra i ricchi e i poveri, creata dalla società medesima [...] è umiliante che nel XX secolo, con lo sviluppo della scienza e del progresso ci siano ancora uomini incapaci di reagire e di orientare il genere umano verso la via diretta, che conduce ad un mondo dove tutto sarà di tutti, come il sole che ci illumina e ci riscalda. [...Allora] La pace sarà nel mondo intero. Amare il prossimo se stesso, viva la pace, viva la libertà» (Tomaso Serra, [[2 ottobre]] [[1985]], 6 giorni prima di morire per un cancro alla bocca)
== Note ==
== Note ==


64 364

contributi