Tierra y Libertad (periodico): differenze tra le versioni

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Nel [[1930]] il giornale ricomparve come settimanale, pubblicato dalla [[Federazione Anarchica Iberica]] di Valencia. Fu più volte sospeso e ripubblicato a causa della persecuzione del governo. Nell'aprile del [[1931]] era sottotitolato «'''Órgano de la revolución social de España'''» («'''Organo della rivoluzione sociale di Spagna'''»). Conteneva vari editoriali ed articoli di attualità, nonché informazioni su eventi e scritti su temi [[libertari]].
Nel [[1930]] il giornale ricomparve come settimanale, pubblicato dalla [[Federazione Anarchica Iberica]] di Valencia. Fu più volte sospeso e ripubblicato a causa della persecuzione del governo. Nell'aprile del [[1931]] era sottotitolato «'''Órgano de la revolución social de España'''» («'''Organo della rivoluzione sociale di Spagna'''»). Conteneva vari editoriali ed articoli di attualità, nonché informazioni su eventi e scritti su temi [[libertari]].


Il foglio, come tutte le testate indipendenti, era autogestita dalla [[Federazione Anarchica Iberica|FAI]], rifiutando di ricevere sussidi dallo [[Stato]] o dalle istituzioni. Negli anni '30 era uno dei giornali più letti e diffusi in [[Spagna]]. La sua tiratura raggiunse le 30.000 copie, la più grande per un organo di stampa politica. <ref>Miguel Iñiguez, ''Esbozo de una Enciclopedia histórica del anarquismo español'', Fundación de Estudios Libertarios Anselmo Lorenzo, Madrid, 2001, p. 592</ref>
Il foglio, testata indipendente, era autogestito dalla [[Federazione Anarchica Iberica|FAI]], rifiutando di ricevere sussidi dallo [[Stato]] o dalle istituzioni. Negli anni '30 era uno dei giornali più letti e diffusi in [[Spagna]]. La sua tiratura raggiunse le 30.000 copie, la più grande per un organo di stampa politica. <ref>Miguel Iñiguez, ''Esbozo de una Enciclopedia histórica del anarquismo español'', Fundación de Estudios Libertarios Anselmo Lorenzo, Madrid, 2001, p. 592</ref>


Vi scrissero i principali pensatori [[anarchici]] del XX secolo, tra cui: [[Federica Montseny]], [[Federico Urales]], [[Pëtr Kropotkin]], [[Rudolf Rocker]], [[Francisco Ascaso]], [[Luigi Fabbri]], [[Juan García Oliver]], [[Max Nettlau]], [[Melchor Rodríguez]] e [[Ramón Acín]]. Alcuni dei suoi direttori furono [[Felipe Alaiz]], [[Juanel]] (pseudonimo di [[Juan Manuel Molina Mateo]]), [[Jacobo Maguid]] e [[Diego Abad de Santillán]]; tra i suoi amministratori vi furono [[Josep Peirats]], [[Juanel]] e [[Manuel Escorza del Val]].
Vi scrissero i principali pensatori [[anarchici]] del XX secolo, tra cui: [[Federica Montseny]], [[Federico Urales]], [[Pëtr Kropotkin]], [[Rudolf Rocker]], [[Francisco Ascaso]], [[Luigi Fabbri]], [[Juan García Oliver]], [[Max Nettlau]], [[Melchor Rodríguez]] e [[Ramón Acín]]. Alcuni dei suoi direttori furono [[Felipe Alaiz]], [[Juanel]] (pseudonimo di [[Juan Manuel Molina Mateo]]), [[Jacobo Maguid]] e [[Diego Abad de Santillán]]; tra i suoi amministratori vi furono [[Josep Peirats]], [[Juanel]] e [[Manuel Escorza del Val]].
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