Teresa Fabbrini: differenze tra le versioni

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'''Teresa Fabbrini''' nasce a Firenze l'[[1 settembre]] [[1855]] da Luigi e Agata Ciancalini <ref name="teresa">[http://www.anarca-bolo.ch/cbach/biografie.php?id=296 Cantiere biografico degli anarchici in Svizzera]</ref>. Fin da giovane si distingue sia come infaticabile propagandista delle idee [[anarchia|anarchiche]] e sia nel ruolo di conferenziera e scrittrice in favore dell'anarchia e dei diritti delle donne.  
'''Teresa Fabbrini''' nasce a Firenze l'[[1 settembre]] [[1855]] da Luigi e Agata Ciancalini <ref name="teresa">[http://www.anarca-bolo.ch/cbach/biografie.php?id=296 Cantiere biografico degli anarchici in Svizzera]</ref>. Fin da giovane si distingue sia come infaticabile propagandista delle idee [[anarchia|anarchiche]] e sia nel ruolo di conferenziera e scrittrice in favore dell'anarchia e dei diritti delle donne.  


Dal [[1877]], secondo un'informativa della [[polizia]], si sarebbe trasferita a Camogli seguendo il marito [[Olimpio Ballerini]], frenatore ferroviario. Sono sempre le informative a segnalarla a Pisa, dove pur sotto stretta sorveglianza «svolge grande attività  nella propaganda anarchica». <ref name="maitron">[http://www.homolaicus.com/uomo-donna/fabbrini.htm T. Fabbrini: ''compagne di schiavitù, avanti!'']</ref> Con un tipico linguaggio [[sessista]] e misogino, spesso prefetti, poliziotti e questori la bollano come una  «donna di facili costumi»<ref name="maitron">[http://www.homolaicus.com/uomo-donna/fabbrini.htm T. Fabbrini: ''compagne di schiavitù, avanti!'']</ref>, forse perché ospita spesso in casa sua compagni ricercati come per esempio [[Paolo Schicchi]].
Dal [[1877]], secondo un'informativa della [[polizia]], si sarebbe trasferita a Camogli seguendo il marito [[Olimpio Ballerini]], frenatore ferroviario. Sono sempre le informative a segnalarla a Pisa, dove pur sotto stretta sorveglianza «svolge grande attività  nella propaganda anarchica». <ref name="maitron">[http://www.homolaicus.com/uomo-donna/fabbrini.htm T. Fabbrini: ''compagne di schiavitù, avanti!'']</ref> Con un tipico linguaggio [[sessista]] e misogino, spesso prefetti, poliziotti e questori la bollano come una  «donna di facili costumi» <ref name="maitron">[http://www.homolaicus.com/uomo-donna/fabbrini.htm T. Fabbrini: ''compagne di schiavitù, avanti!'']</ref>, forse perché ospita spesso in casa sua compagni ricercati come per esempio [[Paolo Schicchi]].


Collabora dal [[1893]] a ''Il Paria'' di Pisa, ''[[La Questione sociale]]'' di Firenze, ''Sempre Avanti!'' di Livorno, ''La Favilla'', ecc. Nello stesso anno tiene conferenze nei sobborghi pisani sul tema «Anarchia e socialismo e abolizione di qualsiasi principio di autorità». Subisce numerose condanne ed arresti (arrestata nel giugno [[1893]] e condannata a 28 giorni di reclusione, arrestata nel marzo [[1894]] è riarrestata il mese dopo per associazione a delinquere e oltraggio alla forza pubblica, e condannata a 2 mesi, più altri 80 giorni di [[carcere]] preventivo. Nell'ottobre [[1894]] è condannata a 6 mesi di prigione e assegnata per 18 al domicilio coatto di Orbetello, più avanti le sarà  assegnata la vigilanza speciale giornaliera), soprattutto durante l'organizzazione di [[sciopero|scioperi]] e manifestazioni con le donne anarchiche e socialiste. Le indagini dimostrano che casa sua era diventato un centro di rifugio e discussione per moltissimi anarchici: [[Genunzio Bentini]], [[Giuseppe Manetti]], [[Giulio Grandi]], [[Ersilia Cavedagni]], [[Emanuele Canepa]], [[Enrico Girola]], [[Paolo Schicchi]], [[Pietro Gori]], [[Francesco Pezzi]], [[Luisa Minguzzi]], [[Temistocle Monticelli]], ecc.
Collabora dal [[1893]] a ''Il Paria'' di Pisa, ''[[La Questione sociale]]'' di Firenze, ''Sempre Avanti!'' di Livorno, ''La Favilla'', ecc. Nello stesso anno tiene conferenze nei sobborghi pisani sul tema «Anarchia e socialismo e abolizione di qualsiasi principio di autorità». Subisce numerose condanne ed arresti (arrestata nel giugno [[1893]] e condannata a 28 giorni di reclusione, arrestata nel marzo [[1894]] è riarrestata il mese dopo per associazione a delinquere e oltraggio alla forza pubblica, e condannata a 2 mesi, più altri 80 giorni di [[carcere]] preventivo. Nell'ottobre [[1894]] è condannata a 6 mesi di prigione e assegnata per 18 al domicilio coatto di Orbetello, più avanti le sarà  assegnata la vigilanza speciale giornaliera), soprattutto durante l'organizzazione di [[sciopero|scioperi]] e manifestazioni con le donne anarchiche e socialiste. Le indagini dimostrano che casa sua era diventato un centro di rifugio e discussione per moltissimi anarchici: [[Genunzio Bentini]], [[Giuseppe Manetti]], [[Giulio Grandi]], [[Ersilia Cavedagni]], [[Emanuele Canepa]], [[Enrico Girola]], [[Paolo Schicchi]], [[Pietro Gori]], [[Francesco Pezzi]], [[Luisa Minguzzi]], [[Temistocle Monticelli]], ecc.
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Il suo scritto più celebre, pubblicato postumo, è stato ''Dalla schiavitù alla libertà '', dove denuncia il maschilismo imperante anche negli ambienti politici e in quelli rivoluzionari:
Il suo scritto più celebre, pubblicato postumo, è stato ''Dalla schiavitù alla libertà '', dove denuncia il maschilismo imperante anche negli ambienti politici e in quelli rivoluzionari:
: «la donna ha la semplice funzione di rattoppatrice di biancheria, rifar il letto e la zuppa, di guardare i bambini se è maritata, o di cantarellare o di attendere l'innamorato dalla finestra se è giovanetta. Non stanno troppo bene le donne in mezzo agli uomini quando questi devono discutere di politica [...] avete diritto al par di loro di assistere alle riunioni, assistere alle conferenze, leggere libri, giornali,... se si rifiuteranno denunziateli agli altri compagni, fate che ridano di loro, della loro piccineria, della pochezza del loro carattere [...] Compagne di schiavitù, avanti!»<ref name="maitron">[http://www.homolaicus.com/uomo-donna/fabbrini.htm T. Fabbrini: ''compagne di schiavitù, avanti!'']</ref>
: «la donna ha la semplice funzione di rattoppatrice di biancheria, rifar il letto e la zuppa, di guardare i bambini se è maritata, o di cantarellare o di attendere l'innamorato dalla finestra se è giovanetta. Non stanno troppo bene le donne in mezzo agli uomini quando questi devono discutere di politica [...] avete diritto al par di loro di assistere alle riunioni, assistere alle conferenze, leggere libri, giornali,... se si rifiuteranno denunziateli agli altri compagni, fate che ridano di loro, della loro piccineria, della pochezza del loro carattere [...] Compagne di schiavitù, avanti!» <ref name="maitron">[http://www.homolaicus.com/uomo-donna/fabbrini.htm T. Fabbrini: ''compagne di schiavitù, avanti!'']</ref>
==Note==
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