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== '''''«Vivere l'anarchia»''''' di Émile Armand ==
== '''''«Durruti e la Rivoluzione spagnola»''''' di Abel Paz ==
[[File:Vivere a.jpg|miniatura|230px|left|'''''Vivere l'anarchia''''' di [[Émile Armand]], ''Autoproduzioni [[Cassa Anti-repressione Bruno Filippi]]'', [[2019]].<br>[https://centrostudilibertari.it/it/armand_vivere_anarchia '''Vai al testo'''] o [https://www.anarchistintheworld.net/libri.html '''acquista una copia cartacea'''] per sostenere l'antirepressione.]]
[[File:Paz_Durruti.jpg|miniatura|230px|left|'''''Durruti e la rivoluzione spagnola''''' di [[Abel Paz]], BFS - Zero in Condotta - La Fiaccola, [[2010]].<br>[https://www.anarchistintheworld.net/libri.html '''Acquista una copia'''] per sostenere l'antirepressione.]]
<small>[[Émile Armand]] è generalmente presentato come uno degli esponenti principali dell'[[individualismo anarchico]] europeo. Ma le sue concezioni non vanno confuse con quelle dei sostenitori della [[propaganda col fatto|pratica del «gesto esemplare»]], né con quelle dei cosiddetti [[antiorganizzatori]], che praticavano l'[[anarco-individualismo|individualismo]] in seno al [[movimento anarchico]] come metodo di condotta contro ogni possibile degenerazione burocratica ed autoritaria. I principi fondamentali, per costoro, restano sempre quelli [[socialisti]] e [[anarco-comunismo|comunisti]] professati dal resto del movimento.
L' opera più importante di [[Abel Paz]] è senza dubbio il ''Durruti en la Revolución española'', frutto, oltre che di un decennio di ricerche, del notevolissimo contributo di testimonianze orali di decine e decine di militanti. Il che costituisce un punto di riferimento imprescindibile per conoscere la storia e il punto di vista dell'[[anarchismo]] iberico. Di [[Buenaventura Durruti]] gli aspetti che più colpirono i suoi contemporanei furono l'onestà, la generosità, la disponibilità a sacrificare tutto in nome dell'ideale, come effettivamente fece. Il suo ideale [[anarchico]] era abbastanza semplice, e il carattere iperattivo lo portò più d'una volta a lanciarsi in insurrezioni che furono quasi sul punto di far scomparire la [[CNT]]. Non c'è da stupirsi che, al fatidico congresso di Saragozza, il [[anarcosindacalismo|sindacato libertario]] fosse giunto decimato nelle sue file e profondamente diviso: le varie fazioni del [[movimento libertario]], fino ad allora in guerra aperta fra di loro, si sarebbero riconciliate proprio in quel congresso. [[Diego Camacho]] spiega la figura di [[Durruti]] da un punto di vista di condivisione dei suoi ideali, della sua concezione [[rivoluzionaria]] e strategica. La [[La Rivoluzione spagnola|Guerra civile]] fu scatenata dai militari con la volontà di fermare una [[rivoluzione]] in atto, e tale intervento favorì in realtà la più profonda [[rivoluzione]] sociale che l'Europa abbia mai conosciuto. Nel [[Durruti]] di [[Abel Paz]] si può leggere la narrazione della lotta di emancipazione del popolo spagnolo, si possono seguire gli argomenti e la strategia del settore più [[rivoluzionario]] ed appassionato dell'[[anarchismo]] iberico. Il suo supremo banco di prova fu precisamente la [[La Rivoluzione spagnola|Guerra civile]] in cui l'[[anarcosindicalismo]] lottò per qualcosa di sconosciuto in Europa: «l'aspirazione a un mondo umano, senza sfruttati né sfruttatori, fondato sull'apoliticismo e sulla fraternità mutualista».
L'[[anarco-individualismo|individualismo]] di [[Émile Armand|Armand]], invece, può essere considerato come una completa «filosofia di vita»: l'[[anarchico]] é quell'[[individuo]] che esprime un'insofferenza esistenziale contro ogni forma di [[autorità]], che lotta contro il [[potere]] prima di tutto perché esso lo opprime direttamente. Il singolo soggetto è l'alfa e l'omega di ogni riferimento giustificativo della prassi, la vera e unica certezza che dà valore agli scopi della lotta.
La [[rivoluzione]] di [[Émile Armand|Armand]] è una globale «rivoluzione di coscienza», un salto di qualità esistenziale, un modo radicalmente autentico di rapportarsi al mondo fisico e sociale. Coinvolgendo integralmente l'[[individuo]], essa non ammette «scissioni» tra privato e pubblico, ma non nel senso [[marxiano]] di identificazione del singolo con la «[[società]]». Al contrario, è sempre e soltanto l'[[individuo]] a decidere e volere la propria coerenza tra privato e pubblico, senza mai renderne conto a nessuno. Il che non equivale a postulare un [[individualismo]] miope ed egoista, con ciascun uomo racchiuso nella corazza del «suo particolare». Significa piuttosto adombrare una concezione «pluralistica» dell'esistenza, vista come possibilità di realizzare un vissuto non monocorde ma ampiamente differenziato. L'idea di «[[libertà]]», per [[Émile Armand|Armand]], è strettamente intrecciata con quella di «felicità», col diritto di ogni persona ad attuarsi completamente.</small>
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