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{{Biblioteca/Titolo 2|nome=<big><span style="color:#C11B17">[[Franz Kafka]]</span></big>|autore=Franz Kafka|altro=}}
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'''''Davanti alla legge''''' (''Vor dem Gesetz'') è una storia contenuta nel romanzo ''Il Processo'' (''Der Prozess''): vi si racconta di un uomo che attende per tutta la vita davanti alla porta aperta della Legge, il cui ingresso gli è vietato dal guardiano con le parole «non ora», che lasciano intravedere un consenso futuro. Quando l'uomo giunge alal fine della sua resistenza e della sua vita, il guardiano gli rivela che quella porta era aperta solo per lui, e la richiude. Secondo alcuni interpreti, l'uomo si è fatto intimidire: non è la forza che gli impedisce di entrare, ma la paura, la mancanza di fiducia in se stesso, la falsa obbedienza all'[[autorità]], la sottomissione passiva. «È perduto perché non osa mettere la propria legge personale al di sopra dei tabù collettivi, la cui tirannia è rappresentata dal guardiano». <ref>Marthe Robert, ''Seul comme Franz Kafka'', Calmann Lévy, Parigi, [[1979]], p. 162.</ref> La ragione profonda per la quale l'uomo non varca la barriera verso la Legge e verso la vita è la paura, l'esitazione, la mancanza di ardimento. Il timore di colui che implora il diritto di entrare è ciò che dà al guardiano la forza di sbarragli la strada. <ref>Dagli ''Aforismi di Zürau'': «Le gioie di questa vita non sono le sue, ma la nostra paura di ascendere a una vita superiore; i tormenti di questa vita non sono i suoi, ma il tormento che ci procuriamo noi stessi per via di quella paura».</ref> La naturale conseguenza di questa sottomissione passiva è la schiavitù volontaria <ref>Dagli ''Aforismi di Zürau'': «Una volta accolto in noi, il male non chiede più che gli si creda».</ref>, motore della [[gerarchia]], tema che Kafka aveva certamente trovato nell'opera di uno scrittore che adorava: [[Fëdor Dostoevskij]]. <ref>Da ''Il sogno di un uomo ridicolo'': «Comparve la schiavitù, comparve perfino la schiavitù volontaria: i deboli si assoggettavano volentieri ai più forti, a patto solo che questi li proteggessero e li aiutassero a schiacciare quelli che erano ancor più deboli di loro».</ref>
'''''Davanti alla legge''''' (''Vor dem Gesetz'') è una storia contenuta nel romanzo ''Il Processo'' (''Der Prozess''): vi si racconta di un uomo che attende per tutta la vita davanti alla porta aperta della Legge, il cui ingresso gli è vietato dal guardiano con le parole «non ora», che lasciano intravedere un consenso futuro. Quando l'uomo giunge alal fine della sua resistenza e della sua vita, il guardiano gli rivela che quella porta era aperta solo per lui, e la richiude. Secondo alcuni interpreti, l'uomo si è fatto intimidire: non è la forza che gli impedisce di entrare, ma la paura, la mancanza di fiducia in se stesso, la falsa obbedienza all'[[autorità]], la sottomissione passiva. «È perduto perché non osa mettere la propria legge personale al di sopra dei tabù collettivi, la cui tirannia è rappresentata dal guardiano». <ref>Marthe Robert, ''Seul comme Franz Kafka'', Calmann Lévy, Parigi, [[1979]], p. 162.</ref> La ragione profonda per la quale l'uomo non varca la barriera verso la Legge e verso la vita è la paura, l'esitazione, la mancanza di ardimento. Il timore di colui che implora il diritto di entrare è ciò che dà al guardiano la forza di sbarragli la strada. <ref>Dagli ''Aforismi di Zürau'': «Le gioie di questa vita non sono le sue, ma la nostra paura di ascendere a una vita superiore; i tormenti di questa vita non sono i suoi, ma il tormento che ci procuriamo noi stessi per via di quella paura».</ref> La naturale conseguenza di questa sottomissione passiva è la schiavitù volontaria <ref>Dagli ''Aforismi di Zürau'': «Una volta accolto in noi, il male non chiede più che gli si creda».</ref>, motore della [[gerarchia]], tema che Kafka aveva certamente trovato nell'opera di uno scrittore che adorava: [[Fëdor Dostoevskij]]. <ref>Da ''Il sogno di un uomo ridicolo'': «Comparve la schiavitù, comparve perfino la schiavitù volontaria: i deboli si assoggettavano volentieri ai più forti, a patto solo che questi li proteggessero e li aiutassero a schiacciare quelli che erano ancor più deboli di loro».</ref>


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