Sulla teologia della fotografia di strada (di Pino Bertelli): differenze tra le versioni

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Mio padre e mia madre mi hanno insegnato ad amare il diverso, il povero, l'escluso e mi dicevano vicino al fuoco, mentre il pesce azzurro arrostiva nel sale, che nessuno può comprare un sorriso... e ancora... una mosca quando muore soffre quanto un re... e quando fuggivo sul tetto a guardare le stelle, a cercare la regina degli stracci sulla Via Lattea... fai quello che vuoi, ma
Mio padre e mia madre mi hanno insegnato ad amare il diverso, il povero, l'escluso e mi dicevano vicino al fuoco, mentre il pesce azzurro arrostiva nel sale, che nessuno può comprare un sorriso... e ancora... una mosca quando muore soffre quanto un re... e quando fuggivo sul tetto a guardare le stelle, a cercare la regina degli stracci sulla Via Lattea... fai quello che vuoi, ma
quello che fai fallo con amore... perché quand'anche avessi tutti i mari e i cieli della terra, e tutto l'onore degli uomini, se non ho l'amore non sono niente... e quando penso a mio figlio e al figlio suo che sta per nascere... penso a tutta la cattiveria alla quale andrà  incontro, alla mediocrità, alla rapacità, alla violenza della quale è capace una grande parte dell'umanità  ricca... è a quel bambino che penso e ai poveri della terra... '''e allora sogno di andare a
quello che fai fallo con amore... perché quand'anche avessi tutti i mari e i cieli della terra, e tutto l'onore degli uomini, se non ho l'amore non sono niente... e quando penso a mio figlio e al figlio suo che sta per nascere... penso a tutta la cattiveria alla quale andrà  incontro, alla mediocrità, alla rapacità, alla violenza della quale è capace una grande parte dell'umanità  ricca... è a quel bambino che penso e ai poveri della terra... '''e allora sogno di andare a
costruire un mondo in cui ogni uomo, senza eccezione di razza, di religione, di nazionalità ... possa vivere una vita pienamente umana, liberata dalle schiavitù che gli vengono da altri uomini... fuori dall'amore non c'è salvezza'''.
costruire un mondo in cui ogni uomo, senza eccezione di razza, di religione, di nazionalità... possa vivere una vita pienamente umana, liberata dalle schiavitù che gli vengono da altri uomini... fuori dall'amore non c'è salvezza'''.


La '''Teologia della fotografia''' di strada (che facciamo nostra) si riconosce nella
La '''Teologia della fotografia''' di strada (che facciamo nostra) si riconosce nella
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di “Che” Guevara ai bambini che tiravano i sassi in Palestina (prima che il massiccio intervento dei dollari americani mettesse il bavaglio alla terra dei senza terra e infilasse nei fucili la stoppa del futuro benessere). La fotografia non vende ma serve per riciclare altre cose, fare mercimoni, scrivere e parlare di nuove scemenze che fanno tendenza. La fotografia è una guida turistica alla quale mancano (o sono state strappate) le immagini essenziali della sua storia: quelle del disvelamento di un'esistenza planetaria vessata, umiliata e offesa. Se c'è un angolo culturale che fa pensare all'industria zuccheriera o al tanfo delle fogne, è proprio il mondo dorato della fotografia: poco succo, molta merda.
di “Che” Guevara ai bambini che tiravano i sassi in Palestina (prima che il massiccio intervento dei dollari americani mettesse il bavaglio alla terra dei senza terra e infilasse nei fucili la stoppa del futuro benessere). La fotografia non vende ma serve per riciclare altre cose, fare mercimoni, scrivere e parlare di nuove scemenze che fanno tendenza. La fotografia è una guida turistica alla quale mancano (o sono state strappate) le immagini essenziali della sua storia: quelle del disvelamento di un'esistenza planetaria vessata, umiliata e offesa. Se c'è un angolo culturale che fa pensare all'industria zuccheriera o al tanfo delle fogne, è proprio il mondo dorato della fotografia: poco succo, molta merda.


Quando l'etica dei fotografi, come quella degli operai, non si preoccupava molto dei comandamenti mercantili e i bambini crescevano nelle strade, in prossimità  delle bettole, con i piedi scalzi nel sole... gli uomini con la “scatola delle illusioni” inventarono la disinvoltura, l'amore e la libertà . Sfuggivano ad ogni patria e alla cittadinanza del nome... trovavano sempre non-luoghi della fantasia dove ritornare a giocare alla propria infanzia. La più grande catastrofe di tutti i tempi fu la fuga del mio canino Titti. Un bastardo che quando morì mia nonna, scappò di casa e volò (forse) nei colori irrecuperabili di quel cielo africano bagnato dallo scirocco. Così presi a leggere. Di tutto, all'infuori dei libri di scuola. Ho compreso poi che «l'istruzione obbligatoria è il miglior metodo di abbrutimento delle folle per mantenerle nell'ignoranza» ([[Louis Scutenaire]]).  
Quando l'etica dei fotografi, come quella degli operai, non si preoccupava molto dei comandamenti mercantili e i bambini crescevano nelle strade, in prossimità  delle bettole, con i piedi scalzi nel sole... gli uomini con la “scatola delle illusioni” inventarono la disinvoltura, l'amore e la libertà. Sfuggivano ad ogni patria e alla cittadinanza del nome... trovavano sempre non-luoghi della fantasia dove ritornare a giocare alla propria infanzia. La più grande catastrofe di tutti i tempi fu la fuga del mio canino Titti. Un bastardo che quando morì mia nonna, scappò di casa e volò (forse) nei colori irrecuperabili di quel cielo africano bagnato dallo scirocco. Così presi a leggere. Di tutto, all'infuori dei libri di scuola. Ho compreso poi che «l'istruzione obbligatoria è il miglior metodo di abbrutimento delle folle per mantenerle nell'ignoranza» ([[Louis Scutenaire]]).  


Però mi piacevano le fotografie dell'album di famiglia. Mio padre in guerra, la seconda, quella mondiale, in Africa. Le donne nude, i seni alti, i sorrisi incerti, gli occhi malinconici dei servi... e i coltelli puliti dei guerrieri... non avevano mai tagliato una gola dell'oppressore. Erano solo oggetti per la fotografia. E mio padre. In posa con la divisa da marinaio libertino. Bello e anarchico. Se ne fregava della guerra, del duce e del re. Amava la vita e dietro una di quelle immagini di cartone ingiallito, di lui sorridente e con i baffi lucidi, c'è scritto: «A Lina, ti amo e vorrei mangiarti un po', senza distruggerti». Era mia madre. Mio padre non aveva mai avuto bisogno di patria, perché mi diceva, il posto dove stai bene e c'è il tuo amore è la tua terra. Ogni bandiera piantata su un palazzo, come ogni croce fissata su una chiesa, rende l'aria irrespirabile e anche il profumo dei tigli muore. Le fotografie di mio padre sono il primo documento fotografico nel quale mi sono imbattuto. Lì dentro ho compreso il valore di un'immagine come memoria o accusa di una storia universale dell'infamia.
Però mi piacevano le fotografie dell'album di famiglia. Mio padre in guerra, la seconda, quella mondiale, in Africa. Le donne nude, i seni alti, i sorrisi incerti, gli occhi malinconici dei servi... e i coltelli puliti dei guerrieri... non avevano mai tagliato una gola dell'oppressore. Erano solo oggetti per la fotografia. E mio padre. In posa con la divisa da marinaio libertino. Bello e anarchico. Se ne fregava della guerra, del duce e del re. Amava la vita e dietro una di quelle immagini di cartone ingiallito, di lui sorridente e con i baffi lucidi, c'è scritto: «A Lina, ti amo e vorrei mangiarti un po', senza distruggerti». Era mia madre. Mio padre non aveva mai avuto bisogno di patria, perché mi diceva, il posto dove stai bene e c'è il tuo amore è la tua terra. Ogni bandiera piantata su un palazzo, come ogni croce fissata su una chiesa, rende l'aria irrespirabile e anche il profumo dei tigli muore. Le fotografie di mio padre sono il primo documento fotografico nel quale mi sono imbattuto. Lì dentro ho compreso il valore di un'immagine come memoria o accusa di una storia universale dell'infamia.
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in sé anche la critica radicale dell'ordine.
in sé anche la critica radicale dell'ordine.


Il divieto fa emergere la trasgressione ma per la quasi totalità  della fotografia mercantile, l'immagine documentaria resta all'interno di quella proliferazione d'informazioni audiovisuali che investono la quotidianità  e rendono indifferenti a tutto, compreso il patibolo delle lacrime. L'assoluta tolleranza di tutte le opinioni fotografiche ha come fondamento l'intolleranza assoluta di tutte le inciviltà . '''Il diritto di scrivere, fotografare, filmare, pensare, dire di tutto su tutto...non ha niente a che vedere con la libertà  di pensiero...''' semmai ha molto a che fare con la libertà  di uccidere, torturare, opprimere, affamare, sfruttare il povero... e permettere ai mass-media, alle università, alle gallerie d'arte... di sostenere la dis/umanizzazione della comunità  che viene.
Il divieto fa emergere la trasgressione ma per la quasi totalità  della fotografia mercantile, l'immagine documentaria resta all'interno di quella proliferazione d'informazioni audiovisuali che investono la quotidianità  e rendono indifferenti a tutto, compreso il patibolo delle lacrime. L'assoluta tolleranza di tutte le opinioni fotografiche ha come fondamento l'intolleranza assoluta di tutte le inciviltà. '''Il diritto di scrivere, fotografare, filmare, pensare, dire di tutto su tutto...non ha niente a che vedere con la libertà  di pensiero...''' semmai ha molto a che fare con la libertà  di uccidere, torturare, opprimere, affamare, sfruttare il povero... e permettere ai mass-media, alle università, alle gallerie d'arte... di sostenere la dis/umanizzazione della comunità  che viene.


Le immagini più consumate della civiltà  dello spettacolo sono gogne. Ci sono interi popoli che non hanno diritto d'opinione e di vita di fronte alle potenze occidentali eppure sono i più fotografati, filmati, videoripresi... il digitale fa miracoli... il genocidio in diretta è come un medicamento sociale... fa bene a tutti e anche i bambini hanno i giocattoli telematici per dare agli ultimi la sorte che meritano. Nemmeno i “bastoni animati” di Walt Disney hanno fatto tanti
Le immagini più consumate della civiltà  dello spettacolo sono gogne. Ci sono interi popoli che non hanno diritto d'opinione e di vita di fronte alle potenze occidentali eppure sono i più fotografati, filmati, videoripresi... il digitale fa miracoli... il genocidio in diretta è come un medicamento sociale... fa bene a tutti e anche i bambini hanno i giocattoli telematici per dare agli ultimi la sorte che meritano. Nemmeno i “bastoni animati” di Walt Disney hanno fatto tanti
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dominante è nemica delle idee e nel tempo del mercato globale o del
dominante è nemica delle idee e nel tempo del mercato globale o del
neocolonialismo, si fa portavoce dell'ottimismo prolungato che sconfina nella
neocolonialismo, si fa portavoce dell'ottimismo prolungato che sconfina nella
stupidità . '''Non ci sono guerre giuste né guerre umanitarie o guerre di religione che possono giustificare le predazioni dei paesi ricchi contro popoli impoveriti, terrorismi internazionali o genocidi prolungati... anche quando vengono subito dopo la pubblicità  televisiva e rovinano il pranzo o aiutano a digerire, forse'''. Quando non c'è nessuna speranza, non c'è nessun futuro.
stupidità. '''Non ci sono guerre giuste né guerre umanitarie o guerre di religione che possono giustificare le predazioni dei paesi ricchi contro popoli impoveriti, terrorismi internazionali o genocidi prolungati... anche quando vengono subito dopo la pubblicità  televisiva e rovinano il pranzo o aiutano a digerire, forse'''. Quando non c'è nessuna speranza, non c'è nessun futuro.


'''La pace si fa con la pace'''. Chi semina pace raccoglie la pace. Toccare la pace significa disertare i codici, i valori, i credi dell'arte che fa spettacolo di sé. Una società  consapevole chiede la pace e l'educazione alla pace comincia con il ripudiare la guerra. Non esiste un uso buono o cattivo della comunicazione (della libertà  d'espressione), soltanto un uso insufficiente o inutile di essa. Quand'anche possedessi tutta la ricchezza degli uomini, avessi lo spirito libero degli antichi poeti e parlassi la lingua degli angeli, se non ho l'amore non sono niente.
'''La pace si fa con la pace'''. Chi semina pace raccoglie la pace. Toccare la pace significa disertare i codici, i valori, i credi dell'arte che fa spettacolo di sé. Una società  consapevole chiede la pace e l'educazione alla pace comincia con il ripudiare la guerra. Non esiste un uso buono o cattivo della comunicazione (della libertà  d'espressione), soltanto un uso insufficiente o inutile di essa. Quand'anche possedessi tutta la ricchezza degli uomini, avessi lo spirito libero degli antichi poeti e parlassi la lingua degli angeli, se non ho l'amore non sono niente.
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morire... ogni opera d'arte muore, infatti, con la deificazione del segno.
morire... ogni opera d'arte muore, infatti, con la deificazione del segno.
La morale comune c'indigna non solo per la sua ipocrisia e per la sua
La morale comune c'indigna non solo per la sua ipocrisia e per la sua
mediocre crudeltà ... nel cammino di una teologia di liberazione degli
mediocre crudeltà... nel cammino di una teologia di liberazione degli
oppressi, soltanto una rottura radicale col presente stato di cose (non solo
oppressi, soltanto una rottura radicale col presente stato di cose (non solo
nell'arte), una profonda trasformazione dell'idea di bellezza, l'accesso degli
nell'arte), una profonda trasformazione dell'idea di bellezza, l'accesso degli
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quando sono vilipesi, dileggiati, sbeffeggiati... hanno disseminato di idee eversive
quando sono vilipesi, dileggiati, sbeffeggiati... hanno disseminato di idee eversive
la comunicazione dell'arte... parole, cinema, fotografia, grafica, teatro,
la comunicazione dell'arte... parole, cinema, fotografia, grafica, teatro,
attorialità ... sono stati contaminati, scomposti, reinventati dagli [[Eresia | eretici]] di ogni
attorialità... sono stati contaminati, scomposti, reinventati dagli [[Eresia | eretici]] di ogni
eresia ed hanno annunciato la ventata libertaria esplosa nel Maggio francese
eresia ed hanno annunciato la ventata libertaria esplosa nel Maggio francese
del '68 e che ancora si aggira come uno spettro nelle periferie invisibili della
del '68 e che ancora si aggira come uno spettro nelle periferie invisibili della
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Si tratta di restituire all'arte di comunicare lo stupore dell'infanzia e
Si tratta di restituire all'arte di comunicare lo stupore dell'infanzia e
fare della meraviglia il principio di tutte le disobbedienze, a partire dall'educazione
fare della meraviglia il principio di tutte le disobbedienze, a partire dall'educazione
come pratica della libertà . «Nessuno educa nessuno. Nessuno si educa da solo. Le persone si educano nel dialogo e nel cammino della libertà » ([[Paulo Freire]], diceva). L'obbedienza non mai stata una virtù. Non abbiamo paura delle rovine, perché il mondo nuovo del quale parliamo è già  qui, tra le lucciole di maggio e la poesia in forma di solidarietà, di fraternità  e
come pratica della libertà. «Nessuno educa nessuno. Nessuno si educa da solo. Le persone si educano nel dialogo e nel cammino della libertà » ([[Paulo Freire]], diceva). L'obbedienza non mai stata una virtù. Non abbiamo paura delle rovine, perché il mondo nuovo del quale parliamo è già  qui, tra le lucciole di maggio e la poesia in forma di solidarietà, di fraternità  e
di gioia. Quando a sognare è un uomo soltanto, resta solo un sogno, ma quando il suo sogno si trascolora nel sogno di tanti, diventa storia.
di gioia. Quando a sognare è un uomo soltanto, resta solo un sogno, ma quando il suo sogno si trascolora nel sogno di tanti, diventa storia.


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dare libertà  agli oppressi... dividere il tuo pane con l'affamato, vestire chi è
dare libertà  agli oppressi... dividere il tuo pane con l'affamato, vestire chi è
nudo e non voltare le spalle al tuo simile, diceva Isaia, è ricordare ad ogni essere
nudo e non voltare le spalle al tuo simile, diceva Isaia, è ricordare ad ogni essere
umano che la liberazione autentica sarà  opera degli oppressi o non sarà .
umano che la liberazione autentica sarà  opera degli oppressi o non sarà.
Una teologia della speranza è, nel contempo, una teologia della risorgenza.
Una teologia della speranza è, nel contempo, una teologia della risorgenza.
Non c'è storia della politica se non c'è storia della libertà . La teologia
Non c'è storia della politica se non c'è storia della libertà. La teologia
dell'utopia è il canto più estremo della liberazione dell'uomo da se stesso.
dell'utopia è il canto più estremo della liberazione dell'uomo da se stesso.
L'utopia non è solo il sogno di uguaglianza nella diversità  e godimento dei
L'utopia non è solo il sogno di uguaglianza nella diversità  e godimento dei
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disvela il sistema dei poteri politici e mostra che la politica coloniale è figlia
disvela il sistema dei poteri politici e mostra che la politica coloniale è figlia
della politica industriale. Non esiste nessun uso innocente dell'immagine e
della politica industriale. Non esiste nessun uso innocente dell'immagine e
della libertà . Potere significa oppressione, dominazione, costrizione. La
della libertà. Potere significa oppressione, dominazione, costrizione. La
democrazia dell'uguaglianza ha per fine la partecipazione degli uomini alla
democrazia dell'uguaglianza ha per fine la partecipazione degli uomini alla
vita comune. In una società  di liberi e uguali ciascuno è l'espressione della
vita comune. In una società  di liberi e uguali ciascuno è l'espressione della
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Newton, Hamilton, von Gloeden, Araki, LaChapelle, Warhol e la quasi totalità  
Newton, Hamilton, von Gloeden, Araki, LaChapelle, Warhol e la quasi totalità  
della fotografia italiana...). Ogni fotografia è una traccia della propria cultura
della fotografia italiana...). Ogni fotografia è una traccia della propria cultura
o della propria stupidità . A leggere le opere dei grandi maestri si comprende
o della propria stupidità. A leggere le opere dei grandi maestri si comprende
che la Fotografia non si riconcilia con la società  nel mito spettacolarizzato
che la Fotografia non si riconcilia con la società  nel mito spettacolarizzato
bensì ne disvela le brutture o l'effimero. La storia della fotografia come
bensì ne disvela le brutture o l'effimero. La storia della fotografia come
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