Storia dell'anarchismo sardo: differenze tra le versioni

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Al congresso fondativo della [[Federazione Anarchica  Italiana]] (Carrara, 1945) partecipò anche un gruppo denominato "Gruppo Anarchico di Cagliari" <ref name="Cagliari">[http://federazioneanarchica.org/archivio/1945.html Archivio della federazione Anarchica Italiana]</ref>.  
Al congresso fondativo della [[Federazione Anarchica  Italiana]] (Carrara, 1945) partecipò anche un gruppo denominato "Gruppo Anarchico di Cagliari" <ref name="Cagliari">[http://federazioneanarchica.org/archivio/1945.html Archivio della federazione Anarchica Italiana]</ref>.  


Ma il progetto libertario più interessante fu però messo in atto all'inizio degli anni  
Ma il progetto libertario più interessante fu però messo in atto all'inizio degli anni  
'60 dal già  citato [[Tomaso Serra]] che a Barrali (Ca) fondò la "[[Collettività  anarchica di solidarietà ]]" (CAS). La CAS fu un vero e proprio esperimento di [[autogestione]] che ebbe all'epoca notevole risalto anche all'estero. A metà  degli anni '60 [[Aurelio Chessa]] (nato a Putifigari) ritornò in Sardegna, ad Iglesias, dove per breve periodo trasferì il suo archivio anarchico alla ricerca di nuovo materiale. Il [[24 aprile]] [[1970]], durante la visita di Papa Paolo VI nel capoluogo, ad un gruppo di anarchici, tra cui diversi appartenenti del gruppo "Dioniso Milano", venne impedito di manifestare contro il corteo papale. Ciò scatenò dei tumulti nel corso del quale ci fu una violenta sassaiola prima dell'arresto di ventidue anarchici che nell'ottobre successivo saranno processati e condannati <ref>[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/339/56.htm Pietro e le pietre]</ref><ref>[http://www.arivista.org/index.php?nr=83&pag=83_06.htm Quelli del Dioniso]</ref>.
'60 dal già  citato [[Tomaso Serra]] che a Barrali (Ca) fondò la "[[Collettività  anarchica di solidarietà ]]" (CAS). La CAS fu un vero e proprio esperimento di [[autogestione]] che ebbe all'epoca notevole risalto anche all'estero. A metà  degli anni '60 [[Aurelio Chessa]] (nato a Putifigari) ritornò in Sardegna, ad Iglesias, dove per breve periodo trasferì il suo archivio anarchico alla ricerca di nuovo materiale. Il [[24 aprile]] [[1970]], durante la visita di Papa Paolo VI nel capoluogo, ad un gruppo di anarchici, tra cui diversi appartenenti del gruppo "Dioniso Milano", venne impedito di manifestare contro il corteo papale. Ciò scatenò dei tumulti nel corso del quale ci fu una violenta sassaiola prima dell'arresto di ventidue anarchici che nell'ottobre successivo saranno processati e condannati <ref>[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/339/56.htm Pietro e le pietre]</ref><ref>[http://www.arivista.org/index.php?nr=83&pag=83_06.htm Quelli del Dioniso]</ref>.


Riguardo poi all'esperienza della CAS, in seno a quest'iniziativa nacque più avanti nel tempo anche l'"Arkiviu-bibrioteka de kurtura populari" (Archivio biblioteca di  cultura popolare), che alla morte di [[Tomaso Serra]], avvenuta nel [[1985]], assunse il nome di [[S'arkiviu-bibrioteka "T. Serra"]]. Questa biblioteca, gestita attualmente da [[Costantino Cavalleri]], si avvalse dei testi di [[Tomaso Serra]] e di donazioni fatte da altri anarchici sardi, in particolare da [[Pietrino Arixi]] e [[Giovanni Tolu]].  
Riguardo poi all'esperienza della CAS, in seno a quest'iniziativa nacque più avanti nel tempo anche l'"Arkiviu-bibrioteka de kurtura populari" (Archivio biblioteca di  cultura popolare), che alla morte di [[Tomaso Serra]], avvenuta nel [[1985]], assunse il nome di [[S'arkiviu-bibrioteka "T. Serra"]]. Questa biblioteca, gestita attualmente da [[Costantino Cavalleri]], si avvalse dei testi di [[Tomaso Serra]] e di donazioni fatte da altri anarchici sardi, in particolare da [[Pietrino Arixi]] e [[Giovanni Tolu]].  


Intorno a questa biblioteca fiorirono, tra la fine degli anni 80 e l'inizio degli anni 90, una  
Intorno a questa biblioteca fiorirono, tra la fine degli anni 80 e l'inizio degli anni 90, una  
serie di periodici - «Anarkiviu: bulhitinu bibriografiku de s'arkiviu bibrioteka de kurtura populhari "T. Serra"» (Bollettino bibliografico  dell'archivio biblioteca di cultura popolare "T. Serra"); «Nihil» (Supplemento «Quadrimestrale di dibattito, analisi, approfondimenti  
serie di periodici - «Anarkiviu: bulhitinu bibriografiku de s'arkiviu bibrioteka de kurtura populhari "T. Serra"» (Bollettino bibliografico  dell'archivio biblioteca di cultura popolare "T. Serra"); «Nihil» (Supplemento «Quadrimestrale di dibattito, analisi, approfondimenti  
storici, teorici, metodologici al bollettino "Anarkiviu"») e definito  anche come il «foglio dell'Unione anarchici sardi», «Su gazetinu de sa luta kontras a sas presones» (Il Gazettino della lotta contro le prigioni) ecc. <ref name="ecc">"Vedi [http://opac.regione.sardegna.it/SebinaOpac/Opac da "opac.regione.sardegna.it"] </ref> - curati da [[Costantino Cavalleri]], in cui si cercò di dare un indirizzo unitario alle lotte anarchiche dei sardi, solitamente poco organizzate e diversificate.  
storici, teorici, metodologici al bollettino "Anarkiviu"») e definito  anche come il «foglio dell'Unione anarchici sardi», «Su gazetinu de sa luta kontras a sas presones» (Il Gazettino della lotta contro le prigioni) ecc. <ref name="ecc">"Vedi [http://opac.regione.sardegna.it/SebinaOpac/Opac da "opac.regione.sardegna.it"] </ref> - curati da [[Costantino Cavalleri]], in cui si cercò di dare un indirizzo unitario alle lotte anarchiche dei sardi, solitamente poco organizzate e diversificate.  
Nella seconda metà  degli anni '80 si costituì, per merito soprattutto degli anarchici, il "Comitato di Solidarietà  con il Proletariato Prigioniero Sardo Deportato", a sostegno delle istanze dei prigionieri sardi. Sempre Cavalleri, nel [[2002]], attraverso l'unico numero del «Zornale pro su Fruntene de Liberatzione Natzionale Sardu - ARREXINIS - RAIKINAS - RADICI» (Giornale per il Fronte di Liberazione Nazionale Sardo- RADICI), rilanciò l'idea di un Fronte unitario che coinvolgesse tutte le aree dell'antagonismo isolano, al di là  della diversa matrice ideologica.
Nella seconda metà  degli anni '80 si costituì, per merito soprattutto degli anarchici, il "Comitato di Solidarietà  con il Proletariato Prigioniero Sardo Deportato", a sostegno delle istanze dei prigionieri sardi. Sempre Cavalleri, nel [[2002]], attraverso l'unico numero del «Zornale pro su Fruntene de Liberatzione Natzionale Sardu - ARREXINIS - RAIKINAS - RADICI» (Giornale per il Fronte di Liberazione Nazionale Sardo- RADICI), rilanciò l'idea di un Fronte unitario che coinvolgesse tutte le aree dell'antagonismo isolano, al di là  della diversa matrice ideologica.


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