Storia dell'anarchismo sardo: differenze tra le versioni

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[[File:S(A)rdegn(A).jpg|thumb|Sardegna anarchica]]Sono ben poche le notizie che si hanno sull'[[anarchismo]] sardo. È certo però che dopo la caduta del [[Fascismo|fascismo]] la storiografia ufficiale ha tentato di minimizzare, se non del tutto negare, il ruolo avuto dagli anarchici nello sviluppo delle [[antifascismo|lotte antifasciste]]. Solo negli anni 80, grazie al lavoro di [[Costantino Cavalleri]] nella "[[S'arkiviu-bibrioteka "T. Serra"|Biblioteca "S´arkiviu"]]", intitolata a [[Tomaso Serra]], il più conosciuto anarchico sardo, si è cominciato a far luce sull'esperienza anarchica nell'isola.
[[File:S(A)rdegn(A).jpg|thumb|Sardegna anarchica]]Sono ben poche le notizie che si hanno sull'[[anarchismo]] sardo. È certo però che dopo la caduta del [[Fascismo|fascismo]] la storiografia ufficiale ha tentato di minimizzare, se non del tutto negare, il ruolo avuto dagli anarchici nello sviluppo delle [[antifascismo|lotte antifasciste]]. Solo negli anni 80, grazie al lavoro di [[Costantino Cavalleri]] nella "[[S'arkiviu-bibrioteka "T. Serra"|Biblioteca "S'arkiviu"]]", intitolata a [[Tomaso Serra]], il più conosciuto anarchico sardo, si è cominciato a far luce sull'esperienza anarchica nell'isola.


==Premessa==
==Premessa==
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Nei primi anni del XX° secolo s'era costituito ad Iglesias, cittadina del Sulcis-Iglesiante (regione sud-occidentale della Sardegna) in cui era fortissima la presenza di minatori, il "gruppo [[Sante Caserio]]", che, tra il [[1918]] e il [[1922]], ebbe una notevole influenza nello sviluppo delle lotte dei minatori contro il [[Fascismo|fascismo]] e contro il padronato. <ref name="pequena">[http://lahaine.org/skins/basic/lhart_imp.php?p=14925 Pequeña Historia del anarquismo Sardo.] </ref> Operanti principalmente nel bacino del sulcis-iglesiante, di questo gruppo facevano parte i seguenti militanti: Vittorio Loi, Giovanni Pisu, Francesco Musu, Emilio Atzori, Luigi Atzori, Battista Cadeddu, Giuseppe Nurra, Giuseppe Serra, Antonio Secchi, Giuseppe Secchi, Carlo Pinna, Raimondo Serrau, Giovanni Curti, Pietrina Maxia, Leonardo Cherchi, Giuseppe Ballocco, Costantino Tanda, Giovanni Vacca, Carlo Pani. <ref name="cedema">[http://www.nuoroblindata.altervista.org/opuscoli%20fanzine%20libri%20pdf/Costantino%20Cavalleri%20-%20Storia%20Anarchismo%20Sardo.pdf Per la storia dell'anarchismo in Sardegna]</ref><ref>Il romanzo di [[Sergio Atzeni]], ''Il figlio di Bakunin'', narra proprio di un minatore anarchico del sulcis-iglesiente, Tullio Saba, detto ''[[Bakunin]]'' per le sue tendenze anarchiche.</ref>
Nei primi anni del XX° secolo s'era costituito ad Iglesias, cittadina del Sulcis-Iglesiante (regione sud-occidentale della Sardegna) in cui era fortissima la presenza di minatori, il "gruppo [[Sante Caserio]]", che, tra il [[1918]] e il [[1922]], ebbe una notevole influenza nello sviluppo delle lotte dei minatori contro il [[Fascismo|fascismo]] e contro il padronato. <ref name="pequena">[http://lahaine.org/skins/basic/lhart_imp.php?p=14925 Pequeña Historia del anarquismo Sardo.] </ref> Operanti principalmente nel bacino del sulcis-iglesiante, di questo gruppo facevano parte i seguenti militanti: Vittorio Loi, Giovanni Pisu, Francesco Musu, Emilio Atzori, Luigi Atzori, Battista Cadeddu, Giuseppe Nurra, Giuseppe Serra, Antonio Secchi, Giuseppe Secchi, Carlo Pinna, Raimondo Serrau, Giovanni Curti, Pietrina Maxia, Leonardo Cherchi, Giuseppe Ballocco, Costantino Tanda, Giovanni Vacca, Carlo Pani. <ref name="cedema">[http://www.nuoroblindata.altervista.org/opuscoli%20fanzine%20libri%20pdf/Costantino%20Cavalleri%20-%20Storia%20Anarchismo%20Sardo.pdf Per la storia dell'anarchismo in Sardegna]</ref><ref>Il romanzo di [[Sergio Atzeni]], ''Il figlio di Bakunin'', narra proprio di un minatore anarchico del sulcis-iglesiente, Tullio Saba, detto ''[[Bakunin]]'' per le sue tendenze anarchiche.</ref>


Nonostante la storiografia ufficiale abbia cercato di ricondurre tutte queste [[antifascismo|lotte antifasciste]] e [[sindacalismo|sindacali]] al [[marxismo]] e al riformismo, gli anarchici sardi furono molto attivi nel contrastare lo squadrismo e per questo spesso vittime di numerose aggressioni, frequentemente commissionate dai padroni delle fabbriche e delle miniere che mal sopportavano il loro sostegno agli sfruttati. "Il Sante Caserio" fu il primo gruppo sardo ad opporsi in maniera organizzata a queste violenze che oramai si susseguivano con una certa continuità : nel [[1921]] l´anarchico [[Luigi Atzori]] è arrestato dalle per essersi difeso dallo squadrismo fascista; [[Giuseppe Ballocco]], minacciato sul posto di lavoro dai fascisti, reagisce ferendo uno dei suoi aggressori. Nel [[1924]] numerosi anarchici vengono attaccati mentre diffondo il periodico «Fede», ma la loro pronta reazione lascia a mal partito i soliti seguaci del "Duce". Nel [[1926]] sono organizzate numerose manifestazioni [[antifascismo|antifasciste]] di matrice anarchica. Della [[repressione]] degli anarchici a Cagliari ne fa cenno anche [[Emilio Lussu]] in ''Marcia su Roma e dintorni'', in cui, a proposito del tentato linciaggio nei suoi confronti da parte dei fascisti, scrive:
Nonostante la storiografia ufficiale abbia cercato di ricondurre tutte queste [[antifascismo|lotte antifasciste]] e [[sindacalismo|sindacali]] al [[marxismo]] e al riformismo, gli anarchici sardi furono molto attivi nel contrastare lo squadrismo e per questo spesso vittime di numerose aggressioni, frequentemente commissionate dai padroni delle fabbriche e delle miniere che mal sopportavano il loro sostegno agli sfruttati. "Il Sante Caserio" fu il primo gruppo sardo ad opporsi in maniera organizzata a queste violenze che oramai si susseguivano con una certa continuità : nel [[1921]] l'anarchico [[Luigi Atzori]] è arrestato dalle per essersi difeso dallo squadrismo fascista; [[Giuseppe Ballocco]], minacciato sul posto di lavoro dai fascisti, reagisce ferendo uno dei suoi aggressori. Nel [[1924]] numerosi anarchici vengono attaccati mentre diffondo il periodico «Fede», ma la loro pronta reazione lascia a mal partito i soliti seguaci del "Duce". Nel [[1926]] sono organizzate numerose manifestazioni [[antifascismo|antifasciste]] di matrice anarchica. Della [[repressione]] degli anarchici a Cagliari ne fa cenno anche [[Emilio Lussu]] in ''Marcia su Roma e dintorni'', in cui, a proposito del tentato linciaggio nei suoi confronti da parte dei fascisti, scrive:
[[File:Fancello Pascale Crodazzu-133x200-132x200.jpg|400 px|thumb|[[Pasquale Fancello]]]]
[[File:Fancello Pascale Crodazzu-133x200-132x200.jpg|400 px|thumb|[[Pasquale Fancello]]]]
: «...Riconobbi altri fra gli aggressori.Mi sorprese molto la presenza di tale Fois [...] Era stato organizzatore dei lavoratori del mare, anarchico-sindacalista e antifascista. Quando i fascisti avevano occupato la sede dell'organizzazione si era trovato nell'impossibilità  di guadagnarsi la vita.Aveva voluto emigrare in Francia ed io lo avevo raccomandato perchè amici di lì lo soccorressero e gli trovassero lavoro[...] Rientrato dalla Francia a Cagliari si era iscritto al fascio [...] Si scusava presso gli antichi compagni con la necessità  di dar da mangiare ai figli [...] mi chiedo ancora perchè quella sera,armato, esigesse il mio linciaggio [...]» <ref name="marcia">''Marcia su Roma e dintorni'', L'Unione Sarda, pag 241</ref>
: «...Riconobbi altri fra gli aggressori.Mi sorprese molto la presenza di tale Fois [...] Era stato organizzatore dei lavoratori del mare, anarchico-sindacalista e antifascista. Quando i fascisti avevano occupato la sede dell'organizzazione si era trovato nell'impossibilità  di guadagnarsi la vita.Aveva voluto emigrare in Francia ed io lo avevo raccomandato perchè amici di lì lo soccorressero e gli trovassero lavoro[...] Rientrato dalla Francia a Cagliari si era iscritto al fascio [...] Si scusava presso gli antichi compagni con la necessità  di dar da mangiare ai figli [...] mi chiedo ancora perchè quella sera,armato, esigesse il mio linciaggio [...]» <ref name="marcia">''Marcia su Roma e dintorni'', L'Unione Sarda, pag 241</ref>
La [[repressione]] fascista, sommata all´ostilità  dei [[comunismo|comunisti]] e dei riformisti, portò col tempo alla dissoluzione del "Sante Caserio". Molti anarchici allora scelsero di andare in esilio in [[Francia]], in [[Tunisia]] o in altri paesi. A Tunisi <ref name="tunisi"> A Tunisi era presente una folta comunità  di antifascisti italiani: ([http://www.ilcorriereditunisi.it/default.asp?id=34&mnu=34&ACT=5&content=275 Articolo del Corriere di Tunisi)].</ref> gli anarchici sardi, tra cui [[Emilio Atzori]], [[Raimondo Mereu]], [[Giovanni Dettori]], [[Francesco Piras|Francesco]] e [[Antonio Piras]], contribuirono non poco alle attività  del locale circolo anarchico. Le [[autorità ]] fasciste imputarono ai sardi [[Giovanni Dettori]] e [[Emilio Atzori]], oltre che a [[Giuvanni Curti]] e [[Alberto Tarchiani]], gli attentati al consolato di Tunisi ([[28 dicembre]] [[1928]]) e al giornale fascista «Unione» ([[18 aprile]] [[1929]]) <ref name="militants">[http://militants-anarchistes.info/spip.php?article1249  da militants-anarchistes.info]</ref>. Altri anarchici sardi scelsero di costituire piccoli gruppi, andando incontro alle periodiche ondate repressive. Solo alla fine della [[II Guerra mondiale]] il "gruppo Sante Caserio" si ricostituì cambiando nome in "gruppo [[Michele Schirru]]" (il gruppo rimarrà  attivo sino agli anni 80). Dettori abbia partecipato con Atzori, Giuvanni Curti e Alberto Tarchiani agli attentati contro il consolato di Tunisi (il [[28 dicembre]] [[1928]]) e contro il giornale fascista «Unione» ([[18 aprile]] [[1929]]).[[Image:Schirru.jpg|thumb|left|160 px|[[Michele Schirru]], condannato a morte per aver pensato di uccidere Mussolini]]
La [[repressione]] fascista, sommata all'ostilità  dei [[comunismo|comunisti]] e dei riformisti, portò col tempo alla dissoluzione del "Sante Caserio". Molti anarchici allora scelsero di andare in esilio in [[Francia]], in [[Tunisia]] o in altri paesi. A Tunisi <ref name="tunisi"> A Tunisi era presente una folta comunità  di antifascisti italiani: ([http://www.ilcorriereditunisi.it/default.asp?id=34&mnu=34&ACT=5&content=275 Articolo del Corriere di Tunisi)].</ref> gli anarchici sardi, tra cui [[Emilio Atzori]], [[Raimondo Mereu]], [[Giovanni Dettori]], [[Francesco Piras|Francesco]] e [[Antonio Piras]], contribuirono non poco alle attività  del locale circolo anarchico. Le [[autorità ]] fasciste imputarono ai sardi [[Giovanni Dettori]] e [[Emilio Atzori]], oltre che a [[Giuvanni Curti]] e [[Alberto Tarchiani]], gli attentati al consolato di Tunisi ([[28 dicembre]] [[1928]]) e al giornale fascista «Unione» ([[18 aprile]] [[1929]]) <ref name="militants">[http://militants-anarchistes.info/spip.php?article1249  da militants-anarchistes.info]</ref>. Altri anarchici sardi scelsero di costituire piccoli gruppi, andando incontro alle periodiche ondate repressive. Solo alla fine della [[II Guerra mondiale]] il "gruppo Sante Caserio" si ricostituì cambiando nome in "gruppo [[Michele Schirru]]" (il gruppo rimarrà  attivo sino agli anni 80). Dettori abbia partecipato con Atzori, Giuvanni Curti e Alberto Tarchiani agli attentati contro il consolato di Tunisi (il [[28 dicembre]] [[1928]]) e contro il giornale fascista «Unione» ([[18 aprile]] [[1929]]).[[Image:Schirru.jpg|thumb|left|160 px|[[Michele Schirru]], condannato a morte per aver pensato di uccidere Mussolini]]
Durante gli anni del [[Fascismo|fascismo]] il numero dei militanti si aggirava intorno a cinquecento, moltissimi dei quali furono schedati. Alcuni riuscirono a sfuggire ai controlli ossessivi della polizia politica, e tra questi va citato [[Zemiro Melas]]. Melas partecipò alle lotte antifasciste in Jugoslavia poi, al rientro in [[Italia]], fu tra i fondatori del gruppo anarchico fiorentino "Fronte della Gioventù", prima di venir arrestato e deportato dai [[Nazionalsocialismo|nazisti]] (Zemiro Melas riuscirà  poi a sfuggire fortunosamente alla deportazione).  
Durante gli anni del [[Fascismo|fascismo]] il numero dei militanti si aggirava intorno a cinquecento, moltissimi dei quali furono schedati. Alcuni riuscirono a sfuggire ai controlli ossessivi della polizia politica, e tra questi va citato [[Zemiro Melas]]. Melas partecipò alle lotte antifasciste in Jugoslavia poi, al rientro in [[Italia]], fu tra i fondatori del gruppo anarchico fiorentino "Fronte della Gioventù", prima di venir arrestato e deportato dai [[Nazionalsocialismo|nazisti]] (Zemiro Melas riuscirà  poi a sfuggire fortunosamente alla deportazione).  


[[File:Costantino Zonchello.jpg|thumb|[[Costantino Zonchello]]]]Proprio a causa della pesante [[repressione]] in atto molti anarchici sardi preferirono l´emigrazione. Alcuni di quelli emigrati negli [[USA]] parteciparono al finanziamento e alla diffusione di «[[Cronaca Sovversiva]]» (tra questi [[Costantino Zonchello]], che ebbe buoni rapporti con [[Luigi Galleani]]) e «[[L'Adunata dei Refrattari]]».  
[[File:Costantino Zonchello.jpg|thumb|[[Costantino Zonchello]]]]Proprio a causa della pesante [[repressione]] in atto molti anarchici sardi preferirono l'emigrazione. Alcuni di quelli emigrati negli [[USA]] parteciparono al finanziamento e alla diffusione di «[[Cronaca Sovversiva]]» (tra questi [[Costantino Zonchello]], che ebbe buoni rapporti con [[Luigi Galleani]]) e «[[L'Adunata dei Refrattari]]».  


Questi due giornali, soprattutto ''L'Adunata'', portarono avanti all'estero la lotta al regime fascista che tiranneggiava l'[[Italia]]. Tra i sardi anarchici e antifascisti residenti negli [[USA]], il più conosciuto è [[Michele Schirru]], il quale, grazie anche all'appoggio di altri corregionali libertari - [[Salvatore Dettori]], [[Antonio Giuseppe Meloni]] ed [[Efisio Costantino Zonchello]] -, rientrò in [[Italia]] con l'intenzione di uccidere [[Benito Mussolini]]. Per questo, cioé solo per aver pensato ed organizzato l'omicidio del "Duce", fu arrestato e fucilato nel [[1931]].  
Questi due giornali, soprattutto ''L'Adunata'', portarono avanti all'estero la lotta al regime fascista che tiranneggiava l'[[Italia]]. Tra i sardi anarchici e antifascisti residenti negli [[USA]], il più conosciuto è [[Michele Schirru]], il quale, grazie anche all'appoggio di altri corregionali libertari - [[Salvatore Dettori]], [[Antonio Giuseppe Meloni]] ed [[Efisio Costantino Zonchello]] -, rientrò in [[Italia]] con l'intenzione di uccidere [[Benito Mussolini]]. Per questo, cioé solo per aver pensato ed organizzato l'omicidio del "Duce", fu arrestato e fucilato nel [[1931]].  
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Molti furono gli anarchici sardi che parteciparono agli eventi della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]], il più conosciuto dei quali fu [[Tomaso Serra]]: anarchico di Barrali (Ca), perseguitato ed espulso da diversi paesi europei, giunse in [[Spagna]] nel [[1936]], unendosi alla [[Colonna Ascaso]]. Arrestato il [[19 luglio]] [[1937]], dopo essere scampato per un soffio alla morte per mano degli stalinisti, fu deportato a Ventotene. In [[Spagna]] combatté a lungo a fianco dei cugini [[Angelo Puddu|Angelino]], [[Enrico Puddu|Enrico]] e [[Paolo Puddu|Paolino Puddu]].  
Molti furono gli anarchici sardi che parteciparono agli eventi della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]], il più conosciuto dei quali fu [[Tomaso Serra]]: anarchico di Barrali (Ca), perseguitato ed espulso da diversi paesi europei, giunse in [[Spagna]] nel [[1936]], unendosi alla [[Colonna Ascaso]]. Arrestato il [[19 luglio]] [[1937]], dopo essere scampato per un soffio alla morte per mano degli stalinisti, fu deportato a Ventotene. In [[Spagna]] combatté a lungo a fianco dei cugini [[Angelo Puddu|Angelino]], [[Enrico Puddu|Enrico]] e [[Paolo Puddu|Paolino Puddu]].  


Altri anarchici sardi che combatterono in [[Spagna]] e di cui si hanno notizie rilevanti: [[Pietro Deiana]], rientrato nel [[1936]] dall´esilio americano andò subito in [[Spagna]] a schierarsi con i repubblicani; [[Giovanni Antioco Dettori]], morto nel [[1937]] sul fronte di Teruel; [[Pompeo Franchi]], morto nel [[1936]] nella battaglia di monte Pelado; [[Salvatore Marcello]], ferito in [[Spagna]] nel [[1938]] ed esiliato  poi in [[Francia]], dove fu arrestato e deportato a Ventotene nel  [[1939]]; [[Giovanni Virgilio]], ferito nella battaglia di Carrascal  dell'aprile [[1937]], proseguì i combattimenti sino al [[1939]] quando  fu deportato a Ventotene; [[Serafino Deiana]], [[Giuseppe Puggioni]] e  [[Giovanni Dettori|Giovanni Antioco Dettori]], dopo l´esilio a Tunisi, che vissero tutti  e tre, i primi due sostenettero in vari modi la
Altri anarchici sardi che combatterono in [[Spagna]] e di cui si hanno notizie rilevanti: [[Pietro Deiana]], rientrato nel [[1936]] dall'esilio americano andò subito in [[Spagna]] a schierarsi con i repubblicani; [[Giovanni Antioco Dettori]], morto nel [[1937]] sul fronte di Teruel; [[Pompeo Franchi]], morto nel [[1936]] nella battaglia di monte Pelado; [[Salvatore Marcello]], ferito in [[Spagna]] nel [[1938]] ed esiliato  poi in [[Francia]], dove fu arrestato e deportato a Ventotene nel  [[1939]]; [[Giovanni Virgilio]], ferito nella battaglia di Carrascal  dell'aprile [[1937]], proseguì i combattimenti sino al [[1939]] quando  fu deportato a Ventotene; [[Serafino Deiana]], [[Giuseppe Puggioni]] e  [[Giovanni Dettori|Giovanni Antioco Dettori]], dopo l'esilio a Tunisi, che vissero tutti  e tre, i primi due sostenettero in vari modi la
[[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] mentre Dettori vi partecipò materialmente, morendo nel [[1937]]; [[Pasquale Fancello]], partecipò alla [[rivoluzione]] e al suo rientro fu incarcerato ad Iglesias con l'accusa di aver partecipato ad una  serie di [[azione diretta|azioni dirette]].
[[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] mentre Dettori vi partecipò materialmente, morendo nel [[1937]]; [[Pasquale Fancello]], partecipò alla [[rivoluzione]] e al suo rientro fu incarcerato ad Iglesias con l'accusa di aver partecipato ad una  serie di [[azione diretta|azioni dirette]].


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Al congresso fondativo della [[Federazione Anarchica  Italiana]] (Carrara, 1945) partecipò anche un gruppo denominato "Gruppo Anarchico di Cagliari" <ref name="Cagliari">[http://federazioneanarchica.org/archivio/1945.html Archivio della federazione Anarchica Italiana]</ref>.  
Al congresso fondativo della [[Federazione Anarchica  Italiana]] (Carrara, 1945) partecipò anche un gruppo denominato "Gruppo Anarchico di Cagliari" <ref name="Cagliari">[http://federazioneanarchica.org/archivio/1945.html Archivio della federazione Anarchica Italiana]</ref>.  


Ma il progetto  libertario più interessante fu però messo in atto all´inizio degli anni  
Ma il progetto  libertario più interessante fu però messo in atto all'inizio degli anni  
'60 dal già  citato [[Tomaso Serra]] che a Barrali (Ca) fondò la "[[Collettività  anarchica di solidarietà ]]" (CAS). La CAS fu un vero e proprio esperimento di [[autogestione]] che ebbe all'epoca notevole risalto anche all´estero. A metà  degli anni '60 [[Aurelio Chessa]] (nato a Putifigari) ritornò in Sardegna, ad Iglesias, dove per breve periodo trasferì il suo archivio anarchico alla ricerca di nuovo materiale. Il [[24 aprile]] [[1970]], durante la visita di Papa Paolo VI nel capoluogo, ad un gruppo di anarchici, tra cui diversi appartenenti del gruppo "Dioniso Milano", venne impedito di manifestare contro il corteo papale. Ciò scatenò dei tumulti nel corso del quale ci fu una violenta sassaiola prima dell'arresto di ventidue anarchici che nell'ottobre successivo saranno processati e condannati <ref>[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/339/56.htm Pietro e le pietre]</ref><ref>[http://www.arivista.org/index.php?nr=83&pag=83_06.htm Quelli del Dioniso]</ref>.
'60 dal già  citato [[Tomaso Serra]] che a Barrali (Ca) fondò la "[[Collettività  anarchica di solidarietà ]]" (CAS). La CAS fu un vero e proprio esperimento di [[autogestione]] che ebbe all'epoca notevole risalto anche all'estero. A metà  degli anni '60 [[Aurelio Chessa]] (nato a Putifigari) ritornò in Sardegna, ad Iglesias, dove per breve periodo trasferì il suo archivio anarchico alla ricerca di nuovo materiale. Il [[24 aprile]] [[1970]], durante la visita di Papa Paolo VI nel capoluogo, ad un gruppo di anarchici, tra cui diversi appartenenti del gruppo "Dioniso Milano", venne impedito di manifestare contro il corteo papale. Ciò scatenò dei tumulti nel corso del quale ci fu una violenta sassaiola prima dell'arresto di ventidue anarchici che nell'ottobre successivo saranno processati e condannati <ref>[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/339/56.htm Pietro e le pietre]</ref><ref>[http://www.arivista.org/index.php?nr=83&pag=83_06.htm Quelli del Dioniso]</ref>.


Riguardo poi all´esperienza della CAS, in seno a quest'iniziativa nacque più avanti nel tempo anche  "Arkiviu-bibrioteka de kurtura populari" (Archivio biblioteca di  cultura popolare), che alla morte di [[Tomaso Serra]], avvenuta nel  [[1985]], assunse il nome di [[S'arkiviu-bibrioteka "T. Serra"]]. Questa biblioteca, gestita attualmente da  [[Costantino Cavalleri]], si avvalse dei testi di [[Tomaso Serra]] e di donazioni fatte da altri anarchici sardi, in particolare da  [[Pietrino Arixi]] e [[Giovanni Tolu]].  
Riguardo poi all'esperienza della CAS, in seno a quest'iniziativa nacque più avanti nel tempo anche  l'"Arkiviu-bibrioteka de kurtura populari" (Archivio biblioteca di  cultura popolare), che alla morte di [[Tomaso Serra]], avvenuta nel  [[1985]], assunse il nome di [[S'arkiviu-bibrioteka "T. Serra"]]. Questa biblioteca, gestita attualmente da  [[Costantino Cavalleri]], si avvalse dei testi di [[Tomaso Serra]] e di donazioni fatte da altri anarchici sardi, in particolare da  [[Pietrino Arixi]] e [[Giovanni Tolu]].  


Intorno a questa biblioteca fiorirono, tra la fine degli anni 80 e l´inizio degli anni 90, una  
Intorno a questa biblioteca fiorirono, tra la fine degli anni 80 e l'inizio degli anni 90, una  
serie di periodici - «Anarkiviu: bulhitinu bibriografiku de s'arkiviu bibrioteka de kurtura populhari "T. Serra"» (Bollettino bibliografico  dell´archivio biblioteca di cultura popolare "T. Serra"); «Nihil» (Supplemento «Quadrimestrale di dibattito, analisi, approfondimenti  
serie di periodici - «Anarkiviu: bulhitinu bibriografiku de s'arkiviu bibrioteka de kurtura populhari "T. Serra"» (Bollettino bibliografico  dell'archivio biblioteca di cultura popolare "T. Serra"); «Nihil» (Supplemento «Quadrimestrale di dibattito, analisi, approfondimenti  
storici, teorici, metodologici al bollettino "Anarkiviu"») e definito  anche come il «foglio dell'Unione anarchici sardi», «Su gazetinu de sa  luta kontras a sas presones» (Il Gazettino della lotta contro le prigioni) ecc. <ref name="ecc">"Vedi [http://opac.regione.sardegna.it/SebinaOpac/Opac da "opac.regione.sardegna.it"] </ref> - curati da [[Costantino Cavalleri]], in cui si cercò di dare un indirizzo unitario alle lotte anarchiche dei sardi, solitamente poco organizzate e diversificate.  
storici, teorici, metodologici al bollettino "Anarkiviu"») e definito  anche come il «foglio dell'Unione anarchici sardi», «Su gazetinu de sa  luta kontras a sas presones» (Il Gazettino della lotta contro le prigioni) ecc. <ref name="ecc">"Vedi [http://opac.regione.sardegna.it/SebinaOpac/Opac da "opac.regione.sardegna.it"] </ref> - curati da [[Costantino Cavalleri]], in cui si cercò di dare un indirizzo unitario alle lotte anarchiche dei sardi, solitamente poco organizzate e diversificate.  
Nella seconda metà  degli anni '80 si costituì, per merito soprattutto degli anarchici, il "Comitato di Solidarietà  con il Proletariato Prigioniero Sardo Deportato", a sostegno delle istanze dei prigionieri sardi. Sempre Cavalleri, nel [[2002]], attraverso l´unico numero del «Zornale pro su Fruntene de Liberatzione Natzionale Sardu - ARREXINIS - RAIKINAS - RADICI» (Giornale per il Fronte di Liberazione Nazionale Sardo- RADICI), rilanciò l´idea di un Fronte unitario che coinvolgesse tutte le aree dell'antagonismo isolano, al di là  della diversa matrice ideologica.
Nella seconda metà  degli anni '80 si costituì, per merito soprattutto degli anarchici, il "Comitato di Solidarietà  con il Proletariato Prigioniero Sardo Deportato", a sostegno delle istanze dei prigionieri sardi. Sempre Cavalleri, nel [[2002]], attraverso l'unico numero del «Zornale pro su Fruntene de Liberatzione Natzionale Sardu - ARREXINIS - RAIKINAS - RADICI» (Giornale per il Fronte di Liberazione Nazionale Sardo- RADICI), rilanciò l'idea di un Fronte unitario che coinvolgesse tutte le aree dell'antagonismo isolano, al di là  della diversa matrice ideologica.


== Attualità  ==
== Attualità  ==


Il XXI° secolo si apre invece con un´ondata repressiva: a Cagliari, nell´ottobre del [[2003]], una manifestazione in [[solidarietà ]] a [[Massimo Leonardi]] <ref name="leonardi1">[http://isole.ecn.org/filiarmonici/sardo.html Su Massimo Leonardi]</ref> si conclude con una pesante carica delle forze dell´ordine e quattordici fermati <ref name="leonardi2">[http://isole.ecn.org/filiarmonici/sardo-cagliari031025.html Sui fatti di Cagliari (ottobre 2003)]</ref>; nel [[2004]] altri 6 anarchici vengono arrestati;  nel febbraio dello stesso anno l'anarchico L.F viene fermato con l'accusa di  essere responsabile di 19 piccoli attentati, tutti firmati con la sigla  [[Asai]] (Anonima sarda anarchici insurrezionalisti); sempre nel [[2004]] la [[repressione]] colpisce i militanti del circolo Fraria <ref name="fraria">[http://italy.indymedia.org/news/2004/06/569138_comment.php#573872 Sulla chiusura del Fraria]</ref>, di cui viene imposta la chiusura; il [[13 giugno]] è la volta di Sassari, dove vengono arrestati due giovani accusati di preparare un attentato.
Il XXI° secolo si apre invece con un'ondata repressiva: a Cagliari, nell'ottobre del [[2003]], una manifestazione in [[solidarietà ]] a [[Massimo Leonardi]] <ref name="leonardi1">[http://isole.ecn.org/filiarmonici/sardo.html Su Massimo Leonardi]</ref> si conclude con una pesante carica delle forze dell'ordine e quattordici fermati <ref name="leonardi2">[http://isole.ecn.org/filiarmonici/sardo-cagliari031025.html Sui fatti di Cagliari (ottobre 2003)]</ref>; nel [[2004]] altri 6 anarchici vengono arrestati;  nel febbraio dello stesso anno l'anarchico L.F viene fermato con l'accusa di  essere responsabile di 19 piccoli attentati, tutti firmati con la sigla  [[Asai]] (Anonima sarda anarchici insurrezionalisti); sempre nel [[2004]] la [[repressione]] colpisce i militanti del circolo Fraria <ref name="fraria">[http://italy.indymedia.org/news/2004/06/569138_comment.php#573872 Sulla chiusura del Fraria]</ref>, di cui viene imposta la chiusura; il [[13 giugno]] è la volta di Sassari, dove vengono arrestati due giovani accusati di preparare un attentato.


Nonostante la [[repressione]] e la mancanza di gruppi dell'[[anarchismo]] organizzato (non esiste alcuna sede di [[Federazione Anarchica Italiana|FAI]], [[Federazione dei Comunisti Anarchici|FdCA]] ed [[USI]]...), recentemente si sono avuti segnali di risveglio del movimento con la nascita del [[centro sociale]] ''[[PANGEA]]'' (non espressamente anarchico) <ref>Per lungo tempo in Sardegna sono stati assenti anche i [[centri sociali]], ma alla fine dell'estate, grazie al movimento "NOI CONTRO LORO", è nato a Porto Torres (SS) il [[centro sociale occupato autogestito]] ''[[PANGEA]]''.</ref>, il ''Colletivu S'Ata Areste'' (la gatta selvatica) <ref>[http://www.arivista.org/?nr=379&pag=23.htm Intervista a Su Colletivu S'Ata Areste (''La gatta selvatica'')]</ref>, ''Sa Domu'' <ref> [https://www.facebook.com/Sa-Domu-Studentato-Occupato-Casteddu-315212415339754/ Sa Domu, studentato occupato]</ref> e il [[Elenco_spazi_anarchici_e_libertari_in_italia#CAGLIARI|circolo libertario S'ARXA]] (Cagliari), attraverso i quali gli anarchici continuano nel loro attivismo nelle lotte per la casa, per il lavoro, contro il [[carcere]] e lo sfruttamento dell´ambiente, contro la [[discriminazione]] razziale e [[antimilitarismo|le basi militari]] <ref name="antimilitarismo">[http://www.reteantimilitarista.info/?cat=342 da "Reteantimilitarista.info"]</ref>.
Nonostante la [[repressione]] e la mancanza di gruppi dell'[[anarchismo]] organizzato (non esiste alcuna sede di [[Federazione Anarchica Italiana|FAI]], [[Federazione dei Comunisti Anarchici|FdCA]] ed [[USI]]...), recentemente si sono avuti segnali di risveglio del movimento con la nascita del [[centro sociale]] ''[[PANGEA]]'' (non espressamente anarchico) <ref>Per lungo tempo in Sardegna sono stati assenti anche i [[centri sociali]], ma alla fine dell'estate, grazie al movimento "NOI CONTRO LORO", è nato a Porto Torres (SS) il [[centro sociale occupato autogestito]] ''[[PANGEA]]''.</ref>, il ''Colletivu S'Ata Areste'' (la gatta selvatica) <ref>[http://www.arivista.org/?nr=379&pag=23.htm Intervista a Su Colletivu S'Ata Areste (''La gatta selvatica'')]</ref>, ''Sa Domu'' <ref> [https://www.facebook.com/Sa-Domu-Studentato-Occupato-Casteddu-315212415339754/ Sa Domu, studentato occupato]</ref> e il [[Elenco_spazi_anarchici_e_libertari_in_italia#CAGLIARI|circolo libertario S'ARXA]] (Cagliari), attraverso i quali gli anarchici continuano nel loro attivismo nelle lotte per la casa, per il lavoro, contro il [[carcere]] e lo sfruttamento dell'ambiente, contro la [[discriminazione]] razziale e [[antimilitarismo|le basi militari]] <ref name="antimilitarismo">[http://www.reteantimilitarista.info/?cat=342 da "Reteantimilitarista.info"]</ref>.


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