Storia dell'anarchismo in Russia: differenze tra le versioni

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[[File:Chernoe Znamia Meeting Minsk.png|left|250 px|thumb|Membri ''Chernoe Znamia'' ([[Nisan Faber]] è al centro)]]
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Quando i militanti di [[Chernoe Znamia]], i socialisti rivoluzionari e gli ebrei di Bialystock si riunirono clandestinamente nella foresta per decidere le loro successive azioni, conclusero il loro incontro urlando slogan come: «Viva la rivoluzione sociale» e «Viva l'anarchia». Queste frasi furono udite dalla [[polizia]] locale, che naturalmente non perse tempo ed attaccò violentemente gli intervenuti al convegno segreto: molti furono gli arrestati e i feriti. Per rappresaglia, [[Nisan Farber]] lanciò una bomba rudimentale contro la stazione di polizia, uccidendo lui stesso e provocando molti feriti.  
Quando i militanti di [[Chernoe Znamia]], i [[socialisti rivoluzionari]] e gli ebrei di Bialystock si riunirono clandestinamente nella foresta per decidere le loro successive azioni, conclusero il loro incontro urlando slogan come: «Viva la rivoluzione sociale» e «Viva l'anarchia». Queste frasi furono udite dalla [[polizia]] locale, che naturalmente non perse tempo ed attaccò violentemente gli intervenuti al convegno segreto: molti furono gli arrestati e i feriti. Per rappresaglia, [[Nisan Farber]] lanciò una bomba rudimentale contro la stazione di polizia, uccidendo lui stesso e provocando molti feriti.  


Farber divenne così un martire per gli anarchici e i rivoluzionari locali, quando a San Pietroburgo incominciò la cosiddetta [[domenica di sangue (1905)|domenica di sangue]] in molti vollero imitarono le sue azioni. Ottenere le armi divenne il primo obiettivo: stazioni di polizia, negozi d'armi e arsenali subirono continui assalti. Le armi furono distribuite ai rivoluzionari, altre furono costruite artigianalmente in piccole officine adibite a tale scopo. Il denaro espropriato ai ricchi fu ugualmente utilizzato per acquistare nuove armi.
Farber divenne così un martire per gli anarchici e i rivoluzionari locali, quando a San Pietroburgo incominciò la cosiddetta [[domenica di sangue (1905)|domenica di sangue]] in molti vollero imitarono le sue azioni. Ottenere le armi divenne il primo obiettivo: stazioni di polizia, negozi d'armi e arsenali subirono continui assalti. Le armi furono distribuite ai rivoluzionari, altre furono costruite artigianalmente in piccole officine adibite a tale scopo. Il denaro espropriato ai ricchi fu ugualmente utilizzato per acquistare nuove armi.
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