Storia dell'anarchismo in Russia: differenze tra le versioni

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Il nichilista di solito era un giovane ribelle e insoddisfatto della società russa, uno che aveva rotto «con le superstizioni dei suoi genitori, essendo un positivista filosofico, un ateo, uno spenceriano del materialismo evoluzionista scientifico»: <ref>[http://www.antorcha.net/biblioteca_virtual/historia/memorias/4c.html Kropotkin, ''Memorias de un revolucionario'']</ref>
Il nichilista di solito era un giovane ribelle e insoddisfatto della società russa, uno che aveva rotto «con le superstizioni dei suoi genitori, essendo un positivista filosofico, un ateo, uno spenceriano del materialismo evoluzionista scientifico»: <ref>[http://www.antorcha.net/biblioteca_virtual/historia/memorias/4c.html Kropotkin, ''Memorias de un revolucionario'']</ref>


: «''¡Vnaród!'' (andiamo al popolo, uniamoci a lui). Nel corso degli anni tra il 1860 e il 1865, in quasi tutte le case delle famiglie benestanti si sosteneva una lotta feroce tra i genitori, decisi a mantenere le antiche tradizioni, ed i loro figli e figlie, che difendevano il loro diritto a disporre della propria esistenza secondo i loro ideali [...] In ogni popolazione russa, in ogni distretto di San Pietroburgo, si formavano piccoli gruppi di mutua assistenza; le opere di filosofi, il lavoro di economisti, la ricerca della nuova scuola della storia russa venivano letti con attenzione in quei circoli, in cui seguivano grandi discussioni. L'oggetto di tutta questa lotta non era altro che la soluzione del grande problema che gli stava davanti. [...] Questi ragazzi e ragazze non avevano nella loro mente alcun pensiero di ricostruzione sociale, né pensavano alla rivoluzione; si preoccupavano solo di insegnare alla massa dei contadini a leggere e di istruirla su vari aspetti, fornire assistenza medica e aiuto con tutti i mezzi possibili per farla uscire dall'oscurità e dalla miseria, insegnando ciò che erano gli ideali popolari per una vita sociale migliore» ([[Kropotkin]], ''Memorie di un rivoluzionario'').
: «''¡Vnaród!'' [andiamo al popolo, uniamoci a lui]. Nel corso degli anni tra il 1860 e il 1865, in quasi tutte le case delle famiglie benestanti si sosteneva una lotta feroce tra i genitori, decisi a mantenere le antiche tradizioni, ed i loro figli e figlie, che difendevano il loro diritto a disporre della propria esistenza secondo i loro ideali [...] In ogni popolazione russa, in ogni distretto di San Pietroburgo, si formavano piccoli gruppi di mutua assistenza; le opere di filosofi, il lavoro di economisti, la ricerca della nuova scuola della storia russa venivano letti con attenzione in quei circoli, in cui seguivano grandi discussioni. L'oggetto di tutta questa lotta non era altro che la soluzione del grande problema che gli stava davanti. [...] Questi ragazzi e ragazze non avevano nella loro mente alcun pensiero di ricostruzione sociale, né pensavano alla rivoluzione; si preoccupavano solo di insegnare alla massa dei contadini a leggere e di istruirla su vari aspetti, fornire assistenza medica e aiuto con tutti i mezzi possibili per farla uscire dall'oscurità e dalla miseria, insegnando ciò che erano gli ideali popolari per una vita sociale migliore» ([[Kropotkin]], ''Memorie di un rivoluzionario'').


I legami tra anarchici e nichilisti sono esemplificati da [[Sergej Nečaev]] - una delle figure più note del nichilismo politico, autore del ''Catechismo del rivoluzionario'' (1868) e fondatore del gruppo ''Narodnaya Rasprava'' (Vendetta del popolo) -, che nel gennaio [[1869]] fece correre false voci su un suo arresto a san Pietroburgo, viaggiando in seguito fino a Mosca, prima di partire per l'estero. Raggiunta Ginevra, si presentò come rappresentante di un comitato rivoluzionario riuscito a fuggire dalla Fortezza di San Pietro e Paolo, guadagnandosi la fiducia proprio di [[Michail  Bakunin]] e del suo amico [[Nikolái Ogaryovo]].
I legami tra anarchici e nichilisti sono esemplificati da [[Sergej Nečaev]] - una delle figure più note del nichilismo politico, autore del ''Catechismo del rivoluzionario'' (1868) e fondatore del gruppo ''Narodnaya Rasprava'' (Vendetta del popolo) -, che nel gennaio [[1869]] fece correre false voci su un suo arresto a san Pietroburgo, viaggiando in seguito fino a Mosca, prima di partire per l'estero. Raggiunta Ginevra, si presentò come rappresentante di un comitato rivoluzionario riuscito a fuggire dalla Fortezza di San Pietro e Paolo, guadagnandosi la fiducia proprio di [[Michail  Bakunin]] e del suo amico [[Nikolái Ogaryovo]].
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